LA PRESIDENTE DESIGNATA
L’ex dg di Confindustria, designata per prendere il posto di Gilberto Dialuce, traccia le linee programmatiche della sua gestione (da confermare). Ricerca e innovazione i due pilastri. Multidisciplinarietà, valorizzazione di tutte le tecnologie disponibili, nuovo e più stretto rapporto con le imprese, accordi quadro con le associazioni di categoria, dialogo con le istituzioni e catalizzazione dei centri di ricerca. “Che però non deve rimanere confinata nei laboratori”.
LA LISTA DELLA COMMISSIONE UE
Tutti progetti sul riciclo quelli riguardanti il nostro Paese. Per l’Ue, investimento da 22,5 miliardi. Autorizzazioni in 15-27 mesi.
BLUE BOOK/1
Ogni anno, la filiera cresce del 5% e solo dal 2015 interessa un milione e mezzo di imprese nazionali. Gli investimenti crescono costantemente dal 2021: quelli della gestione del servizio idrico integrato ammontano a 13,2 miliardi. Incognita Pnrr: tra due anni sarà a rischio il 24% degli investimenti del settore, che teme così di rimanere scoperto. L’altro tasto dolente è il gap tra grandi e piccoli operatori: gli enti locali si limitano a 29 euro per abitante.
I PROGETTI IN CORSO
L’Assessora ai Lavori pubblici e alle Infrastrutture, Ornella Segnalini: “Gli usi civili dell’acqua aumentano, Roma ha 4,5 milioni di abitanti al giorno. Durante il mandato abbiamo ridotto le perdite di rete al 27% e per fine mandato puntiamo al 25% contro una media nazionale del 42%”. I progetti in corso: i collettori, la manutenzione delle cabitoie, i fossi e le vasche di espansione.
IL XIII° RAPPORTO ALTHESYS
Grandi numeri, che “mostrano miglioramenti – ha commentato il ceo di Althesys Alessandro Marangoni – specie dal punto di vista operativo e ambientale, ma senza grandi salti di performance”. Anche perché le previsioni sul 2024 individuano sì un leggero progresso ma per l’anno in corso sono ancora caute. Il commissario nazionale per la scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua: “Dalle utility forse oggi manca il concetto di vedere cosa succede a monte del sistema idrico integrato”.
IL RAPPORTO 100% RINNOVABILI
Secondo 21 docenti e ricercatori di diverse università e centri di ricerca, il potenziale eolico italiano è più che sufficiente per far fronte al forte fabbisogno della decarbonizzazione in modo integrato con una forte crescita del solare a terra. Lo sviluppo del solare richiede l’utilizzo di piccole percentuali del territorio ed è improprio parlare di “consumo di suolo”. Quanto all’efficientamento edilizio, il superbonus viene giudicato come una misura sbilanciata: servono impegni dall’orizzonte multi-decennale, anche per l’allineamento della formazione dei lavoratori e delle capacità produttive ai vari livelli.
LA CRISI ITALIANA ED EUROPEA
Gli effetti del cambiamento climatico e l’aumento della domanda sono alla base della poca disponibilità della risorsa idrica. Nelle ultime cinque decadi, a fronte di un evidente aumento di fabbisogno, abbiamo assistito a una diminuzione del 24% delle risorse idriche rinnovabili disponibili a livello pro capite. Nel nostro Paese, dal 2000 ad oggi si sono registrati almeno quattro eventi di carenza di piogge. Il paper del think tank guidato da Donato Berardi
LA STRATEGIA DI ROMA CAPITALE
Via libera al documento. Quattro priorità per preparare Roma ad affrontare gli impatti sempre più “frequenti e intensi ” dovuti al cambiamento climatico: piogge intense e alluvioni che mettono a rischio quartieri e infrastrutture; sicurezza degli approvvigionamenti idrici in uno scenario di riduzione delle precipitazioni e con periodi più lunghi di siccità; adattamento dei quartieri alle crescenti temperature con conseguenze sulla salute delle persone; impatti sul litorale costiero dei processi di erosione e di fenomeni di piogge e trombe d’aria sempre più violenti, in uno scenario di innalzamento del livello del mare.
