LA GIORNATA

Manovra, sindaci all’attacco: a rischio i servizi essenziali

  • Manovra, scontro Salvini-Tajani
  • Alta tensione Trump-Putin sul petrolio. Ue, via libera a nuove sanzioni contro la Russia
  • Leader Ue: “La Commissione presenti la revisione dell’Ets2”
  • Maxi alleanza nello spazio tra Airbus, Leonardo e Thales: firmato il mou per la nascita di un nuovo leader europeo

24 Ott 2025 di Maria Cristina Carlini

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Ci sono nodi nella legge di bilancio 2026 che per i Comuni vanno assolutamente risolti e per questo la richiesta che arriva dai sindaci diventa quasi una priorità: un incontro con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Non bastano i segnali positivi presenti nella manovra, che pur ci sono come osservato dal direttivo Anci. Ma quelle che vengono descritte come “pesanti criticità finanziarie” metterebbero, infatti, a rischio la possibilità dei Comuni di garantire “servizi essenziali” e la “capacità d’investimento”.  In sintesi, i sindaci chiedono risorse per questioni che reputano “prioritarie” e, quindi, per casa, sicurezza e trasporti. La criticità più rilevante per i Comuni è la spesa corrente “gravata da tagli e accantonamenti introdotti da precedenti leggi di bilancio”. A preoccupare gli enti locali sono poi l’aumento dei costi per l’assistenza ai disabili, la norma sull’imposta di soggiorno, i costi di gestione dei nidi e la situazione del trasporto locale, “settore in forte sofferenza per l’aumento dei costi energetici, soprattutto nei centri piccoli e medi”, fanno sapere. Un allarme che arriva proprio nella stessa giornata della notizia relativa al definanziamento in manovra di 50 milioni per la linea C della metropolitana di Roma e altri 15 per la linea M4 della metro di Milano. Stessa somma in meno per la rete del trasporto rapido di massa tra Afragola e la metro di Napoli e la fornitura di treni. Agli aspetti legati alle infrastrutture si aggiungono anche i nodi relativi a “casa” e “sicurezza”. Anci chiede così nuovamente “il raddoppio delle risorse del Fondo nazionale per l’assunzione di personale, anche in deroga, necessario per colmare la perdita di operatori di polizia locale”. E sollecita l’avvio di un nuovo piano casa. I Comuni comunque evidenziano che quest’anno per i Comuni non ci saranno ulteriori riduzioni di risorse e sottolineano positivamente “l’integrazione del fondo per i minori italiani, che sale a 250 milioni di euro; la stabilizzazione del fondo Centri Estivi a favore dei Comuni pari a 60 milioni; un fondo per il personale con 50 milioni per il 2027 e 100 milioni per il 2028 per il rinnovo contrattuale 2025-2027”. Aspetto, quest’ultimo, che, per i sindaci, si tratta di “un primo passo”.

Manovra, scontro Salvini-Tajani

Una settimana fa la foto scattata al termine del Consiglio dei ministri vedeva, in sala stampa a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni con a fianco i suoi vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani, e il ministro del’Economia, Giancarlo Giorgetti. Clima disteso, soddisfazione di tutti per la manovra di bilancio varata. Una settimana dopo, la scena è radicalmente cambiata in un crescendo di tensione e fibrillazioni, giorno dopo giorno, sui temi caldi: banche, affitti brevi, definanziamenti  a opere infrastrutturali. Ieri, Tajani e Salvini non si sono risparmiati colpi mentre FdI osserva in silenzio. A parlare è stato il solo ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, per provare a mettere un freno agli alleati. I partiti cercano  di “rivendicare le proprie posizioni” ma “l’impostazione della finanziaria è chiusa”. Si potranno anche rivedere i “dettagli, ma il grosso” è fatto. La dote a disposizione delle modifiche parlamentari, peraltro, c’è ma non è sostanziosa rispetto ai 18,7 miliardi della manovra: ci sono 100 milioni di euro – da dividere anche con le opposizioni – che i partiti potranno cercare di destinare alle loro priorità attraverso gli emendamenti. Tajani attacca “qualche grand commis al ministero delle Finanze che a voglia di punire, reintegrare le tasse” quando invece deve “decidere la politica”; ribadisce che l’intervento sugli affitti brevi va cancellato – e su questo c’è sintonia  con Salvini (anche se Giorgetti la norma l’aveva difesa in Parlamento poche ore prima) – e che è da rivedere anche la tassazione sui dividendi. “Noi non sapevamo niente di questo”. “Mi pare ci si debba riflettere, non c’è una visione abbastanza liberale”. La Lega respinge gli  affondi di Tajani e in parallelo scoppia una polemica sulle nomine delle autorità portuali, con Salvini che, in veste di ministro delle Infrastrutture, denuncia il “fastidio” per i nomi “incagliati da mesi in Senato”. Una “scelta politica” accusa Salvini “di uno dei partiti della maggioranza, non mia né del presidente del Consiglio”.   Salvini “si occupi dei tagli alla metro C”, replica Tajani.   Il centrosinistra intanto va all’attacco e mette nel mirino le divisioni in maggioranza. “Pare che i due vicepremier Tajani e Salvini abbiano votato in Consiglio dei ministri una manovra a loro insaputa”, ironizza Elly Schlein.

Alta tensione Trump-Putin sul petrolio

 Scontro totale Trump-Putin dopo il vertice di Budapest saltato e l’annuncio di sanzioni Usa contro i giganti energetici russi Rosneft e Lukoil. La Cina prima dichiara di opporsi alle misure unilaterali poi, riferisce la Reuters, sospende gli acquisti di petrolio russo. Anche l’India, la maggior acquirente di greggio russo trasportato via mare, è pronta a ridurre drasticamente le importazioni. ‘Le misure Usa sono un atto ostile’, tuona Putin. ‘Trump si è imbarcato sul sentiero di guerra’, afferma il falco Medvedev. Le sanzioni americane a Lukoil e Rosneft hanno infatti spinto la Cina – secondo quanto riporta Reuters – a sospendere gli acquisti di petrolio russo, mettendo così alla prova quell”amicizia senza limiti’ fra Putin e Xi Jinping.

