LE OPERE DI EVENTIM E COIMA
Tra i 60 e gli 80 milioni in più per la realizzazione dell’Arena a Santa Giulia (Eventim) e altri 40 per il Villaggio olimpico allo Scalo di Porta Romana (Coima). A sbloccare la vicenda è stato l’incontro del 5 febbraio scorso tra la premier Giorgia Meloni e il presidente del Cio Thomas Bach, nonché un vertice a Palazzo Chigi con i ministri della partita olimpica per fare il punto sui costi. Si deve però ancora trovare una soluzione normativa per consentire il finanziamento di due opere private.
RIGENERAZIONE URBANA A ROMA
L’area Ama di piazza Caduti della Montagnola, nel Municipio VIII, sarà completamente trasformata attraverso una maxi operazione di rigenerazione urbana. Dove oggi ci sono edifici degradati, che ospitano una sede di zona della municipalizzata dei rifiuti e alcuni mezzi, sorgerà un nuovo sistema polifunzionale che ospiterà: una nuova piazza, un parco pubblico attrezzato, parcheggi interrati, di cui circa 200 pubblici, i nuovi uffici dell’azienda muncipale, servizi socio-sanitari, uno studentato o un senior student, il nuovo museo per le auto storiche della Polizia di Stato e residenze private con obiettivi di efficienza energetica, moderne tecnologie e consumo limitato del suolo. Utilizzata per la prima volta a Roma, su un’area e non su singole palazzine, la legge regionale sulla rigenerazione urbana. Entro l’anno partiranno le richieste di permesso di costruire, lavori al via dal 2026.
RIGENERAZIONE FS
Nodo cruciale del quadrante vaticano, a poco più di un mese dall’inizio dell’anno giubilare, si ripresenta al pubblico totalmente rinnovata. Una vera e propria opera di restauro realizzata grazie all’apporto dei fondi giubilari, pari a 1,7 milioni, e delle risorse di Ferrovie dello Stato – tramite la sua partecipata RFI -, per un costo complessivo di undici milioni di euro. I lavori hanno riguardato gli spazi esterni e interni dello scalo e hanno permesso di azzerare le barriere architettoniche.
URBANISTICA
Partiranno nel primo semestre del 2027 i lavori di riqualificazione dell’area degli ex Mercati Generali, compresa tra Testaccio e Garbatella, a Roma. Il termine del cantiere è previsto per il 2030. L’area diventerà uno spazio dedicato ai giovani e alla cultura secondo la filosofia dell’archistar olandese Rem Koolhaas e vedrà la realizzazione non più di un centro commerciale ma di un grande studentato a prezzi calmierati. E poi servizi culturali, spazi pubblici, verde e grandi piazze, oltre a 50 mila mq di parcheggi, tra superficiali e interrati.
RIGENERAZIONE
Un accordo per valorizzare un complesso di edifici sorti in provincia di Salerno a partire dal 1851 per produrre polvere da sparo e poi riconvertito in manifattura tabacchi. I 154 mila metri quadrati di fabbrica voluta da re Ferdinando II di Borbone sono al centro di una intesa per attrarre investitori privati nell’area archeologica più famosa al mondo, quella di Pompei, che è a ridosso. L’accordo è stato sottoscritto da Agenzia del Demanio, Regione Campania, Ente Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno e Università degli Studi di Salerno.
L'ESAME
Misure da ‘condono edilizio’, serve una nuova normativa regionale. Il gruppo di lavoro coordinato da Lucio Contardi ha sottolineato che gli interventi che si prospettano “pur contenendo alcune utili innovazioni, vanno complessivamente nella direzione opposta alle effettive esigenze di rigenerazione urbana di Roma e degli altri centri urbani del Lazio”.
RIGENERAZIONE URBANA E GIUBILEO
Il confronto fra l’immagine della piazza come è oggi dopo il completamento del primo lotto di riqualificazione e quella del render del progetto vincitore del concorso è impietoso. Ma Anas, soggetto attuatore per conto del gruppo Fs e di Sistemi urbani, proprietario dell’area, rassicura: “Realizzeremo il progetto come previsto, pianteremo 107 alberi”.
LA STRATEGIA DI ROMA CAPITALE
Via libera al documento. Quattro priorità per preparare Roma ad affrontare gli impatti sempre più “frequenti e intensi ” dovuti al cambiamento climatico: piogge intense e alluvioni che mettono a rischio quartieri e infrastrutture; sicurezza degli approvvigionamenti idrici in uno scenario di riduzione delle precipitazioni e con periodi più lunghi di siccità; adattamento dei quartieri alle crescenti temperature con conseguenze sulla salute delle persone; impatti sul litorale costiero dei processi di erosione e di fenomeni di piogge e trombe d’aria sempre più violenti, in uno scenario di innalzamento del livello del mare.
