Appalti – Norme

ecco iL TESTO DEL PARERE, oggi il voto sia a Montecitorio che al Senato

Il parere depositato vemerdì a Palazzo Madama sulle questioni fondamentali fiancheggia il testo già noto di Montecitorio. L’ultimo dubbio riguarda se mantenere la modifica alla revisione prezzi come condizione (e non solo l’osservazione) per il parere favorevole. Le osservazioni della maggioranza alla Camera sono salite a 52, ma non ci sono “condizioni”. Sul meccanismo revisionale in alternativa alla soppressione della franchigia si propone una franchigia al 2% con una rivalutazione aumentata al 90%. Per lo stand still si propone un compromesso a 32 giorni, mentre sugli accordi quadro si propone di “assicurare all’affidatario una congrua percentuale dell’importo complessivo dell’accordo stesso e di indicare il termine di stipula del relativo contratto attuativo”. Proposta anche la soppressione della rilevanza ai fini dell’illecito professionale delle penali di importo pari o superiore del 2%. Accolta anche la richiesta delle imprese sulla possibilità per l’appaltatore di utilizzare i lavori subappaltati ai fini della qualificazione. Tentativo anche su concorrenza e trasparenza con il rafforzamento degli obblighi di pre-informazioni “anche al fine di consentire agli operatori economici di trasmettere alle stazioi appaltanti eventuali manifestazioni di interesse a partecipare alle procedure negoziate senza bando”.

SLITTA ANCORA IL TESTO

Ancora non è stato depositato il parere alla Camera, per il voto il governo aspetterà fino al 17 dicembre. Uno dei nodi è se presentare solo “osservazioni” o anche “condizioni” che risultino più vincolanti per il governo. In tutto, le richieste di modifica saranno una trentina fra cui spiccano: revisione prezzi, equivalenza dei contratti, limitazione del riconoscimento dei certificati lavori ai subappaltatori, responsabilità professionale escludente dei professionisti, abrogazione della correzione sui consorzi stabili.

L’articolo 2, comma 1, lett. n), dell’Allegato I.1 al Codice 36 definisce l’accordo quadro come “l’accordo concluso tra una o più stazioni appaltanti e uno o più operatori economici, il cui scopo è quello di stabilire le clausole relative agli appalti da aggiudicare durante un dato periodo, in particolare per quanto riguarda i prezzi e, se del caso, le quantità previste”. Vediamo, però, in concreto in cosa consista un accordo quadro e cosa comporti per stazioni appaltanti ed operatori economici.

Qual è la peculiarità dell’accordo quadro?

A differenza del contratto cosiddetto chiuso, che è il contratto tipico, ossia quello che disciplina compiutamente in ogni suo aspetto i rapporti tra le parti contrattuali, l’accordo quadro “realizza un pactum de modo contrahendi ossia un contratto “normativo” dal quale non scaturiscono effetti reali o obbligatori, ma la cui efficacia consiste nel “vincolare” la successiva manifestazione di volontà contrattuale delle stesse parti” (Consiglio di Stato, Sentenza del 02/10/2024, n. 7896).

OGGI il testo del parere sul correttivo appalti, il 17 il voto

Febbrili trattative nella maggioranza e con il governo per la definizione del parere parlamentare che sarà approvato dalle commissioni ottave di Camera e Senato. Oggi sarà depositato alla Camera, per il voto il governo aspetterà fino al 17 dicembre. Uno dei nodi è se presentare solo “osservazioni” o anche “condizioni” che risultino più vincolanti per il governo. In tutto, le richieste di modifica saranno una trentina fra cui spiccano: revisione prezzi, equivalenza dei contratti, limitazione del riconoscimento dei certificati lavori ai subappaltatori, responsabilità professionale escludente dei professionisti, abrogazione della correzione sui consorzi stabili.

IL SEMINARIO ANCE con il governo SUL CORRETTIVO

Il 18 dicembre è previsto il parere delle commissioni parlamentari, il 23 il Consiglio dei ministri con l’approvazione definitiva: parte il rush finale per il correttivo al codice appalti ma sulle questioni più rilevanti ancora non ci sono soluzioni chiare. Partita chiusa invece per equo compenso, concorrenza (soglie per le procedure negoziate) e Ppp. Chiarimenti (e no) da Mit e Palazzo Chigi al seminario Ance.

