L'intervista del lunedì
Occorre chiedersi se il Pnrr abbia dato la scossa di cui il Paese ha bisogno e se segni l’inizio di un nuovo corso: è questo il benchmark per misurare il successo del piano, salito su un treno in corsa con la zavorra di fardelli di lunga data, di riforme affossate e deficit programmatori. Al di là di questi gap, c’è anche il vulnus nel settore dei trasporti di aver trascurato nella pianificazione delle opere il lato della domanda e considerando prioritarie opere ormai datate. Un errore è stato escludere gli aeroporti dal Pnrr. Altre sfide aperte sono la privatizzazione delle Fs e la riforma dei porti
LE AUDIZIONI SUL CORRETTIVO APPALTI ALLA CAMERA
La richiesta di fissare subito una soglia più bassa per la digitalizzazione dei progetti dal 2026 arriva dal Consiglio nazionale degli ingegneri e dalla Rete delle professioni tecniche. Sui concorsi alla tradizionale posizione del Cnappc si associa il sostegno del Cni. L’associazione dei Rup guidata da Daniele Ricciardi avanza anche una proposta che susciterà polemiche considerando le polemiche di questi giorni: fornire un elenco dei contratti equivalenti con valore orientativo. Unanimità nella richiesta che gli incentivi siano ammessi anche per i dirigenti. Sull’equo compenso gli Ingegneri chiedono un’ulteriore limatura dei ribassi.
AUTOBRENNERO
Unioncamere
Secondo l’analisi costi benefici, presentata ieri, il Ponte sullo Stretto di Messina produrrà nel tempo benefici economici e sociali superiori ai costi. L’opera genererà a regime un valore economico netto di oltre 1,8 miliardi a favore del sistema Paese. Ora è atteso l’ok del Cipess e il 2025 sarà l’anno delle prime attività sul territorio e del progetto esecutivo. Il convegno di Uniocamere ha schierato il partito del “sì” al Ponte. Salvini ha denunciato l’ideologis del no che blocca le opere in Italia e ha assicurato che “non mollerà di un millimetro”
La giornata
parla la ceo di fibre net
La settimana
I COSTI DEL PROGETTO E I FONDI DISPONIBILI
Dal confronto fra la spesa prevista dal progetto definitivo e i fondi che sarebbero resi disponibili dall’emendamento Lega-Salvini alla legge di bilancio si evidenzia come ci sia un rallentamento rispetto ai programmi fino al 2028 e poi una forte accelerazione dal 2029 al 2032. Se passa la proposta leghista, la grande opera avrà comunque 3.564 milioni di euro rispetto agli stanziamenti attuali, con una “riserva” di 1.693 milioni rispetto ai costi preventivati.
IL POSITION PAPER DELL'AIS
“La digitalizzazione e la sostenibilità sono sfide chiave del nostro tempo, strettamente intrecciate nelle strategie del settore delle costruzioni – ha dichiarato Luca Ferrari, Vicepresidente di AIS e coordinatore del GdL -. Il nostro Gruppo di Lavoro ha approfondito l’impatto positivo della digitalizzazione, dimostrando come le nuove tecnologie possano supportare l’intero ciclo di vita delle infrastrutture in ottica sostenibile”. L’obiettivo è seguire la strada del Green Deal europeo e per questo verranno monitorate le performance da qui a fine decennio dei progetti
il presidente De Ruvo all'assemblea di Confetra
Tiene il fatturato della filiera della logistica che nel 2023 ha toccato 115,8 miliardi. La previsione per il 2024 è di una lieve crescita dello 0,7% in linea con l’economia nazionale. Ma “c’è poco da festeggiare”, dice il presidente di Confetra che denuncia la carenza di manodopera: 22 mila autisti solo in Italia. Sul settore pesano criticità a livello nazionale, dai valichi alla sempre attesa riforma dei porti, e quelle geopolitiche internazionali, a cominciare dalla crisi del Mar Rosso. Manca una visione organica dei problemi – ne è la prova la decarbonizzazione – e ora serve una governance complessiva.
