IL VIA LIBERA DEL CDM
Calderone: “Per la sicurezza un DL da 900 milioni l’anno a regime”. Meloni: “Abbiamo trovato altre risorse”
La principale voce sono gli oltre 500 milioni per la revisione da parte dell’Inail delle aliquote di oscillazione in bonus, che premiano le imprese virtuose. Confermato il badge di cantiere. Meloni: “mantenuto l’impegno con gli italiani”. Attacca la Fillea Cgil: “Nessuna risposta sulla limitazione dei subappalti”.

Marina Calderone, Ministra del Lavoro
IN SINTESI
Un decreto che “porta a bordo misure molto importanti, con un impatto importante: a regime pesera’ 900 milioni per annualita”. E’ questo il valore, superiore rispetto alle iniziali stime fornite dal Governo, delle misure del decreto in materia di salute e sicurezza, approvato ieri, come previsto, dal Consiglio dei ministri. A indicarlo è stato il ministro del Lavoro, Marina Calderone, illustrando i contenuti del provvedimento nella conferenza stampa al termine della riunione. Ma a sottolineare le maggiori risorse trovate è stata in un post sui social la premier, Giorgia Meloni: “quest’anno, avevamo scelto di dedicare il Primo Maggio ad un tema che ci sta particolarmente a cuore: la sicurezza sul lavoro. E in quell’occasione avevamo annunciato che il Governo era riuscito a rendere disponibili altri 650 milioni di euro, da sommare ai 600 già disponibili per i bandi INAIL, per rafforzare gli interventi sulla prevenzione e sulla sicurezza. In questi mesi, ci siamo confrontanti con i sindacati e le organizzazioni datoriali per definire insieme gli interventi e abbiamo approvato in Consiglio dei Ministri un decreto-legge molto corposo e articolato, che impiega quelle risorse, ne individua altre e prevede numerose misure significative”.
Come ha spiegato Calderone, il decreto prevede diverse voci di spesa e incentivi. Nel dettaglio, è prevista la riduzione delle aliquote per oscillazione del tasso INAIL (premi assicurativi). Si tratta di agevolazioni per le imprese che registrano buoni risultati in materia di sicurezza sul lavoro, ossia un calo degli infortuni o un’efficace gestione della prevenzione. L’obiettivo è quello di premiare le imprese che “investono in sicurezza e garantiscono un sistema di sicurezza sul lavoro che nel corso del tempo viene implementato”. Questa riduzione comporta minori entrate per l’Inail, quindi rappresenta una “spesa”- “o meglio: un investimento”- stimata in 502 milioni di euro nel primo anno di applicazione, il 2026, e che crescerà progressivamente negli anni successivi (“si alza nel corso del tempo”). Si tratta di circa 502 milioni ai quali si aggiunge lo stanziamento di altri 90 milioni specifici per il settore agricolo, che beneficerà anch’esso di riduzioni contributive legate agli investimenti in sicurezza. Il decreto prevede poi altre misure di spesa attiva: un fondo per borse di studio destinate agli orfani delle vittime del lavoro ( conimporti tra 3.000 e 7.000 euro annui); investimenti per rafforzare il personale ispettivo, sia dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (300 funzionari e 8 dirigenti) sia dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato (100) ; risorse per l’Inail, volte a mantenere e potenziare il personale tecnico e sanitario, 94 tra medici e infermieri, oltre a programmi di formazione e riqualificazione. E’ poi previsto l’innalzamento degli importi delle rendite e delle prestazioni economiche, grazie alla revisione e riqualificazione delle tabelle e dei parametri (ad esempio, il “danno biologico”). Sommando tutte queste voci, la spesa complessiva viene, dunque, ad attestarsi oltre i 900 milioni di euro. Calderone ha sottolineato che la parte più consistente deriva proprio dalle riduzioni delle aliquote Inail (che valgono oltre 500 milioni solo nel primo anno), ma che l’effettivo impatto economico sarà più alto nel tempo per effetto della crescita delle risorse e dell’estensione delle misure.
