Il caos sulla patente a punti

Calderone blinda il 1° ottobre (per ora), maggioranza compatta sul rinvio

Sul termine dell’entrata in vigore della nuova patente a punti si consuma un colpo di scena con il ministero del Lavoro che esclude rinvii e assicura la pubblicazione del decreto nei tempi tecnici necessari per farlo entrare a regime alla scadenza. Anche la Filca Cisl in campo: “No a rinvii, si rispettino gli impegni presi”. Ma intanto i partiti della maggioranza presentano tre emendamenti identici al Dl Omnibus al Senato chiedendo una proroga di tre mesi al 1 gennaio 2025.

17 Set 2024 di Maria Cristina Carlini

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Nessun rinvio, si parte il primo ottobre. No, serve un rinvio di almeno tre mesi. Grande è la confusione a pochi giorni dal decollo della nuova patente a crediti. Tanto più se a schierarsi su posizioni opposte sono, da una parte, il ministero del Lavoro, confermando la deadline del primo ottobre, appunto, e dall’altra i partiti della maggioranza, Fdi, Fi e Lega, che presentano un emendamento in cui si chiede una proroga dell’entratsa in vigore al primo gennao 2025. Anche l’opposizione ci mette del suo con il Pd e le Autonomie che chiedono un rinvio di sei mesi. Ma, va da sè,  che il colpo di scena della giornata di ieri sono le posizioni contrapposte manifestate dal ministero del Lavoro e quelle della coalizione di Governo.

Primo a scendere in campo è il ministero del Lavoro che con nettezza ribadisce che il termine dell’entrata in vigore della nuova patente a crediti rimane quello del primo ottobre prossimo e che il regolamento attuativo verrà pubblicato nei tempi previsti. In una fase ancora di grande incertezza,nche vede le imprese in difficoltà, come denunciato a gran voce dalle associazioni di categoria in queste settimane, il dicastero guidato da Marina Calderone veicola il messaggio attraverso fonti ministeriali: che l’attuale scadenza del 1° ottobre fissata dalla legge (cioè dal Testo unico edilizia, come  “novellato” dal decreto legge 19/2024) sarà rispettata e che il regolamento attuativo – atteso in questi giorni in Gazzetta – sarà pubblicato nei tempi previsti  per garantire l’operatività appunto entro la scadenza del 1° ottobre. Ci saranno, riferiscono sempre le stesse fonti, dei tempi tecnici per consentire  l’entrata a regime. Tempi tecnici, puntualizzano, che non intaccano né posticipano l’entrata in vigore.

E mentre ci si comincia a chiedere cosa possa concretamente significare la formula di ‘tempi tecnici’, arriva la notizia dal Senato dove Fdi, FI e Lega presentano alle Commissioni Bilancio e Finanze tre emendamenti identici al decreto Omnibus, che propongono di sostituire la data del primo ottobre con “1 gennaio 2025”. La scorsa settimana, Cna, Confartigianato a Casartigiani avevano presentato un emendamento ai gruppi parlamentari per posticipare la scadenza di sei mesi al primo aprile del 2025. Dal fronte delle imprese, non si registrano ancora reazioni a caldo. Ma la matassa sembra ingarbugliarsi con tutti i nodi tecnici ancora da sciogliere ai quali si aggiunge, a sorpresa e inaspettatamente, anche un nodo politico.

Il tempo stringe. Se dovesse essere confermata la data del primo ottobre, si rischia, comunque, una corsa contro il tempo. Non è ancora operativa la piattaforma informatica dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Manca poi ancora il parere del Garante della Privacy, la cui necessità era stata evidenziata dai giudici di Palazzo Spada. Fonti del Garante riferiscono che verrà reso il parere sul regolamento attuativo della patente a crediti in edilizia in modo da garantire i benefici previsti dalla normativa nazionale e attuativa di riferimento entro i termini previsti dalla legge. Insomma, ce ne vuole ancora per essere pronti da meno di due settimane.

In serata il comunicato della Filca Cisl: “No a rinvii, si rispettino gli impegni presi”. Nel comunicato si parla di “sconcerto” per la presentazione degli emendamenti delle forze politiche di maggioranza “che si piegano in questo modo a volontà di lobby e corporazioni”.

 

 

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