Industria – Produzione

Oie Confindustria-Luiss

Le oltre 18.400 imprese a controllo estero che operano in Italia hanno un sempre maggior peso nell’economia nazionale in termini di valore aggiunto, di occupazione con 1,7 milioni di addetti, di contributo a innovazione, ricerca e sviluppo. A rilevarlo è il Rapporto Oie, Osservatorio Imprese Estere, presentato da Confindustria e dalla Luiss. Emerge però una forte polarizzazione nelle presenza geografica: Lombardia, Lazio, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana che assorbono complessivamente l’82,2% del valore aggiunto. La scommessa per lo sviluppo al Sud può essere la nuova Zes.

Il bollettino economico

L’effetto dazi e le tensioni geopolitiche internazionali mettono l’Europa sotto pressione. L’ultimo Bollettino economico della Bce avverte che l’eccezionale incertezza offusca le prospettive economiche. Nel primo trimestre il Pil ha registrato una lieve accelerazione ma i rischi al ribasso si allungano sui mesi a venire. Elementi di preoccupazione sono gli investimenti delle imprese che mostrano segnali di stagnazione. Debole è l’edilizia residenziale. Anche il mercato del lavoro mostra segnali di raffreddamento.

Il Rapporto

La Banca d’Italia, ancora una volta, mette in guardia sui rischi al ribasso legati all’incertezza globale. Pesano la guerra commerciale e le tensioni geopolitiche. In questo contesto, l’alto debito e la scarsa crescita sono fattori di vulnerabilità per l’Italia. Per il settore immobiliare, il Rapporto registra un miglioramento delle prospettive sulle condizioni del mercato nei primi mesi di quest’anno. In affanno le imprese, alle prese con un calo di redditività mentre peggiora la capacità di rimborso dei debiti. Pessimista anche Confindustria che indica segnali di peggioramento.

 

IL RAPPORTO SUL 2024

In tutta l’Ue, l’intelligenza artificiale è presente nel 13,5% delle aziende. Ai primi tre posti, sopra la media, ci sono Danimarca, Svezia e Belgio. Il nostro Paese è fermo all’8,2%. A livello di singoli cittadini, rispetto all’obiettivo 2030 dell’80% di popolazione con competenze digitali di base ad oggi siamo fermi al 56%. L’Italia è al 45,8%, male anche sul fronte degli specialisti Ict impiegati (4% contro una media del 5%).

La giornata

  • Via libera al Def, nel 2025 l’obiettivo di crescita del Pil dimezzato a +0,6%
  • Stop della Consulta sul terzo mandato, Vincenzo De Luca non potrà ricandidarsi
  • Terre rare, Eurostat: import in Ue in calo del 30% nel 2024
  • Fs, linea Av Napoli-Bari: completati gli scavi di due gallerie
  • Polizze catastrofali, Confcommercio: “bene le proroghe, ora sciogliere i nodi interpretativi”

La giornata

  • Meloni riunisce la task force sui dazi, allo studio misure per le imprese
  • Tajani: “la Ue ha deciso di scongelare una lista di prodotti americani ferma dal 2018, effetto dal 15 aprile”
  • Von der Leyen: “siamo preparati a contromisure per difendere i nostri interessi”
  • Al via il programma di co-investimento da 300 milioni da Fei e Cdp Real Estate, selezionato  iGeneration per sviluppare 2.800 posti letto per studenti

Le proiezioni macroeconomiche

Alla luce della nuova guerra commerciale, arriva anche dalla Banca d’Italia il taglio delle stime di crescita dell’economia italiana: nel 2025  è prevista una crescita dello 0,6% con una revisione al ribasso di due punti percentuali rispetto alle ultime proiezioni di dicembre. A sostenere la crescita sono in consumi. Stentano gli investimenti che risentono delle incertezze di questa fase.

Il rapporto del Centro Studi

E’ uno scenario fosco quello che tracciano la previsioni di primavera del Centro Studi di Confindustria. La crescita del Pil viene tagliata a +0,6% ma nello scenario peggiore a fronte di una escalation della guerra dei dazi si ridurrebbe a +0,2%. Una ripartenza con un maggiore slancio è prevista per il 2026. Ma il grande allarme è sulla crisi dell’industria e sulla caduta degli investimenti, che mina le prospettive di crescita e di recupero della produttività. Di qui la richiesta del presidente Orsini di agire subito con politiche di sostegno alle imprese

L'assemblea di Bankitalia

In occasione dell’assemblea di Bankitalia per l’approvazione del bilancio, Panetta a lanciato un forte monito affinché le decisioni di politica monetaria e nuovi tagli dei tassi di interesse siano dettate dalla cautela. L’incertezza globale resta elevata per le tensioni geopolitiche e commerciali, con gli annunci anche contraddittori sui dazi; l’economia europea è particolarmente esposta a queste dinamiche e la lotta all’inflazione non può dirsi conclusa