Sulle nuove misure, Calderone ha confermato le anticipazioni della vigilia. Tra le principali misure che riguardano l’edilizia c’è l’estensione del badge di cantiere a tutte le imprese del settore. “Introduciamo con questo decreto il badge di cantiere, gia’ sperimentato con successo nell’area di cratere del sisma dell’Appennino centrale, in Emilia Romagna e a Roma. Useremo la piattaforma Siisl per consentire alle aziende di ottemperare a queste disposizioni gratuitamente perché metteremo a disposizione tutte le informazioni necessarie, condensate in un Qr code, al personale ispettivo per comprendere se la persone che incontrano in un cantiere è un dipendente regolarmente assunto e retribuito”. Quella del badge di cantiere, “e’ una richiesta che ci e’ pervenuta trasversalmente. E’ la cifra dell’attenzione e dell’ascolto portata avanti con una interlocuzione di mesi con le parti sociali”, ha sottolineato il ministro del Lavoro secondo cui il badge di cantiere è da considerare come “un intervento a completamento della patente a crediti in edilizia”. E a proposito di patente a crediti, Calderone ha tenuto a ribadire lo spirito con il quale questa misura era stata introdotta un anno fa e cioè che la scelta per il settore edile “non era una scelta indirizzata solo a quel settore, ma che avevamo anche bisogno di creare una capacità di valutazione dello strumento per poi passare ad altri settori ad alto rischio. Riconfermiamo questa posizione”. Calderone nei giorni scorsi aveva annunciato un check di questo strumento.
Il comunicato di Palazzo Chigi
Come riferisce il comunicato finale di Palazzo Chigi, le norme incentivano le misure di riduzione degli infortuni sul lavoro e premiano i datori di lavoro virtuosi, potenziando al contempo le attività di vigilanza e l’apparato sanzionatorio. Tra l’altro, si prevede: revisione delle aliquote Inail e contributi agricoli. A partire dal 1° gennaio 2026, si autorizza l’Inail alla revisione delle aliquote per l’oscillazione in bonus per andamento infortunistico e dei contributi in agricoltura, con l’obiettivo di premiare le imprese che dimostrano un andamento positivo in materia di sicurezza. Sono inoltre introdotte specifiche cause di esclusione dal bonus; per aderire alla Rete del lavoro agricolo di qualità, le imprese dovranno dimostrare l’assenza di condanne penali o sanzioni amministrative in materia di salute e sicurezza sul lavoro negli ultimi tre anni. A queste imprese virtuose verrà riservata una quota delle risorse programmate dell’Inail; subappalto e strumenti digitali. Il decreto orienta l’attività di vigilanza dell’Inail in modo mirato nei confronti dei datori di lavoro che ricorrono allo strumento del subappalto (pubblico e privato). Contestualmente, vengono introdotte disposizioni specifiche per il badge di cantiere e la patente a crediti, prevedendo la precompilazione della tessera digitale con i dati identificativi dei lavoratori assunti tramite la piattaforma Siisl (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa). Inoltre, si individueranno gli ulteriori ambiti di attività a rischio più elevato (oltre al settore edile); potenziamento dell’apparato ispettivo e promozionale. Il testo prevede il potenziamento dell’organico dell’Inail e del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro
Il decreto interviene in modo incisivo anche sulla formazione e sulla tutela specifica, prevedendo, tra l’altrrafforzamento della formazione per Rls. L’obbligo di aggiornamento periodico dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls) viene esteso anche alle imprese con meno di 15 dipendenti, garantendo una formazione costante in tutti gli ambiti lavorativi. Inoltre, si innalza il livello qualitativo degli enti accreditati che erogano la formazione in materia, demandando a un accordo Stato-Regioni l’individuazione di criteri e requisiti di accreditamento; sicurezza studenti (scuola-lavoro). Si rafforza la tutela assicurativa Inail per gli studenti impegnati nei percorsi di formazione scuola-lavoro, estendendo la copertura anche agli infortuni occorsi nel tragitto casa-lavoro e viceversa. Si introduce a carico dell’Inail una borsa di studio per alunni e studenti superstiti di persone decedute per infortuni sul lavoro o malattie professionali; near miss e prevenzione. Viene promossa l’adozione di linee guida per l’identificazione, il tracciamento e l’analisi dei mancati infortuni (c.d. near miss) da parte delle imprese con più di quindici dipendenti. Strumenti di incentivazione economica e premiale saranno individuati per le imprese che adottano modelli organizzativi avanzati di gestione della sicurezza e di tracciamento dei mancati infortuni; visite mediche aggiuntive. In relazione alle attività ad alto rischio di infortuni, si introduce una nuova tipologia di visita medica nei confronti del lavoratore qualora vi sia il ragionevole motivo di ritenere che si trovi sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche; destinazione sanzioni: le risorse introitate dalle Asl a seguito dei provvedimenti sanzionatori saranno utilizzate in via esclusiva per attività di sorveglianza epidemiologica dei rischi, al rafforzamento dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spresal) e ad attività di formazione e aggiornamento professionale
“Non è la prima volta che il Governo si occupa di sicurezza sul lavoro facendo scelte strategiche sia sul fronte della prevenzione e della formazione, ma anche sull’estensione delle tutele a categorie di soggetti sempre più ampie. Adottiamo una strategia che ci consente di mettere in campo più risorse per le ispezioni sul lavoro con specialisti che sono importantissimi per portare a compimento azioni non solo da intendere come repressive, ma di controllo per evidenziare fenomeni negativi nel mondo del lavoro”, ha detto Calderone. “Aggiungiamo un altro tassello. Non ci fermeremo qui”, ha assicurato.