Ue, incontro Meloni-von der Leyen su competitività, clima e semplificazione

La premier, Giorgia Meloni, ha incontrato ieri a Bruxelles la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Al centro del colloquio, le priorità italiane in vista dell’odierno Consiglio Europeo, a partire da competitività, transizione climatica e semplificazione. Meloni ha inoltre ribadito la necessità di urgenti provvedimenti a sostegno del settore automobilistico e delle industrie ad alto consumo energetico, in particolare sul fronte della riduzione dei prezzi dell’elettricità.

Leader Ue: “La Commissione presenti la revisione dell’Ets2”

 I leader Ue invitano la Commissione europea a “presentare una revisione del quadro di attuazione dell’Ets2 (il nuovo mercato europeo di scambio delle quote di emissioni di CO2, che dal 2027 si applicherà anche ai settori di trasporti su strada ed edifici, ndr), compresi tutti gli aspetti pertinenti”. Lo si legge nelle conclusioni relative alla Competitività adottate al vertice Ue.    Il Consiglio europeo “prende atto” dell’intenzione annunciate dall’esecutivo di Ursula von der Leyen di proporre nelle prossime settimane misure per “finalizzare l’entrata in vigore” del mercato europeo del carbonio per gli edifici e i trasporti.    In una lettera inviata dal commissario Ue al Clima, Wopke Hoekstra, in risposta alle preoccupazioni di 19 Paesi – tra cui l’Italia – Bruxelles ha riferito di essere al lavoro su una serie di modifiche all’Ets2 per contrastare un aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti.

Ue, via libera al 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia

Via libera dei Paesi Ue, tramite procedura scritta, al 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo ha annunciato la presidenza danese del Consiglio. L’approvazione è arrivata dopo che ieri sera la Slovacchia ha rimosso il veto, prevede misure contro le importazioni di gnl, la flotta ombra, i porti di paesi terzi, il traffico aereo, le criptovalute e le catene di approvvigionamento. Previsto anche un nuovo meccanismo per limitare la circolazione dei diplomatici russi all’interno dell’Ue e nuovi criteri di inserimento nell’elenco dei sanzionati che riguardano i rapimenti di bambini ucraini da parte delle forze russe. Più nel dettaglio, per quanto riguarda l’energia, il nuovo pacchetto prevede un divieto graduale di importazione di gnl: sei mesi per i contratti a breve termine, e dal 1 gennaio 2027 per i contratti a lungo termine. Questa misura coesiste con le disposizione contenute nel regolamento, in fase di esame da parte dei co-legislatori, per porre fine alle importazioni di gas dalla Russia. Previsto anche un divieto di transazione più rigoroso nei confronti di due grandi compagnie petrolifere russe e 117 nuove navi della flotta ombra sanzionate (divieto di accesso ai porti, restrizioni al trasferimento da nave a nave e riassicurazione). Inseriti anche criteri ampliati di inclusione nell’elenco per i porti di paesi terzi utilizzati per il trasferimento di droni/missili o l’elusione delle sanzioni relative al petrolio.

Le misure finanziarie prevedono: un divieto di fornire riassicurazioni per aeromobili e navi russi usati nei primi cinque anni dopo la loro vendita a un paese terzo; divieto totale di transazioni per 5 banche russe ed estensione del divieto di transazioni ai sistemi di pagamento elettronico russi (Mir, Fast Payment System) e a 4 banche di paesi terzi (in Bielorussia e Kazakistan). Previsto anche un divieto di transazione per 8 entità di paesi terzi (5 banche, 1 cripto-exchange e 2 trader petroliferi) in Tagikistan, Kirghizistan, Paraguay, Emirati Arabi Uniti e Hong Kong). Estensione dell’ambito di applicazione del divieto di transazione alle entità speculari/successori delle entità originariamente sanzionate. Incluso anche un nuovo divieto per gli operatori dell’Ue di stipulare nuovi contratti con 9 zone economiche speciali russe e divieto totale di contratti ad Alabuga e Technopolis Moscow. Previsto un divieto totale di servizi di cripto-asset per cittadini, residenti ed entità russi. Le misure commerciali e anti-elusione prevedono una proroga di 1 anno del disinvestimento per la cessazione delle attività commerciali in Russia e l’individuazione di 45 nuove entità che favoriscono l’elusione delle sanzioni: 17 al di fuori della Russia, di cui 3 in India, 2 in Thailandia e 12 in Cina/Hong Kong, molte delle quali coinvolte nello sviluppo di droni. Previsti anche elteriori divieti di esportazione per limitare ulteriormente l’accesso della Russia a prodotti CHP, beni a duplice uso/tecnologia avanzata. Dentro anche l’estensione dei divieti di esportazione di articoli industriali, tra cui sali, gomma, materiali da costruzione, e aggiunta di beni tecnologici avanzati ai beni soggetti a restrizioni.

In termini di servizi, il pacchetto include: un divieto per gli operatori europei di fornire servizi direttamente connessi alle attività turistiche in Russia; estensione del divieto di fornire servizi di intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e servizi commerciali spaziali; requisito di autorizzazione per tutti i servizi che sono ancora consentiti al governo o alle persone della Federazione Russa. Il pacchetto include inoltre un nuovo meccanismo per limitare la circolazione dei diplomatici russi all’interno dell’Ue attraverso un processo di notifica e l’autorizzazione degli Stati membri ad adottare misure nazionali appropriate in materia di ingresso o transito dei diplomatici russi nel loro territorio, con un periodo di transizione di 3 mesi. Infine, è prevista l’introduzione di nuovi elenchi relativi ai rapimenti di bambini ucraini da parte delle forze russe, e l’introduzione di nuovi elenchi relativi al settore della ricerca e sviluppo militare della Russia.

