Interviste

ANALISI DELLA 2ª RELAZIONE ANNUALE

Secondo Giulia Giordano, direttrice della strategia dell’area Mediterraneo e globale del centro studi italiano ECCO, l’aggiornamento presentato il 30 giugno scorso segnala “importanti passi avanti” per esempio sull’attenzione al tema del debito che grava sui singoli Paesi africani. “I volumi sono ancora bassi ma il segnale politico è forte, forse aiutato dalla spinta della campagna promossa per il Giubileo dal Vaticano”.

INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL'ANAC

L’intervista al presidente dell’Autorità anticorruzione. “Serve una banca di progetti digitali. Stretta sulle PAD che non faranno digitalizzazione integrale. Sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, si apre la fase della libertà e della specializzazione. Ma non converrà a nessuno barare. Insisto sul rating di impresa: fa bene alla concorrenza. L’Italia ha bisogno di leggi rafforzate, come in Spagna, per dare stabilità alla programmazione. Sbagliato tornare alla modifica continua al codice”

DOPO CITTA' IN SCENA AL LUMEN DI FIRENZE

Le tre tendenze che stanno cambiando tutto mettendo al centro la fruibilità del bene: riconoscimento dell’importanza dei contenuti (attività economiche, culturali, sociali) che vengono prodotti o trasferiti dentro il contenitore edilizio o lo spazio urbano trasformato, anche per dare durabilità all’intervento rigenerativo; necessità di far rivivere i luoghi prima ancora che sia completato l’intervento di riqualificazione, utilizzando gli “usi temporanei” come strumento potentissimo per anticipare la rivitalizzazione degli edifici e degli spazi e per avvicinarli ai cittadini proprio utilizzando la leva della fruibilità; la convinzione sempre più diffusa, a livello di amministratori locali, che i progetti di rigenerazione urbana siano ormai a tutti gli effetti la leva più potente che ha oggi l’urbanistica per agire trasformazioni sul territorio.

SAN GIOVANNI A TEDUCCIO

Rosaria Cordone del Comitato di lotta Ex Taverna del Ferro ricorda la spinta iniziale della popolazione nella richiesta di una radicale riqualificazione del quartiere con la demolizione delle “Stecche”. Apprezzamento per l’attuale progetto che prevede la realizzazione di 28 edifici più bassi ed energeticamente autosufficienti, spazi pubblici e servizi per gli abitanti.

PARLA VALENTINA CHIAPPA NUÑEZ

Orti urbani, campi sportivi, sportelli di tourist information, cinema all’aperto, spazi espositivi, giardini silenziosi, giardini botanici, pannelli solari, spazi di socializzazione. E ancora verande abitabili, addirittura suite d’albergo o vie di comunicazione verde sopraelevate. Può sembrare incredibile ma i tetti di una città, le coperture degli edifici possono diventare spazi ricreativi, occasioni per densificare la città, opportunità nuove per muoversi. Un altro modo di vedere e di vivere la città su cui da anni lavora lo studio di architettura MVRDV, base a Rotterdam, uffici a Shangai, Parigi, Berlino e New York, oltre mille progetti realizzati in 47 Paesi. “Colonizzare i tetti” o anche “colonizzare la quinta facciata” sono slogan che si leggono nelle loro pubblicazioni. I primi progetti risalgono all’inizio degli anni 2000. Del 2021 è il Rooftops Catalogue che ha proposto un’ampia gamma di soluzioni architettoniche, ma la cosa forse più importante fatta finora è la collaborazione con il Comune di Rotterdam per mappare tutti i tetti della città prima, poi per farne un Piano regolatore dei tetti. Ne abbiamo parlato con Valentina Chiappa Nuñez, associata dello studio olandese, che recentemente è intervenuta a Roma a una conferenza organizzata dal Comune e dal Demanio, con Stratosferica, sui progetti di rigenerazione urbana dell’area di Porta Portese.

RIGENERAZIONE URBANA

L’ente partecipa con un finanziamento di 500mila euro alla ristrutturazione del palazzo Saladini Pilastri, ma è anche il punto di riferimento di nove realtà locali che supportano il comune nell’individuare i progetti di riutilizzo dell’immobile dal punto di vista economico-sociale. L’incarico da portare a termine, spiega il presidente Maurizio Frascarelli, stabilito in un accordo di Partenariato Pubblico Privato con il comune di Ascoli, è la realizzazione di 14 social business model, cioè di ipotesi di gestione degli spazi che saranno resi fruibili dalla ristrutturazioni per le nuove attività.

L’intervista del lunedì

Dopo 18 anni in ANCI, Testa è arrivato in Confcommercio due anni fa per  il nuovo progetto “Cities” che rilancia con forza il ruolo  della confederazione e delle strutture territoriali nei processi di rigenerazione urbana. Dopo due anni di sperimentazioni in numerose città italiane, la prossima tappa sarà la presentazione all’Anci di una piattaforma organica di proposte

IL RAPPORTO CITTÀ RIGENERATIVE

Il lavoro affronta il tema del confine fra riqualificazione e rigenerazione ed evidenzia lo sforzo, in gran parte delle esperienze monitorate, di partire dall’obiettivo della rivitalizzazione sociale, economica, culturale e ambientale, senza nascondere le difficoltà legate al persistere di vecchi modelli troppo centrati sugli interventi edilizie, fisici, immobiliari. Presentati con interviste qualitative 15 casi individuati dalla collaborazione con Mecenate 90. Ci sono anche la baraccopoli di Messina, Oltre la strada di Brescia, Lumen di Firenze e Quartiere Libertà di Bari: casi che i lettori di Diario Diac conoscono già e che assurgono ormai a grandi classici italiani della rigenerazione.