La giornata
CAMBIA LA LEGGE DI BILANCIO CON L'EMENDAMENTO DELLA LEGA
La proposta, scritta con Salvini, è stata depositata alla Camera dal capogruppo leghista Molinari: ora attende il bollino della Ragioneria. Il rifinanziamento del decreto aiuti va per 1.132 milioni a nove opere di Rfi già individuate (si veda la tabella), mentre 200 milioni nel 2025 e 100 milioni nel 2026 aggiuntivi finanzieranno tutte le altre opere. Rifinanziamenti per i contratti di programma di Rfi e Anas. Gran movimento di fondi per Stretto di Messina che passa dal bilancio statale al Fondo sviluppo coesione del ministero delle Infrastrutture incassando 3.564 milioni aggiuntivi, spostati in grande parte dopo il 2030. Al Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza idrica vanno 120 milioni nel 2028, 160 nel 2029 e 428 nel 2030. Per il Piano Casa Italia 150 milioni nel 2028, 160 nel 2029, 180 nel 2030.
ASSEMBLEA ANNUALE ANCEFERR
“E’ un tema che è presente nei nostri piani, siamo strutturati per farlo”, ha rassicurato l’ad di Rete ferroviaria italiana. “La risposta positiva dell’Ad Strisciuglio alle nostre richieste ci incoraggia sul proseguimento del nostro lavoro. Dobbiamo evitare che l’enorme potenziale creato in questi anni vada disperso. Si rischiano gravi conseguenze per il settore e l’occupazione”, ha commentato poi il presidente di Anceferr, l’associazione dei costruttori edili ferroviari, Vito Miceli. Sul tavolo, però, forti critiche alla patente a punti e ai contratti dei lavoratori. Urge avanzare sul ricorso alle tecnologie predittive contro guasti e incidenti, oltre che attirare nuove leve giovanili con tanta formazione
La giornata
La giornata
Parla il presidente di Assaeroporti
Il sistema aeroportuale vola verso una crescita “impressionante” quest’anno di oltre 200 milioni di passeggeri. Ma ci sono importanti sfide da affrontare sul fronte del green e del digitale e, nonostante l’esclusione dal Pnrr e nonostante il rallentamento in alcuni casi che questo comporta, le società di gestione vanno avanti con i piani di investimento. Stop al caos delle addizionali comunali: la questione va regolamentata e Assaeroporti ha presentato le proprie proposte. Intanto, è pronto il nuovo Piano nazionale degli aeroporti di cui si attende la pubblicazione
LA CONFERENZA STAMPA AL SENATO
RISULTATI E PIANO STRATEGICO
Secondo i dati aggiornati al 30 settembre, la generazione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico e fotovoltaico) rappresenta il 55% della produzione ed è pari a 4,9 TWh. “Guardiamo al 2035 con un Piano che coniuga generazione di valore sostenibile, decarbonizzazione, innovazione e contributo all’autonomia energetica del Paese. Sono scelte strategiche che indirizzano i nostri business e trovano conferma nel Rapporto Draghi per il rilancio della competitività europea”, ha commentato l’ad Renato Mazzoncini.
L'attuazione del decreto aiuti
Firmati i due decreti dirigenziali del ministero delle Infrastrutture che ripartiscono le risorse di competenza del primo e secondo trimestre del 2024, ma i provvedimenti ammettono nelle premesse che non ci sono risorse per onorarli e che ora la palla passa al Mef: “i relativi pagamenti potranno essere effettuati solo ed esclusivamente all’effettiva assegnazione dell’incremento di cassa richiesto”. C’è una crescita del 3% delle richieste rispetto al 2023, la parte del leone la fa ancora Rete ferroviaria italiana, con 188 milioni (il 26%). Resta bloccato il decreto di ripartizione del 2° semestre del 2022. I testi dei decreti con l’elenco delle opere ammesse a finanziamento.
