DENTRO IL CERCHIO - La Voce dei Geometri / 22
RUP sotto la lente ANAC: irregolarità in esecuzione e sanzioni pecuniarie
La figura del Responsabile Unico del Progetto (RUP), già centrale nel sistema degli appalti pubblici, acquisisce un’importanza ancora maggiore alla luce della recente Delibera ANAC n. 262 del 3 giugno 2025.
Con questo atto, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha aggiornato il proprio regolamento sull’attività di vigilanza, delineando un quadro di responsabilità più stringente e, soprattutto, introducendo un sistema di sanzioni pecuniarie che incide direttamente sulla fase di esecuzione dei contratti.
L’obiettivo dell’ANAC è chiaro: garantire che l’esecuzione degli appalti pubblici non sia un’area “grigia”, ma un processo costantemente monitorato ed allineato ai principi di correttezza e trasparenza. Le novità introdotte pongono il RUP al centro di questo meccanismo di controllo, confermandolo quale principale punto di riferimento per l’Autorità nonchè diretto responsabile di eventuali irregolarità.
IN SINTESI
Vigilanza rafforzata: le irregolarità che costano caro
La Delibera 262/2025 rafforza la vigilanza dell’ANAC, concentrandosi in particolare sulla corretta esecuzione dei contratti pubblici. L’Allegato “A” del nuovo regolamento elenca una serie di violazioni che, se accertate, comportano l’irrogazione di sanzioni pecuniarie. Queste sanzioni, che possono variare da 500 a 5.000 euro, sono applicate in caso di irregolarità anche di natura formale. La norma introduce un’inedita e pesante conseguenza economica per il RUP, che può essere chiamato a rispondere personalmente dei propri inadempimenti. 
Le violazioni che destano maggiore preoccupazione sono quelle relative alla gestione della fase esecutiva. L’ANAC intende colpire la prassi, talvolta purtroppo diffusa, di una vigilanza superficiale che segue l’aggiudicazione dell’appalto. La Delibera sopra richiamata, infatti, impone al RUP di garantire un controllo costante di tutte le attività esecutive. L’Autorità può avviare un procedimento sanzionatorio per accertare tali violazioni. In questo contesto il RUP non può limitarsi a una gestione passiva, ma deve assumere un ruolo proattivo, verificando che il contraente rispetti puntualmente ogni obbligo contrattuale. Le sanzioni amministrative pecuniarie sono irrogate direttamente al soggetto responsabile della violazione.
Di seguito, a mero titolo indicativo, alcune delle principali violazioni specificate nell’Allegato “A” che possono comportare a sanzioni per il RUP:
- Omessa redazione dei verbali: la mancata redazione del verbale di consegna dei lavori o del verbale di avvio delle prestazioni per servizi o forniture è sanzionabile.
- Mancati controlli su subappalti e ausiliarie: il RUP deve assicurarsi dell’effettivo apporto dell’impresa ausiliaria nell’esecuzione del contratto. Inoltre, deve controllare la presenza e l’attività del subappaltatore o subcontraente e verificare i requisiti delle imprese subappaltatrici.
- Gestione carente del contratto: proroghe e rinnovi irregolari del contratto, la mancata applicazione delle penali contrattuali costituiscono una grave inadempienza. Allo stesso modo, sono sanzionabili le omissioni o i ritardi nella risoluzione del contratto nei casi previsti.
- Carenze nella direzione e controllo tecnico: il RUP ha l’obbligo di vigilare sul rispetto dei livelli di qualità e degli standard contrattuali. La mancata vigilanza sul corretto svolgimento delle funzioni del direttore dei lavori o del direttore dell’esecuzione è anch’essa una violazione. Il RUP può anche essere sanzionato per la carente gestione delle attività di misurazione, contabilizzazione e liquidazione delle prestazioni.
- Inerzia nella gestione delle garanzie: la mancata escussione della garanzia definitiva , l’omessa acquisizione delle garanzie previste dal codice , o il mancato rinnovo delle stesse, se scadute, costituiscono violazioni passibili di sanzione.
- Irregolarità sulle varianti: l’approvazione di varianti in assenza dei presupposti normativi o con il superamento dei limiti previsti è una violazione specifica.
