IL VIA LIBERA DEL SENATO AL DDL BILANCIO

La manovra da 30 miliardi è legge: ora la sfida CRESCITA con i tagli agli incentivi

22 Dic 2024 di Maria Cristina Carlini

Un testo blindato, un esame lampo ed è arrivato anche dal Senato il via libera definitivo con il voto di fiducia al DDL Bilancio 2025 che ora è legge. Ancora una volta, l’esame del provvedimento è stato appannaggio di un solo ramo del Parlamento, in questo caso della Camera. E per questo l’ultimo atto a Palazzo Madama si è consumato tra le polemiche. La manovra chiude il capitolo Superbonus, prevede risorse aggiuntive – anche se ridimensionate – per il Ponte sullo Stretto.  Come sottolinea Giorgetti, è confermato l’impianto che punta a sostenere i redditi medio-bassi e le imprese.

L'EMENDAMENTO IN MANOVRA

Concessioni elettriche, i RISCHI di una proroga di vent’anni

19 Dic 2024 di Mauro Giansante

Una prima versione proposta prevedeva addirittura un’estensione per un periodo di quarant’anni. Secondo la riformulazione approvata in Commissione alla Camera, i “piani straordinari di investimento pluriennale” avrebbero l’obiettivo di migliorare la resilienza e l’affidabilità del servizio, la capacità di integrare la generazione distribuita, il potenziamento delle infrastrutture, la flessibilità del sistema di distribuzione e il monitoraggio della rete.

La giornata

I conti italiani sotto ESAME della Ue, la manovra oggi in Aula

18 Dic 2024 di Maria Cristina Carlini

  • Da Meloni nuovo attacco al Superbonus: “costerà 38 miliardi solo nel 2025”
  • L’inflazione risale nell’area euro: a novembre confermato +2,2%
  • Assorup: “Sul correttivo il Parlamento prende atto delle nostre proposte”
  • Partnership tra Leonardo e Cineca: ricerca e industria si alleano per rafforzare l’ecosistema dell’innovazione in Italia
  • Conftrasporto-Confcommercio: bene gli interventi al codice doganale

IL WEBINAR OIMCE-WEC ITALIA

Materie prime critiche, SOLO il 17% vengono dal riciclaggio

18 Dic 2024 di Mauro Giansante

L’Ispra, intanto, ha annunciato che sta partendo il progetto Pnrr “Urbes – Urban mining and Extractive Information system” con l’obiettivo proprio di mappare a livello nazionale le fonti di materie prime seconde, a partire dai rifiuti estrattivi abbandonati che oltre ad essere mappati saranno caratterizzati in termini di contenuto in Mpc e altre materie utilizzabili. Tempi stretti, però, perché entro fine 2025 va consegnata la struttura informatica e vanno ancora individuati i depositi disponibili su ogni sito localizzato sulla piattaforma Gemma dall’Istituto.

La giornata

Manovra a rilento, l’ok FINALE del Parlamento slitta a dopo Natale

17 Dic 2024 di Maria Cristina Carlini

  • Rina al lavoro per la Hafeet Rail, la ferrovia che unirà Emirati Arabi e Oman
  • Il Demanio avvia il percorso partecipativo per l’Urban Center di Palermo e a Firenze affida Villa Carducci Pandolfini a privati per 49 anni
  • Parte l’offerta invernale di Trenitalia, nel 2024 trasportato mezzo miliardo di passeggeri
  • Da Cdp, Bper e Unicredit un finanziamento da 103 milioni per il Gaslini di Genova
LA SENTENZA DEL TAR LIGURIA

Disapplicare la proroga delle concessioni balneari al 2027 per tutelare i diritti di eventuali terzi interessati, un effetto mediato dalla normativa italiana

17 Dic 2024 di Niccolò Grassi

La controversia analizzata dal tribunale di Genova riguardava l’applicazione della proroga delle concessioni demaniali marittime introdotta dal legislatore, estesa fino al 2027. La ricorrente sosteneva che le recenti modifiche normative e alcune interpretazioni giurisprudenziali avessero inciso sui principi stabiliti dall’Adunanza Plenaria, giustificando così la legittimità della proroga. Tuttavia, il TAR ha respinto tali argomentazioni, sottolineando come le “sopravvenienze” invocate non siano sufficienti a superare i principi consolidati.

ecco iL TESTO DEL PARERE, oggi il voto sia a Montecitorio che al Senato

Correttivo: il Senato con la Camera su revisione prezzi con il 5% solo soglia, contratto, casse edili e accordi quadro