 

Giorgetti: “Uscita da procedura d’infrazione per deficit dividendo per tutti”

L’uscita dalla procedura d’infrazione per deficit eccessivo dell’Italia è “un dividendo” a “beneficio di tutti” ad iniziare dalle banche. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “I nostri piani dicevano che saremmo scesi sotto il 3% alla fine del 2026 quindi a primavera del 2027 ci poteva essere l’uscita – ha detto intervenendo a un forum organizzato da Il Mattino – Oggi abbiamo alzato l’asticella. Se riusciamo a raggingere l’obiettivo nel 2025 sarà possibile per la Commissione farci uscire dalla procedura”. “Questo – ha sottolineato – ha effeti benefici a largo spettro per tutti, ad iniziare dalle istituzioni finanziarie perchè ricordo che quando viene aumentato il rating sovrano del Paese inevitabilemnte il rating delle banche e delle grandi imprese segue lo stesso destino. È un dividendo che si fa fatica a percepire ma è un dividendo di lungo periodo per cui vale la pena impegnarsi”. Il titolare del Mef vede possibili altri miglioramenti del rating dell’Italia. “Noi abbiamo sempre fatto meglio di quello che era stato annunciato e alla fine questo ha rotto questo pregiudizio nei nostri confronti. Noi riteniamo che siamo ancora sottovalutati rispetto ad altri paesi. Sono convinto che continuando con questo tipo di politica inevitabilmente i risultati arriveranno e arriveranno altri upgrade”, ha detto. “Ma non dobbiamo sederci sugli allori – ha avvertito Giorgetti – E’ come l’allenatore che dice ‘siamo statti promossi in serie A perché ci siamo allenati 8 ore al giorno. Se adesso che siete in serie A volete allenarvi 4 ore torneremo in serie B'”.

Manovra, Mazzetti (Fi): “Stretta uso crediti fiscali penalizzante per imprese”

“La previsione della legge di bilancio 2026 che dal 1° luglio prossimo non si potranno più compensare con i crediti fiscali, diversi da quelli emergenti dalla liquidazione delle imposte, i contributi INPS e i premi INAIL costituisce una ulteriore stretta alle possibilità di utilizzare i crediti per le ristrutturazioni edilizie acquisiti dalle imprese e dagli intermediari finanziari (definiti: “soggetti diversi dal titolare originario”) e rischia di penalizzare tutto il sistema, a partire dalle imprese edilizie.  Quello che fino al 30 giugno prossimo sarà consentito viene definito “contrasto alle compensazioni indebite”. E la relazione tecnica confonde la giusta lotta ai fenomeni fraudolenti e di evasione fiscale con il blocco dell’utilizzo dei crediti fiscali, certi liquidi ed esigibili, per pagare INPS e INAIL da parte delle imprese che operano correttamente, anche quelle che non hanno carichi pendenti col fisco.  Una stretta che rischia di essere materia per nuovi contenziosi non essendo ammissibile penalizzare chi è titolare di un credito, sul quale ha elaborato previsioni di gestione economico finanziaria a medio termine e lo usa legittimamente. È opportuno valutare fin da subito una modifica, affinché i 90 milioni di euro di effetti positivi  a regime che la norma prevede per l’Erario siano realizzati con il reale contrasto alle attività fraudolente e non bloccando il dovuto agli operatori onesti”.  A chiederlo è  Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI.

Manovra, Confindustria:  preoccupa la tassazione sui dividendi

“Stiamo analizzando i testi della manovra che circolano in queste ore. Sul piano strettamente fiscale notiamo che manca un sostegno alla patrimonializzazione delle imprese e una seria riduzione del carico fiscale. Assente anche una razionalizzazione definitiva della tassazione delle auto aziendali, misura attesa da tempo”. Lo afferma in una nota Angelo Camilli vicepresidente per il Credito, la Finanza e il Fisco diConfindustria.
“Ci preoccupa anche la stretta sul regime impositivo dei dividendi, che rischia di compromettere la competitività delle imprese italiane e la certezza del quadro normativo. Inoltre, serve mantenere la compensazione dei crediti d’imposta, che se tolti, potrebbero avere effetti retroattivi anche su agevolazioni già maturate”, aggiunge. “Da ultimo, notiamo la mancata proroga delle attuali regole di funzionamento del Fondo di Garanzia per le pmi, attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2025. Proroga che, in assenza di misure tese a rafforzare il ruolo del Fondo, non comporterebbe oneri aggiuntivi”. Nell’ottica di sostenere maggiormente l’accesso al credito delle imprese – continua Camilli – il ruolo del Fondo dovrebbe essere potenziato. Rappresenta, poi, una criticità e andrebbe eliminata la disposizione, ancora inattuata, che prevede un premio aggiuntivo per gli istituti di credito che utilizzano massicciamente le garanzie del Fondo, poiché rischia di creare tensioni nei rapporti tra banche e imprese e di aumentare il costo del credito”.
“Comprendiamo bene i vincoli di bilancio che accompagnano questa manovra — conclude — ma confidiamo che il confronto parlamentare possa affinare meglio queste misure”.

 

Lavoro, protocollo tra Confindustria e ministero del Lavoro sulle politiche attive

Sul palco dell’Education dell’Education e Open Innovation Forum di Confindustria, il presidente Emanuele Orsini, e il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, hanno sottoscritto un protocollo d’Intesa volto a rafforzare la collaborazione nell’ambito delle politiche attive del lavoro, per lo sviluppo del sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). E’ “un protocollo – commenta Orsini – che ci avvicina sempre di più alle politiche attive del lavoro, che è quello che serve a questo Paese”: dobbiamo “dare una grande speranza ai giovani, e costruire nuovi imprenditori: per noi è fondamentale”, “Dobbiamo lavorare insieme per il successo del Paese”. Parte “una collaborazione importantissima”, dice la ministra sottolineando l’importanza “di fare rete per implementare la piattaforma Siisl”, anche con “una interlocuzione con tutti gli attori del mondo del lavoro”.
    L’obiettivo – viene spiegato – è “potenziare e arricchire la piattaforma Siisl, realizzata su iniziativa del ministero su portale Inps, attraverso l’integrazione di nuovi servizi e funzionalità che rendano il marketplace digitale nazionale del lavoro sempre più efficiente, completo e performante nell’interesse comune di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, promuovendo strumenti digitali innovativi a sostegno dell’occupazione e della crescita del Paese”.
    Confindustria “si rende disponibile a contribuire alla rete di enti che favoriscono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro; accogliere candidature e proposte provenienti dalla piattaforma Siisl; partecipare a programmi di formazione, tirocinio o inserimento lavorativo legati ai percorsi di inclusione; promuovere tra le aziende associate la conoscenza e l’utilizzo del sistema”, inoltre “riconosce il valore del Siisl come strumento per facilitare l’inserimento lavorativo: l’adesione rappresenta un impegno istituzionale e politico a collaborare con il Ministero del Lavoro per rendere più efficace l’incontro tra beneficiari delle misure di inclusione e il mondo produttivo”.