L'intervista del lunedì

Occorre chiedersi se il Pnrr abbia dato la scossa di cui il Paese ha bisogno e se segni l’inizio di un nuovo corso: è questo il benchmark per misurare il successo del piano, salito su un treno in corsa con la zavorra di fardelli di lunga data, di riforme affossate e deficit programmatori.  Al di là di questi gap, c’è anche il vulnus nel settore dei trasporti di aver trascurato nella pianificazione delle opere il lato della domanda e considerando prioritarie opere ormai datate. Un errore è stato escludere gli aeroporti dal Pnrr. Altre sfide aperte sono la privatizzazione delle Fs e la riforma dei porti

 

L'intervento

di Lanfranco Senn

Economista, direttore di Certet

Distratti – o attratti – come siamo, dai grandi eventi globali come le guerre in atto; i grandi mutamenti e la difficile comprensione delle strategie geopolitiche e geoeconomiche; l’accelerazione dei problemi ambientali e tecnologici, non sempre abbiamo la capacità di accorgerci di quelle che sono le conseguenze – dirette e indirette – che questi eventi globali hanno su molti ambiti locali, provocando reazioni più o meno “resilienti”.

LA NOTIZIA

DAI TERRITORI

di Diac Territori

La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha confermato un prestito da 300 milioni di euro per la Fase A della nuova diga foranea (costo stimato 937 milioni) di Genova, opera strategica della rete Ten-T sul Corridoio Mediterraneo. Obiettivo: ampliare i canali d’accesso e accogliere navi di ultima generazione, con benefici su sicurezza e costi logistici. Il contratto d’appalto integrato (ottobre 2022) è guidato da Webuild con Fincantieri, Fincosit e Sidra (Deme Group); la sostenibilità è stata validata dal Decreto di compatibilità ambientale del 2022. Il sub-commissario all’opera Carlo De Simone parla di “segnale molto importante” e di valore europeo del progetto. Le procedure saranno monitorate per conformità agli appalti Ue.

IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 46

di Salvatore Di Bacco

Il 6 dicembre 2024, la giunta comunale di Milano, presieduta dal sindaco Giuseppe Sala, ha approvato all’unanimità la deliberazione 1512, recependo la proposta 1621/2024, concernente l’approvazione dei criteri per la determinazione dei valori di monetizzazione delle aree da cedere per la realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, come previsto dal Piano dei Servizi, nei casi contemplati dalla normativa vigente.

L'architettura vista da LPP/25

di Luigi Prestinenza Puglisi

Il minimalismo dello studio italo-francese LAN contro ogni architettura esagerata ed esibizionista, anche nell’ampliamento del MAXXI

In Italia si discute da anni se sia necessaria o meno una legge per l’architettura. In Francia la legge c’è, funziona e ha prodotto eccellenti risultati. Da decenni lo Stato francese ha investito in buona edilizia, non solo finanziando progetti iconici ma costruendo concorsi trasparenti, elaborando criteri di qualità e promuovendo una committenza pubblica che considera l’architettura un bene collettivo e non un costo. Da qui la conseguenza che diversi architetti italiani hanno trovato in Francia ciò che in patria veniva negato: opportunità, riconoscimento, continuità professionale.

L'intervento

IL DIBATTITO SULL'INTERVENTO DI BELLICINI

di Rosario Manzo

L’articolo di Lorenzo Bellicini sulla “questione casa” riporta, ovviamente con molta lucidità e competenza, fatti e numeri che consentirebbero a chi ne avesse voglia di “prendere le misure” e proporre, come appare ormai indispensabile, una “nuova” politica della Casa, con un diverso DNA rispetto a quello del secolo scorso. Non ripercorro i dati forniti da Lorenzo perché sono ben consapevole che chiunque abbia vissuto la nascita, lo sviluppo e la chiusura delle politiche sull’edilizia popolare (uso il termine volontariamente, per riportarlo alla Legge Luzzatti del 1903) ovvero dell’edilizia residenziale pubblica li conosce e, soprattutto, è in grado di confrontare l’impegno (politico, istituzionale, amministrativo, …) di allora a fronte di quello che siamo costretti a sentire oggi. Eppure, in Europa sta accadendo qualcosa che, a mio avviso, è quasi epocale: la casa, nelle politiche dichiarate dalla Presidente e con la nomina di un Commissario dedicato, è passata da essere un tema “laterale” a quello urbano (o una misura di supporto all’annessione della ex DDR) ad una linea di azione e di finanziamenti dedicata all’equità abitativa ed energetica in un’ottica di coesione sociale del territorio europeo. 

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