ARCHITETTURA
RAPPORTO SUD UTILITALIA-SVIMEZ
Corrono le imprese del settore estrattivo e manifatturiero, la transizione energetica al 2030 passerà per il 61% dal Sud in termini di capacità fotovoltaica addizionale (53,6 Gw). Sui rifiuti, il gap impiantistico rimane importante per un fabbisogno nazionale stimato da Utilitalia di 2,5 mln di tonnellate. Siccità, la media di investimenti pro capite è di soli 11 euro contro una media nazionale di 70 euro
IL NONO RAPPORTO ASVIS
ACQUEDOTTO PUGLIESE
LA STRATEGIA SUL CLIMA DI ROMA
Approvata in giunta la prima “Strategia di adattamento climatico di Roma Capitale”, entro fine anno il progetto passerà al vaglio del consiglio comunale. Edoardo Zanchini, capo dell’ufficio di scopo Clima del gabinetto del sindaco Roberto Gualtieri, a Diariodiac: Dalla rete idrica parallela alle piazze “permeabili”, ecco il nostro piano contro il cambiamento climatico. E contro le bombe d’acqua previste, oltre alla ristrutturazione delle caditoie, anche delle cisterne sotto le piazze della capitale.
PROTOCOLLO CON ACEA
Firmato l’accordo di collaborazione tra l’Autorità e la multiutility romana per il vaglio preventivo dei documenti relativi all’appalto dei lavori di progettazione e realizzazione del nuovo tronco superiore dell’acquedotto. L’infrastruttura garantisce acqua potabile a Roma, Fiumicino, Civitavecchia. Busìa (presidente Anac): “Obiettivo è assicurare la correttezza e la trasparenza delle procedure, di prevenire ogni forma di malaffare e corruzione”. L’avvio dei lavori è previsto per il 2025, sullo sfondo il dibattito ambientalista su maggior captazione d’acqua.
IL FESTIVAL DELL'ACQUA/2
“Ogni stagione dell’anno ci ricorda che abbiamo un problema con il clima che cambia. Occorre prenderne consapevolezza. Non bastano un commissario alla siccità, uno alla depurazione e uno alle alluvioni. Occorre un cambio di paradigma e un approccio olistico”. Donato Berardi (Ref) dice che “il Pniissi è stato un passo avanti, ma dobbiamo guardare al dopo-2026 e trovare almeno un paio di miliardi per mantenere il ritmo”.
IL FESTIVAL DELL'ACQUA/1
Il primo Quaderno del Blue Book di Utilitatis pone il problema degli impatti sulle gestioni e sulle tariffe idriche della riduzione di popolazione che sarà diversa da ATO ad ATO. Il costo pro capite cresce dove c’è spopolamento. Bardelli (Arera): “E’ tutta la riflessione sul servizio idrico che va spostata sulla larga scala, anche quella della gestione dell’emergenza”. Marinali (Utilitalia): “Prima di parlare di razionalizzazioni delle gestioni, partiamo dagli investimenti necessari per garantire un servizio di qualità e diciamo che servono imprese di dimensioni adeguate per gestire quegli investimenti”.
IL FESTIVAL DELL'ACQUA UTILITALIA
La siccità dell’ultimo anno ha ridotto del 45% la capacità idrica degli invasi al Sud. La crescita degli investimenti dell’ultimo decennio non è ancora sufficiente per fronteggiare cambiamenti climatici e obiettivi di efficienza delle reti e delle gestioni: da 4 miliardi annui bisogna salire a 6 e almeno la metà di questo incremento deve essere garantito da un fondo pubblico strutturale in legge di bilancio.
