LA DECISIONE DEL CDM
LA GIORNATA
Il governo decide il rinvio di 90 giorni per l’entrata in vigore dell’obbligo per le imprese di sottoscrivere le nuove polizze anticatastrofali. Il consiglio dei ministri si riunione oggi. Una norma ad hoc non è all’ordine del giorno ma potrebbe arrivare ‘fuori sacco’. Le imprese non allentano la presa. A scendere in campo è la presidente dell’Ance Brancaccio: “una proroga è necessaria per chiarire i troppi punti oscuri”. Non devono essere penalizzati i territori più fragili con polizze più costose. Ma, soprattutto, rilancia la richiesta di un grande piano contro il dissesto idrogeologico
Assicurazioni
Si va verso un rinvio della scadenza, fissata ora al 31 marzo, dell’obbligo di sottoscrizione delle polizze assicurative contro le catastrofi naturali: frane, alluvioni e terremoti. Sono in corso riunioni tecniche con l’obiettivo di portare, in extremis, al Consiglio dei ministri un decreto con la nuova scadenza che dovrebbe essere di tre mesi. Le aziende continuano a incalzare e a denunciare le difficoltà applicative del provvedimento.
LA LISTA DELLA COMMISSIONE UE
Tutti progetti sul riciclo quelli riguardanti il nostro Paese. Per l’Ue, investimento da 22,5 miliardi. Autorizzazioni in 15-27 mesi.
Il progetto Cities di Confcommercio
Dal 2012 al 2024, si è registrato un calo di quasi 118 mila imprese del commercio al dettaglio. Un dato allarmante perché fotografa il grado di avanzamento del processo di desertificazione commerciale. E’ una situazione grave ma non irreversibile: è per questo che Confcommercio ha intensificato l’azione di contrasto con il progetto ‘Cities’ che punta su un’alleanza con il territorio per lo sviluppo di nuove politiche di sviluppo e di rigenerazione urbana per dare nuova vita alle città. Da Nord a Sud, sono state presentate proposte per 38 città.
I NUMERI DEL 2024
Il dato segna un +31% rispetto al 2023. Trainato dall’avanzamento dei lavori per il terminale gnl di Ravenna, dall’avvio dei lavori della Linea Adriatica e dagli investimenti nelle riserve di gas. L’ad Stefano Venier: “Risultati molto positivi, superiori alla guidance, che dimostrano una crescita significativa. Riflettono il nostro impegno a rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti del Paese e ad accelerare la sua transizione sostenibile verso il Net Zero”. Bene, a propostito, anche gli obiettivi green: il backlog al 31 dicembre 2024 si attesta a 1,4 miliardi di euro, in crescita di 222 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023; avanza la riduzione delle emissioni; la finanza green raggiunge l’84%, con l’obiettivo per il 2029 aumentato al 90%. Intanto, il prossimo 14 maggio si terrà l’assemblea degli azionisti che delibererà sul bilancio 2024. In programma anche l’approvazione del Piano di azionariato diffuso 2025-2027.
RAPPORTO I-COM
Secondo l’Osservatorio sulla Cybersicurezza dell’istituto guidato da Stefano da Empoli, servono investimenti tecnico-organizzativi necessari alla compliance nonché alla molteplicità degli oneri burocratici e amministrativi richiesti. Eppure, la maggior parte delle imprese assegna meno del 3% del budget IT alla cybersecurity, solo una minima parte ne alloca più del 15%, mentre il 42% sta ancora valutando un eventuale incremento delle risorse destinate alla sicurezza informatica e solo il 25,4% ha deciso di aumentarle.
IL MANIFESTO
“L’inadeguatezza dei meccanismi di revisione dei prezzi è in grado di generare, in un tempo ancor più breve che in altri settori, effetti nefasti sia sui livelli occupazionali, sia sulla stessa tenuta delle aziende, con tutte le conseguenti ripercussioni per il Sistema Paese in termini tanto sociali, quanto di capacità produttiva”, scrivono le imprese nel documento. Nei prossimi giorni, le Associazioni annunceranno iniziative pubbliche per concretizzare il dialogo con l’esecutivo.