DOPO IL CONSIGLIO DI STATO

La riforma degli appalti ha già superato l’esame della commissione Ue come target Pnrr ma ogni modifica deve essere risottoposta alla valutazione di Bruxelles soprattutto se in ballo ci sono temi come la concorrenza, il subappalto, la prelazione per il Ppp. La valanga di critiche arrivata da Anac, imprese, Consiglio di Stato – in attesa di quelle di Regioni e Comuni e dei paletti della commissioni parlamentari – indeboliscono notevolmente il provvedimento e consigliano forse al governo di accettare qualche modifica sostanziale. Fra i temi le soglie per affidamenti diretti e procedure negoziate, revisione prezzi, contratto da applicare negli appalti.

PER UN MILIONE DI ADDETTI

E’ stato raggiunto l’accordo – senza un’ora di sciopero- sul nuovo contratto trasporto merci, logistica e spedizioni che interessa l’amplissima platea che va dagli autisti di mezzi pesanti ai rider. Per i sindacati e le aziende, è un contratto moderno che vuole rispondere alle sfide di un settore che rappresenta il 9% del Pil nazionale. Oltre agli aumenti retributivi, il nuovo contratto prevede nuove figure professionali e disciplina in modo più stringente la gestione degli appalti nella filiera e prevede nuove norme in materia di sicurezza sul lavoro

La giornata

  • L’allarme di Salvini: “Sui porti rischiamo di perdere competitività a vantaggio dell’Africa”
  • Codice appalti: Landini e Bombardieri  disponibili al confronto con le associazioni datoriali sulla “maggiore rappresentatività comparata”
  • Le imprese italiane unite nell’alleanza per l’economia circolare, firmato il nuovo manifesto programmatico
  • Cdp stipula un contratto di garanzia per 43,6 milioni di euro con Itinera per i lavori di potenziamento della Roma-Pescara
  • Knorr-Bremse inaugura il nuovo sito di Grottaglie

APPALTI ISTRUZIONI PER L'USO

Vediamo, dunque, come funziona il nuovo sistema codicistico di accesso agli atti basato sulla digitalizzazione degli appalti e sulle piattaforme di approvvigionamento digitale.

Cosa bisogna fare per accedere agli atti?

A differenza di quanto avveniva prima ai sensi dell’articolo 53 del Codice 50/2016, dal 1° gennaio 2024, con la piena efficacia degli articoli 35 e 36 del nuovo Codice, per accedere agli atti di gara non è più necessaria una espressa richiesta in tal senso avente i requisiti prescritti in via generale dalla legge n. 241/1990 (ossia, sussistenza di un interesse diretto, concreto ed attuale rispetto al documento cui si vuole accedere), ma è automaticamente riconosciuto a chi partecipa alla gara e non ne è “definitivamente” escluso, di accedere in via diretta, non solo a documenti (offerta dell’aggiudicatario, verbali di gara e atti), ma anche ai dati e alle informazioni presupposti all’aggiudicazione ed inseriti nella piattaforma digitale ex articolo 25 del Codice, e ciò a partire dal momento della comunicazione digitale dell’aggiudicazione.

L'ASSEMBLEA DI UTILITALIA

Il vicepresidente Luca Dal Fabbro ha ricordato che la transizione ecologica, energetica e digitale e le ricadute in termini di sicurezza saranno oggetto di negoziazione nei rinnovi dei Ccnl previsti per il 2025. Sulla sicurezza, “il cuore del problema è dato dal fattore organizzativo. Le statistiche mostrano che nel settore dei servizi ambientali, le imprese associate a Utilitalia rasentano un andamento infortunistico migliore rispetto alle imprese non associate, dimostrando che la stabilità degli affidamenti e delle concessioni, rispetto alla frammentazione del ciclo produttivo in appalti, giova ai livelli di salute e sicurezza dei lavoratori”. Per il numero uno della federazione, Filippo Brandolini, “la qualificazione degli appaltatori, l’assetto organizzativo e la prevenzione sono i tre fattori abilitanti su cui insistere”. Forte, infine, la richiesta di stabilizzare le concessioni.

CODICE APPALTI

Nelle premesse al parere vengono svolti pesanti rilievi sull’iter seguito e sulla scelta di non adottare la “stessa procedura” utilizzata per la stesura del codice 36, quando fu affidato allo stesso Consiglio di stato il compito di redigere il testo. Per quanto viene riconosciuto che non ci fosse un obbligo in tale senso, sulla scelta si rilevano criticità di ordine logico-giuridico. Rilievi vengono svolti anche per l’assenza del parere della Conferenza unificata, che deve precedere la pronuncia del Consiglio di Stato, e per il mancato trasferimento dei documenti relativi alle interlocuzioni con la commissione Ue.

