Centre Pompidou, arrivederci al 2030

27 Ott 2025 di Mauro Giansante

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Centre Pompidou, arrivederci al 2030

@CaiGuoQiang

Non è un addio bensì un arrivederci. Al 2030. L'”ultimo carnevale” celebrato la scorsa settimana è stato un saluto colorato del Centre Pompidou all’insegna dell’intelligenza artificiale. Quello che vedete in foto, infatti, è il modello 3d di quanto andato in scena al museo grazie a quanto prodotto dal celebre artista Cai Guo-Qiang. Una trasformazione quinquennale già in corso che consentirà di rendere itinerante, in Francia e all’estero, la collezione del Pompidou grazie al programma Constellation.

Non è stato un evento nostalgico, come aveva promesso il Centre, ma composto da tre atti: “Il banchetto”, “Il risveglio dell’intelligenza artificiale” e “L’ultimo carnevale”, rendendo questa performance una detonazione rivolta al futuro. E’ già 2030, insomma. Il Pompidou si è congedato come un “dipinto monumentale”, per usare le parole del curatore Jérôme Neutres. E lo spettacolo andato in scena ha dato modo di sperimentare un intreccio tra arte e intelligenza artificiale.

Gli ultimi eventi al Pompidou (cinque milioni di visitatori nel 2024, oltre sei nel 2025) si sono tenuti venerdì e sabato, dopo che la chiusura ufficiale era stata fissata già dal 22 settembre. Adesso, si apre la fase più imponente di ristrutturazione dopo la progressiva chiusura di tutti i livelli dello storico edificio Beaubourg. Il progetto di restyling da 448 milioni che partirà a inizio 2026 è stato affidato agli studi di architettura Aia Life Designers (componente tecnica) e Moreau Kusunoki (componente culturale), in collaborazione con Frida Escobedo Studio. Oltre agli interventi di riorganizzazione interna, riguardo l’edificio sparirà l’amianto dalla facciata, verrà efficientato a livello energetico e reso ancora più accessibile.

L’addio, anzi l’arrivederci, al Centre Pompidou è stato definito poetico ed esplosivo. Tra cinque anni il museo avrà un nuovo volto. Noi, invece, come saremo?

 

 

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