IL XIII° RAPPORTO ALTHESYS
Grandi numeri, che “mostrano miglioramenti – ha commentato il ceo di Althesys Alessandro Marangoni – specie dal punto di vista operativo e ambientale, ma senza grandi salti di performance”. Anche perché le previsioni sul 2024 individuano sì un leggero progresso ma per l’anno in corso sono ancora caute. Il commissario nazionale per la scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua: “Dalle utility forse oggi manca il concetto di vedere cosa succede a monte del sistema idrico integrato”.
Il terzo incontro annuale
Nel triennio 2022-24, Cassa Depositi e Prestiti ha mobilitato risorse per 1,5 miliardi a favore delle regioni e dei territori e prevede di superare questa soglia nel 2025-2027. E’ l’impegno che Cdp assicura e rafforza, rinnovando l’alleanza con le Regioni, in una fase economica di grande incertezza e con il rischio che la guerra dei dazi possa colpire i territori in maniera asimmetrica. In questo processo, centrale è il ruolo di advisory, uno dei pilastri strategici del nuovo piano.
La giornata
Il nuovo piano strategico 2025-2027
Dopo aver raggiunto i target del precedente piano strategico, Cassa Depositi e Prestiti traccia la rotta per il prossimo triennio aumentando il proprio impegno finanziario. Risorse che puntano a sostenere le imprese e i territori, ridurranno i gap infrastrutturali, supporteranno la transizione energetica e l’economia circolare. Una delle priorità è il real asset dove vengono ampliati gli investimenti e viene lanciato il Service housing per dare una risposta alla mobilità lavorativa.
CONFINDUSTRIA CISAMBIENTE
Tanti i numeri dell’Osservatorio della Link University snocciolati a Diario Diac dal professor Paolo Poletti. Un altro fronte delicato è quello delle polizze ambientali: attualmente, infatti, solo il 3,5% delle aziende possiede polizze per la copertura ambientale, e molti imprenditori non ne conoscono neanche l’esistenza. Eppure, ha spiegato il dott. Natale Ficarella (Bari Mediterraneo), servirebbe un approccio integrato per gestire il rischio cyber.
IL PARERE SUL CORRETTIVO APPALTI
Anche Palazzo Madama, dopo la Camera, sposa la posizione delle imprese e con proposte ancora più radicali che di fatto azzererebbero i due principali problemi creati dal correttivo. Grosso aiuto anche ai settori speciali e ai consorzi stabili. In tutto 14 condizioni fanno la differenza: difficilmente potranno essere ignorate dal governo nel presentare il testo definitivo in Cdm (probabilmente il 23). Sulla revisione in alternativa, se si dovesse mantenere una franchigia ridotta al 2%, bisognerebbe alzare la revisione al 90% della variazione intervenuta. Inoltre il periodo di riferimento della revisione non deve essere l’aggiudicazione ma la fine del mese di presentazione dell’offerta. Sul contratto da applicare richiesta la soppressione degli articoli 4 e 5 dell’allegato I.01. Sull’illecito professionale si chiede di eliminare la possibilità di escludere un’impresa per aver pagato penali del 2% o superiori.
LE CLASSIFICHE DI ALDO NORSA
I bilanci del 2023 mostrano una crescita a doppia cifra di giro d’affari e redditività. Le top 200 di architettura, ingegneria e costruzioni versano in un florido stato di salute grazie ai benefici effetti del Pnrr e dei bonus fiscali per l’edilizia. Ma è ora che comincia la sfida per queste imprese che devono muoversi in un nuovo scenario carico di incognite sul post Pnrr e bonus, ma anche sul versante internazionale dove le aziende italiane scontano il loro ‘nanismo’, a parte poche eccezioni.
