I PROGRAMMI DELLA SGR CONTROLLATA INTERAMENTE DAL MEF
La società guidata da Stefano Scalera indirizzerà a diverse finalità le risorse derivanti dalla sottoscrizione di quote da parte di Inail e Inps: ottimizzazione delle locazioni attive e passive, messa a reddito del patrimonio pubblico, ascolto dei territori per dar vita a operazioni di rigenerazione (anche con i privati), promozione dell’efficienza energetica. “Ma l’attenzione alle funzioni sociali sarà prioritaria e i comuni potranno valutare liberamente opportunità e vantaggi che Invimit mette a disposizione acquisendo i loro immobili”, ha detto a un recente seminario Ifel Stefano Mantella, direttore della direzione Valorizzazione patrimonio immobiliare del Mef.
Le audizioni sul Dl Economia
L’associazione propone, quindi, un chiarimento normativo che, prima di tutto, “consenta di applicare le misure compensative dell’art. 26 anche ai contratti FOI, limitando l’esclusione solo alle lavorazioni già coperte dal fondo nell’anno di riferimento. L’Upi: serve sezione dedicata del fondo unico al reimpiego delle risorse per gli investimenti nella rete stradale provinciale.
APPALTI ISTRUZIONI PER L'USO
Nelle ultime settimane, il rinnovo della qualificazione delle stazioni appaltanti è stato un argomento molto discusso e dibattuto a causa dei requisiti introdotti e modificati dal Correttivo e del conseguente loro recepimento (solo dal 25 giugno scorso) nel sistema ANAC, a tal fine aggiornato all’esito di una consultazione on line lanciata dall’Autorità nei mesi precedenti. Protagonista silenzioso di tale processo di riqualificazione (l’articolo 11 dell’Allegato II.4 del Codice attribuisce testualmente alle stazioni appaltanti il compito di accedere all’AUSA – rectius, al servizio “Qualificazione delle stazioni appaltanti” – per inserire/aggiornare i dati necessari) è il Responsabile dell’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (RASA). Ma chi è esattamente il RASA? Quali sono le sue funzioni principali, spesso misconosciute, e le responsabilità che gli derivano nel sistema complessivo degli appalti pubblici? Quali incompatibilità sussistono per tale ruolo? Il Codice, infatti, non prevede né cita tale figura.
Vediamolo insieme.
VIAGGIO NEL CAPOLUOGO EMILIANO/2
Prosegue il viaggio di DiarioDiac a Bologna, il capoluogo emiliano che sta portando avanti da alcuni anni una vera e propria rivoluzione urbanistica, in particolare nell’intero quadrante nord della città, ribattezzato Distretto Tek, legato allo sviluppo del Tecnopolo e della Fiera. E una grande spinta è arrivata da oltre 1,5 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati, in parte anche grazie al Pnrr. Bologna è così pronta a trasformare un intero distretto per farne la sua Silicon Valley.
La giornata
UNIVERSITA' DEL SALENTO
L'ASSEMBLEA DI UTILITALIA
Salgono anche gli occupati, da 90mila a 104mila. Tra le priorità per il futuro ci sono: il rafforzamento del ruolo della regolazione indipendente, l’incremento degli investimenti nelle infrastrutture e gli approvvigionamenti, le aggregazioni per una governance efficiente e il superamento dei vincoli normativi del Testo Unico sulle Partecipate.
ENTRA NEL VIVO ALLA CAMERA IL DECRETO LEGGE 73
Accantonati una ventina di emendamenti agli articoli 1 (Ponte sullo Stretto e programmazione) e 2 (codice appalti) su cui sono orientati a esprimere parere favorevole i relatori, che oggi presenteranno anche un pacchetto di 7-8 emendamenti propri. Sullo Stretto proposte bipartisan per il rafforzamento dei controlli antimafia. Possibilità di rifinanziare opere cancellate dal Piano nazionale complementare al Pnrr. Parere negativo sull’emendamento che sottrae all’obbligo di usare le piattaforme di approvvigionameno digitale (PAD) tutti gli appalti di importo inferiore a 5mila euro. Approvato finora solo l’emendamento Rotelli che semplifica i criteri ambientali minimi nei bandi. Depositata una proposta del governo che ricomprende fra le cause per la perdita di onorabilità anche il caso in cui la persona riceva una comunicazione antimafia interdittiva. Il nodo autostradale.
DENTRO IL CERCHIO - La Voce dei Geometri
Siamo a un bivio. Da una parte, un’Italia che costruisce come ha sempre fatto – con logiche del secolo scorso, competenze frammentate, resistenze al cambiamento. Dall’altra, la possibilità di immaginare professionisti tecnici capaci di guidare davvero la trasformazione dell’ambiente costruito. Il geometra di domani non sarà quello di oggi. Non può esserlo.
POLITECNICO DI TORINO
PARTITI DIVISI
La Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen , ha dichiarato: “I cittadini europei, sempre più sensibili all’impatto dei cambiamenti climatici, si aspettano che l’Europa agisca. L’industria e gli investitori si aspettano che stabiliamo una direzione di marcia prevedibile. Oggi dimostriamo di essere fermamente convinti del nostro impegno a decarbonizzare l’economia europea entro il 2050. L’obiettivo è chiaro, il percorso è pragmatico e realistico”.
