Il bollettino economico Bce

Investimenti delle imprese europee in calo, anche l’edilizia in AFFANNO

Gli investimenti delle imprese europee segnano il passo. Nel terzo trimestre del 2024, si è registrato un calo dell’1,2% rispetto al trimestre precedente. Anche nell’edilizia il trend è negativo e l’ultimo scorcio dell’anno è all’insegna della stagnazione. Come avverte la Bce, non ci sono le premesse per una ripartenza nel 2025 anche perché i venti contrari delle tensioni geopolitiche e delle frizioni le commercio internazionale impattano sulla fiducia, sui consumi e sugli investimenti

13 Feb 2025 di Maria Cristina Carlini

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Soltanto pochi giorni fa la presidente della Bce, Christine Lagarde, aveva lanciato un monito forte sulla necessità di accelerare sulla strade degli investimenti, pietra angolare della trasformazione economica dell’Europa. Investimenti in infrastrutture fisiche e digitali, ricerca sviluppo e tecnologie verdi: questo il ‘pacchetto’ di interventi per stimolare la produttività e dare forza alla competitività del Vecchio Continente, rilanciato da Lagarde, ben consapevole che l’incertezza che pesa sul commercio e sulla politica economica impatta sui consumi e gli investimenti. Ora, il quadro che tratteggia l’ultimo Bollettino economico diffuso ieri dalla Bce mostra una situazione di debolezza e di arretramento degli investimenti delle imprese. Nel terzo trimestre del 2024, questi, infatti, hanno subito una contrazione dell’1,2 per cento sul periodo precedente, in un contesto di elevata volatilità.

Al tempo stesso, gli investimenti in macchinari sono diminuiti per il terzo trimestre consecutivo e gli investimenti nei trasporti hanno segnato una flessione, dopo una lieve ripresa osservata nella prima metà dell’anno. Gli investimenti immateriali hanno continuato ad aumentare a un ritmo moderato. Nel settore dei beni di investimento, il prodotto e i nuovi ordinativi sono ulteriormente diminuiti nel quarto trimestre, mentre il clima di fiducia nel settore industriale tra i produttori di beni di investimento è bruscamente sceso a un livello minimo che non si osservava dal 2020. I dati ricavati dalle indagini più ampie, pubblicati principalmente alla fine del 2024, non lasciano presagire una imminente ripresa degli investimenti delle imprese all’inizio del 2025, sebbene indagini più prospettiche segnalino miglioramenti nel periodo a venire. Gli annunci degli utili relativi al quarto trimestre del 2024 suggeriscono il perdurante deterioramento del clima di fiducia degli investitori e di quello relativo ai profitti dall’inizio del 2024.

Le aspettative sulla produzione ricavate dal PMI, il purchase management index, per i dodici mesi successivi e gli indicatori di utilizzo della capacità produttiva per l’economia in generale pubblicati dalla Direzione generale degli Affari economici e finanziari della Commissione europea (ECFIN) a dicembre sono rimasti ben al di sotto dei livelli tipici coerenti con la crescita degli investimenti. Aspettative sottotono all’inizio dell’anno emergono anche dai recenti contatti della BCE presso le società non finanziarie, con particolare riguardo alla razionalizzazione e alla riduzione dell’impronta ecologica laddove gli investimenti si confermano solidi. A gennaio l’indice del clima di fiducia degli investitori Sentix è sceso al minimo degli ultimi 27 mesi, a fronte del crescente numero di fallimenti e della notevole incertezza sul piano geopolitico, commerciale e della politica economica, anche se l’indicatore a sei mesi è meno negativo e segnala un miglioramento delle prospettive. Analogamente, l’ultima indagine ECFIN sugli investimenti prevede una crescita modesta degli investimenti delle imprese nel 2025.

Nel terzo trimestre del 2024 gli investimenti nel settore dell’edilizia residenziale sono nuovamente diminuiti, seppure a un ritmo più contenuto rispetto ai trimestri precedenti. Nel terzo trimestre gli investimenti nel settore dell’edilizia residenziale sono diminuiti dello 0,2 per cento sul periodo precedente, segnando un rallentamento significativo della tendenza al ribasso iniziata nel secondo trimestre del 2023. Nel quarto trimestre il prodotto nel settore delle costruzioni si è collocato a ottobre e a novembre, in media, su un livello superiore a quello registrato nel terzo trimestre. Tuttavia, le concessioni edilizie si sono mantenute al minimo storico, a indicare che le pressioni derivanti dai progetti in corso di realizzazione sono state limitate. Inoltre, le misure dell’attività desunte dalle indagini, come il PMI relativo al prodotto nel settore dell’edilizia residenziale e l’indicatore della Commissione europea per l’attività nel settore delle costruzioni e
dei lavori specializzati di costruzione, negli ultimi tre mesi, sono rimaste modeste fino a dicembre. Nel complesso ciò suggerisce che gli investimenti in edilizia residenziale abbiano probabilmente ristagnato nel quarto trimestre, indica la banca centrale. In ottica futura, le recenti indagini della BCE segnalano un andamento favorevole delle prospettive degli investimenti nel settore dell’edilizia residenziale nei prossimi trimestri.

Nell’indagine sulle aspettative dei consumatori (Consumer Expectations Survey, CES),le aspettative delle famiglie riguardanti il mercato degli immobili residenziali, come emerge dall’appetibilità degli investimenti in abitazioni, hanno sostanzialmente raggiunto i loro livelli medi. Dall’indagine sul credito bancario di gennaio si evince che la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni dovrebbe continuare a migliorare nel primo trimestre del 2025.

Analizzando le prospettive di crescita della zona euro, il Bollettino della Bce conferma il rischio che deriva dalle frizioni nel commercio internazionale, frenando le importazioni e indebolendo l’economia mondiale. “Il calo di fiducia – rileva il rapporto – potrebbe impedire ai consumi e agli investimenti di recuperare al ritmo atteso”. L’economia dell’area euro “dovrebbe restare debole nel breve periodo”. Le indagini segnalano “una perdurante contrazione nel settore manifatturiero, a fronte di un’espansione nel comparto dei servizi. Secondo i dati diffusi ieri da Eurostat, a dicembre, rispetto al mese precedente, la produzione industriale, è diminuita dell’1,1% nell’area euro e dello 0,8% nell’intera Unione. Il calo segue la crescita di novembre, rispettivamente, dello 0,4% e dello 0,2%. Rispetto allo stesso mese del 2023, si è registrato un calo del 2% e dell’1,7%. La media annuale del 2024 mostra un arretramento dell’1,7% e del 2%.

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