La giornata

Il Fmi: prospettiva debole per crescita, causa dazi. Pil Italia +0,5% nel ’25

  • Bessent attacca la Cina: “vuole che tutti affondino con lei”. Fmi: rischi da escalation
  • Francia, Lecornu annuncia lo stop della riforma delle pensioni, proroga per la tassa sui ricchi
  • Istat: in  povertà assoluta 5,7 milioni, in gran parte stranieri

15 Ott 2025 di Maria Cristina Carlini

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IN SINTESI

Il Fondo Monetario Internazionale rivede al rialzo le stime della crescita mondiale per il 2025 al 3,2% (+0,2 punti sulle stime di luglio) ma avverte: l’outlook per l’economia mondiale continua a indicare prospettive deboli sia nel breve che nel lungo termine. Per il 2026 la crescita è confermata al 3,1%. “Le previsioni di crescita sono rimaste pressoché invariate rispetto all’aggiornamento di luglio 2025, riflettendo un graduale adattamento alle tensioni commerciali, ma sono decisamente inferiori alla media pre-pandemica del 3,7%”, mette in evidenza il Fmi, precisando che i rischi all’outlook restano orientati al ribasso. Per l’Italia, vengono confermate le stime di crescita nel 2025 e nel 2026: per quest’anno il pil è atteso crescere dello 0,5% e il prossimo dello 0,8% (un decimale in più delle stime contenute nel Dpfp), in linea con le previsioni di luglio, dopo il +0,7% del 2024. Lievi limature invece per la Germania e la Francia. La locomotiva tedesca crescerà quest’anno meno dell’Italia, con un pil in aumento dello 0,2%, ovvero 0,1 punti percentuali in più rispetto a luglio. Nel 2026 la crescita tedesca è confermata al +0,9%. Per la Francia il Fmi ritocca al rialzo di 0,1 punti il pil del 2025 a +0,7%, e lima al ribasso di 0,1 punti quello del 2026 a +0,9%. Sul fronte del mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione in Italia è previsto attestarsi al 6,7% quest’anno e il prossimo. Il Fmi rileva che nel 2024 era al 6,6%. Il tasso italiano è maggiore della media di Eurolandia (6,4% nel 2025 e 6,3% nel 2026) ma inferiore a Spagna (10,8% e 10,7%) e Francia (7,6% e 7,5%). Per la Germania il tasso è al 6,4% nel 2025 e al 6,3% nel 2026. Capitolo conti pubblici: il debito pubblico italiano è atteso salire quest’anno al 136,8% del pil, in rialzo rispetto al 135,3% del 2024. Nel 2026 salirà al 138,3% per poi scendere nel 2030 al 137%. Il Fondo Monetario Internazionale ritocca, invece, al rialzo le stime di crescita di Stati Uniti e Eurolandia per il 2025. Dopo essere cresciuta del 2,8% nel 2024, l’economia americana segnerà un +2,0% quest’anno, 0,1 punti in più rispetto alle previsioni di luglio. Per il 2026 il pil è atteso salire del 2,1% (+0,1 punti). Per Eurolandia, il Fondo prevede una crescita dell’1,2% nel 2025 (+0,2 punti), in accelerazione rispetto al +0,9% dell’anno scorso. Per il 2026 il pil è atteso crescere dell’1,1% (-0,1 punti). “Si prevede che la crescita dell’area euro aumenterà lievemente attestandosi all’1,2% nel 2025 e all’1,1% nel 2026. Pur rappresentando un miglioramento rispetto ad aprile e luglio, si tratta di una revisione al ribasso cumulativa di 0,4 punti percentuali rispetto al World Economic Outlook di ottobre”, spiega il Fondo indicando nell'”elevata incertezza su più fronti” e nell'”aumento delle tariffe doganali i principali fattori” del ribasso. “Si prevede – aggiunge il Fondo – che l’economia dell’area euro crescerà al suo potenziale nel 2026”.

