Rigenerazione urbana

DEMANIO

L’avviso dell’Agenzia del Demanio nel capoluogo pugliese è rivolto a privati ed enti del terzo settore e riguarda alcune porzioni di due ex compendi militari: l’ex caserma Magrone e l’ex ospedale Bonomo. Il termine per presentare le proposte è il 15 settembre alle ore 12. Nei prossimi giorni verranno lanciati bandi per il temporary use anche in altre regioni: “iniziativa per promuovere interventi di rigenerazione urbana sostenibile”.

VIAGGIO NEL CAPOLUOGO EMILIANO/1

Dall’ex scalo Scalo Ravone che diventa il ‘Sim Bolo Park’ alla rinascita dell’ex mercato ortofrutticolo nel quartiere Navile con la nuova piazza con i giardini della pioggia passando per i nuovi interventi di rigenerazione al Parco del Dopolavoro Ferroviario attraverso la nuova ‘via della Conoscenza’ con una mobilità ‘lenta e sostenibile’ fino al nuovo Museo ‘green dei bambini e delle bambine. Bologna è una città in fermento e, grazie anche ad oltre 787 milioni di fondi del Pnrr, sta trasformando sempre di più i suoi spazi urbani.

IL BANDO

Il bando riguarda la realizzazione di una struttura coperta polifunzionale destinata a riqualificare la piazza centrale che si candida a diventare la nuova “agorà” pubblica della località termale in provincia di Padova. Il concorso di progettazione, in due fasi, è promosso secondo il modello del Consiglio Nazionale degli Architetti e si rivolge a professionisti di tutto il mondo. Le proposte di idee vanno consegnate entro le ore 12 del 25 luglio 2025. Il costo stimato per la realizzazione dell’opera arriva a sfiorare 1,5 milioni di euro.

Periferie

La presenza di un commissario non trasforma anni di devastazione sociale in un paradiso terrestre. E’ uno dei principali messaggi di Ciciliano, commissario straordinario per le periferie, ieri in un’audizione tenuta nella prima Giornata nazionale delle periferie. Nè sarebbe una strategia vincente fare un ‘copia incolla’ del ‘Modello Caivano’. Il Capo dello Stato Mattarella ha sottolineato, in un messaggio, come spesso le periferie siano le parti piu’ dinamiche e vive del tessuto urbano. “Investire sul loro futuro, dare voce a chi le abita, e’ azione lungimirante e parte della attuazione dei principi costituzionali”, ha detto.

 

 

LABORATORIO ISKRA

A parere dell’Amministrazione Comunale di Napoli, la competizione di vela fissata per il 2027 rappresenterà un potente ed ulteriore catalizzatore alla complessa opera di bonifica, già avviata e sin qui in linea con il cronoprogramma. Secondo il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, questo evento rappresenta infatti un’opportunità unica per Napoli, non solo per promuovere il territorio, ma anche per attrarre investimenti e turisti da tutto il mondo.

PROGETTO CORALE

Amburgo, con circa 1,91 milioni di abitanti, è la seconda città più popolosa della Germania, dopo Berlino, ed è anche la città non-capitale più popolosa dell’Unione europea. Il porto di Amburgo è uno dei porti più importanti del mondo e, insieme all’aeroporto internazionale, rende la città un importante centro logistico a livello mondiale. Insieme a Seattle e Tolosa, Amburgo è una delle principali sedi dell’industria aerospaziale civile, l’industria pesante include la produzione di acciaio, alluminio e la più grande fabbrica di rame d’Europa e numerosi cantieri navali, mentre a livello ferroviario rappresenta un importante nodo, con il più grande scalo di smistamento dell’Europa.

Insomma, non è proprio il primo centro metropolitano che verrebbe in mente parlando di vitalità urbana, luoghi d’aggregazione, qualità della vita.

Eppure, quando si scende alla stazione della metropolitana di Baumwall, appena usciti dalla tettoia-ponte dei binari rialzati, agli occhi del visitatore si apre uno spettacolo tanto inatteso quanto affascinante: un brulichio di persone lungo le sponde dell’Elba, chi beve una birra ascoltando artisti di strada, chi fa due chiacchiere seduto sui gradoni che si protendono verso l’acqua del fiume, chi è in coda per salire su un bateau turistico; e ancora ciclisti che sfrecciano sulle ciclabili che corrono sotto i binari sospesi o lungo i molteplici canali, e cittadini che vanno e vengono dal lavoro sullo sfondo di navi portacontainer e antichi velieri, architetture anseatiche di laterizio rosso e austeri ma intriganti edifici contemporanei a definire fondali e quinte. Siamo sulla Jan Fedder Promenade, all’estremità ovest della cosiddetta Hafencity, oggetto dal 1996 di un processo di Rigenerazione Urbana che ne ha fatto una delle aree più dinamiche, innovative ed emblematiche della socialità urbana contemporanea. L’immagine-simbolo di questo processo è sicuramente l’edificio della Elbphilarmonie, famosa sala concerti progettata da Herzog & de Meuron, affacciata sul porto, nonché l’edificio più alto della città. Ma le ragioni di interesse per Hafencity vanno ben oltre il singolo landmark.

