IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 50

Commissario straordinario per la crisi urbanistica a Milano: analisi del Ddl 1671, Misure urgenti per l’edilizia

28 Ott 2025 di Salvatore Di Bacco

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La città di Milano sta attraversando una profonda crisi urbanistica, caratterizzata da un blocco generalizzato del settore edilizio con significative ripercussioni sociali, economiche e ambientali. Comprendere la natura e la gravità di questa situazione è fondamentale per valutare la necessità e l’urgenza dell’intervento legislativo proposto con il Disegno di Legge n. 1671. L’attuale stallo non è solo una questione tecnica, ma un problema complesso che incide direttamente sulla vita dei cittadini, sulla stabilità economica del settore e sulla capacità operativa dell’amministrazione pubblica.

Il legislatore ha identificato tre problematiche fondamentali che definiscono l’attuale emergenza:

  • Stallo Urbanistico e Paralisi Amministrativa: Si registra un blocco di fatto dell’urbanistica cittadina, aggravato da uno stato di paralisi degli uffici comunali preposti. Questa situazione ha portato l’amministrazione a un punto critico, rendendola incapace di evadere le pratiche edilizie, anche quelle non direttamente coinvolte nelle inchieste giudiziarie, in tempi considerati accettabili.
  • Impatto Socio-Economico: Le conseguenze più dirette ricadono sulle famiglie che hanno acquistato in buona fede immobili in oltre cento edifici attualmente in costruzione, i cui titoli edilizi sono stati contestati. Per queste famiglie e per l’intero settore, è prioritaria la necessità di sbloccare i cantieri e ripristinare la piena commerciabilità di tali immobili, oggi congelata dall’incertezza giuridica.
  • Conseguenze Ambientali ed Economiche Generali: Il blocco delle attività edilizie genera conseguenze negative ad ampio raggio. La paralisi dei cantieri e l’incertezza normativa frenano investimenti cruciali per lo sviluppo urbano, con impatti che si estendono dall’economia locale all’ambiente, lasciando incompiute opere di riqualificazione e sviluppo.

In risposta a questo scenario critico, il Disegno di Legge n. 1671 si propone come uno strumento normativo d’urgenza, concepito per superare l’impasse e offrire una soluzione pragmatica.

  1. Il Disegno di Legge n. 1671: Un Intervento Straordinario

Il Disegno di Legge n. 1671, intitolato “Disposizioni urgenti per il superamento della crisi edilizia e urbanistica nella città di Milano” e promosso dai Senatori Gasparri, Zanettin, Craxi, Galliani, Paroli, Ronzulli e Rosso, costituisce un intervento legislativo mirato e straordinario. L’obiettivo primario è affrontare con celerità il blocco che affligge il settore edilizio milanese, fornendo una via d’uscita amministrativa per le situazioni più critiche. Analizzare la struttura e la logica di questo Ddl è essenziale per comprenderne il meccanismo operativo e valutarne la potenziale efficacia.

La logica dell’intervento si fonda sul ricorso a una figura esterna all’amministrazione comunale: il Commissario straordinario. Questa scelta non è inedita per la città di Milano; il testo del Ddl richiama esplicitamente precedenti esperienze positive in cui tale figura è stata impiegata con successo per gestire emergenze complesse, come la realizzazione del sistema di depurazione delle acque e la gestione dell’emergenza traffico. L’approccio, quindi, è quello di affidare a un’autorità governativa dotata di poteri specifici il compito di risolvere una situazione che l’ente locale non è attualmente in grado di gestire.

La figura del Commissario straordinario rappresenta il fulcro operativo della proposta di legge, e la sua analisi dettagliata è il passo successivo per comprendere come il Ddl intende raggiungere i suoi obiettivi.

  1. Ruolo e Struttura del Commissario Straordinario

Il Commissario straordinario è il perno attorno al quale ruota l’intera architettura del Disegno di Legge n. 1671. La sua figura è concepita come un attuatore esecutivo, dotato di poteri specifici per intervenire direttamente sulla crisi in atto. Comprendere il suo mandato, le modalità di nomina, i poteri conferitigli e la struttura di supporto a sua disposizione è cruciale per valutare l’efficacia e la portata dell’intervento proposto.

3.1. Nomina, Mandato e Requisiti

Il processo di nomina del Commissario è definito con precisione per garantire rapidità e competenza.