“I dazi sono ben lontani dal tornare ai livelli del 2024. L’incertezza sulla politica commerciale rimane elevata in assenza di accordi chiari, trasparenti e duraturi tra i partner commerciali, e con l’attenzione che inizia a spostarsi dal livello finale dei dazi al loro impatto su prezzi, investimenti e consumi”, sottolinea il Fondo Monetario Internazionale. Ci sono “crescenti segnali che gli effetti negativi delle misure protezionistiche stanno iniziando a farsi sentire”. Dire infatti che l’aumento dei dazi non ha avuto un effetto sull’economia globale è “prematuro” e “scorretto”. E’ “prematuro” perché il livello dei dazi americani e resta elevato e le tensioni commerciali continuano, spiega il Fmi. “Scorretto” perché ci sono anche altre forze in gioco, quali ad esempio la stretta americana sulle politiche per l’immigrazione.

Bessent attacca la Cina: “vuole che tutti affondino con lei”. Fmi: rischi da escalation

Il segretario al Tesoro Scott Bessent accusa la Cina di cercare di danneggiare l’economia mondiale con l’imposizione di controlli radicali sulle esportazioni di terre rare. In un’intervista al Financial Times, Bessent afferma che la stretta è un “segnale di quanto è debole la loro economia. Vogliono trascinare tutti gli altri giù con loro. Forse c’è qualche modello di business leninista in cui far male ai propri clienti è una buona idea. Se vogliono rallentare l’economia mondiale, sono quelli che saranno i più colpiti. Sono nel mezzo di una recessione/depressione e stanno cercando di esportarla” .Una escalation delle tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina può avere un impatto negativo sulla crescita mondiale. Lo ha detto il capo economista del Fondo Monetario Internazionale Pierre-Olivier Gourinchas.

Francia, Lecornu annuncia lo stop della riforma delle pensioni, proroga per la tassa sui ricchi

Il primo ministro francese, Sébastien Lecornu, ha annunciato durante il suo discorso di politica generale in Assemblée Nationale, la “sospensione della riforma delle pensioni”, la decisione chiesta dal Partito socialista per non votare la sfiducia al governo. Il progetto di manovra finanziaria  prevede di prorogare di un anno il contributo eccezionale sui redditi più alti deciso nel 2025. Questa “tassa sui ricchi” viene applicata da un anno ai redditi che superano i 250.000 euro per una persona che vive da sola e 500.000 per una coppia. E fissa un tasso minimo di imposizione del 20%. La manovra 2026, secondo quanto trapelato su alcuni media francesi, fisserebbe anche una nuova imposta sulle holding patrimoniali “ispirata alle imposte in vigore in altri Paesi come gli Stati Uniti e l’Irlanda”. La manvora propone tagli per una trentina di miliardi di euro rispetto ai 44 previsti dal progetto del predecessore François Bayrou. Lo sforzo di bilancio è composto da 17 miliardi di euro di tagli alla spesa e circa 14 miliardi di euro grazie a misure fiscali. Secondo l’organismo di controllo delle finanze (Alto Consiglio delle finanze pubbliche), il progetto di Lecornu si basa su ipotesi economiche “ottimiste” sulla crescita nel 2026. L’organismo, presieduto da Pierre Moscovici e legato alla Corte dei Conti, fonda i suoi dubbi sul livello di crescita sperato dal governo nel suo testo (1%), mentre i tagli al bilancio rischiano di pesare sull’attività.
La manovra è stata invece immediatamente bocciata da Marine Le Pen, che l’ha definita “terribilmente sbagliata”.

Fondi Ue, verso la revisione per Sicilia, Campania e Abruzzo

Almeno tre regioni italiane – Sicilia, Campania e Abruzzo – dovrebbero rientrare nella prima ondata di riprogrammazione dei fondi di coesione Ue prevista dalla revisione intermedia. Lo si apprende a Bruxelles, a margine della Settimana europea delle regioni e delle città, promossa da Commissione Ue e Comitato Ue delle Regioni. I colloqui tecnici sono già in corso: Sicilia e Campania dovrebbero presentare le richieste formali a Bruxelles nelle prossime settimane, mentre l’Abruzzo è pronto ad aggiungersi. Le risorse saranno riallocate verso le nuove priorità della coesione Ue: difesa, resilienza idrica, alloggi, energia, competitività.

