A ROMA OSTIENSE

Ex Mercati generali, verso una nuova convenzione con i privati. Comitati di quartiere e di studenti critici: poco verde nel progetto

27 Ott 2025 di Nicola Pini

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Ex Mercati generali, verso una nuova convenzione con i privati. Comitati di quartiere e di studenti critici: poco verde nel progetto

Piazze pubbliche alberate, strutture per la cultura e lo sport, parcheggi, recupero dei vecchi edifici storici e nuove scintillanti costruzioni per realizzare un grande studentato e recuperare finalmente alla città un maxi buco urbano di nove ettari, rimasto abbandonato da quasi 25 anni. Il tutto a carico di investitori privati. Descritto così il progetto di recupero dell’area degli ex mercati generali a Roma, a poche centinaia di metri dalle mura Aureliane e porta San Paolo, dovrebbe accontentare tutti o quasi. Eppure il piano di riqualificazione che la giunta comunale guidata da Roberto Gualtieri ha presentato nei mesi scorsi dopo un lungo confronto con gli investitori privati e si appresta a chiudere con la firma di una nuova convenzione, sta incontrando, a un passo dal traguardo, resistenze forse sottovalutate.
Le associazioni degli studenti e nelle ultime settimane un gruppo di cittadini residenti nella zona sono scesi in campo per contestarlo, accusando il Comune di dare il via libera alla speculazione privata su un’area pubblica e chiedendo una revisione del piano. Nel mirino di chi contesta c’è soprattutto la scarsità di verde in un quartiere che ne è privo, l’eccesso di edificazione e il disegno del nuovo studentato da oltre 2000 posti, che offrirà rette non precisamente popolari: 1.050 euro al mese esclusi i servizi per il monolocale, 625 euro per un posto letto in camera doppia che scendono a 500 per i canoni, per così dire, calmierati. Martedì prossimo davanti agli ex mercati si terrà un’assemblea-manifestazione.

Già nel consiglio comunale di fine luglio, che pure ha dato l’ok al riconoscimento di interesse pubblico al progetto, che non prevede per gli investitori il pagamento di oneri urbanistici, sono emersi accanto alle critiche delle opposizioni anche i timori più o meno esplicitati dei consiglieri della maggioranza di centrosinistra. Il cui voto favorevole è stato motivato soprattutto dalla convinzione che non ci siano alternative realistiche alla proposta della giunta: se non al prezzo di una maxi contenzioso con le imprese coinvolte e di altri anni di abbandono per un’area di grandi potenzialità urbanistiche, servita dalla metropolitana, vicina alla stazione Ostiense e all’università Roma Tre.

Insomma una scelta per il “meno peggio”, che ha spinto il Consiglio capitolino ad approvare diversi ordini del giorno per chiedere alla giunta di trattare una revisione di alcuni aspetti del progetto. Tra le richieste l’aumento del numero di alloggi a canone calmierato (attualmente sono 544 posti letto sui 2.052 previsti) e una riduzione della retta, la realizzazione di un asilo nido e di una scuola per l’infanzia che mancano nel quartiere, una maggior alberatura degli spazi aperti. Novità che però comporterebbero una riduzione degli utili previsti per chi investe o una spesa per il Comune di Roma, se dovesse farsene carico. E sono pertanto da verificare.

Una “rendita per i privati”, una “speculazione in stile Milano”, “droga per il mercato immobiliare romano”, alcune delle accuse lanciate dalle opposizioni di centrodestra e M5s. Ma anche Giovanni Caudo, ex assessore con Marino e ora consigliere di maggioranza, pur parlando di un “sentiero stretto” che va percorso perché “è l’unico modo per recuperare quel buco alla città”, ha aggiunto che si tratta di “punto di caduta radicato nelle scelte del passato che non mi piace”. E ha lanciato l’allarme sul “grande impatto sulla mobilità del quartiere, che sarà devastante”. Parole non proprio rassicuranti. Mentre ha fatto fa discutere anche il fatto che il Campidoglio non abbia chiesto un parere all’avvocatura comunale circa l’eventuale rescissione della convenzione con i privati.