IL MASTERPLAN COMUNE-ENEA
Presentato ieri, il piano prevede la riqualificazione energetica gli edifici residenziali pubblici, la valorizzazione delle aree verdi, l’ottimizzazione dei collegamenti tra i quartieri e le
stazioni della metropolitana, la realizzazione di una solida infrastruttura sociale che promuova l’inclusione, la coesione e il senso di appartenenza tra i residenti.
LA GARA
La direzione regionale delle Marche ha pubblicato il bando per la nuova sede di via Giuseppe Di Vittorio, immobile demaniale dismesso dai Vigili del fuoco e consegnato alla Questura di Ancona lo scorso marzo. In particolare, la gara riguarda l’affidamento dei servizi tecnici di ingegneria e architettura relativi alla progettazione di fattibilità tecnica ed economica, progettazione esecutiva, entrambe da restituire in modalità BIM, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione con riserva di affidamento della direzione lavori e del coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, riferiti all’intervento di adeguamento sismico, efficientamento energetico, rifunzionalizzazione e ampliamento della nuova sede della Polizia di Stato. L’incarico ha un valore di 470.232 euro. Offerte entro le ore 18 del 17 gennaio.
RIQUALIFICAZIONE URBANA A ROMA
I LAVORI A NAPOLI / 2
Dalla rinascita del monumentale Real Albergo dei Poveri a Palazzo Fuga alla periferia in particolare in tre distinti contesti: le Vele di Scampia, Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio e il campo Bipiani di Ponticelli. Tutte iniziative che mirano soprattutto ad affrontare le criticità urbane e sociali che le caratterizzano.
GLI INTERVENTI PRIORITARI A NAPOLI
Tra gli interventi ci sono le Vele di Scampia, il nuovo Eco-quartiere a Ponticelli, gli scali ferroviari di Napoli Porta Est e Napoli Campi Flegrei. Napoli si ripensa con tanti processi di trasformazione urbanistico-edilizi in atto, da oggi al 2050
ACCORDO AGENZIA DEL DEMANIO-COMUNE
L’Archivio di Stato, Castel Capuano, Piazza Plebiscito, l’ex Arsenale: sono quattro dei nove beni pubblici inseriti nel protocollo tra il Comune di Napoli e l’Agenzia del Demanio per il “piano città” del capoluogo partenopeo. Nella prima fase l’investimento di riqualificazione e valorizzazione sarà di 600 milioni per la creazione di uffici pubblici, presidi di sicurezza, hub culturali, servizi e residenze universitarie, spazi aperti alla collettività. Le schede dei nove immobili e i progetti relativi.
RIGENERAZIONE E GIUBILEO
IL RAPPORTO CITTÀ RIGENERATIVE
Il lavoro affronta il tema del confine fra riqualificazione e rigenerazione ed evidenzia lo sforzo, in gran parte delle esperienze monitorate, di partire dall’obiettivo della rivitalizzazione sociale, economica, culturale e ambientale, senza nascondere le difficoltà legate al persistere di vecchi modelli troppo centrati sugli interventi edilizie, fisici, immobiliari. Presentati con interviste qualitative 15 casi individuati dalla collaborazione con Mecenate 90. Ci sono anche la baraccopoli di Messina, Oltre la strada di Brescia, Lumen di Firenze e Quartiere Libertà di Bari: casi che i lettori di Diario Diac conoscono già e che assurgono ormai a grandi classici italiani della rigenerazione.
L'INTERVISTA DEL LUNEDì
LA GIORNATA
OSSERVATORIO OICE/INFORMATEL
Negli undici mesi trascorsi da inizio anno, dice ancora l’Oice, sommando il valore di 1.431,4 mln dei bandi di architettura e ingegneria al valore di 211,5 mln della progettazione esecutiva compresa negli appalti integrati, si arriva ad un totale di 1.642,8 mln. di servizi tecnici messi in gara, con un calo del 61,6% sui primi 11 mesi 2023. Lupoi: “Si stanno avverando le peggiori previsioni”
L'architettura vista da LPP/12
di Luigi Prestinenza Puglisi
La mostra al Maxxi di Roma, dal titolo Stop Drawing. Architettura oltre il disegno affronta, sino al 21 Settembre 2025, il tema della crisi del disegno di architettura. Cioè della tecnica che per molto tempo è stata lo strumento privilegiato dell’architetto. Oggi, infatti, si utilizzano con sempre maggiore frequenza collage, modelli tridimensionali, pittogrammi, filmati, immagini elaborate dal computer e gestite dalla Intelligenza Artificiale. Inoltre Stop Drawing fa vedere quanto la pratica artigianale del disegno a riga e squadra e a mano libera sia utilizzata come forma di resistenza alle nuove tecnologie considerate come omologanti e pervasive. La mostra nel suo insieme è però deludente se non innervosente. I bellissimi disegni, plastici, filmati non riescono a costruire una narrazione. E, oltre alla considerazione sulla perdita di ruolo del disegno, non si riescono a individuare altre tesi. A peggiorare questa sensazione è la scarsità dell’apparato informativo. Le didascalie, per esempio, non si trovano accanto ai quadri, sono poco leggibili, non forniscono particolari input di riflessione. È difficile capire chi sono gli autori delle opere in mostra, in che anno operano, perché sono stati selezionati, che ruolo hanno all’interno del discorso complessivo.