15 Dic 2024 di Giorgio Santilli

Il parere depositato vemerdì a Palazzo Madama sulle questioni fondamentali fiancheggia il testo già noto di Montecitorio. L’ultimo dubbio riguarda se mantenere la modifica alla revisione prezzi come condizione (e non solo l’osservazione) per il parere favorevole. Le osservazioni della maggioranza alla Camera sono salite a 52, ma non ci sono “condizioni”. Sul meccanismo revisionale in alternativa alla soppressione della franchigia si propone una franchigia al 2% con una rivalutazione aumentata al 90%. Per lo stand still si propone un compromesso a 32 giorni, mentre sugli accordi quadro si propone di “assicurare all’affidatario una congrua percentuale dell’importo complessivo dell’accordo stesso e di indicare il termine di stipula del relativo contratto attuativo”. Proposta anche la soppressione della rilevanza ai fini dell’illecito professionale delle penali di importo pari o superiore del 2%. Accolta anche la richiesta delle imprese sulla possibilità per l’appaltatore di utilizzare i lavori subappaltati ai fini della qualificazione. Tentativo anche su concorrenza e trasparenza con il rafforzamento degli obblighi di pre-informazioni “anche al fine di consentire agli operatori economici di trasmettere alle stazioi appaltanti eventuali manifestazioni di interesse a partecipare alle procedure negoziate senza bando”.

SLITTA ANCORA IL TESTO

Correttivo: parere parlamentare in 30 punti, priorità alla revisione prezzi

13 Dic 2024 di Giorgio Santilli

Ancora non è stato depositato il parere alla Camera, per il voto il governo aspetterà fino al 17 dicembre. Uno dei nodi è se presentare solo “osservazioni” o anche “condizioni” che risultino più vincolanti per il governo. In tutto, le richieste di modifica saranno una trentina fra cui spiccano: revisione prezzi, equivalenza dei contratti, limitazione del riconoscimento dei certificati lavori ai subappaltatori, responsabilità professionale escludente dei professionisti, abrogazione della correzione sui consorzi stabili.

OGGI il testo del parere sul correttivo appalti, il 17 il voto

Il Parlamento chiede al Governo: dall’80 al 90% la quota di recupero nella revisione prezzi. Parere in trenta punti

12 Dic 2024 di Giorgio Santilli

Febbrili trattative nella maggioranza e con il governo per la definizione del parere parlamentare che sarà approvato dalle commissioni ottave di Camera e Senato. Oggi sarà depositato alla Camera, per il voto il governo aspetterà fino al 17 dicembre. Uno dei nodi è se presentare solo “osservazioni” o anche “condizioni” che risultino più vincolanti per il governo. In tutto, le richieste di modifica saranno una trentina fra cui spiccano: revisione prezzi, equivalenza dei contratti, limitazione del riconoscimento dei certificati lavori ai subappaltatori, responsabilità professionale escludente dei professionisti, abrogazione della correzione sui consorzi stabili.

IL SEMINARIO ANCE con il governo SUL CORRETTIVO

Correttivo: chiusura sulla concorrenza, piccoli spiragli sulla revisione prezzi, grande caos sul contratto

11 Dic 2024 di Giorgio Santilli

Il 18 dicembre è previsto il parere delle commissioni parlamentari, il 23 il Consiglio dei ministri con l’approvazione definitiva: parte il rush finale per il correttivo al codice appalti ma sulle questioni più rilevanti ancora non ci sono soluzioni chiare. Partita chiusa invece per equo compenso, concorrenza (soglie per le procedure negoziate) e Ppp. Chiarimenti (e no) da Mit e Palazzo Chigi al seminario Ance.

Relazione sul primo semestre 2024

Corte dei Conti: l’attuazione del Pnrr raggiunge gli obiettivi per il 2024 ma la spesa ARRANCA

10 Dic 2024 di Maria Cristina Carlini

Non è una novità e anche nell’ultima relazione sull’attuazione del Pnrr  la Corte dei Conti torna a rimarcarlo: se gli obiettivi (39 nel primo semesrre dell’anno)  sono in linea, emergono ancora scostamenti nell’andamento della spesa. Gli investimenti ferroviari registrano un ritardo del 20% dei progetti. In ritardo anche un terzo dei PINQuA. Intanto, con il Superbonus gli obiettivi della misura, in termini di risparmio energetico e di emissioni di CO2, siano stati ampiamente superati. Ma troppo lunghi sono i tempi di ritorno dell’investimento, non coerenti con l’orizzonte di vita utile degli interventi incentivati.