 

Porti:  Salvini firma la nomina per tre presidenti di Adsp

Il Vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato i decreti che nominano tre nuovi presidenti in altrettante Autorità di Sistema portuale, completando così un passaggio istituzionale fondamentale per la governance dei rispettivi scali marittimi. Le nomine riguardano: Francesco Mastro presidente Adsp del Mare Adriatico meridionale (porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli e Termoli); Francesco Rizzo presidente Adsp dello Stretto (porti di Messina, Milazzo, Tremestieri, Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Saline);   Bruno Pisano presidente Adsp del Mar Ligure orientale (porti della Spezia e Marina di Carrara).

“Con queste nomine, il MIT conferma l’attenzione verso il rafforzamento strutturale del sistema portuale italiano, fulcro della logistica, dell’interscambio marittimo e della competitività internazionale del nostro Paese. Le tre Autorità di Sistema potranno ora proseguire con piena legittimità nel mandato quadriennale, definendo indirizzi strategici e implementando i piani operativi nei rispettivi ambiti territoriali, grazie a una governance stabile e rinnovata. Il Ministero e il Governo ribadiscono l’impegno a garantire che tutti gli enti portuali del Paese possano operare al meglio, per evitare paralisi amministrative e favorire la massima efficienza del settore”. .

 

Maxi alleanza nello spazio tra Airbus, Leonardo e Thales: firmato il mou

Airbus, Leonardo e Thales  hanno siglato un Memorandum of Understanding con l’obiettivo di unificare le rispettive attività spaziali in una nuova società. Con questa firma i tre gruppi mirano a unire le forze per consolidare l’autonomia strategica dell’Europa nello spazio, settore cruciale che sostiene infrastrutture e servizi critici nei campi delle telecomunicazioni, della navigazione globale, dell’osservazione della Terra, della ricerca scientifica, dell’esplorazione e della sicurezza nazionale. La nuova società intende inoltre porsi come partner di fiducia per lo sviluppo e l’attuazione dei programmi spaziali strategici a livello nazionale.Il nuovo soggetto riunirà, svilupperà e realizzerà un portafoglio completo di tecnologie complementari e soluzioni integrate end-to-end, che vanno dalle infrastrutture spaziali ai servizi (escludendo i lanciatori). La società accelererà l’innovazione in questo mercato strategico, con l’obiettivo di creare un player europeo integrato e resiliente e dotato della necessaria massa critica per competere a livello globale e sfruttare le possibilità di crescita nei mercati internazionali. Il nuovo attore, sottolineano i tre gruppi,  sarà in grado di unificare e rafforzare gli investimenti nei futuri prodotti e servizi spaziali, facendo leva sugli asset complementari e sulle elevate capacità delle tre aziende, favorendo i processi innovativi. Dall’unione è previsto si generino sinergie per un ammontare totale di diverse centinaia di milioni di euro all’anno sul risultato operativo a partire dal quinto anno successivo dalla sigla dell’accordo. Si prevede che i costi associati alla generazione di tali sinergie siano in linea con i parametri di riferimento del settore.
Si stima che il progetto sarà in grado di accrescere i ricavi, sfruttando un portafoglio ampliato di prodotti e servizi end-to-end, creando così un’offerta maggiormente competitiva con un incremento della portata commerciale globale. Le competenze congiunte creeranno le condizioni per lo sviluppo di nuovi programmi ancora più innovativi con l’obiettivo di ampliare il posizionamento di mercato del nuovo player. Possibili ulteriori sinergie operative – nei campi dell’ingegneria, della produzione e del project management – favoriranno l’efficienza e la creazione di valore nel lungo termine. Al termine dell’operazione, la nuova società sarà strutturata con i seguenti contributi: Airbus contribuirà con i suoi business Space Systems e Space Digital, provenienti da Airbus Defence and Space; Leonardo contribuirà con la sua Divisione Spazio, includendo anche le quote in Telespazio e Thales Alenia Space; Thales contribuirà principalmente con le sue quote in Thales Alenia Space, Telespazio e Thales SESO. La nuova società impiegherà circa 25.000 persone in tutta Europa e costituirà un player competitivo a livello mondiale potendo contare su un fatturato annuo di circa 6,5 miliardi di euro [dato pro forma, a fine 2024] e su un portafoglio ordini che ammonta a più di tre anni di ricavi previsti. L’azionariato della nuova società sarà condiviso tra Airbus, Leonardo e Thales che possederanno rispettivamente il 35%, 32,5% e 32,5% e opererà sotto controllo congiunto, con una governance bilanciata tra gli azionisti. La nuova società mira a promuovere innovazione e progresso tecnologico valorizzando le capacità congiunte di ricerca e sviluppo, per essere all’avanguardia nelle missioni spaziali in tutti i domini, inclusi i servizi, e migliorare l’efficienza operativa grazie alle economie di scala e a processi produttivi ottimizzati; aumentare la competitività nei confronti dei principali attori globali, raggiungendo una massa critica e garantendo che l’Europa conservi il suo ruolo di uno degli attori principali nel mercato spaziale internazionale  guidare programmi innovativi in grado di rispondere all’evoluzione delle esigenze dei clienti e alla crescente domanda di sovranità europea, nazionale e dei programmi militari, fornendo soluzioni integrate per infrastrutture e servizi in tutti i principali domini spaziali, favorendo la cooperazione tra le nazioni e potenziando la capacità d’investimento; rafforzare l’ecosistema spaziale europeo assicurando maggiore stabilità e prevedibilità al panorama industriale, amplificando le opportunità a beneficio dei fornitori europei; creare nuove opportunità di crescita professionale per i dipendenti grazie a competenze tecniche più ampie e alla presenza multinazionale della nuova società. Airbus, Leonardo e Thales informeranno e consulteranno i rappresentanti delle unioni sindacali, sulla base delle leggi dei Paesi coinvolti e degli accordi collettivi applicabili a ciascuna azienda. Il completamento dell’operazione è soggetto alle consuete condizioni, tra cui l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni normative. Operatività della nuova società prevista nel 2027.