Commissione Ue: imprese, 477 notifiche di investimenti nel 2024

Il controllo degli investimenti esteri diretti continua a tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico dell’Ue. Lo afferma con una nota la Commissione europea pubblicando il quinto rapporto annuale sul controllo degli investimenti esteri diretti (Ide). Il rapporto evidenzia che il numero di notifiche al meccanismo di cooperazione dell’Ue è aumentato del 15% rispetto al 2021, un anno dopo l’entrata in vigore del regolamento corrispondente. Nel 2024, gli Stati membri dell’Ue hanno notificato 477 investimenti, suscitando domande da parte di altri Stati membri in circa il 10% dei casi. Tra i 477 casi notificati, la maggior parte (92%) è stata chiusa entro due settimane, mentre il restante 8% è stato sottoposto a una valutazione approfondita del rischio per la sicurezza. “Circa la metà di queste valutazioni dettagliate ha riguardato il settore manifatturiero, spesso a causa di preoccupazioni legate a potenziali fughe di tecnologia o conoscenze, nonché a questioni di sicurezza dell’approvvigionamento”, spiega il report. In linea con l’anno precedente, la Commissione ha emesso pareri in meno del 2% dei casi. Il rapporto mostra inoltre che, alla fine del 2024, 24 Stati membri dell’Ue disponevano di una legislazione nazionale sul controllo degli Ide. Nel gennaio 2024, la Commissione ha presentato una proposta legislativa volta a rafforzare ulteriormente il quadro attuale dell’Ue per il controllo degli investimenti esteri diretti. “Se approvato dai colegislatori, il regolamento rivisto renderà obbligatorio per tutti gli Stati membri dell’Ue istituire e mantenere un meccanismo nazionale di controllo degli Ide, introducendo inoltre un livello minimo di armonizzazione in tutta l’Unione europea”, conclude Bruxelles.

 

Istat: in  povertà assoluta 5,7 milioni, in gran parte stranieri

Nel 2024, si stima che siano oltre 2,2 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta – l’8,4% delle famiglie residenti – per un totale di 5,7 milioni di individui, il 9,8% dei residenti (entrambe le quote risultano stabili rispetto al 2023, quando erano pari rispettivamente a 8,4% e 9,7%). L’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 30,4%, sale al 35,2% nelle famiglie composte esclusivamente da stranieri, mentre scende al 6,2% per le famiglie composte solamente da italiani

 

Green Building Forum, l’agenda per un Paese da rigenerare: appuntamento a Milano il 27 ottobre

Un’agenda ambiziosa, un Paese da rigenerare. E’ stato ufficialmente presentato ieri alla Camera il Green Building Forum Italia, l’evento strategico che il prossimo 27 ottobre porterà a Palazzo Lombardia, Milano, una giornata di confronto ad alta intensità sul futuro del costruito, con al centro l’obiettivo più sfidante: rendere l’edilizia motore della transizione ecologica, economica e sociale del Paese. Non un convegno come tanti, ma un’azione corale che unisce istituzioni, imprese, territori e professionisti in un’unica regia: costruire una roadmap operativa per l’Italia. Il Forum — promosso da GBC Italia con il sostegno della Regione Lombardia e dei principali attori industriali del settore — si presenta come uno snodo cruciale per il mercato immobiliare e delle costruzioni, chiamato a trasformare la sfida della sostenibilità in una vera politica industriale per il futuro. A delinearne i contorni ieri a Roma, una platea di altissimo livello: Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha sottolineato la necessità di “integrare in modo strutturale innovazione e sostenibilità nelle infrastrutture e nel costruito”, richiamando il ruolo strategico del settore nella modernizzazione del Paese. Accanto a lui, Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPESS, ha evidenziato l’urgenza di politiche pubbliche integrate, capaci di accompagnare la transizione ambientale con strumenti di finanziamento e partenariati pubblico-privato. “Il Governo è impegnato a lavorare per un piano casa che cambierà il volto delle nostre città. Un piano Casa che dedicherà ampi spazi alle fasce più di deboli della popolazione e alle giovani coppie. Il Green Building Forum può darci un grande contributo e importanti suggerimenti su come sviluppare al meglio questi nuovi progetti urbanistici”, ha detto Morelli. “Ovviamente per raggiungere l’obiettivo serve più dialogo tra le politiche urbanistiche e ambientali”.