PROGETTO CORALE

Esiste un luogo, a Modena, lontano dal marmo bianco dei monumenti UNESCO e dal rombante rosso delle Ferrari, in cui il tempo sembra sospeso e la dimensione dell’esplorazione e degli spazi di quiete sembra reimpossessarsi della città.

Siamo al Villaggio Artigiano di Modena ovest, poco più di un kilometro di distanza dal centro storico, lungo la via Emilia.

Il Villaggio ha una genesi peculiare, che lo ha trasformato in un caso-studio nazionale e nel “padre” di un modo, molto emiliano, di fare programmazione territoriale con e a sostegno della comunità locale.

Il villaggio artigiano Modena Ovest, primo in Italia, nasce infatti a partire dal 1949 per volontà del sindaco Alfeo Corassori, ex bracciante e militante del Partito comunista, e dell’Assessore ai Lavori Pubblici Mario Pucci, ingegnere professionalmente legato al mondo del rinnovamento urbanistico milanese.

In un periodo in cui ancora più del 50% della popolazione modenese viveva di agricoltura, l’urgenza a Modena era rappresentata dalla necessità di fornire casa e lavoro ai molti operai dell’industria siderurgica e meccanica, licenziati dopo la fine del “boom” dovuto alle necessità belliche. Al sindaco comunista, per far fronte agli oltre 30.000 disoccupati, con le casse comunali semivuote, viene allora un’idea coraggiosa quanto rischiosa, ovvero usare, in un periodo di grandi scontri ideologici, gli strumenti del mercato e le risorse dei privati per inventare una inedita via di sviluppo.

Rigenerazione urbana

DEMANIO

A pochi giorni dalla firma del Piano Città degli immobili pubblici avvenuta il 27 maggio, l’Agenzia del Demanio ha pubblicato la gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione, che riguarderanno una porzione della struttura dove saranno ospitati uffici di diverse amministrazioni pubbliche. Il termine per la presentazione delle offerte è fissato alle ore 12 dell’11 luglio. L’appalto sarà aggiudicato secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con particolare attenzione alla qualità tecnica, alla sostenibilità ambientale e alla capacità organizzativa dell’operatore economico.

DEMANIO

Obiettivo è quello di sviluppare progetti di valorizzazione e razionalizzazione degli edifici del patrimonio immobiliare pubblico presenti sull’isola dell’arcipelago toscano e creare nuovi poli di attrazione sociale e culturale in una logica di economia circolare, caratterizzati dall’utilizzo di materiali eco-compatibili e tecnologie innovative integrate, anche per la produzione di energia pulita. Nelle prossime settimane è previsto l’avvio di un Tavolo Tecnico Operativo per definire un primo portafoglio di beni da valorizzare e le attività ad essi associati.

L’anticipazione di Diario Diac: l’attestazione Breeam ottenuta grazie al suo parco pubblico disegnato per schermare i rumori e temperare il clima

PROGETTO CORALE

Maria Cristina Fregni, partner di Politecnica, inaugura oggi la sua rubrica “PROGETTO CORALE”. I lettori di Diario DIAC conoscono già MCF per l’intervista pubblicata il 7 aprile e, ancora prima, per la citazione nel mio articolo del 31 marzo sull’Atlante Oice come coordinatrice dei tre progetti che, più degli altri, avevo considerato portatori di un nuovo rapporto fra progetto e rigenerazione urbana. Da lì è nata la nostra conoscenza e la volontà reciproca di collaborare in un momento che ha bisogno di porre le basi e far crescere questa nuova rigenerazione urbana. Maria Cristina sarà, per Diario DIAC, uno stimolo e una bussola nel compito che ci siamo dati di “giornale della rigenerazione urbana”. Se ne accorgeranno i lettori (g.sa.)

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In tanti hanno tentato negli scorsi mesi, e stanno tentando ancora oggi, di definire in modo compiuto la Rigenerazione Urbana e di inquadrarla all’interno di schemi, canoni o manuali. Eppure l’esperienza ci ha mostrato con chiarezza che la Rigenerazione Urbana, prima ancora che un progetto, un processo o un metodo, è una grande Opportunità, multisfaccettata e dinamica, e, come tale, tende a sfuggire ai dogmi e alla sistematizzazione.