L'intervento
di Giuseppe Ciaglia
Parlare, oggi, di rigenerazione urbana impone, anzitutto, una riflessione preliminare sulle caratteristiche del nostro impianto normativo in materia di pianificazione e attuazione urbanistica, parte di quella più ampia materia che la riforma costituzionale del 2001 ha definito “Governo del territorio”.
Tale impianto normativo, che ancora si incentra sulla legge urbanistica fondamentale, la 1150/1942, ha una chiara impostazione espansiva, nel senso di concepire l’assetto del territorio come regolazione dell’espansione dei nostri centri urbani. Idea che era certamente in linea con le esigenze dell’epoca nella quale la legge ha visto la luce. L’idea, invece, del riuso, del recupero (e, quindi, della rigenerazione) non era all’epoca neppure concepibile: si doveva costruire (o ricostruire, all’indomani degli eventi bellici), crescere, espandere.
Inevitabilmente correlato con questo paradigma espansivo è stato per decenni il consumo di nuovo suolo, per lo più agricolo, sino a quel momento inedificato. Ma anche questo, sempre all’epoca, non era percepito come un problema.
Il bando
INVITALIA
di Mercedes Tascedda
Appalti Istruzioni per l’uso / 29
di Gabriella Sparano
La Sentenza del TAR Marche – Ancora del 29/04/2025, n. 312 ha lambito, senza tuttavia entrare nel merito (la questione era un’altra), una tematica che crea molti dubbi alle stazioni appaltanti e cioè se il “Prospetto informativo disabili”, acquisibile da qualche mese tramite il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico – FVOE, equivalga al “Certificato di ottemperanza” ai fini della verifica di conformità alle norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili e, quindi, ai fini del possesso del requisito generale previsto dall’articolo 94, comma 5, lett. b), del Dlgs. 36/2023.
Cerchiamo di fare chiarezza.
Che cos’è il Prospetto informativo disabili?
Il Prospetto informativo (articolo 9, comma 6, L. 68/1999) è una dichiarazione telematica che i datori di lavoro (sia pubblici che privati) devono inviare agli uffici competenti. Contiene informazioni dettagliate sulla loro situazione occupazionale rispetto agli obblighi di assunzione di personale disabile e/o appartenente ad altre categorie protette. Include il numero complessivo dei dipendenti, il numero e i nominativi dei lavoratori computabili nella quota di riserva, e i posti di lavoro e le mansioni disponibili per i lavoratori disabili.
Progetto Corale/1
di Maria Cristina Fregni
Maria Cristina Fregni, partner di Politecnica, inaugura oggi la sua rubrica “PROGETTO CORALE”. I lettori di Diario DIAC conoscono già MCF per l’intervista pubblicata il 7 aprile e, ancora prima, per la citazione nel mio articolo del 31 marzo sull’Atlante Oice come coordinatrice dei tre progetti che, più degli altri, avevo considerato portatori di un nuovo rapporto fra progetto e rigenerazione urbana. Da lì è nata la nostra conoscenza e la volontà reciproca di collaborare in un momento che ha bisogno di porre le basi e far crescere questa nuova rigenerazione urbana. Maria Cristina sarà, per Diario DIAC, uno stimolo e una bussola nel compito che ci siamo dati di “giornale della rigenerazione urbana”. Se ne accorgeranno i lettori (g.sa.)
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In tanti hanno tentato negli scorsi mesi, e stanno tentando ancora oggi, di definire in modo compiuto la Rigenerazione Urbana e di inquadrarla all’interno di schemi, canoni o manuali. Eppure l’esperienza ci ha mostrato con chiarezza che la Rigenerazione Urbana, prima ancora che un progetto, un processo o un metodo, è una grande Opportunità, multisfaccettata e dinamica, e, come tale, tende a sfuggire ai dogmi e alla sistematizzazione.
Nei fatti, la Rigenerazione Urbana è la opportunità, quella delle comunità urbane di riscoprire se stesse e il senso del proprio stare in un luogo, e su di esso costruire il proprio futuro, quella delle imprese per innovarsi, evolversi e trovare risposte efficaci alle sfide di oggi e di domani, quella dei progettisti, nel senso più ampio del termine, per recuperare, attualizzandolo e rinnovandolo, il rapporto tra Abitare e Costruire.
L’uomo è un essere che costruisce perché abita, nel senso profondo di “avere in modo continuativo”, e costruire significa dare forma e testimoniare un’appartenenza sociale, un “sentirsi-a-casa”. Questo rapporto stretto tra abitare e costruire in un tempo recente della nostra storia si è rotto e l’architettura ha perso il proprio ruolo di medium tra le due dimensioni, appiattendosi nell’edilizia funzionale o avviluppandosi ipertroficamente nel culto della forma.
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