Presenti anche Patty L’Abbate, componente della VIII Commissione Ambiente, Andrea Barabotti, della X Commissione Attività Produttive, e Gianluca Comazzi, Assessore al Territorio e Sistemi Verdi di Regione Lombardia, che ha ribadito l’impegno dell’ente nel fare della Lombardia un laboratorio di innovazione urbana e rigenerazione sostenibile. Al centro dei lavori le voci del mondo industriale: Stefano Gallini (AD di Heidelberg Materials Italia Cementi S.p.A.) e Massimiliano Pierini (Managing Director di RX-Italy) portano a testimonianza di una filiera sempre più orientata verso la decarbonizzazione del costruito per il benessere delle persone.

Eurostat: nel 2023 gli incidenti sul lavoro hanno causato 3.298 vittime nell’UE

Nel 2023 si sono verificati 2,83 milioni di incidenti non mortali sul lavoro nell’UE , con un calo del 5% (-148.935) rispetto ai 2,98 milioni del 2022 .
Il numero di infortuni mortali sul lavoro è stato di 3.298, pari allo 0,1% del totale degli infortuni. Si tratta di 12 decessi in più rispetto al 2022, ma 110 in meno rispetto al 2013. Le informazioni provengono dalla raccolta dati delle statistiche europee sugli infortuni sul lavoro , pubblicata oggi da Eurostat. Questo articolo presenta alcuni risultati tratti da un articolo più dettagliato di Statistics Explained sugli infortuni sul lavoro . In tutta l’UE, nel 2023 si sono verificati in media 1,63 decessi ogni 100.000 occupati, rispetto agli 1,66 decessi del 2022. Dal 2016, il tasso di incidenza è rimasto al di sotto dei 2 decessi ogni 100.000 lavoratori.

Sisma, premi a imprese virtuose nei cantieri della ricostruzione

Rafforzare la sicurezza nelle aziende dei territori colpite dal sisma del 2016 e nei cantieri degli interventi di ricostruzione, promuovendo strumenti che favoriscano trasparenza e legalita’ negli appalti, come l’asseverazione rilasciata dai consulenti del lavoto ‘Asse.Co.’, e misure previste a livello nazionale, come la patente a crediti e il badge di cantiere. Sono alcuni degli obiettivi del protocollo d’intesa rinnovato oggi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro e la Struttura commissariale Sisma 2016. L’accordo, operativo fino al termine della gestione commissariale, riguarda la ricostruzione dei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti dal sisma e prevede anche la possibilita’ di introdurre meccanismi premiali per le aziende asseverate, valorizzandone la regolarita’ contributiva e retributiva per la ricostruzione pubblica anche nelle procedure di gara. I bandi potranno, infatti, prevedere punteggi aggiuntivi per le imprese in possesso dell’asseverazione ‘Asse.Co.’, fino a 2 punti sull’offerta tecnica, oltre a ulteriori indicatori premianti per chi aderisce volontariamente al sistema. Le parti riconoscono, inoltre, la formazione obbligatoria e continua come leva strategica e si impegnano a supportare le stazioni appaltanti nel controllo del rispetto delle norme in materia di lavoro e sicurezza.

 

Ponte Morandi, i pm chiedono 18 anni e 6 mesi per Castellucci

L’ex ad di autostrade Giovanni Castellucci ‘va condannato a 18 anni e sei mesi per il crollo del ponte Morandi’ che costò la vita a 43 persone. E’ la richiesta dei pm della Procura di Genova Walter Cotugno e Marco Airoldi. ‘Siamo al massimo livello di colpa possibile’ hanno detto i pm nella requisitoria sottolineando come, secondo loro, Castellucci ‘sapesse delle condizioni del viadotto’ ma ha pensato ‘al profitto: era come lord Voldemort che neanche si poteva nominare’. Soddisfatta Egle Possetti, portavoce del comitato dei familiari delle vittime. Per la difesa dell’ex manager, attualmente detenuto nel carcere per la condanna definitiva a sei anni per la strage di Avellino, si tratta invece di una ‘richiesta spaventosa’.