BILANCIO DI CITTà IN SCENA E richiestE dell'Ance al Governo
La seconda edizione di “Città in scena” ha evidenziato le luci e le ombre del grande tema della rigenerazione urbana. Da Nord a Sud i progetti vanno avanti dalle periferie ai centri storici delle città. Ma un’operazione di così ampia portata ha bisogno di una piano complessivo delle città ed è questa la richiesta rilanciata dall’Ance al Governo. Servono procedure accelerate e semplificate e servono certezze nella programmazione soprattutto in grandi città come Roma che devono affrontare le sfide di eventi come il Giubileo.
L'intervento
di Lanfranco Senn
Distratti – o attratti – come siamo, dai grandi eventi globali come le guerre in atto; i grandi mutamenti e la difficile comprensione delle strategie geopolitiche e geoeconomiche; l’accelerazione dei problemi ambientali e tecnologici, non sempre abbiamo la capacità di accorgerci di quelle che sono le conseguenze – dirette e indirette – che questi eventi globali hanno su molti ambiti locali, provocando reazioni più o meno “resilienti”.
LA NOTIZIA
DAI TERRITORI
di Diac Territori
La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha confermato un prestito da 300 milioni di euro per la Fase A della nuova diga foranea (costo stimato 937 milioni) di Genova, opera strategica della rete Ten-T sul Corridoio Mediterraneo. Obiettivo: ampliare i canali d’accesso e accogliere navi di ultima generazione, con benefici su sicurezza e costi logistici. Il contratto d’appalto integrato (ottobre 2022) è guidato da Webuild con Fincantieri, Fincosit e Sidra (Deme Group); la sostenibilità è stata validata dal Decreto di compatibilità ambientale del 2022. Il sub-commissario all’opera Carlo De Simone parla di “segnale molto importante” e di valore europeo del progetto. Le procedure saranno monitorate per conformità agli appalti Ue.
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 46
di Salvatore Di Bacco
Il 6 dicembre 2024, la giunta comunale di Milano, presieduta dal sindaco Giuseppe Sala, ha approvato all’unanimità la deliberazione 1512, recependo la proposta 1621/2024, concernente l’approvazione dei criteri per la determinazione dei valori di monetizzazione delle aree da cedere per la realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, come previsto dal Piano dei Servizi, nei casi contemplati dalla normativa vigente.
L'architettura vista da LPP/25
di Luigi Prestinenza Puglisi
In Italia si discute da anni se sia necessaria o meno una legge per l’architettura. In Francia la legge c’è, funziona e ha prodotto eccellenti risultati. Da decenni lo Stato francese ha investito in buona edilizia, non solo finanziando progetti iconici ma costruendo concorsi trasparenti, elaborando criteri di qualità e promuovendo una committenza pubblica che considera l’architettura un bene collettivo e non un costo. Da qui la conseguenza che diversi architetti italiani hanno trovato in Francia ciò che in patria veniva negato: opportunità, riconoscimento, continuità professionale.
L'intervento
IL DIBATTITO SULL'INTERVENTO DI BELLICINI
di Rosario Manzo
L’articolo di Lorenzo Bellicini sulla “questione casa” riporta, ovviamente con molta lucidità e competenza, fatti e numeri che consentirebbero a chi ne avesse voglia di “prendere le misure” e proporre, come appare ormai indispensabile, una “nuova” politica della Casa, con un diverso DNA rispetto a quello del secolo scorso. Non ripercorro i dati forniti da Lorenzo perché sono ben consapevole che chiunque abbia vissuto la nascita, lo sviluppo e la chiusura delle politiche sull’edilizia popolare (uso il termine volontariamente, per riportarlo alla Legge Luzzatti del 1903) ovvero dell’edilizia residenziale pubblica li conosce e, soprattutto, è in grado di confrontare l’impegno (politico, istituzionale, amministrativo, …) di allora a fronte di quello che siamo costretti a sentire oggi. Eppure, in Europa sta accadendo qualcosa che, a mio avviso, è quasi epocale: la casa, nelle politiche dichiarate dalla Presidente e con la nomina di un Commissario dedicato, è passata da essere un tema “laterale” a quello urbano (o una misura di supporto all’annessione della ex DDR) ad una linea di azione e di finanziamenti dedicata all’equità abitativa ed energetica in un’ottica di coesione sociale del territorio europeo.
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