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Agenda 2030: la Toscana meglio della media, ma 54% dei goal è in ritardo
Il progetto “Toscana 2050. Uno sguardo per anticipare il futuro” analizza lo sviluppo territoriale sotto tanti fronti, dal rilancio delle aree interne all’uso dell’Ia. Sono cinque le priorità strategiche per la Regione: sviluppo smart, resilienza idrica, innovazione sanitaria, startup e digitale, rete museale e poli formativi. Al trend attuale, degli otto goal su quattordici dell’Agenda Onu 2030 risulterebbero sopra la media nazionale ma non basta.
L’Agenda 2030 dei territori italiani vede la Toscana sopra la media nazionale ma ancora distante, al trend attuale, rispetto al 54% degli obiettivi di sostenibilità. E’ quanto emerge dal rapporto Asvis sulla Regione, presentato venerdì nell’ambito del progetto “Toscana 2050. Uno sguardo per anticipare il futuro”, realizzato anche con Irpet e Ambrosetti. Dal coinvolgimento di cittadini, giovani, istituzioni, imprese ed esperti sono emersi diversi obiettivi chiave da perseguire entro metà secolo: 60mila nuovi residenti nelle aree interne e tra i 30mila e i 45mila nuovi posti di lavoro; riduzione del fabbisogno energetico del 20–30% e produzione da rinnovabili tra 70% e 85%; tasso di occupazione regionale al 78%; rafforzamento della coesione territoriale e attrattività per giovani, professionisti e investitori. Più in generale, invece, le macro-aree e le azioni da mettere in campo saranno quelle per rendere la Toscana una Regione sempre più smart, rinnovabile, innovativa in ogni settore, digitalizzata e attrattiva.
Oggi, allora, a che punto è? Se guardiamo ai 17 goal dell’Agenda Onu 2030, ha illustrato il direttore scientifico di Asvis Enrico Giovannini, la Toscana può dirsi avanti rispetto alla media nazionale su 8 dei 14 analizzati: Lotta alla povertà (G1), Agricoltura e alimentazione (G2), Salute (G3), Istruzione (G4), Parità di genere (G5), Lavoro e crescita economica (G8), Contrasto alle disuguaglianze (G10) e Vita sulla terra (G15). I progressi sono considerevoli soprattutto sul fronte sociale ed economico, mentre in ambito ambientale il quadro è più frammentato. Infatti, i goal Acqua (G6), Imprese, innovazione e infrastrutture (G9) e Giustizia e istituzioni (G16) sono in linea con la media nazionale. Mentre tre Goal, tra cui appunto Energia (G7), Città e comunità sostenibili (G11), Consumi e produzione responsabili (G12), presentano valori inferiori alla media.
Se guardiamo, però, alle performance relative agli impatti delle politiche europee sui territori (Pnrr, programmi regionali e Fondi Strutturali ’21-’27), l’analisi Asvis spiega che dei 28 obiettivi quantitativi su 37 analizzabili (riguardanti 13 goal) la Toscana rischia di registrare uno stallo o dei passi indietro sul 54% di questi. Mentre il 29% dei 28 obiettivi quantitativi risulterebbe raggiungibile/raggiunto, il 18% misurerebbe progressi moderati. A livello nazionale, l’Italia al 2030 – al trend attuale – si fermerebbe al 19% degli obiettivi raggiunti.

In particolare, otto obiettivi su 28 sono raggiungibili/raggiunti: uscita dal sistema di istruzione e formazione; servizi educativi per l’infanzia; donne nei consigli regionali ; occupazione; Neet; copertura della rete ultraveloce; quota di coltivazioni biologiche; sovraffollamento negli istituti di pena. Cinque presentano progressi moderati: malattie non trasmissibili; disuguaglianze di reddito; dispersione delle reti idriche; trasporto pubblico; superamenti del limite di PM10 . Dieci registrano progressi insufficienti: laureati; pil per ricerca e sviluppo; produzione di rifiuti urbani; utilizzo di fertilizzanti; energia rinnovabile; intensità energetica; consumi di energia; feriti per incidenti stradali; popolazione esposta ad alluvioni; aree terrestri protette. Cinque sono in allontanamento dall’obiettivo: gap occupazionale delle donne con e senza figli; gap occupazionale di genere; uso di pesticidi; consumo di suolo; durata dei procedimenti civili.
Guardando alle città, Firenze presenta una situazione relativamente migliore: il 57% dei 14 obiettivi quantitativi analizzati è raggiungibile/raggiunto, mentre per il 21% degli obiettivi si registra un allontanamento dai target.
Nelle conclusioni, Asvis rimane ottimista e spiega che i risultati dell’analisi svolta appaiono decisamente incoraggianti per il futuro della Toscana. Ma il parametro della media nazionale non deve trarre in inganno, visto che il trend italiano specie sulle politiche verdi rimane ancora poco esaltante. La stessa Asvis, spiegando i possibili ritardi regionali connessi agli obiettivi quantitativi, dice che “questi due importanti ambiti di policy – cioè gli effetti dei programmi e fondi Pnrr e regionali – non esauriscono gli strumenti a disposizione della Regione Toscana e degli enti territoriali per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, tuttavia si tratta di interventi rilevanti, in conto capitale, che possono accompagnare – quando attuati in maniera coordinata e complementare – le attuali politiche ordinarie ai diversi livelli di governo e accelerare l’investimento sulla sostenibilità”. Insomma, ciò che conta sarà quindi tenere d’occhio costantemente tutti i parametri a disposizione per capire progressi e inazioni verso il 2050 e, anzitutto, verso il 2030.