Nuovo stadio Milano, Foster: “inizio di un viaggio, rispettare l’eredità creando qualcosa di nuovo”

L’archistar Norman Foster ha commentato il mega-progetto di costruzione del nuovo stadio di Milano, del quale e’ stato incaricato assieme a David Manica. ‘Questo e’ l’inizio di un viaggio: si puo’ rispettare quell’eredita’ e creare qualcosa di nuovo, ma anche conservare a sufficienza quella memoria incarnata in quella storia, che inizia nel 1926, attraversa gli anni ’50, gli anni ’80, ’90’, ha dichiarato l’archistar ai giornalisti, al termine dell’evento in Triennale Next Design Perspectives 2025, organizzato da Altagamma, del quale era ospite. Foster ha inoltre aggiunto: ‘e’ una sfida entusiasmante, un progetto fantastico, ci sono due squadre, due proprietari, la citta’, tanti interessi. E’ una fase molto positiva’. L’architetto ha definito San Siro ‘una struttura straordinaria e iconica’. Non solo. Ha anche detto: ‘per me e’ una struttura incredibile, quando sei su quel campo e guardi le gradinate. E’ una questione di prestazione, di spettacolo. E’ una cosa assolutamente senza tempo’. D’altra parte ha ammesso che ad oggi lo stadio cosi’ come e’ ‘ha i suoi difetti, i suoi limiti strutturali’. Per questo e’ necessario un nuovo stadio. Foster ha anche detto di capire coloro che auspicherebbero di mantenere la struttura esistente. E dunque ‘sara’ opportuno ascoltare un po’ tutti’, ha dichiarato, ricordando pero’ che oggi le esigenze sono diverse dal passato: ‘ci sono piu’ tifosi, una diversa qualita’ della vita, un diverso livello di ospitalita’. E tra l’altro tutti questi fattori sono dinamici e stanno cambiando. E’ per questo che lo stadio, cosi’ come lo intendiamo oggi, e’ diverso da come appariva negli anni ’20, quando e’ nato’.

 

Astm inaugura la prima stazione autostradale di ricarica solo per veicoli elettrici

Una stazione di ricarica autostradale esclusivamente dedicata ai veicoli elettrici. È questo il progetto sperimentale, primo in Italia, inaugurato oggi presso l’Area di Parcheggio Les Iles de Brissogne Sud, alla presenza del Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Renzo Testolin, e realizzato congiuntamente dal Gruppo ASTM, secondo operatore mondiale di reti autostradali in concessione e leader nella realizzazione di grandi opere e tecnologie per le infrastrutture, e da IONITY, joint venture di case automobilistiche che gestisce stazioni di ricarica ultra-fast per veicoli elettrici in Europa.La stazione di ricarica è stata realizzata lungo l’autostrada A5 Quincinetto – Aosta gestita da SAV Società Autostrade Valdostane, concessionaria del Gruppo ASTM. Il Gruppo, con i suoi 1.100 km di rete in Italia concentrati tra Piemonte, Lombardia e Valle D’Aosta, rappresenta il principale operatore nel Nord-Ovest. L’A5 Quincinetto – Aosta è un collegamento fondamentale tra la rete nazionale italiana e gli stati confinanti di Francia e Svizzera, costituendo la porta d’accesso a numerose e importanti località alpine e ai principali trafori transfrontalieri. Il progetto rispecchia appieno l’approccio della Regione Autonoma Valle d’Aosta, attenta alle tematiche ambientali e di sostenibilità, oltre ad essere in linea con la strategia di ASTM che opera contribuendo allo sviluppo dei territori toccati dalle sue concessioni.

