TESTO ALLA CAMERA
Ddl subacquea, ok del Senato. Centro e sinistre FURIOSI sull’Agenzia
Approvato con voto per alzata di mano in base alle dichiarazioni di voto, Pd, M5s e Iv si sono astenuti mentre Avs e il gruppo delle Autonomie hanno votato contro. Tra i nodi sollevati dalle opposizioni anche la mancanza del tema della tutela ambientale, l’esclusione dal coinvolgimento del Mase e la eccessiva discrezionalità per l’Agenzia nel raccordarsi con enti esterni quali l’Inail per la sicurezza degli operatori.
Via libera dal Senato al disegno di legge sulla sicurezza delle infrastrutture subacquee. L’Assemblea ha approvato con voti per alzata di mano, registrando l’astensione di Partito democratico, Italia viva e Movimento 5 stelle. Contrari, invece, Avs e le autonomie. Pochi gli accorgimenti sostanziali arrivati dagli emendamenti approvati in commissione, il testo – ha rimarcato aprendo la mattinata di lavori la relatrice Simona Petrucci (Fdi) – “dota finalmente l’Italia di una cornice normativa moderna, organica e condivisa per disciplinare un settore strategico, che tocca aspetti fondamentali della nostra vita economica, ambientale e infrastrutturale”. Ma dalle opposizioni si sono levate diverse note di merito fortemente critiche.
Per ricordare, il cuore della norma è l’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee che opererà alle dirette dipendenze di Palazzo Chigi, come raccontato su questo giornale (si vedano gli articoli in coda), occupandosi del coordinamento, della vigilanza e della regolazione delle attività sottomarine. Vengono poi stabiliti dei criteri di idoneità per mezzi e operatori subacquei con tanto di sanzioni in caso di violazioni.
Ma dopo i moniti arrivati in particolare dall’Aisi (l’associazione italiana delle imprese subacquee), l’Inail e la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, ieri sono state le opposizioni ad entrare nel merito di ciò che non va o manca nel disegno di legge. Secondo Silvia Fregolent, senatrice di Italia viva, istituite un’altra Agenzia “mette confusione”. E poi, quanto alla salvaguardia delle competenze già esistenti (Marina militare e Protezione civile) “si dimentica la parte della Sovraintendenza”, ecco perché “avrebbe forse avuto più senso un tavolo di coordinamento su quello già esistente”. Gli altri due punti fallaci, secondo Iv, sono la mancanza di “un elemento di protezione naturale” relativo al problema italiano degli scoli in mare e la qualità delle acque. E poi, il tema della tutela climatica dei mari. “Mi sarei aspettata un coordinamento maggiore con il ministro Pichetto Fratin, che evidentemente è impegnato a risolvere i problemi del nucleare, e speriamo prima o poi”, ha chiosato Fregolent.
Dal M5s, invece, si è rammentato che – proprio rispetto a quanto detto in audizione – il ddl ha il problema per cui “l’Agenzia, caso per caso, deciderà se si vorrà avvalere della collaborazione dell’Ispra, della Marina militare o delle capitanerie di porto”. Ma anche l’Inail. Insomma, viene contestata la natura politica dell’Agenzia e la sua operatività discrezionale. “Gli obiettivi sono sicuramente di natura strategica, militare, ma c’è un coacervo di interessi e – lo ribadisco – voi avete volutamente deciso i soggetti di quella cabina di regia (il direttore generale e pochi fedelissimi, tra l’altro scelti senza evidenza pubblica)”, ha chiosato il sen. Pietro Lorefice. Anche dal Pd, infine, è stato sollevato il tema del rischio di conflitti di competenza, di rallentamenti operativi e di duplicazioni procedurali.
“Si tratta di un provvedimento che serve a colmare un vuoto che si è determinato negli ultimi anni anche per l’eccessiva antropizzazione dello spazio subacqueo. I fatti sono noti, si tratta di una normativa fra le prime adottate da Paesi dell’Unione europea e certamente comporterà anche un confronto, che mi auguro franco e sincero, con la Commissione e il Parlamento europeo per la dimensione internazionale che la materia assume anche in ordine alla sicurezza nazionale”, ha detto ieri il ministro Musumeci (Protezione civile e politiche del mare). Vedremo se alla Camera verranno colmati gli altri vuoti sollevati nelle audizioni e ieri al voto.