E’ una storia lunga e travagliata, quella degli ex Mercati Generali di Roma, un rettangolo urbano tra la via Ostiense e il quartiere Garbatella, che dal 2003, anno della prima convenzione, ha avuto diverse varianti di progetto con l’avvicendarsi di amministrazioni comunali di diverso colore: da Veltroni ad Alemanno e Raggi, passando per Marino. La concessione ha la durata di 60 anni. E oggi l’investimento è lievitato a 381 milioni di euro, a carico del Fondo statunitense Hines, impegnato a fianco dei fratelli Toti e della Lamaro. L’ultimo progetto riprende almeno in parte quello originario veltroniano della “Città dei giovani”: prevede piazze per 38mila metri, spazi per cultura e tempo libero, ristorazione e commercio. Con volumi totali di 343mila metri cubi comprensivi di 10 nuove costruzioni oltre che dei 12 edifici storici da ristrutturare. E una valanga di posti auto: 1.500 pubblici e 1.000 privati.

Gli abitanti della zona parlano di cementificazione dell’area , di “studentato di lusso ,senza un piano per adeguare i servizi”. E sottolineano che i parcheggi, anche se sotterranei, ben 5 ettari di superficie, ridurranno fortemente la possibilità di impiantare alberi sul piano strada, visto lo scarso strato di suolo che resterebbe. Temono che i prezzi dello studentato spingano al rialzo anche quelli delle locazioni in zona. Lamentano che il progetto sia stato portato avanti escludendo dal dibattito i cittadini, quelli che ne subiranno le conseguenze. Secondo i calcoli circolati anche in Consiglio comunale il complesso garantirebbe ricavi ai privati per oltre 32 milioni di euro l’anno, di cui 26 milioni solo dallo studentato, a fronte di un canone per l’area di soli 165.000 euro l’anno in favore del Comune a cui competerebbero le spese di gestione dei servizi pubblici (4 ettari di spazi aperti e della biblioteca). Nei 60 anni della concessione l’utile netto per Hines e soci sarebbe intorno agli 1,1 miliardi, a fronte dei 380 milioni di investimento.

Dove sta il pubblico interesse? Dove sono i vantaggi per i cittadini e il territorio? – accusano in un appello un gruppo di cittadini dell’Ottavo municipio – Nel quartiere mancano parchi, servizi e case a prezzi accessibili per abitanti e studenti. E lo si aggrava di un carico urbanistico insostenibile regalando un’area pubblica di enorme valore alla speculazione”.

A supportare il gruppo c’è anche l’urbanista Paolo Berdini, per un breve periodo assessore all’Urbanistica con la giunta a Raggi: “E’ un progetto squilibrato. C’è poco verde ed è eccessivo il numero delle persone residenti nella struttura, che tra l’altro non è affatto detto che saranno solo studenti perché la legge permette di affittare i posti anche ad altri, e dei posti auto”. “Prendiamoci un po’ di tempo – aggiunge – per ragionare con la città prima di firmare la quarta convenzione. O vogliamo che il privato, inadempiente per anni, ora detti legge all’amministrazione proprietaria dell’area? Bisogna investire in modo più intelligente, diminuendo la superficie impermeabile, e cercando un maggiore equilibrio tra interesse pubblico e privato”. E se i privati non fossero d’accordo? “Arrivederci e grazie. Quell’area è oro, ci sono tutte le condizioni per fare un buon investimento, il Comune torni protagonista e non sia figura ancillare”.

Non tutti però sono contrari all’accordo. Uno dei comitati di zona rilancia le richieste avanzate dai consiglieri comunali auspicando che siano recepite nel progetto e sottolinea come il piano di investimenti porrebbe fine “a una condizione di degrado che da vent’anni rappresenta una ferita aperta nel quartiere”.

Si attendono ora le decisioni del sindaco Gualtieri e della giunta. E’ attesa nel giro di pochi giorni la firma della nuova convenzione, che darà il via libera all’iter per la progettazione esecutiva. Si sta lavorando con i progettisti, spiegano dall’assessorato ai Lavori Pubblici guidato da Ornella Segnalini, per recuperare le indicazioni arrivate dal Consiglio comunale. Ma si tratterà di modifiche di dettaglio, non strutturali, è l’avviso. Dopo la firma, la previsione è che i lavori partano nel 2027 per concludersi nel 2030. Ma proteste e ricorsi restano in agguato.

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