Lo spazio, di circa 5.500 mq, dispone di 27 stalli di parcheggio, di cui 7 dotati di colonnine di ricarica elettrica (sei ultra-fast da 350 kW e una veloce da 50 kW). Due di queste postazioni sono progettate per servire sia veicoli leggeri sia mezzi commerciali, mentre la stazione è stata concepita per consentire la futura implementazione di sei ulteriori colonnine ultraveloci, in risposta alla crescente domanda di ricarica elettrica. Grazie a un collegamento pedonale, gli utenti possono accedere direttamente ai servizi di ristoro già attivi presso l’Area di Servizio Les Iles de Brissogne Nord. Paolo Pierantoni, Presidente di SAV Società Autostrade Valdostane, ha commentato: “La nostra rete autostradale si conferma una piattaforma strategica per accompagnare l’evoluzione della mobilità. Questa stazione di ricarica è un ulteriore tassello nel percorso di transizione ecologica avviato dal Gruppo ASTM e risulta essere in linea con il contesto europeo caratterizzato da un crescente tasso di diffusione di veicoli elettrici”. Il progetto, di natura sperimentale e condiviso con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, è stato sviluppato con particolare attenzione alla fruibilità universale, garantendo accessibilità a tutti gli spazi e servizi anche per le persone con disabilità. Questa iniziativa conferma la volontà del Gruppo ASTM di contribuire in modo concreto e tangibile alla mobilità sostenibile, offrendo ai viaggiatori soluzioni per ridurre il proprio impatto ambientale. ASTM, infatti, vuole accelerare la transizione ecologica delle proprie infrastrutture non solo attraverso l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate – come, per esempio, l’asfalto hi-tech e green a base di grafene e materiale riciclato, le vasche per la raccolta e il riutilizzo delle acque piovane – ma anche favorendo la diffusione delle stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

 

Italo: obiettivo ridurre emissioni nei prossimi 5-10 anni

Italo presente all’evento “It’s all ENERGY EFFICIENCY” di Milano, appuntamento di riferimento per gli Energy Manager alla ricerca di innovazione e sostenibilità. Italo ha portato il proprio contributo, con la partecipazione di Fabio Sgroi, Direttore Health&;Safety della società. “Il modello di business di Italo si basa sul paradigma dell’efficienza energetica. Sin dal principio, Italo ha investito su treni innovativi e sostenibili costruiti con materiali riciclabili e progettati secondo criteri di eco-sostenibilità, che assicurano ridotte emissioni di CO2. Per tale ragione, la flotta Italo è stata inserita in programmi di incentivazione
dell’efficienza energetica riconosciuti dalle principali istituzioni. Il nostro impegno per la riduzione delle emissioni si concentra soprattutto sulla riduzione dell’impatto grazie all’utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili certificate. In particolare, Italo si è concentrata su obiettivi a breve termine che mirano a ridurre le emissioni nei prossimi 5-10 anni con operazioni che coinvolgono necessariamente le attività dei fornitori, e sugli obiettivi net-zero con una previsione di riduzioni del 90% o più entro il 2050, in linea con la transizione verso energie rinnovabili che tutta l’Europa
sta adottando” ha commentato Sgroi.

Fs: ogni anno investimento di 22 milioni in formazione

Ogni anno, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane organizza circa 900mila giornate di formazione, con un investimento complessivo di 22 milioni di euro. Oltre il 70% delle attività è dedicato ai mestieri legati al core business, il 20% alla sicurezza e il restante 10% allo sviluppo di competenze manageriali. “Si tratta di conoscenze che devono essere sempre più trasversali, unendo competenze tecniche e umanistiche, perché oggi è fondamentale saper affrontare sia le complessità tecnologiche sia quelle sociali e relazionali”, ha spiegato Simonetta Serafini, Responsabile People Development del Gruppo FS Italiane, al panel “Il successo del legame tra offerta formativa e impresa” dell’evento “Job Evolution 2025” del Sole 24 Ore. Serafini ha poi sottolineato l’importanza della collaborazione con il sistema scolastico: “È essenziale lavorare in sinergia con le istituzioni educative per formare profili ibridi, capaci di interpretare la realtà da molteplici prospettive, con una visione ampia che integri ambiti tecnologici e umanistici”. Nel quadro del Piano Strategico 2025-2029, il Gruppo FS prevede l’inserimento di 20mila nuove risorse, tra cui ingegneri, progettisti, operai specializzati, macchinisti, capitreno, capistazione, direttori e assistenti di cantiere. A queste figure si aggiungono professionisti esperti in tecnologie digitali, come innovation specialist, data scientist, data engineer, cloud specialist, sviluppatori, esperti in AI e machine learning, nonché specialisti in cybersecurity e nei sistemi di gestione e controllo del traffico ferroviario (Ertms/Etcs). Al 30 giugno 2025, sono già oltre 4.000 le assunzioni concluse, un numero che unito ai corsi di formazione erogati, conferma dell’impegno del Gruppo nell’investire sulle competenze del futuro.