Meloni: “Mantenuto un altro impegno preso con gli italiani”
A rivendicare con “orgoglio” l’approvazione del decreto è la premier Giorgia Meloni. “Oggi il Governo ha mantenuto un altro impegno preso con gli italiani, in particolare con i lavoratori e le imprese di questa Nazione”, ha detto. “Scegliamo di premiare le aziende che si dimostrano virtuose nella riduzione degli infortuni sul lavoro, rafforziamo la patente a crediti e introduciamo a livello nazionale il badge elettronico per le imprese che operano nei cantieri edili in regime di appalto e subappalto, incrementiamo i controlli con l’assunzione di 300 ispettori e 100 Carabinieri per l’attività ispettiva e di vigilanza, istituiamo delle borse di studio per i figli delle vittime sul lavoro, estendiamo al tragitto casa-lavoro la copertura assicurativa Inail prevista per gli studenti impegnati nei percorsi di formazione. È un provvedimento di cui siamo molto orgogliosi, e che è frutto di un grande gioco di squadra. Ringrazio il Ministro del Lavoro Calderone, il Sottosegretario Mantovano, tutti i Ministri che a questo obiettivo hanno lavorato, ma soprattutto le organizzazioni sindacali e datoriali, che non hanno mai fatto mancare il loro apporto in questi mesi. Continueremo in questa direzione. Per il bene dell’Italia, dei nostri lavoratori e delle nostre imprese”.
Di Franco (Fillea): “Un provvedimento che non salverà nessuna vittima”
Di contro, particolarmente dura la valutazione che è arrivata dalla Fillea-Cgil, già ieri mattina, sulla bozza del testo che era circolata lunedì. “Questo provvedimento non salverà nessuna vittima e continueremo ad ascoltare l’ipocrisia dei cordogli e la retorica dei numeri, che fanno male a chi a quei numeri da un nome un volto una storia una famiglia”, ha commentato il segretario generale della Fillea Cgil Antonio Di Franco. “Bene l’introduzione del badge di cantiere ma – ha evidenziato – rimangono irrisolte tutte le altre questioni a partire dalla annunciata stretta sui sub-appalti. Ignorata ancora una volta la richiesta di istituire una Procura nazionale che si occupi di reati in materia di salute e sicurezza. I processi non iniziano presso Procure, troppo spesso sprovviste degli strumenti idonei. I familiari rimangono in assenza di risposte, senza il gratuito patrocinio e senza, come da noi richiesto, la liquidazione di una somma provvisionale”.
“Rispetto al badge di cantiere, battaglia storica degli edili – ha detto il segretario generale della categoria – siamo già pronti a renderlo efficace mediante il nostro sistema casse edili/edilcasse, partendo ad esempio dalle esperienze dei cantieri del Sisma 2016, Roma, Firenze e Reggio Emilia. Nessuna risposta invece, in merito alla limitazione del sub-appalto, ormai fuori controllo dopo le ultime modifiche del codice dei contratti volute da Salvini. La norma a nostro avviso sta ulteriormente danneggiando un sistema storico di piccole e medie imprese, abituate a competere sulla qualità, non sul risparmio e il ribasso. Riteniamo infatti che nel tempo potrebbe avere degli effetti devastanti sul tessuto industriale dell’edilizia e non solo”. Sul sistema di protezione contro le cadute dall’alto, “nessuna risposta in merito alla necessità di contrastare il dumping contrattuale e il proliferare dei falsi attestati di formazione”, precisa il segretario degli edili”. E ancora spiega il segretario della Fillea Cgil, “Troppi ponteggi montati da imprese che non applicano i ccnl dell’edilizia e che non garantiscono ai lavoratori la necessaria formazione, eludendo obblighi formativi pre-ingresso e verifica della congruità della manodopera”. Rispetto alla patente a crediti invece, “continuiamo a pensare che non sia uno strumento utile ed efficace anche guardando i numeri molto esigui rispetto alla platea. Pensiamo che sia stato uno strumento più utile a chi si occupa di gestire e fornire servizi in merito a tutta la burocrazia che essa introduce”. “Servirebbe – precisa Di Franco – una discussione in merito ad un intervento organico in materia di qualificazione d’impresa che metta al centro storia, competenza, mezzi e rispetto dei diritti dei lavoratori. Troppe imprese sul mercato difatti ad accesso libero stanno danneggiando la parte sana del sistema d’imprese dell’edilizia”.