La giornata

  • Dazi, Trump frena su auto, farmaci e chip
  • Legacoop: “è indispensabile un rinvio sull’obbligo delle polizze cat nat”
  • Congiuntura Confcommercio: ci sono presupposti per la ripresa dei consumi ma l’obiettivo del +0,8% di Pil è ancora da costruire
  • Casa, dal Mit lettera ai Comuni e Regioni per scongiurare i ritardi sui progetti Pinqua
  • Simest: nel 2024 realizzate 170 operazioni di supporto all’export per 525 milioni, +5% sul 2023

L'Interim Economic Outlook

“Si stanno mostando segnali segnali di debolezza per l’economia globale”. E’ il campanello d’allarme che suona l’Ocse a fronte degli sviluppi degli scenari geopolitiche e l’impatto della guerra commerciale ingaggiata dall’Amministrazione Trump. Per questo, l’organizzazione con sede a Parigi taglia nel suo Interim Economic Outlook la crescita globale nel 2025-26 a +3,1% e a +3%. La limatura dell’Ocse non risparmia l’Italia la cui crescita è stimata a +0,7% quest’anno e +0,9% per il prossimo. Pil in contrazione negli Usa da +2,8% a +2% quest’anno a +1,6% nel 2026.

LA GIORNATA

  • Al via il riordino delle accise, benzina più economica e diesel più caro
  • A gennaio riparte l’industria europea, la produzione aumenta dello 0,8%
  • Ocse: nel quarto trimestre il Pil del G20 aumenta dello 0,9%
  • Aspi: nel 2024 l’utile supera 1 miliardo di euro, investimenti a 2,6 miliardi

LA GIORNATA

  • Aiuti di Stato, al via le consultazioni su nuovi regimi del Clean Industrial Deal
  • Difesa, Giorgetti: Proposta Italia mobilita 200 mld con garanzia di 16,7 mld. Ok dal Consiglio Ue
  • Pnrr, Ministero Salute: 91% cantieri avviati per case e ospedali comunità
  • Inflazione, Bankitalia: A gennaio tassi mutui in calo a 3,5%, accelera la crescita dei depositi. Prestiti in calo
  • Unioncamere, Lavoro: 456mila entrate previste dalle imprese a marzo (+1,9% rispetto a 12 mesi fa)

IL RAPPORTO 100% RINNOVABILI

Secondo 21 docenti e ricercatori di diverse università e centri di ricerca, il potenziale eolico italiano è più che sufficiente per far fronte al forte fabbisogno della decarbonizzazione in modo integrato con una forte crescita del solare a terra. Lo sviluppo del solare richiede l’utilizzo di piccole percentuali del territorio ed è improprio parlare di “consumo di suolo”. Quanto all’efficientamento edilizio, il superbonus viene giudicato come una misura sbilanciata: servono impegni dall’orizzonte multi-decennale, anche per l’allineamento della formazione dei lavoratori e delle capacità produttive ai vari livelli.

ECCO THINK TANK

Oggi, il 68% della domanda di calore di processo in Italia dipende dall’uso di combustibili fossili e nell’Ue questa quota sale al 75%. Il 31% di tale domanda è rappresentato da calore di processo a bassa e media temperatura (fino a 200°C). Secondo il centro di ricerca, nel 2025 l’elettrificazione dei processi al di sotto degli 80°C appare come una soluzione conveniente ma il processo completo potrà avvenire solo disaccoppiando i prezzi elettricità-gas.

GROWTH MAP

Il gruppo guidato dall’ad Alessandra Ricci ha individuato 100 miliardi di opportunità per la crescita delle imprese italiane nel 2025: Siamo “leader nell’export, ma può lavorare su una maggior diversificazione, che passa attraverso i mercati Gate e in questa direzione l’azione di sistema è fondamentale per fare da apripista. L’Italia non è ancora leader nell’innovazione, ma sta crescendo in questo ambito, la finanza svolge un ruolo cruciale”.

I dati dell'Istat

Nel 2024 l’economia italiana è cresciuta dello 0,7%, sotto quindi l’asticella fissata all’1% dal Piano strutturale di bilancio. I dati arrivati dall’Istat confermano, invece, la sorpresa positiva preannunciata dal ministro Giorgetti: il rapporto deficit-pil scende al 3,4%, sotto le stime del Governo. Sale il debito al 135,3% e sale anche la pressione fiscale al 42,6%. Giorgetti: “i dati Istat di oggi confermano, come da sempre sostenuto con convinzione, che la finanza pubblica è in una condizione migliore del previsto”, ha sottolineato.