Il bando

di Mercedes Tascedda

L’opera collegherà l’autostrada di Fiumicino e il quartiere Eur, la conclusione è prevista per il 2031. Il termine per la presentazione dell’offerta l’8 ottobre.

Appalti Istruzioni per l’uso / 33

di Gabriella Sparano

L’ANAC ha recentemente finalizzato l’aggiornamento del sistema di qualificazione (il 24 giugno 2025), incorporando i nuovi requisiti introdotti o modificati dal Decreto Legislativo 209/2024 (cd. “Correttivo”). Questo aggiornamento permette ai RASA (Responsabili dell’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti) di procedere con l’inserimento dei dati e delle informazioni richieste, come dettagliato nell’Allegato II.4 del Codice. Tali dati, combinati con quelli importati dalla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), determineranno il punteggio complessivo e il conseguente livello di qualificazione ottenuto con l’invio dell’istanza. Nonostante i chiarimenti forniti dall’Autorità, prima con la consultazione pubblica e poi con gli aggiornamenti del Manuale Utente e con gli avvisi pubblicati nel servizio dedicato, le Stazioni Appaltanti manifestano ancora incertezze.

Cerchiamo, quindi, di rispondere ai dubbi più frequenti.

Dentro il cerchio/11

La Voce dei Geometri

di Paolo Ghigliotti

Consigliere del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
Sicurezza sul lavoro, i primi dati sulla Patente a punti non sembrano positivi. Occorre rafforzare i servizi ispettivi, una proposta

Gli infortuni e le morti sul lavoro, continuano purtroppo a rappresentare una ferita profonda per il nostro Paese. Nonostante un quadro normativo in continua evoluzione, caratterizzato dal susseguirsi di leggi, campagne di sensibilizzazione e appelli pubblici, purtroppo i numeri degli infortuni e dei decessi sul lavoro restano ancora tragicamente troppo alti. Il 1° ottobre 2024 è stato introdotto un nuovo strumento mirato ad affrontare questa emergenza: la patente a punti per la sicurezza nei cantieri edili, con l’obiettivo dichiarato di innalzare gli standard di sicurezza in uno dei contesti più a rischio, rappresentato dai cantieri temporanei e mobili. Questo nuovo strumento non sembra però aver prodotto un’auspicata importante inversione di tendenza: i primi dati disponibili, confrontati con i dati del periodo precedente all’ottobre 2024 non confermano un miglioramento. Anzi.

LA NOTIZIA

OK DELLA CAMERA AL DDL

di Mauro Giansante

Servirà una terza lettura parlamentare per approvare in via definitiva il disegno di legge in materia di intelligenza artificiale approvato ieri dalla Camera dopo il prima via libera arrivato da Palazzo Madama a marzo, quasi un anno dopo l’approvazione del testo da parte del Consiglio dei ministri. E’ il ddl con cui il governo dovrà recepire l’Ai Act europeo. Intanto, secondo dati Bigda, l’intelligenza artificiale coinvolge già oggi il 57% dei dipendenti pubblici italiani.

L'architettura vista da LPP/15

di Luigi Prestinenza Puglisi

I disastri delle Archistar sui monumenti storici raccontano la pochezza dei loro interventi, non l’inopportunità di intervenire. Tre condizioni

Sono passati oramai quasi venti anni dal settembre del 2005, quando trentacinque accademici, scrivono un appello diretto al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alle Istituzioni e ai Ministeri competenti. L’ appello è pubblicato sul Corriere della Sera accompagnato da un articolo di Pierluigi Panza.

“L’architettura italiana – sostengono i trentacinque professori – attraversa una situazione drammatica. Mentre in altre nazioni europee, in particolare in Francia, in Germania, in Spagna, negli ultimi decenni sono state realizzate grandi opere di interesse sociale che hanno trasformato sensibilmente l’ambiente urbano mettendo a disposizione dei cittadini nuovi servizi che esprimono lo spirito del nostro tempo, in Italia iniziative del genere si contano sulle dita, mancano di una meditata programmazione e si devono quasi sempre all’intervento di architetti stranieri. Nel riconoscere il carattere positivo dell’apporto di forze culturali esterne non si può fare a meno di notare che una delle ragioni della preferenza loro accordata si deve alle realizzazioni compiute, realizzazioni per le quali in Italia sono mancate le premesse concrete, con la conseguenza di aver privato gli architetti italiani di quelle occasioni di lavoro che avrebbero permesso loro di offrire un contributo originale all’attuale stagione di rinnovamento della architettura”.

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