LA STRATEGIA
Ad oggi, però, si registrano ancora parecchi ritardi a livello comunitario. Dal tradurre le capacità di innovazione e il potenziale futuro in concrete opportunità di mercato, alla frammentazione delle strategie e delle tabelle di marcia tra gli Stati membri. Molto, poi, passera dall’attrazione di ingenti investimenti tanto pubblici quanto privati per rinvigorire la competitività tecnologica rispetto agli altri big mondiali.
AGICI
DOPO L'INTERVISTA A BUSìA
È d’uopo ricordare che il codice dei contratti menziona la Gestione Informativa Digitale (GID), in luogo dell’abusato Building Information Modelling (BIM), in quanto la centralità della tematica si sta spostando rapidamente sul Data Management e sull’Information Management, e, nel medio termine, sull’Intelligenza Artificiale, come è testimoniato dai lavori del gruppo di lavoro ISO che, proprio in questi giorni, presso l’Università degli Studi di Brescia, sta ponendo mano a una profonda revisione delle norme della serie UNI EN ISO 19650, i documenti di riferimento per i mercati internazionali in materia.
Arriva il protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro. Vengono delinetate quattro aree di intervento relative a formazione-informazione, sorveglianza sanitaria, abbigliamento/indumenti/dpi e riorganizzazione dei turni e orari di lavoro. Il protocollo parla di buone prassi che ora andranno declinate in accordi attuatitivi e ai tavoli contrattuali. Il protocollo verrà recepito in un decreto ministeriale che sarà emanato nei prossimi giorni
DALLA CHAT "AMICI DI DIAC"
Il reale “sentimento” degli operatori verso la digitalizzazione, l’obiettivo dell’industrializzazione del settore delle costruzioni, le difficoltà dei piccoli comuni, l’aiuto che possono dare (o non dare) Demanio e Italferr, il processo di qualificazione delle stazioni appaltanti che non può non andare avanti e altri argomenti nella discussione che si è tenuta ieri nella chat “Amici di Diac” dopo la pubblicazione dell’intervista al presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa (che si può leggere qui).
IL RAPPORTO SULLA RICOSTRUZIONE
Migliaia di cantieri avviati nei 138 comuni tra Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio, altri in arrivo, ma l’orizzonte della ricostruzione è ancora lontano (la fine è prevista non prima del 2035). Un “cambio di passo” a cui risulta quasi il 98% degli interventi sbloccati. E a fine ottobre riaprirà la Basilica di Norcia.
La giornata
Il bando
UNIVERSITA' DEL SALENTO
di Mercedes Tascedda
Appalti Istruzioni per l’uso / 34
di Gabriella Sparano
Nelle ultime settimane, il rinnovo della qualificazione delle stazioni appaltanti è stato un argomento molto discusso e dibattuto a causa dei requisiti introdotti e modificati dal Correttivo e del conseguente loro recepimento (solo dal 25 giugno scorso) nel sistema ANAC, a tal fine aggiornato all’esito di una consultazione on line lanciata dall’Autorità nei mesi precedenti. Protagonista silenzioso di tale processo di riqualificazione (l’articolo 11 dell’Allegato II.4 del Codice attribuisce testualmente alle stazioni appaltanti il compito di accedere all’AUSA – rectius, al servizio “Qualificazione delle stazioni appaltanti” – per inserire/aggiornare i dati necessari) è il Responsabile dell’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (RASA). Ma chi è esattamente il RASA? Quali sono le sue funzioni principali, spesso misconosciute, e le responsabilità che gli derivano nel sistema complessivo degli appalti pubblici? Quali incompatibilità sussistono per tale ruolo? Il Codice, infatti, non prevede né cita tale figura.
Vediamolo insieme.
L'intervento
DOPO L'INTERVISTA A BUSìA
di Angelo Ciribini
È d’uopo ricordare che il codice dei contratti menziona la Gestione Informativa Digitale (GID), in luogo dell’abusato Building Information Modelling (BIM), in quanto la centralità della tematica si sta spostando rapidamente sul Data Management e sull’Information Management, e, nel medio termine, sull’Intelligenza Artificiale, come è testimoniato dai lavori del gruppo di lavoro ISO che, proprio in questi giorni, presso l’Università degli Studi di Brescia, sta ponendo mano a una profonda revisione delle norme della serie UNI EN ISO 19650, i documenti di riferimento per i mercati internazionali in materia.
L'intervento
DALLA CHAT "AMICI DI DIAC"
Il reale “sentimento” degli operatori verso la digitalizzazione, l’obiettivo dell’industrializzazione del settore delle costruzioni, le difficoltà dei piccoli comuni, l’aiuto che possono dare (o non dare) Demanio e Italferr, il processo di qualificazione delle stazioni appaltanti che non può non andare avanti e altri argomenti nella discussione che si è tenuta ieri nella chat “Amici di Diac” dopo la pubblicazione dell’intervista al presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa (che si può leggere qui).
Dentro il cerchio/12
La Voce dei Geometri
di Ezio Piantedosi
Siamo a un bivio. Da una parte, un’Italia che costruisce come ha sempre fatto – con logiche del secolo scorso, competenze frammentate, resistenze al cambiamento. Dall’altra, la possibilità di immaginare professionisti tecnici capaci di guidare davvero la trasformazione dell’ambiente costruito. Il geometra di domani non sarà quello di oggi. Non può esserlo.
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