“Compiuto passo fondamentale verso la costituzione della nuova società per lo sviluppo dell’industria spaziale europea. Costruiamo, in linea con la nostra visione, una presenza europea più solida e competitiva all’interno di un mercato spaziale sempre più dinamico a livello globale”, dichiarano Guillaume Faury, amministratore delegato di Airbus, Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, e Patrice Caine, presidente e amministratore delegato di Thales. “Mettendo a fattor comune i nostri talenti, risorse, competenze e capacità di ricerca e sviluppo, puntiamo a generare crescita, accelerare sull’innovazione e creare maggiore valore per i nostri clienti e stakeholder. La sigla della partnership è in linea con le ambizioni dei Governi europei nel voler rafforzare le proprie risorse industriali e tecnologiche, garantendo l’autonomia dell’Europa nel settore spaziale e nelle sue applicazioni. Le persone saranno al centro di questa iniziativa e beneficeranno di migliori opportunità, potendo contare sulla forza generata dall’unione dei tre player leader nel settore”.

Anas e Protezione Civile, incontro su gestione emergenze

L’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, ha incontrato ieri nella sede generale dell’azienda il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano. Nella riunione si è discusso della gestione delle emergenze negli eventi che comportano rischi infrastrutturali e antropici. L’incontro è proseguito con la visita alla Sala Situazioni Anas, che coordina 21 sale operative territoriali, dove sono state illustrate le procedure e le attività quotidiane di monitoraggio degli oltre 32.000 km di rete stradale in gestione. “Insieme alla Protezione Civile, che ringrazio per il prezioso supporto offerto non solo durante la stagione invernale ma anche nel corso dell’esodo estivo, garantiamo la continuità territoriale del nostro Paese dove colleghiamo 3.500 comuni – ha dichiarato l’ad di Anas Claudio Andrea Gemme – Siamo passati a una nuova fase della manutenzione, non più emergenziale ma predittiva. Grazie alla digitalizzazione delle infrastrutture e al sistema informatico centralizzato tramite sensoristica, che monitora ponti e viadotti, riusciamo a prevederne con anticipo lo stato di salute. Siamo entrati in una fase industriale della manutenzione dove però è sempre fondamentale l’apporto umano. La collaborazione con strutture operative quali la Protezione Civile è strategica e preziosa, specie nelle criticità di un territorio con una morfologia complessa come quello italiana”. “Con Anas abbiamo affrontato, fianco a fianco, emergenze grandi e piccole che hanno interessato l’Italia – ha dichiarato Fabio Ciciliano – Ma ogni giorno lavoriamo insieme in prevenzione, formazione e pianificazione. Un partner come Anas, presente nel Paese con una grande capillarità e in grado di rispondere, tempestivamente ed efficacemente, durante le situazioni emergenziali ha per noi un altissimo valore strategico per la tutela delle comunità”.

Digitale: crescono le imprese “esperte” ma il 42% è ancora indietro

Il digitale fa bene alle imprese: secondo un’analisi Unioncamere- Centro studi Tagliacarne le imprese digitalizzate hanno una produttività superiore del 12% rispetto alle altre e una maggiore propensione all’export (+67%). Ma il livello medio di adozione delle tecnologie digitali, pur crescendo negli ultimi anni, è ancora contenuto: i dati elaborati dai Pid, i punti impresa digitale delle Camere di commercio, sulla base dei test di autovalutazione effettuati dalle imprese, mostrano un miglioramento ancora contenuto della maturità digitale. Se ne è parlato nel corso dell’incontro “Transizione digitale per le piccole imprese: strumenti e risorse disponibili”; organizzato da Unioncamere e Il Sole 24 Ore. “I PID stanno svolgendo un ruolo determinante, avendo accompagnato oltre 800.000 imprese nei processi di cambiamento, attraverso l’erogazione di servizi di informazione, formazione, assessment, orientamento e mentoring”, ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli. “È necessario ampliare questa linea di azione, con iniziative capaci di rendere sempre più accessibili alle imprese le nuove tecnologie, ed in particolare l’intelligenza artificiale, creando cultura e consapevolezza e soprattutto adeguati strumenti finanziari per sostenere e procedere nella rivoluzione digitale”. Il sistema produttivo nazionale, però, non è proprio all’abc sul 4.0: pur restando consistente, è diminuita la quota di imprese che conoscono e utilizzano poco le soluzioni più avanzate proposte dalla digitalizzazione (le aziende Esordienti e Apprendiste sono passate dal 60,5% del 2018 al 42% del 2024). In compenso, sono aumentate le imprese Specialiste (dal 29,7% al 39,1%), che mostrano una applicazione limitata delle tecnologie abilitanti, così come le Esperte (dal 6,5% al 13,7%) e le Campione (dal 3,3% al 5,2%), quelle aziende, cioè, che hanno pienamente inserito le nuove tecnologie nei propri processi/prodotti o servizi. Di sicuro, però, le imprese hanno due snodi importanti con i quali confrontarsi: la sicurezza informatica (i cui attacchi sono cresciuti del 644% tra il 2020 e il 2024), e l’adozione dell’Intelligenza artificiale, oggi limitata al 13,1% della platea imprenditoriale. Per questo sono utili strumenti come PID-Next l’iniziativa nazionale diretta ad accompagnare le micro, piccole e medie imprese nei percorsi di transizione digitale. Il progetto è promosso da Unioncamere con il supporto di Dintec, finanziato con risorse PNRR e sostenuto da fondi dell’Unione Europea – NextGenerationEU. Ad oggi, sono oltre 2.500 le imprese che hanno già aderito al bando PID-NEXT e che stanno avviando percorsi di assessment digitale e accompagnamento personalizzato, in collaborazione con esperti del Polo d’Innovazione del sistema camerale.

