IL CONVEGNO ALLA CAMERA
Aree idonee, troppe Regioni FERME. Italia Solare: iter, il governo acceleri
Il presidente dell’associazione del fotovoltaico, Paolo Rocco Viscontini, ha ricordato come l’esecutivo “ha tuttora la delega per apportare correttivi” al Testo unico sulle autorizzazioni agli impianti, “ma occorre accelerare perché scade entro l’anno”. Fondamentale la spinta sulle connessioni, gli accumuli e il repowering/revamping degli impianti. Il solare residenziale dopo il superbonus è cresciuto di quattro volte.
Un quadro frastagliato, sì in divenire, ma con ancora troppe Regioni ferme. E’ quello che riguarda ad oggi la definizione territoriale delle aree idonee a ospitare gli impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile. Il grido d’allarme, l’ennesimo, è arrivato ieri alla Camera dall’associazione Italia Solare, presieduta da Paolo Rocco Viscontini. Il quale, non mandandole a dire, ha messo in fila una serie di moniti e proposte sia per il governo che per le amministrazioni. Tenendo conto, anzitutto, che “negli ultimi 15 anni l’efficienza è più che raddoppiata e i costi si sono ridotti di 30 volte, rendendo il fotovoltaico la fonte più conveniente tra quelle attualmente disponibili” con oltre il 70% di quota mondiale installato negli ultimi cinque anni, “in Italia siamo a oltre 38,5 GW ed entro pochi mesi raggiungeremo i 2 milioni di impianti fotovoltaici”. Ma? Ma, secondo il presidente di Italia Solare, se da un lato “non vogliamo e non chiederemo mai che si debba consentire l’installazione di fotovoltaico ovunque e senza criterio”, dall’altro “occorre una adeguata” e ampia “pianificazione, alla stessa stregua di quanto accade con i piani regolatori urbanistici”.
Questo passa anche dal definire in modo chiaro il ritorno economico, collegato agli impianti fotovoltaici di grande taglia, per le comunità locali affinché si alleggeriscano anche le bollette di famiglie e imprese. Ma accanto alle installazioni vanno rafforzati tanto l’autoconsumo quanto le reti elettriche “perché – ha proseguito Viscontini – se gli impianti in autoconsumo e in comunità energetiche rinnovabili forniscono immediati benefici economici alle famiglie e alle imprese che li utilizzano, gli impianti connessi alla rete offrono la possibilità di abbattere i prezzi energetici per la generalità dei consumatori, come apparso lampante nei giorni scorsi, in cui si sono registrati prezzi di mercato dell’energia elettrica pari a zero o vicini allo zero nelle ore centrali della giornata”.
Ancora, sul tema delle autorizzazioni, invece, Italia Solare ha ribadito la sua delusione per il Testo unico approvato dal governo a fine 2024. “Ci limitiamo a ricordare che il Governo ha tuttora la delega per apportare correttivi, ma occorre accelerare perché la scade entro l’anno. Per parte nostra, stiamo finalizzando un documento coi nostri suggerimenti basati sull’esperienza sul campo dei nostri associati. Sin d’ora sottolineiamo la necessità di maggiori semplificazioni per gli impianti in aree idonee”.
Sulle quali, appunto, tante, troppe Regioni sono ancora indietro nell’elaborazione di un testo di legge. (Molte, se non tutte, si dicono in attesa del responso dalla sentenza del Tar Lazio su alcuni ricorsi). E quelle che l’hanno già varato differiscono nell’approccio l’una dall’altra (si veda in coda a questo articolo quanto scritto sui singoli territori). Sono sei le proposte concrete avanzate ieri da Italia Solare: a) ripristinare la più ampia possibilità di installare impianti sulle coperture di edifici e capannoni; b) aggiornare l’articolo 5 del decreto legge agricoltura affinché siano consentiti gli impianti a terra in aree classificate agricole se destinati all’autoconsumo in tutte le sue forme; c) consentire gli impianti a terra su terreni classificati agricoli ma non utilizzabili per l’agricoltura e consentire l’agrivoltaico per i terreni ancora in uso agricolo; individuare aree idonee in quantità molto ampia rispetto agli obiettivi 2030; infrastrutturare preventivamente le aree idonee, eventualmente a partire da quelle di accelerazione; f) definire in modo chiaro il ritorno economico, collegato agli impianti fotovoltaici di grande taglia, per le comunità locali. In attesa dei decreti FerX e FerZ per sbloccare gli incentivi e dell’avanzamento degli iter regionali, la situazione aree idonee per le rinnovabili è ancora molto bloccata.