Digitalizzazione

LA STRATEGIA

Ad oggi, però, si registrano ancora parecchi ritardi a livello comunitario. Dal tradurre le capacità di innovazione e il potenziale futuro in concrete opportunità di mercato, alla frammentazione delle strategie e delle tabelle di marcia tra gli Stati membri. Molto, poi, passera dall’attrazione di ingenti investimenti tanto pubblici quanto privati per rinvigorire la competitività tecnologica rispetto agli altri big mondiali.

DOPO L'INTERVISTA A BUSìA

È d’uopo ricordare che il codice dei contratti menziona la Gestione Informativa Digitale (GID), in luogo dell’abusato Building Information Modelling (BIM), in quanto la centralità della tematica si sta spostando rapidamente sul Data Management e sull’Information Management, e, nel medio termine, sull’Intelligenza Artificiale, come è testimoniato dai lavori del gruppo di lavoro ISO che, proprio in questi giorni, presso l’Università degli Studi di Brescia, sta ponendo mano a una profonda revisione delle norme della serie UNI EN ISO 19650, i documenti di riferimento per i mercati internazionali in materia.

DALLA CHAT "AMICI DI DIAC"

Il reale “sentimento” degli operatori verso la digitalizzazione, l’obiettivo dell’industrializzazione del settore delle costruzioni, le difficoltà dei piccoli comuni, l’aiuto che possono dare (o non dare) Demanio e Italferr, il processo di qualificazione delle stazioni appaltanti che non può non andare avanti e altri argomenti nella discussione che si è tenuta ieri nella chat “Amici di Diac” dopo la pubblicazione dell’intervista al presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa (che si può leggere qui).

 

Per secoli, il valore dell’edilizia è stato misurato in metri cubi di calcestruzzo, in chilogrammi d’acciaio, in tonnellate di materiali. Oggi, il vero capitale dell’ambiente costruito non è fatto di mattoni, ma di dati. In un settore che vale il 13% del PIL mondiale ma che resta uno dei meno digitalizzati, questa affermazione può sembrare provocatoria. Eppure, è già realtà.

INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL'ANAC

L’intervista al presidente dell’Autorità anticorruzione. “Serve una banca di progetti digitali. Stretta sulle PAD che non faranno digitalizzazione integrale. Sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, si apre la fase della libertà e della specializzazione. Ma non converrà a nessuno barare. Insisto sul rating di impresa: fa bene alla concorrenza. L’Italia ha bisogno di leggi rafforzate, come in Spagna, per dare stabilità alla programmazione. Sbagliato tornare alla modifica continua al codice”

OK DELLA CAMERA AL DDL

Servirà una terza lettura parlamentare per approvare in via definitiva il disegno di legge in materia di intelligenza artificiale approvato ieri dalla Camera dopo il prima via libera arrivato da Palazzo Madama a marzo, quasi un anno dopo l’approvazione del testo da parte del Consiglio dei ministri. E’ il ddl con cui il governo dovrà recepire l’Ai Act europeo. Intanto, secondo dati Bigda, l’intelligenza artificiale coinvolge già oggi il 57% dei dipendenti pubblici italiani.

IL 30/6 NUOVA RELAZIONE

Dopo il vertice romano tra Meloni e von der Leyen rimangono tutti in piedi i dubbi e i punti da chiarire sull’iniziativa portata avanti dal governo italiano ma ora diventata sempre più marchio europeo. Secondo il think tank Ecco, senza affrontare la transizione climatica il piano non imprimerà mai la svolta necessaria ai rapporti col continente africano.

CLIMA

Il servizio paneuropeo al quale partecipa anche Enea si chiama Coclico, acronimo di Coastal Climate Core Service, che si integrerà con il programma Copernicus e il progetto Gemello Digitale dell’Oceano. Urge affrontare il problema delle inondazioni e quindi dell’innalzamento del livello del mare, previsto di almeno 40cm al 2100. L’agenzia italiana fornirà mappe di inondazione da risalita del livello del mare per tutta l’area del Mediterraneo e del Mar Nero, elaborate grazie a un innovativo modello a scala mediterranea per proiezioni climatiche ad altissima risoluzione, fino a 70 metri negli stretti di Gibilterra e dei Dardanelli.

AGICI-SIEMENS

Accanto ai tradizionali servizi di efficientamento energetico, cresce infatti la domanda di soluzioni avanzate legate all’integrazione tra elettrificazione, produzione di energia da fonti rinnovabili e sistemi di gestione digitali. In concreto, il mercato si sta orientando verso tecnologie avanzate, come pompe di calore, colonnine per la ricarica elettrica, impianti fotovoltaici, sistemi di monitoraggio intelligente e vettori per la deep decarbonization, tra cui biometano e idrogeno, che richiedono una capacità di integrazione tecnica e gestionale sempre più evoluta.