Nei fatti, la Rigenerazione Urbana è la opportunità, quella delle comunità urbane di riscoprire se stesse e il senso del proprio stare in un luogo, e su di esso costruire il proprio futuro, quella delle imprese per innovarsi, evolversi e trovare risposte efficaci alle sfide di oggi e di domani, quella dei progettisti, nel senso più ampio del termine, per recuperare, attualizzandolo e rinnovandolo, il rapporto tra Abitare e Costruire.

L’uomo è un essere che costruisce perché abita, nel senso profondo di “avere in modo continuativo”, e costruire significa dare forma e testimoniare un’appartenenza sociale, un “sentirsi-a-casa”. Questo rapporto stretto tra abitare e costruire in un tempo recente della nostra storia si è rotto e l’architettura ha perso il proprio ruolo di medium tra le due dimensioni, appiattendosi nell’edilizia funzionale o avviluppandosi ipertroficamente nel culto della forma.

INVIMIT SGR

Lo storico edificio vincolato del 1929 cambia destinazione e diventerà un residence dedicato agli over 65 autosufficienti. La conferma arriva da Invimit Sgr spa, controllata dal Ministero dell’Economia, che sul proprio sito ha pubblicato l’offerta ricevuta per la locazione della storica residenza torinese. Il contratto di affitto previsto avrà una durata di 20 anni, rinnovabile per altri 5.

DEMANIO

Conclusa la fase di demolizione degli edifici non storici, l’Agenzia del Demanio ha affidato il servizio di progettazione dell’intervento di rigenerazione urbana. Ad aggiudicarsi la gara europea è stato il raggruppamento di imprese composto da Artelia Italia, Vittorio Grassi Architects, Parcnouveau, F&M Ingegneria e Iconia Ingegneria. Investimento previsto di circa 90 milioni di euro. I lavori prenderanno il via nei prossimi mesi.

CITTà IN SCENA A FIRENZE SUGLI SPAZI DISMESSI O ABBANDONATI

La tappa speciale di ‘Città in Scena’ sul riuso degli spazi dismessi e abbandonati  ha messo in luce la vitalità e il fermento sul fronte della rigenerazione urbana di amministrazioni locali, imprese, associazioni no profit. C’è un proliferare di progetti dal basso che si muove con una velocità che contrasta con lo stallo della politica per il varo della nuova legge, impaludata al Senato e che l’Ance, anche ieri, ha reclamato a gran voce. Dai progetti presentati a Firenze e dal dibattito tra i principali attori è emerso come si stia facendo sempre più largo la formula degli usi temporanei di immobili in vista della loro destinazione finale.

RIGENERAZIONE

Dall’aumento dello spazio pedonale al riassetto delle strade, passando per l’aumento di parcheggi e delle alberature: grazie ad un progetto di quasi 60 milioni di euro uno dei rioni più storici di Roma è pronto ad essere ridisegnato per diventare più vivibile, green e inclusivo. Dopo anni di dibattiti e proposte il Masterplan per la riqualificazione del quartiere, redatto dal dipartimento di architetture e progetto della Sapienza e dal dipartimento di architettura di Roma Tre, è approdato in giunta capitolina con undici progetti

SAN GIOVANNI A TEDUCCIO

Rosaria Cordone del Comitato di lotta Ex Taverna del Ferro ricorda la spinta iniziale della popolazione nella richiesta di una radicale riqualificazione del quartiere con la demolizione delle “Stecche”. Apprezzamento per l’attuale progetto che prevede la realizzazione di 28 edifici più bassi ed energeticamente autosufficienti, spazi pubblici e servizi per gli abitanti.

Editoriale

di Giorgio Santilli

Bisogna plaudire sempre alla prudenza con cui la premier Meloni e il ministro Giorgetti stanno gestendo i conti pubblici italiani. La fiducia è un valore che non ha prezzo e i vari spread (non solo con il Bund tedesco) confermano che si sta facendo un buon lavoro. Eppure il nuovo quadro programmatico del governo era atteso per capire che tipo di crescita ci si attende e soprattutto che tipo di crescita vuole il Governo dal 2026 in avanti. La fatidica fase post-Pnrr che molti temono  come fosse il ritorno all’inferno. Ebbene, dal Dpfp non arrivano segnali incoraggianti: non l’inferno, ma un pallore assoluto. Un dato chiave per capire quali politiche abbia in testa il governo e che impatto si prevede è sempre il confronto fra la crescita del Pil tendenziale e quella programmatica. Quanta crescita producono, semplificando molto, le politiche messe in campo dal governo. Ebbene, nel 2026 Pil tendenziale e programmatico sono appaiati a +0,7%. Effetto zero sulla crescita dell’azione di governo. Si dirà, a ragione, che “tanto c’è il Pnrr”, che infatti è considerato in questi quadri una variabile esogena rispetto alle politiche di governo. Ma il 2027 e il 2028, quando l’effetto diretto del Pnrr sarà quasi scomparso, l’impegno di governo per la crescita si traduce in un decimo di punto percentuale,  da 0,7% tendenziale a 0,8% programmatico nel 2027 e da 0,8% tendenziale a 0,9% programmatico nel 2028: praticamente impercettibile. E se quei tendenziali si rivelassero sovrastimati, che capacità di reazione avrebbe la politica economica? Avremo modo nei prossimi giorni di capire meglio, soprattutto sul fronte degli investimenti pubblici e degli stimoli a quelli privati. Ma l’inizio non è confortante.