  1. Tempistica: La nomina deve avvenire entro quindici giorni dall’entrata in vigore della legge.
  2. Autorità Competente: La nomina è formalizzata con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
  3. Proponente e Consultazione: L’iniziativa parte da una proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Presidente della regione Lombardia.

Il mandato del Commissario è a tempo determinato, con una scadenza fissata al 31 dicembre 2027.

Per la selezione della figura, il Ddl stabilisce criteri chiari: il candidato deve possedere una “comprovata esperienza gestionale e amministrativa” e non trovarsi in situazioni di conflitto di interessi. È inoltre specificato che la scelta può ricadere anche su persone esterne alla pubblica amministrazione, privilegiando la competenza tecnica e manageriale.

3.2. Compiti Fondamentali e Poteri Sanzionatori

L’Articolo 1 del Ddl definisce con chiarezza i due compiti principali affidati al Commissario, che costituiscono il cuore della sua missione:

  • Individuazione degli Interventi: Il Commissario ha il compito di identificare gli interventi edilizi, realizzati a partire dal 2018 o ancora in corso, i cui titoli autorizzatori sono stati rilasciati o si sono formati tacitamente in assenza dei presupposti di legge. Un aspetto chiave di questo processo è che l’individuazione può avvenire “su segnalazione di chiunque vi abbia interesse”, aprendo la procedura a istanze provenienti da cittadini, imprese o altri stakeholder.
  • Applicazione della Sanzione: Una volta individuato l’intervento irregolare, il Commissario ha il potere di applicare una sanzione pecuniaria. L’importo è fissato in “un decimo del valore venale delle opere” realizzate in modo illegittimo. La determinazione del valore venale è affidata a un ente terzo, l’Agenzia delle Entrate, ma il Ddl prevede che i criteri di valutazione siano definiti in accordo con l’amministrazione comunale. Questa clausola suggerisce un meccanismo collaborativo volto a garantire che le valutazioni siano ancorate alla realtà del mercato immobiliare milanese e alle specificità urbanistiche locali.

3.3. Struttura di Supporto e Risorse Umane

Per l’espletamento dei suoi compiti, il Commissario non opera in solitudine ma si avvale di una struttura di supporto dedicata, posta alle sue dirette dipendenze. La composizione di questa struttura è dettagliata nell’Articolo 1, comma 4.

Componente Dettagli
Contingente Massimo 7 unità di personale
Personale Dirigenziale 1 unità di livello dirigenziale non generale
Personale Non Dirigenziale 6 unità
Esperti o Consulenti Fino a 3, nominabili all’interno del contingente non dirigenziale, anche esterni alla P.A. (compenso max €50.000 annui)

Il personale proveniente dalla pubblica amministrazione viene collocato in posizione di comando o fuori ruolo. La struttura commissariale è temporanea e cessa le sue funzioni contestualmente alla scadenza dell’incarico del Commissario.

Una volta definiti gli attori e i compiti, è essenziale analizzare il meccanismo attraverso cui si realizza la regolarizzazione e come l’intera operazione viene finanziata.

  1. Il Meccanismo di Regolarizzazione e il Quadro Finanziario

Il cuore della soluzione proposta dal Disegno di Legge n. 1671 risiede nel meccanismo di sanatoria che esso istituisce. Si tratta di una procedura straordinaria finalizzata a sbloccare gli immobili e i cantieri paralizzati, restituendoli alla piena legalità amministrativa e commerciabilità. L’efficacia di questo meccanismo dipende da due fattori chiave: la chiarezza dei suoi effetti giuridici e la sostenibilità del suo quadro finanziario.

4.1. Effetti Giuridici della Sanzione

Il pagamento della sanzione pecuniaria comminata dal Commissario non è una semplice multa, ma l’atto che innesca la regolarizzazione dell’immobile. L’Articolo 1, comma 2, del Ddl è esplicito al riguardo: “l’integrale corresponsione della sanzione pecuniaria… produce i medesimi effetti amministrativi e civili del permesso di costruire in sanatoria”.

Questo significa che, dal punto di vista amministrativo e civile, l’immobile diventa pienamente legittimo. Il Ddl ancora questo effetto a una norma esistente e consolidata, l’articolo 36 del d.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 (Testo Unico dell’Edilizia), garantendo così un solido ancoraggio normativo alla procedura. Si noti che, sebbene il testo dell’articolo di legge faccia correttamente riferimento all’articolo 36 (Accertamento di conformità), il preambolo introduttivo del Ddl menziona erroneamente l’articolo 38, una discrepanza che evidenzia la centralità del meccanismo di sanatoria standard nell’impianto della legge.