La giornata
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 26
di Salvatore Di Bacco
Il Ministero delle Infrastrutture, nella sua nota del 31 gennaio, ha individuato 20 temi rilevanti che costituiranno la base di partenza per il riordino della riforma del Testo unico, tra cui il punto 15: “Digitalizzazione delle procedure, istituzione dell’anagrafe e del fascicolo digitale delle costruzioni e interoperabilità delle banche dati”. Questa è la parola d’ordine “attuale” ma sarà soprattutto sarà la parola d’ordine del futuro. Negli ultimi anni un proliferare di piattaforme telematiche ha creato una duplicazione di procedimenti “aggravando” ulteriormente le già complesse procedure. previste dalle normative tecniche di settore.
LA NOTIZIA
Ingegneria economica
di Maria Cristina Carlini
L'architettura vista da LPP/5
di Luigi Prestinenza Puglisi
Nei primi anni del 2000 Massimo Alvisi e Junko Kirimoto, entrambi poco più che trentenni, si fanno notare con due opere realizzate a Trani: una casa unifamiliare (2000-2002) e una palazzina per abitazioni (1999-2004).
Gli edifici hanno un chiaro respiro internazionale. Colpisce l’ aspetto sobrio e rigoroso, il rifiuto del ricorrere a facili citazioni di stereotipi mediterranei e l’apertura per l’innovazione tecnologica, qualità in quegli anni abbastanza rara negli edifici residenziali del sud Italia. Un atteggiamento sperimentale e antidogmatico che ai due progettisti deriva da soggiorni in paesi architettonicamente evoluti e dalla pratica in studi di progettazione sensibili ai nuovi linguaggi della contemporaneità.
Massimo Alvisi, prima di trasferirsi da Renzo Piano, dove lavora per otto anni, ha, infatti, studiato a Firenze e poi in Germania, è tornato in Italia e ha fatto praticantato presso lo studio Fuksas. Junko Kirimoto, nata a Yokohama in Giappone, ha studiato all’università di Kyoto, ha fatto pratica con Shin Takamatsu e con Kazuyo Sejima, ancora agli inizi di una folgorante carriera. E ha lavorato nello studio di Massimiliano Fuksas.
L'intervento
GREEN CITIES
di Edoardo Zanchini
La recente lettera della Soprintendenza di Roma con le valutazioni e prescrizioni di modifica delle Norme Tecniche di piano regolatore, approvate lo scorso dicembre dall’Assemblea Capitolina, merita attenzione non solo perché si tratta della Capitale ma per come l’ufficio territoriale del Ministero dei Beni Culturali ha deciso di segnare il proprio campo di poteri su un ambito ampissimo di decisioni che riguardano il governo del territorio. Un esempio, tra tanti, riguarda l’installazione di impianti solari sui tetti degli edifici. Qui la richiesta è secca: si deve stralciare quanto approvato dall’organo elettivo della città. Ed è interessante approfondire il tema, perché riguarda una decisione al di fuori del perimetro dei poteri della Soprintendenza.
Dentro il cerchio/1
La Voce dei Geometri
di Marco Vignali
L’accordo sulla modulistica unificata e standardizzata in materia edilizia sottoscritto il 27 marzo in Conferenza unificata, rappresenta un passaggio fondamentale per la corretta applicazione delle norme di modifica del Dpr 380/2001 decretate dal salva-casa.
Alle regioni il compito di adeguare i contenuti alle proprie disposizioni entro il 9 maggio 2025 e ai comuni, in ogni caso, il necessario aggiornamento dei modelli entro il 23 maggio 2025. Nell’inerzia da parte degli enti locali, trascorsi trenta giorni dalla scadenza dei termini previsti dalla Conferenza, i cittadini e le imprese potranno comunque utilizzare la nuova modulistica, ai sensi dell’articolo 24 comma 3 del Dl 90/2014.
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