Confindustria incontra il Commissario europeo ai servizi finanziari, priorità un mercato unico dei capitali più efficiente

il vicepresidente per il Credito, la Finanza e il Fisco  di Confindustria Angelo Camilli ha incontrato ieri il Commissario europeo per Servizi finanziari e l’Unione dei risparmi e degli Investimenti Maria Luís Albuquerque. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle priorità finanziarie dell’Unione Europea e sulla necessità di costruire un mercato dei capitali più efficiente e integrato favorendo l’accesso delle imprese a tale mercato. Camilli, nel ringraziare il Commissario per il suo impegno nella creazione di una Savings and Investments Union e per la sua attenzione alle istanze del sistema industriale, ha sottolineato come “le regole finanziarie, in particolare quelle rivolte al sistema bancario, hanno effetti diretti sulla competitività delle imprese industriali”. Da qui l’impegno di Confindustria a seguire con attenzione i dossier europei in materia finanziaria, anche in coordinamento con BusinessEurope e con le associazioni industriali dei principali paesi europei. Tra le priorità dell’associazione discusse durante l’incontro: favorire lo sviluppo di un mercato dei capitali europeo e l’accesso delle imprese a tale mercato; rafforzare il ruolo degli investitori istituzionali, in particolare dei fondi pensione, come investitori di lungo periodo; promuovere la mobilitazione del risparmio privato e migliorare la regolamentazione bancaria in senso più equilibrato e proporzionato; assicurare regole semplificate in materia di finanza sostenibile realmente in grado di favorire la transizione delle imprese.
Camilli ha ribadito il sostegno di Confindustria a “un’ambiziosa Unione del risparmio e degli investimenti, capace di canalizzare i risparmi europei verso innovazione, crescita e transizione verde e digitale. Un dialogo costante tra imprese e istituzioni europee – ha concluso Camilli – è essenziale per costruire un quadro finanziario che sostenga la competitività e la crescita dell’Europa produttiva. I temi affrontati oggi sono centrali per tutta l’industria europea e saranno dibattuti anche nel corso del vertice trilaterale con le Confindustrie di Francia e Germania, MEDEF e BDI, che ospiteremo a Roma i prossimi 5 e 6 novembre”.

Maire, nei primi 9 mesi ricavi in crescita a 5,2 miliardi

Marie chude i primi nove mesi del 2025 con ricavi in  a 5,2 miliardi, in aumento del 26,7%, grazie alla progressione costante dei progetti in corso di esecuzione. L’ebitda è pari a 358,1 milioni, in crescita del 33,2%, sostenuto dai maggiori ricavi e da una efficiente gestione dei costi di struttura. Il margine ebitda è pari al 6,8%, con un incremento di 30 punti base, anche per il contributo di servizi a più alto valore aggiunto generati da NEXTCHEM. L’ebit è pari a €p308,9 milioni, in crescita del 38,2%, con un margine del 5,9%, in aumento di 50 punti base. La gestione finanziaria esprime oneri netti per 8,2 milioni, sostanzialmente in linea. L’utile ante imposte è pari a 300,6 milioni, a fronte del quale sono state stimate imposte per un ammontare pari a €95,8 milioni. L’utile netto è pari a 204,8 milioni, in crescita del 41,8%, con un’incidenza sui ricavi del 3,9%, in aumento di 40 punti base. Gli investimenti, al netto dei disinvestimenti e incluse le componenti di prezzo differito e earn-out relative a operazioni di M&A, sono stati pari a 51,4 milioni, principalmente dedicati allo sviluppo interno e al rafforzamento delle nuove tecnologie e ai progetti di innovazione digitale. Alessandro Bernini, chief executive officer di Maire, ha commentato: “Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo registrato una crescita a doppia cifra e un significativo miglioramento della redditività. Con un portafoglio ordini di quasi 14 miliardi di euro al 30 settembre e una solida pipeline di iniziative, siamo ben posizionati per affrontare l’evoluzione delle dinamiche di mercato e di mantenere una traiettoria di crescita sostenuta, supportata anche dall’ampia offerta tecnologica di NEXTCHEM. Il segmento downstream dell’energia continua a dimostrarsi resiliente, sostenuto da investimenti crescenti, sempre più focalizzati sulle attività di monetizzazione del gas. Grazie alla nostra eccellenza operativa e a una rigorosa disciplina esecutiva, siamo pronti a cogliere le opportunità future e a realizzare i nostri obiettivi strategici”.

Maire annuncia intanto  il lancio di Next-N, dedicata alla creazione di nuova proprietà intellettuale per la conventional island e alla fornitura di servizi tecnici altamente qualificati nel campo degli impianti nucleari di nuova generazione. In particolare, Next-N si è aggiudicata da newcleo un contratto di servizi di ingegneria per un valore di 70 milioni di euro per sviluppare il basic design della conventional island e del balance of plant di un impianto nucleare “First of A Kind” basato sul reattore modulare avanzato (AMR) da 200 MW di newcleo. La decisione finale di investimento per questo primo impianto di nuova generazione, secondo il piano di newcleo, è attesa intorno al 2029. Next-N, che lavorerà sia con newcleo che con altri provider di tecnologia nucleare, si avvarrà anche della business unit Integrated E&C Solution del Gruppo Maire per la realizzazione dei progetti, incluse le competenze di Tecnimont e il suo approccio modulare avanzato, volto ad ottimizzare le metodologie di pianificazione e costruzione nonché a ridurre tempi e costi. Next-N faciliterà e accelererà lo sviluppo e la commercializzazione del “LFR-AS-200” di newcleo,e anche di altre tecnologie. In particolare, nell’ambito del modello di e-Factory for chemistry, sono stati sviluppati studi di dettaglio sull’integrazione della tecnologia SMR (Small Modular Reactor) con quelle di idrogeno e ammoniaca, per fare leva su una fonte di energia sicura, affidabile e competitiva per la produzione di prodotti chimici a zero emissioni di carbonio. Inoltre, a seguito dell’autorizzazione ricevuta dalle autorità competenti, gi accordi annunciati a giugno sono stati finalizzati. Il completamento delle ulteriori attività societarie necessarie per il trasferimento reciproco delle partecipazioni di minoranza in Next-N (40% newcleo) e newcleo (fino al 5% Nextchem) avverrà, come già comunicato, entro la fine del 2025.

