CITTA' NEL FUTURO

Zanchini: “Il Mase convochi i sindaci sulle politiche climatiche”. Pavimentazioni anti-caldo, mappa di Roma

Prosegue il lavoro del direttore dell’ufficio clima di Roma Capitale (nella foto), dopo la Strategia di adattamento climatico della Capitale. Per ridurre le temperature nei quartieri occorre fare ricorso a tanti strumenti tecnici contro l’effetto isola di calore. Il piano consolari di InArch: cronoprogramma dal 2026 al 2030.

 

10 Ott 2025 di Mauro Giansante

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Zanchini: “Il Mase convochi i sindaci sulle politiche climatiche”. Pavimentazioni anti-caldo, mappa di Roma

“A Roma, 150mila persone vivono sotto rischio idrogeologico e altre 200mila si trovano nelle cosiddette aree di flash flooding (dove quando piove parecchio, con le cosiddette bombe d’acqua, la vita sociale è a rischio). Il 9% dei romani vive in quartieri costruiti male, senza zone verdi e ombrate, povere”. Edoardo Zanchini, direttore dell’ufficio clima di Roma, lo ha detto senza mezzi termini nel corso della Diac Conference andata in scena ieri mattina al Maxxi (rivedi qui la diretta integrale).

“La rigenerazione è l’occasione per far entrare in circolo parole e strumenti nuovi”, ha spiegato lucidamente Zanchini. Che, prendendo gli esempi di Atene (che ha nominato un responsabile per la mitigazione e contrasto alle ondate di calore) e Madrid (che usa le acque dei depuratori per innaffiare i parchi), ha aggiunto: “L’acqua, anche a Roma, e le risorse economiche non mancano. Pensiamo ai fondi Ets: la metà vengono usati per il debito pubblico, ma il resto?”. Di qui, l’invito finale: “Serve una strategia nazionale, il Mase riunisca i sindaci delle grandi città per un grande piano. La Bei (Banca europea degli investimenti) ci chiede grandi progetti sul clima da finanziare”.

Di qui, un nuovo tassello della strategia di adattamento climatico di Roma è arrivato sempre ieri ma nel pomeriggio di Città nel futuro 2030-2050 con la presentazione al Maxxi dell’atlante delle pavimentazioni. Uno strumento realizzato dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura della Sapienza  della Professoressa Alessandra Battisti per il Comune capitolino. Obiettivo, dare seguito al contrasto all’isola di calore urbana per far crescere le conoscenze tecniche sui temi dell’adattamento climatico e di aprire un confronto con le ricerche in corso sul tema, fornendo esempi di progetti realizzati, riferimenti a materiali, prestazioni, CAM (criteri ambientali minimi) da mettere a disposizione di tecnici e amministratori locali.

Leggendo nel documento, si spiega che “il comfort termico percepito negli spazi aperti è influenzato non solo dalla natura dei materiali di rivestimento delle superfici orizzontali, ma anche dalla configurazione morfologica dell’ambiente costruito, dalle dinamiche microclimatiche site-specific e dalla presenza e distribuzione di elementi naturali o artificiali (vegetazione, sistemi di ombreggiamento, acqua), nonché dalla loro interazione con i materiali che definiscono l’invaso urbano”. Tra i materiali alternativi sviluppati a livello industriale ci sono: l’asfalto colorato o con legante trasparente; il calcestruzzo in opera drenante e/o filtrante e/o fotocatalitico; il calcestruzzo prefabbricato in lastre o masselli autobloccanti drenanti e/o fotocatalitici; gres in lastre o cubetti; terra stabilizzata con stabilizzatore ecologico; grigliato erboso; gomma antitrauma. Ma “è importante notare che, pur offrendo notevoli vantaggi in termini di condizioni termiche e sostenibilità, le caratteristiche meccaniche di alcuni materiali, come la resistenza a compressione o il carico di rottura, possono essere inferiori rispetto a materiali tradizionali”. Insomma, conta molto l’ambito di utilizzo di ogni materiale.