I VOTI AL DECRETO IN SENATO

Ambiente, NIENTE in house con i privati. Stop in extremis all’emendamento sull’efficientamento energetico da 1,4 milioni previsto dal Repower Eu

04 Dic 2024 di Mauro Giansante

Sull’acqua pubblica esultano le opposizioni ma il ministro Ciriani rilancia: “Andrà in Manovra”. Rafforzato all’ultimo, con un nuovo emendamento dei relatori, il Piano Mattei: i 500 milioni di Cdp, infatti, dovranno essere mobilitati entro il 2025. No del governo all’eccezione per i pannelli fotovoltaici su suolo agricolo per le imprese. Per le istanze di valutazione di impatto ambientale, via libera all’emendamento riformulato che chiede “per i progetti di produzione energetica da fonte fotovoltaica, solare termodinamica, a biomassa, a biogas, nonché di produzione di biometano” che “il proponente del provvedimento di Via sarà chiamato ad allegare una dichiarazione attestante la legittima disponibilità, a qualunque titolo, della superficie su cui realizzare l’impianto, ferme restando la pubblica utilità e le procedure conseguenti per le opere connesse”

SEMPLIFICAZIONI PER GLI IMPIANTI

Rinnovabili, il testo unico NON BASTA. Edilizia libera, Pas, idroelettrico: i nodi

02 Dic 2024 di Mauro Giansante

Le osservazioni di Ance e degli operatori del settore sentiti da Diario Diac non lasciano spazio a interpretazioni: il decreto legislativo approvato dal governo la scorsa settimana rischia di non accelerare più di quanto necessario le procedure autorizzative per le installazioni di pannelli fotovoltaici e pale e turbine eoliche. Il ruolo degli enti nel rilascio dei pareri, la disponibilità dei terreni non di proprietà per le opere di connessione

EMENDAMENTO DI FORZA ITALIA

Nel Dl Ambiente rispunta l’in house idrico con il 20% a privati. Un mostro giuridico. Interessa il Piemonte, per l’AQP variante con enti locali

02 Dic 2024 di Mauro Giansante e Giorgio Santilli

Torna nel decreto legge Ambiente, dopo lo stralcio in extremis fatto nell’approvazione in Consiglio dei ministri, la norma che prevede società in house con partecipazione di capitale privato entro il limite del 20%. Il mostro giuridico ricompare ora in un emendamento presentato da Forza Italia che, secondo alcune voci, troverebbe applicazioni in alcune delle gestioni idriche del Piemonte, Regione di origine del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. Diversa l’applicazione per l’Acquedotto pugliese che utilizzerebbe il 20% del capitale per far entrare i comuni nella società. Gli altri emendamenti al Dl Ambiente.

10 PROPOSTE DALLE ASSOCIAZIONI

“Edifici, salvare eco e sismabonus. SUBITO un piano ristrutturazioni”

27 Nov 2024 di Red. Diac

Si chiama “Un patrimonio da salvare” ed è il documento firmato dai principali operatori ed enti associativi della filiera del rinnovamento degli edifici, dei consumatori e della tutela ambientale da portare all’attenzione delle istituzioni per promuovere una politica strutturata ed efficace sulla riqualificazione edilizia. Tra gli altri temi centrali nella proposta ci sono quello della messa in sicurezza degli edifici e il tema delle risorse.

LA STRATEGIA NAZIONALE

Idrogeno, obiettivi 2030 IMPOSSIBILI. Spinta su trasporto e stoccaggio

27 Nov 2024 di Red. Diac

Sono tre gli scenari ipotizzati dal Ministero dell’Ambiente, a seconda della prevalenza del fattore produttivo nazionale o d’importazione dal resto del continente. L’Italia sconta i prezzi più alti a livello europeo ma la strada della decarbonizzazione industriale è inevitabile. Nel mix tecnologico del nostro Paese vengono considerate le rinnovabili, il nucleare, i biocarburanti e la ccs. Per lo sviluppo dell’H2 servono le infrastrutture, Snam è protagonista nel Mediterraneo con il progetto SoutH2 Corridor

OK AL TESTO IN CDM

Rinnovabili, il governo IGNORA il Parlamento. Resta il titolo edilizio

26 Nov 2024 di Red. Diac

Come anticipato ieri su Diario Diac, dai pareri delle commissioni parlamentari e la Conferenza Unificata vengono accolte le clausole per il pubblico interesse degli impianti, il modello unico e le procedure di esproprio. Disciplinate le zone di accelerazione per rispettare gli obiettivi Pniec al 2030. Il testo finale del decreto legislativo approvato ieri pomeriggio

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