Racconti

RIGENERAZIONE UMANA

Ogni volta che passo davanti alla Cupola di San Gaudenzio, mi fermo un istante, respiro e penso: che bella che è. Talmente alta da sfiorare il cielo di Novara, talmente bella da sembrare inarrivabile.

Io quaggiù, sedici anni da quando sono nato, le cose belle mi sembrano tutte lontane. Troppo lontane per me. Non siamo abituati noi, siamo ragazzi e ragazze che combinano guai, finiscono nei casini e a volte pure all’IPM…non sai che è? È il carcere per minori, in pratica…. Bro…sai che c’è? Ognuno di noi ha la sua storia di macelli, di famiglia, di testa, di cuore, di tutto. Macelli che ti scombinano la vita, che ti opprimono, che poi vivi in mezzo al nero, che sicuro bello non è, hai capito Bro?

E quindi, come fai a sentirti bello se attorno a te tutto ti dice che sei zero?  Io non lo so, ma so che è arrivato un giorno che l’amico mio Mammolo m’ha detto: “vieni con me bro, c’è un posto forte, guarda che è forte, davvero eh!”.  Io ero un po’ diffidente, ma ho pensato: “ma sì vado a vedere, faccio una cosa tanto per fare e se non mi fila scappo via”.

Appena entrato al Nòva sono rimasto venti minuti fermo, immobile, a guardare.

RIGENERAZIONE UMANA/2

Mi sono formato e sono diventato operaio metalmeccanico, in una città di fabbriche.
Eravamo talmente tanti noi operai che ci muovevamo come formiche, ogni mattina. Anche quando alcune fabbriche hanno chiuso, ce n’era un’altra che ci faceva lavorare.
Il lavoro negli anni è cambiato siamo passati dal lavorare concimi e pesticidi altamente inquinanti a produzioni diverse, i prodotti che chiamano made in Italy, questo ha di certo cambiato la vita di Brescia e pure la mia.
Io ho vissuto e vivo nella zona di via Milano, un quartiere di operai, di gente che veniva dal sud Italia prima, e poi da tutto il mondo. Tutti, come me, qui per lavorare.
Via Milano negli anni è diventata la mia casa, la mia famiglia. E come in ogni famiglia, le voci a volte si sovrappongono, altre si scontrano, altre si fondono, ma in quel trambusto ti va sempre di restare. Dicevano che fosse la parte più brutta della città, quella più disperata, inquinata, umiliata. Vero da una parte, ma dall’altra era casa nostra ormai, e volevamo fosse bella, accogliente.
Tre grandi stabilimenti hanno chiuso in questa zona, centinaia di migliaia di metri quadrati, gli spazi sono rimasti per un bel po’senza controllo e abbandonati, degli edifici sono rimasti solo scheletri di ferro e cemento. E silenzio.

Con il racconto della scrittrice e regista teatrale ricordiamo la tragedia delle morti sul lavoro

«Due chili di ciliegie, prendo oggi, due.
Rosse due volte, così rosse che quando le mordi ci si colora le labbra, ti ricordi? Prendevo due ciliegie, quelle che rimangono attaccate col picciolo, io una e tu l’altra, e il morso tirava fuori il rosso che mi tingeva le labbra, quanto ti piaceva… Piaceva a te e pure a Gino

15 luglio

Dentro il cerchio/3

La Voce dei Geometri

di Paolo Ghigliotti

Consigliere del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
Un’altra lezione dal Pnrr: tecnici contabilizzatori dei lavori decisivi per garantire trasparenza degli appalti e tenere sotto controllo costi e tempi dei cantieri

Con il progredire dei lavori conseguenti alla realizzazione dei molteplici progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e non solo, si sta facendo sempre più concreta una esigenza strutturata di tecnici “contabilizzatori”, figure professionali oramai essenziali in tutti i cantieri per la corretta computazione, gestione e contabilizzazione dei lavori.

Non si tratta solo di un fabbisogno momentaneo, legato alla straordinaria quantità di opere avviate, ma di una domanda che ormai sembra destinata a stabilizzarsi nel tempo, anche  in forza della sempre maggiore necessità di doversi avvalere di un professionista “specializzato” nella computazione dei lavori (con metodologie BIM) e con particolare riguardo alla fase di contabilizzazione e rendicontazione finalizzata alle verifiche del rispetto delle tempistiche e dei budget assegnati, anche mediante l’utilizzo di metodi e strumenti di gestione informativa digitale.

L'architettura vista da LPP/6

di Luigi Prestinenza Puglisi

Renzo Piano il Re, bravo e pigliatutto: i tre periodi, le architetture capolavoro e le opere meno riuscite

Renzo Piano è l’architetto più noto e apprezzato in Italia. Era prevedibile che una monografia a lui dedicata inaugurasse la collana di libri sui maestri dell’architettura e del design distribuita con il Corriere della Sera. Ed era ugualmente prevedibile che suscitasse alcuni interrogativi. Per esempio, sulla direzione che sta prendendo la sua opera dopo un primo periodo segnato dall’High Tech e un secondo dal prevalere del metodo sulla forma.

Il primo Renzo Piano era emerso nella ribalta internazionale per il disinvolto uso della tecnologia. Un approccio che aveva sperimentato con il centro Pompidou a Parigi (1971/1977), disegnato in collaborazione con Richard Rogers e Gianfranco Franchini, caratterizzato da tubi. impianti e una scala mobile, messi in vista in facciata.

IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 27

di Salvatore Di Bacco

Dopo le modifiche sostanziali apportate dal decreto salva-casa al Codice del paesaggio in merito all’estensione di ulteriori fattispecie di sanatorie in ambiti vincolati, si profila l’ennesima riforma “emergenziale” in vista, per il codice del paesaggio (Dlgs 42/2004), nel nome della semplificazione e dello snellimento delle procedure, in riferimento ai pareri delle Soprintendenze nell’ambito del rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche di competenza dei Comuni. Sono stati presentati dalla Lega due disegni di legge attualmente all’esame delle competenti Commissioni riunite in sede referente (annuncio nella seduta 277 del 25 febbraio 2025): uno al Senato (AS 1372), l’altro alla Camera (AC 2230), dal contenuto sostanzialmente identico.

Argomenti

Accedi