Diario dei Nuovi Appalti
White list, non basta un’attività marginale per far scattare l’obbligo: la sentenza del Tar di Perugia e le agitazioni di SSAA e operatori
Agenzia delle Entrate: i compensi percepiti come componente del CCT sono equiparati ai redditi di lavoro dipendente
Due anni di digitalizzazione stanno cambiando gli appalti, ma il rischio è un percorso a metà. I disservizi di Acquisti in Rete (Consip) e PcP
Il “res perit domino” negli appalti pubblici: da regola semplice di allocazione del rischio a totem non insuperabile
Il principio resta ciò che suggerisce il latino, la cosa perisce a danno del proprietario, ma negli appalti pubblici la regola convive con la possibilità, scritta e proporzionata, di riallocare porzioni di rischio oggettivo sul fornitore.
Quali sono le conseguenze se il concorrente non produce il progetto di assorbimento? L’esclusione tout court
Il Consiglio di Stato stoppa le offerte ‘ibride’ sul CCNL: è un elemento essenziale, non un dettaglio ornamentale
Nella valutazione dell’offerta prevale la sostanza sulla forma: la sentenza del Consiglio di Stato conferma l’asimmetria
La modulabilità dell’interdittiva antimafia incide sul Codice appalti ma serve un chiarimento per evitare disarticolazioni
Il doppio livello di verifica telematica della garanzia tra validità e premialità: la relazione illustrativa dell’Anac
Anac: i contratti attivi della PA esclusi dal codice ma devono rispettare i principi di risultato, di fiducia e di accesso al mercato
Consiglio di Stato: dall’aggiudicazione illegittima non discende automatico diritto al risarcimento, serve la prova del danno
Il crollo delle nuove gare di lavori nel 2025 è solo per le ferrovie, i comuni tengono. Balzo in avanti del PPP
Luci e ombre nei primi dieci mesi del mercato dei nuovi appalti. Poco significativo il dato complessivo di 68,8 miliardi contro i 46,9 del 2024. Il crollo delle ferrovie (-93%) e dell’Anas (-23%) sono pesanti: il primo però non preoccupa per ora (con RFI impegnata nel PNRR) mentre il secondo allarma, anche per il passaggio al MEF che certo non accelererà l’operatività. Molti i dati positivi: la crescita degli enti centrali (un +605% in cui dominano Invitalia e Consip ma che è condizionato dalla coda del PNRR) e soprattutto quella dei comuni e delle relative società di gestione delle reti e dei servizi pubblici locali che, sommati, raddoppiano da 11,7 a 23,3 miliardi. C’è poi il dato esplosivo del PPP che passa da 5,1 miliardi a 19 (al netto del bando bloccato per la A22).
L’applicazione del divieto di commistione: garanzia di segretezza dell’offerta economica e imparzialità della valutazione tecnica
Come la riorganizzazione dell’archivio contratti CNEL supporta le Stazioni Appaltanti
di Gabriella Sparano