Gli esempi concreti di nuova pavimentazione contro il caldo a Roma già ci sono: a via di San Gregorio, l’antica via Triumphalis al Palatino verso il Colosseo, è diventata sempre più pedonale e ciclabile, grazie a nuove pavimentazioni. Lo sarà totalmente nei prossimi mesi, il cantiere partito a luglio terminerà da programma a maggio 2026. A piazza San Giovanni, la riqualificazione ha previsto 12 fontane a raso ma soprattutto una pavimentazione moderna sotto la quale vivono 2000 metri di tubi per l’acqua, 1400 metri di tubi termoplastici e 3 vasche di accumulo per il ricircolo e il riuso dell’acqua. Ancora, viale Mazzini: riqualificata vegetazionalmente e ambientalmente. Ma nel lavoro partito dal dipartimento comunale di Tutela ambientale c’è, per esempio, il caso del parco di Villa Glori dove è stato ridotto l’asfalto con calcestruzzo drenante, abbassando fino a 20 gradi il calore sul suolo. Il piano complessivo è di 3,8 milioni.

La particolarità – spiega l’ufficio clima di Roma nella nota – è che oggi, grazie a indicatori come l’indice di riflessione solare (SRI) e a strumenti di simulazione, è possibile stimare l’effetto delle diverse pavimentazioni sul benessere delle persone e integrare questi dati nei progetti di riqualificazione urbana. L’Atlante diventa così un riferimento tecnico per orientare gare, capitolati e scelte progettuali, promuovendo soluzioni più sostenibili ed efficaci. “Non è un punto di arrivo, ma uno strumento dinamico destinato ad aggiornarsi nel tempo con nuove schede, materiali e soluzioni. Apre inoltre un confronto con imprese, ordini professionali, università e cittadini per favorire l’innovazione e diffondere l’attenzione all’adattamento climatico negli interventi pubblici e privati” ha ribadito Edoardo Zanchini a Diario Diac (video sopra). Insomma, servono città più fresche per essere vivibili e godibili. Legambiente a giugno aveva registrato temperature medie record nei quartieri di Garbatella e Don Bosco (35,4°C e di 37,9°C) e oltre i 50 gradi alla fermata del bus Giulio Agricola e al parcheggio antistante la Regione Lazio.

Sempre a proposito di strade, nel pomeriggio di ieri a Città in scena InArch (Istituto nazionale architettura) ha presentato il progetto Roma Consolari. Obiettivo, riqualificare le principali vie Consolari della Capitale, in dialogo con il paesaggio e il sistema costruito. Orizzonte temporale fissato al 2030. Secondo l’istituto, “le Consolari sono le grandi infrastrutture verdi e fissano il significato della città. Sono l’occasione per riorganizzare il sistema urbano della mobilità. Sono il monumento dinamico che definisce la figura metabolica della Città Eterna”. Con il progetto, le Consolari diventeranno verdi e culturali, sostenibili, corridoi di identità e memoria, campi di progettazione partecipata. Un progetto che (si veda la tabella qui sopra) prevede di avanzare a tappe e, proprio ieri nella sessione di presentazione al Maxxi, ha visto il placet e la determinazione a portarlo alla Giunta capitolina da parte di Walter Tocci, consulente del Sindaco di Roma per il Centro Archeologico Monumentale CArMe. 

Insomma, se tutte le strade portano a Roma è bene arrivarci al fresco. I Romani perfezionarono già ai loro tempi la tecnica dell’ipocausto sviluppata in Grecia. Un sistema per cui sotto i pavimenti c’erano piletti di terracotta alti fino a 60 centimetri sostenevano lastre di pietra. Tra questi supporti circolava aria calda prodotta dal praefurnium, un grande forno alimentato continuamente. Da chi? Dagli schiavi specializzati. Ma quel sistema era fatto per le terme, è riconosciuto come il primo sistema moderno di riscaldamento. Oggi, al contrario, ci serve raffreddare le superfici per vivere meglio. E chissa che Roma ancora una volta non faccia da modello.

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