La giornata
ACCORDO E OSSERVATORIO
Acque reflue, solo il 4% viene riutilizzato nel nostro Paese. La normativa italiana è tra le più stringenti in Ue e incide sul poco riciclo, mentre se valorizzato su larga scala potrebbe incidere per il 45% sulla domanda di irrigazione riducendo fortemente lo stress idrico. Nelle imprese, le tecniche di riutilizzo sono diffuse solo al 5,4%, preoccupa la poca diffusione nelle aree non distrettuali. Bene il nuovo metodo tariffario di Arera con le due premialità, ma per costruire una cultura dell’acqua servono comunicazione e formazione.
LA RELAZIONE ANNUALE DI ARERA
Gli investimenti nel settore idrico finanziati con la tariffa nel periodo 2020-2023 sono ammontati a 13,6 miliardi, i programmi previsti sono stati attuati. Al sud la percentuale di realizzazione degli interventi passa dal 100 al 77%. Rigassificatori: Piombino è in esercizio ormai da un anno, “ma va scongiurato il rischio di un lungo periodo di mancato funzionamento per il suo trasferimento”. L’impianto di Ravenna “sembra rispettare i tempi di entrata in esercizio ma con un rimarchevole incremento di costi”. I moniti Ue sull’idroelettrico.
Il bando
SCR PIEMONTE SPA
di Mercedes Tascedda
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 30
di Salvatore Di Bacco
Il disegno di legge 1372 Senato evidenzia l’ipotesi (non condivisibile) di andare in direzione di un abbandono della tutela da parte dello Stato, che rema contro la lettera e lo spirito dell’art. 9 della Costituzione.
La maggior devoluzione della tutela paesaggistica agli enti locali non sembra assolutamente idonea a ridurre i tempi di risposta, anche alla luce di una mancata garanzia di elevati livelli di protezione del paesaggio, proprio perché in molti enti locali mancano adeguate dotazioni di personale specializzato, che possano supportare scelte destinate a incidere in modo significativo sul contesto territoriale e paesaggistico.
Tali carenze appaiono già evidenti, laddove l’allungamento dei tempi di conclusione dei procedimenti paesaggistici non dipende solo dalle Soprintendenze, ma, da tardive trasmissioni degli Uffici competenti comunali (Edilizia, Urbanistica, Ambiente e Paesaggio) con delega di tutela del patrimonio paesaggistico (delega che evidenzia delle criticità con profili di incostituzionalità).
Con questa proposta di legge, si finirebbe con il sovraccaricare ulteriormente, il già gravoso carico di lavoro degli enti locali, con inevitabili ed ulteriori conseguenze nei ritardi nel rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche.
Occorre anche sottolineare come spesso i tempi delle autorizzazioni paesaggistiche siano resi inevitabilmente più lunghi dalla presentazione di progetti inadeguati e incompleti, che richiedono necessariamente integrazioni e approfondimenti sia da parte delle Soprintendenze che degli enti locali comunali, mentre sarebbe necessaria maggiore consapevolezza, professionalità e alta qualificazione sul tema ambientale/paesaggistico trattato dai proponenti.
L'architettura vista da LPP/9
di Luigi Prestinenza Puglisi
Tra le utili iniziative della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura metterei senza dubbio il bando destinato a finanziare i festival dell’Architettura, quest’anno giunto alla terza edizione. I festival servono a raccontare ai non addetti ai lavori quanto sia importante la buona progettazione del territorio, delle città, dei quartieri e degli edifici in cui viviamo. Uno, il recente Festival Industria, ha avuto particolare interesse. È stato organizzato da diversi soggetti con capofila l’Ordine degli Architetti di Modena ed ha avuto come focus il tema degli spazi industriali. Cioè complessi edilizi che possono imbruttire e compromettere il territorio, come per esempio succede con le sterminate sequenze di capannoni della Pianura Padana. Oppure valorizzarlo come accade con interventi pensati da imprenditori illuminati e sensibili alla qualità dei luoghi, nonché alla buona reputazione dell’azienda, come è accaduto, per esempio, con Prada che ha affidato i suoi edifici industriali a Luca Canali.
LA NOTIZIA
INVITALIA
di M.Gia.
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Iscrizione n°65/2024
ROC numero 41634
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