IL PAPER DI AIS

Secondo l’associazione infrastrutture sostenibili presieduta da Lorenzo Orsenigo, occorre anticipare i rischi e promuovere una sostenibilità etico-sociale. Senesi (Fillea Cgil): “Sarebbe importante agire nella fase di progettazione delle opere, per quantificare sia il costo della manodopera, che gli oneri della sicurezza. Di fronte al consistente numero di infortuni e morti sul lavoro, chiediamo l’istituzione di una procura nazionale, composta da magistrati e professionisti con competenze specifiche, che possa pronunciarsi adeguatamente e con maggiore puntualità sui temi di salute e sicurezza”.

Fondamentale alla Biennale

I-COM E MICROSOFT

Secondo le elaborazioni dell’istituto guidato da Stefano da Empoli, la crescita degli investimenti nei data center si tradurrà in un aumento complessivo pari a 5,8 miliardi di euro di indotto economico per la filiera italiana e 790 milioni di euro in entrate fiscali. A livello settoriale, i comparti che beneficeranno della realizzazione delle nuove infrastrutture sono numerosi. La maggior parte delle risorse ricadrà però sulla “Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica” (3,9 miliardi di euro).

WEC ITALIA - EY

Tra i modelli di governance e le tecnologie abilitanti: smart grid, accumuli, infrastrutture di ricarica, sistemi di energy management. Secondo il rapporto presentato ieri a Napoli, l’integrazione delle comunità energetiche nelle strutture portuali mira a soddisfare le esigenze energetiche sia del cluster portuale che del retroporto, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e promuovendo l’utilizzo di fonti rinnovabili.

AGID

Dal rapporto emerge che il 42% dei progetti di IA nelle PA mira a migliorare l’efficienza operativa, il 24% a potenziare la gestione dei dati e il 18% a ottimizzare l’accesso ai servizi. Ma oltre al problema delle informazioni interne da far elaborare, pesa molto la situazione deficitaria delle competenze umane interne. Che sono sì presenti ma limitate, con forte dipendenza da consulenti esterni. Tra le raccomandazioni, invece, meglio puntare su tecnologie affidabili e a basso impatto ambientale, integrandole nei sistemi informativi esistenti, piuttosto che su strumenti generativi più energivori e meno consolidati.

IMPEGNO SU MARKET E SERVICES ACT

L'intervento

DOPO L'INTERVISTA A BUSìA

di Angelo Ciribini

È d’uopo ricordare che il codice dei contratti menziona la Gestione Informativa Digitale (GID), in luogo dell’abusato Building Information Modelling (BIM), in quanto la centralità della tematica si sta spostando rapidamente sul Data Management e sull’Information Management, e, nel medio termine, sull’Intelligenza Artificiale, come è testimoniato dai lavori del gruppo di lavoro ISO che, proprio in questi giorni, presso l’Università degli Studi di Brescia, sta ponendo mano a una profonda revisione delle norme della serie UNI EN ISO 19650, i documenti di riferimento per i mercati internazionali in materia.

L'intervento

DALLA CHAT "AMICI DI DIAC"

Il reale “sentimento” degli operatori verso la digitalizzazione, l’obiettivo dell’industrializzazione del settore delle costruzioni, le difficoltà dei piccoli comuni, l’aiuto che possono dare (o non dare) Demanio e Italferr, il processo di qualificazione delle stazioni appaltanti che non può non andare avanti e altri argomenti nella discussione che si è tenuta ieri nella chat “Amici di Diac” dopo la pubblicazione dell’intervista al presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa (che si può leggere qui).

 

Dentro il cerchio/12

La Voce dei Geometri

di Ezio Piantedosi

Vicepresidente Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
Il geometra che verrà: perché il futuro dell’ambiente costruito si decide oggi

Siamo a un bivio. Da una parte, un’Italia che costruisce come ha sempre fatto – con logiche del secolo scorso, competenze frammentate, resistenze al cambiamento. Dall’altra, la possibilità di immaginare professionisti tecnici capaci di guidare davvero la trasformazione dell’ambiente costruito. Il geometra di domani non sarà quello di oggi. Non può esserlo.

Progetto Corale/6

di Maria Cristina Fregni

L’emozione della ruota panoramica unita alla magia di “volare” seduti in una barca che galleggia sull’acqua: questa è l’esperienza memorabile della Falkirk Wheel, che svetta con il suo curvilineo profilo chiaro nella verde campagna scozzese tra Edimburgo e Glasgow.

Per chi non fosse un appassionato di canali, la Falkirk Wheel è un ascensore idraulico per navi, inaugurato nel 2002, che nasce per collegare in pochi minuti due storici canali scozzesi, l’Union Canal e il Forth and Clyde Canal, scollegati dal 1933, quando vennero dismesse le 11 chiuse necessarie a superare il dislivello di 35 metri esistente tra le due vie d’acqua.

La ruota di Falkirk non è il primo ascensore per barche al mondo, ma, a differenza degli altri, questo è davvero un modello geniale per diversi motivi, primo su tutti perché è in grado di spostare barche fino a 400 tonnellate con l’energia usata per alimentare otto bollitori d’acqua.

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