- Collaudo: omissione o ritardo ingiustificato nel completamento del collaudo;
- Collegio Consultivo Tecnico: inerzia nella costituzione del Collegio consultivo tecnico della SA.
Il RUP e gli obblighi informativi verso la Banca Dati Nazionale
Un aspetto cruciale su cui la Delibera pone l’accento è l’obbligo del RUP di adempiere agli obblighi informativi verso la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP). Questo strumento digitale, istituito per garantire la massima trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari, diventa in considerazione del nuovo atto, un punto nevralgico della vigilanza ANAC.
L’articolo 24 della Delibera 262/2025 si sofferma in modo specifico sulla vigilanza relativa alle varianti in corso d’opera. Ai sensi dell’art. 5, comma 11, all. II.14 D.lgs 36/2023, il RUP (o il responsabile di procedimento nominato per la fase) è tenuto a trasmettere tempestivamente alla BDNCP le varianti di importo superiore al 10% di quello originario del contratto, riferite a contratti pubblici di importo pari o superiore alla soglia di rilevanza europea. La mancata o ritardata comunicazione di queste informazioni è una delle irregolarità che possono innescare l’avvio di un procedimento sanzionatorio da parte dell’ANAC. Questa disposizione sottolinea come la gestione digitale dei dati e la loro tempestiva comunicazione siano ormai parte integrante delle responsabilità del RUP. Il mancato adempimento di queste formalità, anche se non comporta un danno sostanziale all’erario, può essere condizione sufficiente per l’applicazione di una sanzione pecuniaria.
L’urgenza di un supporto tecnico-amministrativo
Le crescenti responsabilità e le sanzioni pecuniarie che gravano sul RUP hanno spinto le categorie professionali tecniche a promuovere, attraverso specifici corsi formativi, la figura di un tecnico in grado di supportare il Responsabile Unico del Progetto, in tutte le fasi del ciclo di vita del contratto e principalmente nella fase di esecuzione e collaudo dello stesso, dove sono maggiormente presenti ed incisivi gli obblighi di rendicontazione, gestione e controllo del contratto.
La figura del RUP, soprattutto nelle piccole e medie stazioni appaltanti, spesso si trova a gestire un’ampia gamma di compiti senza un’adeguata struttura alle spalle. Questo lo espone ad un rischio significativo, data la complessità delle normative e la severità dei controlli ANAC. Un team di supporto, in grado di affiancare il RUP nelle attività di monitoraggio, nella gestione della documentazione e nell’adempimento degli obblighi informativi, appare quindi non più come un optional, ma come una necessità. Un tecnico adeguatamente formato e certificato, può contribuire in modo significativo alla corretta gestione del ciclo di vita del contratto, supportando il RUP in tutte le fasi (programmazione, affidamento ed esecuzione del contratto), i cui compiti sono disciplinati negli artt. 6, 7 e 8, allegato I.2 D.lgs 36/2023.
Un nuovo modello di responsabilità
La Delibera ANAC n. 262/2025 rappresenta un punto di svolta. Essa segna il passaggio da una vigilanza basata principalmente sull’accertamento di illegittimità sostanziali ad un controllo più capillare e puntuale, che include le irregolarità formali. La possibilità di applicare sanzioni pecuniarie direttamente al RUP e non più solo alla Stazione Appaltante, lo rende il custode ultimo della correttezza del processo esecutivo.
In questo nuovo scenario, il RUP deve essere consapevole del fatto che ogni sua azione od omissione, anche se apparentemente di modesta importanza, può avere conseguenze dirette. La figura del RUP si evolve definitivamente in quella di un project manager proattivo, che deve non solo coordinare le attività, ma anche garantire la totale conformità del progetto, dalla sua ideazione fino alla sua conclusione, agli occhi vigili dell’Autorità preposta al controllo.
Di fronte a questa sempre più crescente professionalità del RUP anche i tecnici incaricati del supporto devono dimostrare di essere profondi conoscitori della materia dei contratti pubblici, nonché esperti per la gestione digitale (BIM compreso), in grado di rispondere alle nuove esigenze che investono questo settore.