Rigenerazione urbana, i fallimenti del passato e lo spazio per il nuovo imprenditore etico
Si tenta, da più di una legislatura, l’approvazione di una disciplina nazionale
13 luglio
Si tenta, da più di una legislatura, l’approvazione di una disciplina nazionale
13 luglio
Non sempre gli effetti legati alla costruzione di nuove infrastrutture risultano positivi se valutati nella loro organicità. In mancanza di un’accurata e obiettiva valutazione d’impatto, benefici inferiori alle attese o effetti di sistema indesiderati possono emergere una volta completata l’opera. A titolo di esempio, il cosiddetto paradosso di Braess dimostra che, in alcuni casi particolari, un incremento della dotazione infrastrutturale di un territorio, come la costruzione di un nuovo tratto stradale, può persino portare a un peggioramento della situazione di partenza. Si tratta di un esempio limite che, tuttavia, nel processo di scelta degli investimenti prioritari, aiuta a capire l’importanza di uno studio accurato, serio e approfondito sulle dinamiche di rete, gli sipllover spaziali e settoriali e il comportamento dei singoli utenti.
Nell’ambito della realizzazione del XXXVI Rapporto Congiunturale e previsionale del CRESME si è avuta l’occasione per tornare su una questione che ci sembra rilevante, la questione è la seguente: quanti occupati sono stati attivati dall’eccezionale boom delle costruzioni tra 2020 e 2023? E in seconda battuta, non meno importante, quanti sono i lavoratori impiegati nel settore delle costruzioni? La soluzione della questione non è di interesse solo del settore delle costruzioni che vorrebbe sapere quanto vale, ma anche perché è un indicatore assolutamente importante nella comprensione dei fenomeni economici.
L’amministrazione pubblica della mobilità nel comparto delle merci impone una serie di scelte – probabilmente di livello europeo – urgenti e non rinviabili
27 giugno
All’ultima assemblea Ance, i costruttori, rappresentati nella visione prospettica dalla Presidente Brancaccio, hanno riaffermato a gran voce l’urgenza di una legge sulla rigenerazione urbana
25 giugno
Il Superbonus 110% è un’agevolazione fiscale introdotta dal Decreto Rilancio (DL 34/2020) per incentivare interventi di efficientamento energetico, antisismico e installazione di impianti fotovoltaici negli edifici. E’ stato utilizzato perlopiù per interventi di efficientamento energetico e in maniera marginale per interventi di tipo antisismico. Ha riguardato circa 500 mila edifici, per circa 1 milione di unità abitative, con un costo medio di investimento di circa 112 mila euro. Si tratta di circa il 3,9% delle unità abitative presenti in Italia. Il costo complessivo per lo stato è di circa 123 miliardi i tre anni. Se si sommano anche i bonus edilizi di altro tipo si arriva ad un volume di risorse intorno ai 190 miliardi.
I critici del superbonus (quasi tutti col senno del poi) hanno fatto a gara a trovarne le colpe più diaboliche, omettendo però di riconoscere che gran parte dei guasti che ne sono derivati sono da ricondurre più ai difetti nell’amministrazione dello strumento, che allo strumento in sé, concepito per fornire una risposta straordinaria a una situazione straordinaria.
Ora la confusione regna sovrana.
Le direttive comunitarie che dovrebbero indicare una strada attraverso i decenni vengono rinegoziate, approvate, disconosciute e infine demonizzate. Le strategie nazionali, aggiornate ogni pochi anni, sembrano esercizi contabili destinati a restare lettera morta.