I contenuti del decreto attuativo interministeriale Mef-Mimit

E’ scattata l’ora x per quattro milioni imprese – secondo i calcoli della Cna – che dovranno obbligatoriamente assicurarsi sui rischi legati agli eventi catastrofali. Il 27 febbraio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo che disciplina le modalità attuative del provvedimento introdotto dalla legge di bilancio 2024. Con l’approvazione del Dl Milleproroghe l’obbligo di stipula della polizze ‘Cat Nat’ viene confermato al 31 marzo. Nessun’altra proroga, dunque, come avevano chiesto molte associazioni imprenditoriali

CALO DI FIDUCIA IN ITALIA E UE

Come certificano i dati diffusi dall’Istat, si deteriora il clima di fiducia delle imprese di costruzione. A febbraio si registra un calo a differenza, invece, delle imprese manifatturiere che si mostrano lievemente più fiduciose. Anche in Europa, l’indicatore Esi sulla fiducia nell’economia dell’eurozona mostra la stessa tendenza con le aziende dell’edilizia più pessimiste mentre quelle manifatturiere si mostrano più positive.

Dentro il cerchio/5

La Voce dei Geometri

di Marco Vignali

Consigliere del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
Sanatoria delle volumetrie illegittime in immobili con vincolo paesaggistico: la soluzione definitiva trovi posto nella riforma del Codice dei beni culturali

La sanabilità degli immobili sottoposti a vincolo paesaggistico, prima dell’entrata in vigore del Dl 69/2024, è completamente affidata al Codice dei beni culturali e del paesaggio. In realtà, in un primo momento l’articolo 146 del Dlgs 42/2004 esclude il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica in sanatoria successivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi. Solo con il Dlgs 157/2006 vengono introdotti fondamentali correttivi al codice, modificando l’articolo 146 e sostituendo l’articolo 167, consentendo così la sanabilità di alcune limitate categorie d’intervento attraverso l’accertamento di compatibilità paesaggistica, sempre e comunque per gli interventi che non abbiano determinato creazione di superficie utili o volumi, o l’aumento di quelli legittimamente realizzati.

L’introduzione dell’articolo 36-bis nel Dpr 380/2001 operata dal decreto salva-casa, determina importanti modifiche all’accertamento di conformità paesaggistica per le parziali difformità e le variazioni essenziali al permesso di costruire o alla SCIA. Lo stesso dicasi per gli interventi soggetti all’articolo 34-ter (regolarizzazione delle parziali difformità per titoli rilasciati prima del 30 gennaio 1977).

L'intervento

INTERVENTO

di Stefania Anzelini* e Angelo Laratta**

(*) Notaio (**) Avvocato – MILANO NOTAI

L’ambizioso disegno riformatore tracciato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha comportato una notevole attività normativa, volta a canalizzare in modo efficiente i fondi europei verso settori chiave dello sviluppo nazionale. Tra questi, l’istruzione universitaria occupa un posto centrale, con particolare attenzione alla creazione di nuovi alloggi per studenti.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha definito un piano operativo volto ad aumentare significativamente l’offerta di posti letto destinati agli studenti fuori sede, puntando su interventi rapidi e incentivi mirati. Tutti gli interventi dovranno concludersi entro una data precisa e vincolante: il 30 giugno 2026. A partire da quel momento, gli alloggi realizzati dovranno essere già disponibili e operativi.

Tratteremo qui gli aspetti principali della normativa, gli incentivi e gli sgravi per i soggetti gestori ed il ruolo del notaio in tali ambiti.

L'intervento

DIGITALIZZAZIONE APPALTI

di Alessandro d’Arminio Monforte, Emilio Sacchi e Matteo Rocchi

In un contesto in cui la digitalizzazione dei processi di progettazione e gestione delle opere pubbliche rappresenta un obiettivo strategico per la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, si fa sempre più pressante la necessità di chiarire il quadro normativo e regolamentare applicabile agli strumenti digitali impiegati. Tra questi, un ruolo centrale è occupato dall’Ambiente di Condivisione dei Dati (ACDat) o Common Data Environment (CDE), piattaforma digitale collaborativa utilizzata, in particolare, nell’ambito dell’adozione del Building Information Modeling (BIM) da parte delle stazioni appaltanti.

Il codice degli appalti, (Dlgs 36/2023) e il successivo correttivo (Dlgs 209/2024) stabiliscono nell’ Allegato I.9 Art. 1 comma 4 che le stazioni appaltanti pubbliche hanno l’obbligo di dotarsi di un Ambiente di Condivisione dei Dati.

Tale soluzione informatica costituisce il fulcro della gestione informativa durante tutto il ciclo di vita di un appalto pubblico, dal suo affidamento alla gestione del contratto. È la piattaforma informatica attraverso la quale la committenza e i fornitori si coordinano e scambiano le informazioni (materiale tecnico, contrattuale, modelli, elaborati grafici, informazioni di natura economico finanziaria ecc.) al fine di garantire che il procedimento si svolga secondo principi di trasparenza, in conformità alle clausole contrattuali stipulate ed alla salvaguardia e protezione dei dati scambiati.

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