Snam annuncia i vincitori di HyAccelerator 2025: due startup guidano la “Rivoluzione Net Zero”

Sono Mitico e Heath Technologies , due startup attive rispettivamente nelle soluzioni per la cattura di CO₂ e per la produzione di idrogeno, le società vincitrici di HyAccelerator 2025 – Net Zero Revolution Call4Startup, la quarta edizione del programma di accelerazione corporate dedicato alle tecnologie pionieristiche per la decarbonizzazione. Lanciata nell’ambito del più ampio piano di innovazione di Snam, la Call4Startup Net Zero Revolution ha raccolto oltre 60 proposte da tutto il mondo. Dopo due mesi di collaborazione – la Discovery Phase, con approfondimenti tecnici e sessioni di mentoring per i quattro finalisti selezionati – sono state annunciate le due startup vincitrici. Le startup premiate proseguiranno ora il percorso di accelerazione entrando nella Validation Phase, durante la quale avranno l’opportunità di sviluppare studi di prefattibilità per applicazioni reali, supportate da risorse finanziarie e tecniche messe a disposizione da Snam e dai suoi partner. Questo includerà momenti di confronto con esperti, feedback mirati e occasioni di interazione con partner industriali, per approfondire possibili sinergie e percorsi di sviluppo. Mitico  sta avanzando la frontiera della CCUS (Carbon Capture, Utilization and Storage) con una tecnologia proprietaria di assorbimento a base di carbonato di potassio granulare (K₂CO₃). Progettata per catturare emissioni di CO₂ a bassa concentrazione dai fumi di post-combustione, la soluzione di Mitico offre un percorso semplice, non tossico, efficiente e conveniente per decarbonizzare gli impianti industriali esistenti – un passo essenziale per i settori industriali italiani ad alta intensità energetica e cosiddetti “hard-to- abate”. Heath Technologies  sta sviluppando un processo ibrido di scissione dell’acqua che combina fasi termo-chimiche ed elettrochimiche (utilizzando il ciclo CuCl) per produrre idrogeno in modo più efficiente e a costi inferiori rispetto all’elettrolisi convenzionale. Alimentata da calore a temperatura medio-alta, questa soluzione offre un grande potenziale per la decarbonizzazione industriale, soprattutto in contesti dove possono essere sfruttate fonti di calore avanzate – come il solare termico o le tecnologie nucleari
di nuova generazione – per consentire una produzione di idrogeno efficiente e a basse emissioni. La startup sarà accelerata attraverso il progetto Horizon Europe H2SHIFT (ID 101137953), con un piano di sperimentazione e sviluppo del prototipo sulla Linea di Test n. 5 – “Thermochemical Water Splitting” – in collaborazione con il Politecnico di Torino.

HyAccelerator 2025 – Net Zero Revolution Call4Startup segna anche una tappa importante nella cooperazione transfrontaliera. Dal 2024, Snam è membro attivo del TSOs Innovation Club – una rete che coinvolge i principali operatori europei dei sistemi di trasporto gas (Transmission System Operators, TSOs) che, attraverso incontri volontari e gruppi di lavoro dedicati, condividono best practice, favoriscono il dialogo e l’esplorazione di nuove opportunità di innovazione per accelerare la transizione energetica. In questo contesto, Snam ha sottoscritto un Memorandum of Understanding (MoU) con alcuni dei membri del TSOs Innovation Club, tra cui Enagás Emprende, NaTran, Gasunie, Teréga e la piattaforma di innovazione H2UB. L’accordo formalizza un
impegno condiviso nel promuovere l’innovazione e l’adozione di tecnologie all’avanguardia. Il programma HyAccelerator rappresenta una delle prime iniziative proposte per una potenziale collaborazione con il TSOs Innovation Club. In particolare, nell’ambito della Call4Startup Net Zero Revolution, esperti dai team dei TSO firmatari hanno partecipato attivamente al processo di valutazione delle startup, mettendo a disposizione le proprie competenze tecniche. Questa alleanza strategica rafforza l’impegno condiviso nell’accelerare l’innovazione e l’adozione di tecnologie d’avanguardia, promuovendo sinergie oltre i confini nazionali, in
linea con l’obiettivo di Snam di raggiungere il Net Zero entro il 2050 su tutte le emissioni.