LA NOTIZIA

DAI TERRITORI

di Diac Territori

A Napoli, Riccardo Villari, presidente di Città della Scienza, ha presentato l’idea di un museo permanente dedicato all’America’s Cup, che sarà ospitato in un capannone di 500 mq a Bagnoli. Il progetto coinvolge Regione, Invitalia e il Comitato della Coppa e prevede sale multimediali, simulatori, biblioteche e modelli di barche. Il 20 ottobre è previsto un sopralluogo con i principali circoli cittadini per avviare il percorso partecipativo. L’obiettivo è lasciare un’eredità stabile alla città oltre l’evento del 2027.

Appalti Istruzioni per l’uso / 43

di Gabriella Sparano

Il Codice dei contratti pubblici non disciplina in maniera puntuale l’iter operativo che le stazioni appaltanti devono seguire allorquando ricorrono al meccanismo dell’inversione procedimentale, limitandosi a prevedere solo che, qualora scelgano tale facoltà, le offerte siano esaminate prima della verifica dell’idoneità degli offerenti (articolo 107, comma 3).Il merito di aver procedimentalizzato il meccanismo, la cui finalità è quella di semplificare e accelerare l’iter di gara, è stato dell’ANAC, che lo ha fatto all’interno del Bando – tipo n. 1, a cominciare dalla versione del 2021 (sotto il Codice 50/2016, come modificato dalla legge 55/2019, dal decreto-legge 76/2020 e dal decreto legge  77/2021), passando per la versione 2023 (sotto il nuovo Codice 36/2016), fino alla recente versione aggiornata al Correttivo, approvata con la Delibera n. 365 del 16/09/2025. Anzi, in quest’ultima versione del Bando-tipo, l’iter è stato arricchito di ulteriori passaggi, alcuni obbligatori e altri opzionali e/o alternativi tra loro, che hanno finito per appesantire un meccanismo pensato invece per velocizzare la selezione dell’affidatario.

Considerato che, ai sensi del comma 3 dell’articolo 83 del Codice, i bandi di gara vanno redatti in conformità dei bandi tipo, salve le deroghe espressamente motivate nella delibera a contrarre, vediamo insieme quali passaggi deve compiere, quindi, la stazione appaltante secondo l’ANAC, quando sceglie l’inversione procedimentale.

Progetto Corale/14

di Maria Cristina Fregni

Cosa succede se un committente, un ingegnere, un’urbanista, una fotografa, un giornalista e un critico si trovano in un luogo magico e discutono del tema “L’ego dell’Architetto” davanti ad una platea fatta prevalentemente da architetti? E’ quanto è accaduto sabato scorso a Borca di Cadore, durante il convegno organizzato dall’Associazione Edoardo Gellner, e quello che ne è scaturito è stata una bella riflessione che vale la pena raccontare.

Dentro il cerchio/20

La Voce dei Geometri

di Michele Specchio

Consigliere Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
Efficienza energetica a due velocità: la sfida di una transizione inclusiva

Negli ultimi anni, il settore edilizio si trova di fronte a una trasformazione profonda, spinto sia dalla necessità di ridurre l’impatto ambientale sia dalle nuove normative europee. La transizione verso edifici più sostenibili non è più un’opzione, ma un percorso obbligato per garantire un futuro di buona esistenza alle generazioni che verranno.

L'intervento

di Lanfranco Senn

Economista, direttore di Certet

Distratti – o attratti – come siamo, dai grandi eventi globali come le guerre in atto; i grandi mutamenti e la difficile comprensione delle strategie geopolitiche e geoeconomiche; l’accelerazione dei problemi ambientali e tecnologici, non sempre abbiamo la capacità di accorgerci di quelle che sono le conseguenze – dirette e indirette – che questi eventi globali hanno su molti ambiti locali, provocando reazioni più o meno “resilienti”.

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