Tuttavia, è cruciale sottolineare un punto evidenziato nelle premesse del Ddl: questa regolarizzazione amministrativa non incide sulle “eventuali responsabilità penali”. Tali responsabilità restano soggette all’autonoma valutazione della magistratura, mantenendo una netta separazione tra il percorso di sanatoria amministrativa e quello di accertamento di eventuali reati.

4.2. Sostenibilità Finanziaria: Un Modello a Costo Zero per la Finanza Pubblica

Un principio fondamentale del Ddl è che l’intera operazione non deve gravare sulle casse dello Stato. La legge è strutturata per essere finanziariamente autosufficiente, senza comportare “nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.

La copertura dei costi della struttura commissariale (compenso del Commissario, stipendi del personale, spese operative) è garantita da un doppio canale di finanziamento, come specificato nell’Articolo 1, comma 7:

  1. Fonte Primaria: I proventi delle sanzioni irrogate e riscosse costituiscono la principale fonte di finanziamento.
  2. Fonte Sussidiaria: Qualora i proventi delle sanzioni non fossero sufficienti a coprire integralmente i costi, si attingerà ai fondi già acquisiti dal comune di Milano a titolo di contributi di costruzione versati per gli stessi edifici oggetto di regolarizzazione.

Questo modello a due livelli garantisce la piena copertura dei costi: le sanzioni sono la fonte primaria e diretta, mentre i contributi di costruzione già versati agiscono come una garanzia finanziaria, assicurando che l’operazione non gravi sulla finanza pubblica anche in uno scenario di riscossione parziale delle sanzioni. Per garantire una gestione trasparente e dedicata di questi flussi finanziari, viene istituita una “apposita contabilità speciale intestata al Commissario straordinario”.

Questo modello finanziario rende la proposta una soluzione pragmatica e circoscritta, pronta per essere valutata nel suo impatto strategico complessivo.

  1. Valutazione d’Impatto e Conclusioni Strategiche

La valutazione dell’impatto strategico del Ddl deve focalizzarsi sulla sua coerenza nel rispondere ai problemi identificati e sugli effetti attesi per i principali stakeholder, così come delineati dagli stessi proponenti. L’analisi che segue esamina come la legge intende produrre benefici mirati per i gruppi coinvolti nella crisi.

Basandosi sulle finalità esplicitate nel testo, l’impatto del Ddl può essere valutato come segue:

  • Per le Famiglie e i Proprietari: Dal punto di vista dei cittadini, la logica del Ddl è “salvaguardare le famiglie che hanno acquistato casa in buona fede”. Il meccanismo di sanatoria è disegnato per offrire una via d’uscita certa e rapida, consentendo la regolarizzazione amministrativa degli immobili e ripristinandone la piena commerciabilità. Questo sbloccherebbe il valore di patrimoni oggi congelati dall’incertezza legale.
  • Per gli Operatori del Settore e l’Economia: Per il tessuto economico, l’intervento è chiaramente disegnato per consentire la “rapida ripresa dei cantieri”. Superando l’impasse burocratico e legale, il Ddl mira a riattivare un settore fondamentale per l’economia milanese, sbloccando investimenti, salvaguardando posti di lavoro e riavviando la filiera delle costruzioni.
  • Per l’Amministrazione Pubblica: In termini di governance, l’intervento si propone di superare la “paralisi in cui si trovano gli uffici comunali”. Affidando la gestione delle pratiche più complesse a un Commissario esterno e temporaneo, si intende fornire una soluzione pragmatica a un problema che l’amministrazione non riesce a risolvere internamente in tempi brevi, permettendole di concentrarsi sull’ordinaria amministrazione.

In conclusione, il Disegno di Legge n. 1671 non si propone come una riforma organica della normativa edilizia, bensì come un intervento di natura eccezionale e temporanea. La sua architettura è quella di un bypass amministrativo, finanziariamente autonomo, progettato per risolvere una crisi acuta e circoscritta alla realtà milanese, ripristinando la legalità amministrativa e la funzionalità del mercato senza incidere sul quadro normativo nazionale.

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