Tlc: Cgil e Slc, asset strategici in mano a fondi speculativi, con buona pace del governo sovranista

“La denuncia di Kkr alla Commissione europea di presunti aiuti di Stato, 4,5 miliardi di euro, concessi a Open Fiber per il progetto di cablaggio nazionale rischia di allontanare sempre di più la realizzazione della rete unica in Italia”. È quanto dichiarano il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo e il segretario generale di Slc Cgil Riccardo Saccone. “Denuncia che – proseguono i dirigenti sindacali – fa evidentemente il paio con il rifiuto che lo stesso fondo avrebbe espresso nei confronti della firma di un memorandum of understanding, proposto nei giorni scorsi da Cassa depositi e prestiti e Macquarie, entrambi azionisti di Open Fiber, per avviare un tavolo negoziale su un progetto comune concreto. Non ci sorprende”, commentano Gesmundo e Saccone, che ricordano che “come abbiamo sempre sottolineato, gli interessi di un fondo che ha l’obiettivo di generare profitti, non possono che essere lontani anni luce dalle reali necessità del paese, che per la definizione di una infrastruttura abilitante e resiliente necessita di strategie di sistema e investimenti pazienti”. “Quello che desta invece stupore – aggiungono – è la disinvoltura con cui il governo, mentre dichiara di avere in mente il progetto della rete unica, e l’asso nella manica del Mef sarebbe quello di non abbandonare la via diplomatica nei confronti del fondo americano, continua a mettere in campo interventi schizofrenici riallocando risorse del PNRR. Interventi che vanno anche in favore di tecnologie satellitari, ben sapendo che in alcun modo le prestazioni di queste ultime possono essere comparabili con quelle garantite dalla fibra”. Per il segretario confederale della Cgil e il segretario generale Slc “evitare la duplicazione degli ingenti investimenti per la copertura Ftth in Italia e ridurre i ritardi nella copertura di Internet ad alta velocità su rete fissa rispetto agli altri Paesi europei dovrebbe essere una priorità in un paese in cui solo il 70% circa delle famiglie italiane ha accesso alla banda larga ultraveloce contro una media europea dell’82%. Ma, come dicevamo, gli interessi in campo sono divergenti. E a pagare il conto – concludono – sono ancora una volta cittadine e cittadini”.

Consegnata in Cina Gnv Virgo, prima nave alimentata a gnl della compagnia

Presso i cantieri navali Guangzhou Shipyard International (GSI) di Canton, in Cina, si è svolta ieri la Cerimonia di Consegna di GNV Virgo, la prima nave alimentata a GNL della flotta GNV, compagnia di traghetti del Gruppo MSC. Alla tradizionale cerimonia marittima hanno partecipato i rappresentanti del cantiere GSI e del Gruppo MSC, insieme a una delegazione di GNV guidata da Franco Fabrizio, General Counsel – Head of Legal Claims & Insurance Department, e dalla madrina della nuova nave, Chiara Giovine, Domestic & Balearic Islands Trade Manager. GNV Virgo è la terza unità ro-pax del piano di rinnovamento della flotta che prevede l’ingresso di otto unità di nuova costruzione entro il 2030, tra queste figurano GNV Polaris e GNV Orion che sono già operative sulle linee italiane della compagnia. La nuova nave partirà a breve per l’Italia, dove prima della sua entrata in servizio sulla rotta Genova-Palermo, è prevista la Cerimonia di Battesimo, in programma l’11 dicembre nel porto di Palermo. All’avanguardia dal punto di vista ambientale, GNV Virgo è il primo traghetto della Compagnia – e il primo traghetto italiano di lunga percorrenza – alimentato a GNL. La nuova nave è dotata di tecnologie ambientali di ultima generazione, in grado di garantire una riduzione delle emissioni di CO₂ pari al 50% per unità trasportabile rispetto alle navi di precedente generazione. Così come tutte le unità di nuova costruzione, anche GNV Virgo è dotata di tutte le predisposizioni per il cold ironing, ossia la connessione tramite una presa alla rete elettrica in banchina, che consente un importante abbattimento delle emissioni, nonché un miglioramento della qualità dell’aria e acustico a livello locale. A bordo sono presenti sistemi di riduzione catalitica selettiva (SCR) e tecnologie di riciclaggio del calore per soddisfare i requisiti IMO Tier III e EEDI Fase II. Le nuove unità GNV sono state progettate per offrire un’esperienza di viaggio ancora più confortevole, con cabine spaziose, ampie aree relax panoramiche, arredi di design, servizi digitali, spazi gioco per bambini, ambienti pet friendly e una grande terrazza esterna. Con una stazza lorda di circa 52.300 tonnellate, lunghezza di 218 metri, larghezza di 29,60 metri e una velocità massima di 25 nodi, GNV Virgo dispone di oltre 420 cabine, può accogliere 1.785 passeggeri e offre una capacità di carico di 2.770 metri lineari.

Eurhonet , l’assemblea nomina presidente Antonio Parolini

Ieri nel corso dell’Assemblea Generale di Eurhonet a Bari, è stato nominato Presidente l’Amministratore Unico di Arte Imperia Antonio Parolini. Parolini, componente della Giunta Esecutiva di Federcasa, è stato nominato nuovo presidente della rete europea che riunisce enti e aziende attivi nell’edilizia residenziale pubblica e sociale. EURHONET, con sede a Bruxelles, rappresenta una piattaforma strategica per discutere politiche abitative, innovazione e rigenerazione urbana, favorendo il dialogo tra i principali operatori europei del settore. “Sono orgoglioso di questo incarico – ha dichiarato Parolini – Eurhonet è una rete europea di enti che gestiscono alloggi sociali e pubblici. Il suo obiettivo è favorire la collaborazione tra i membri per lo scambio di buone pratiche, lo sviluppo di nuove soluzioni abitative e la formazione del personale, affrontando temi come l’edilizia sostenibile, l’integrazione sociale e l’innovazione nei servizi per gli inquilini”. La nomina di Parolini segna un momento importante per l’Italia e per la Liguria, portando l’esperienza di Arte Imperia al centro del dibattito europeo sulle politiche abitative e sulla rigenerazione urbana. L’iniziativa offre l’opportunità di condividere esperienze e modelli innovativi, rafforzando la cooperazione tra operatori del settore in Europa. “É un grandissimo orgoglio per Federcasa poter contare su un’ulteriore rappresentanza italiana a livello europeo; la Federazione ha sostenuto con forza la candidatura del Dott. Parolini, per questo prestigioso incarico – afferma il presidente di Federcasa Marco Buttieri. Dopo l’elezione di Marco Corradi alla presidenza di Housing Europe, il risultato di oggi rafforza ancora di più il ruolo del nostro paese alla guida di questi importanti organismi Europei, che dialogano costantemente con le istituzioni di Bruxelles.” “Federcasa raggiunge un altro importante obiettivo quello di essere stata promotrice di una candidatura che, anche in questo caso dopo il successo di Housing Europe, ha saputo raccogliere il consenso di tutte le Aziende Casa associate a livello europeo, che hanno eletto stamattina il Dott. Parolini per acclamazione e all’unanimità – conclude il Presidente Marco Buttieri. Auguriamo ad Antonio un buon lavoro, certi della sua competenza e professionalità, che senza alcun dubbio metterà a disposizione di Eurhonet. Con lui collaboreremo attivamente in vista delle prossime scadenze, tra cui il Documento conclusivo della commissione speciale sulla crisi abitativa, l’HOUS e il Piano Casa dell’Europa.”

ABI e A.D.S.I. firmano il Protocollo d’Intesa per la valorizzazione del patrimonio culturale

E’ stato firmato ieri a Roma il Protocollo d’Intesa strategico tra l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e l’Associazione Dimore Storiche Italiane (A.D.S.I.), dal presidente ABI Antonio Patuelli e dalla presidente Nazionale A.D.S.I. Maria Pace Odescalchi. L’accordo nasce dalla consapevolezza che il patrimonio culturale privato costituisce un motore di economia, cultura e coesione sociale, e che le dimore storiche, in particolare nei territori più decentrati, rappresentano un presidio identitario fondamentale e un motore di sviluppo per le comunità locali. Il Protocollo triennale dà, quindi, avvio ad una collaborazione strutturata che prevede quattro direttrici principali: favorire e promuovere promozione strumenti finanziari agevolati e innovativi destinati al restauro, alla conservazione, all’efficientamento energetico e alla digitalizzazione del patrimonio artistico e culturale delle dimore promuovere iniziative di educazione e promozione culturale agevolare e sviluppare interventi compatibili con i vincoli storico-architettonici, finalizzati all’efficientamento energetico e alla digitalizzazione delle dimore storiche valorizzare e promuovere iniziative e progetti di Responsabilità Sociale d’Impresa (ESG), con particolare attenzione alla tutela e alla promozione del patrimonio storico.

«Il patrimonio culturale privato non è soltanto una testimonianza della nostra storia, ma un motore vivo di economia, cultura e coesione sociale. Le dimore storiche sono un ponte tra passato e futuro, presìdi identitari che tengono unite comunità e territori, soprattutto nelle aree più decentrate, e rappresentano un riferimento e un’ispirazione per le giovani generazioni, chiamate a riconoscersi in questi luoghi e nella loro memoria. Custodirle è un dovere e un atto di responsabilità verso il territorio e verso il Paese, ma è anche un impegno oneroso che richiede risorse ingenti. – dichiara  Odescalchi – L’intesa con ABI rappresenta uno strumento concreto e innovativo per rendere sostenibile la tutela di questo patrimonio, facilitando l’accesso al credito e favorendo investimenti in restauro, efficienza energetica e valorizzazione. Solo attraverso alleanze strategiche come questa possiamo assicurare che le dimore storiche continuino a vivere e a generare valore per i territori, contribuendo allo sviluppo culturale ed economico dell’Italia.» «Attraverso questa intesa – dichiara  Patuelli– il mondo bancario rafforza il proprio impegno nel sostenere la cultura e l’economia dei territori. Promuovere collaborazioni virtuose con chi tutela questi luoghi significa anche investire in progetti di coesione e sostenibilità. È un segnale concreto di come il settore bancario contribuisce attivamente alla valorizzazione delle risorse culturali e territoriali, favorendo iniziative che generano impatto sociale positivo e rafforzano il senso di comunità».

ABI e A.D.S.I. istituiranno un Tavolo congiunto che avrà il compito di monitorare l’attuazione del Protocollo, elaborare linee guida operative e proporre aggiornamenti annuali. Attraverso questa collaborazione ABI e A.D.S.I. rafforzano l’impegno congiunto nel sostenere un patrimonio unico al mondo e nel promuovere progetti capaci di rafforzare il legame tra cultura, sviluppo locale e responsabilità sociale, creando le condizioni per la sua trasmissione alle generazioni future.

“Il Mare perduto” e “Intermodalità terra-acqua”: i dialoghi alla Biennale di Venezia

“Il Mare perduto” e “Intermodalità terra-acqua”: questi i temi di due convegni in programma sabato 25 ottobre al Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia. Il primo appuntamento, alle ore 10, “Intermodalità terra-acqua. Porti di interscambio, ferrovie costiere, paesaggi, comunità” vedrà Renzo Bassani in dialogo con Guendalina Salimei, Andrea Margaritelli, Silvia Viviani, Antonello Martino, Rossana Lamanna. Nel pomeriggio, alle 14, “Il Mare perduto. Esplorare l’ignoto come occasione di buone narrazioni “  Lucia Krasovec dialogherà con Guendalina Salimei, Andrea Margaritelli, Carlo De Luca, Fabrizio Tucci, Tommaso Dal Bosco, Giovanni Salmistrari e Roberto Beraldo.

 

 

 

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