 

Tim,  piano di investimenti da un miliaedo per potenziare la rete di data center

“Con un piano di investimenti da un miliardo per i prossimi tre anni, stiamo potenziando la nostra rete di data center, molti certificati ai massimi standard internazionali, e sviluppando tecnologie all’avanguardia come l’edge computing e soluzioni AI ready”. Lo ha dichiarato Elio Schiavo, chief enterprise and innovative solutions officer di Tim, intervenendo alla giornata di apertura di ComoLake. “Il cloud è diventato la nostra principale fonte di ricavi, confermando la nostra leadership in un mercato in rapida evoluzione. La visione di TIM Enterprise è chiara: costruire un’infrastruttura solida, sostenibile e tutta italiana per supportare l’autonomia digitale e la competitività del Paese in Europa e nel mondo”.

Butti: “Con la digitalizzazione vogliamo uno Stato amico”

“Quando io parlo di Stato amico, utilizzando l’intelligenza artificiale e utilizzando tutte le nuove tecnologie, voglio parlare di uno Stato che si metta a disposizione del cittadino, che non gli crea problemi e che dice che siamo qua, spiegaci di che cosa hai bisogno, al resto ci pensiamo noi con la digitalizzazione” Lo ha dichiarato Alessio Butti, sottosegretario di Stato all’Innovazione Tecnologica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, a margine del Digital Innovation Forum – ComoLake 2025. “È un cambio culturale estremamente importante, io inserisco il mio nome e il mio dato e poi le singole amministrazioni dialogano tra loro, questo è rendere la vita semplice ai cittadini” ha continuato il sottosegretario. “Mettere insieme l’AI e mettere insieme il quantum sarà la straordinaria sfida e qui abbiamo bisogno del contributo di tutti gli stakeholder, cioè di tutti i soggetti che qui sono convenuti e che con il Dipartimento, con la Presidenza e con altri ministeri competenti stanno interloquendo, cercando di portare dei contributi in termini di idee, ponendo sempre l’uomo al centro di tutto”.

 

Startup, Gevi chiude un round reed da 2,7 milioni per rivoluzionare la produzione di energia eolica distribuita

Gevi, startup innovativa specializzata nella progettazione di turbine micro eoliche verticali intelligenti, annuncia la chiusura di un round seed da 2,7 milioni di euro. L’operazione è stata guidata dalla società internazionale di venture capital 360 Capital, attraverso il fondo Poli360, insieme a CDP Venture Capital (con il coinvolgimento del Fondo Acceleratori, del Fondo Co-Investimento MiSE e del Fondo ToscanaNext). Ha inoltre partecipato al round la società d’investimento britannica NextSTEP One. Le risorse raccolte con questo round saranno destinate all’industrializzazione del prodotto – con l’avvio della produzione in serie delle turbine -allo sviluppo tecnologico, con il potenziamento dell’AI di controllo e nuove versioni della turbina. Contestualmente al closing del round, la società ha annunciato l’ingresso del nuovo General Manager, Giuseppe Imburgia. Con precedente esperienza in startup e scaleup insieme a diversi anni nella consulenza strategica, guiderà la fase di scaleup, affiancando i founder nel percorso di industrializzazione e crescita internazionale. GEVI è una startup innovativa fondata nel 2022 da tre giovani ingegneri toscani: Emanuele Luzzati (CEO & Head of Engineering), Edoardo Simonelli (Head of Products) e Soufiane Essakhi (Head of Operations). Ha sviluppato la prima turbina micro eolica ad asse verticale auto-apprendente, capace di adattarsi in tempo reale al vento grazie a sistemi di intelligenza artificiale che regolano dinamicamente l’angolo delle pale. L’azienda oggi ha un team di 10 persone con sede di R&D a Pisa e uffici commerciali e operativi a Roma. La missione di GEVI è portare sul mercato una soluzione di energia rinnovabile modulare, distribuita, silenziosa e a km zero, complementare al fotovoltaico e integrabile anche in contesti urbani. L’azienda è stata accelerata da Zero, acceleratore Cleantech della Rete Nazionale Acceleratori di CDP Venture Capital con Main Partner Eni e lanciato assieme a Zest ed Elis. La turbina GEVI è una micro eolica ad asse verticale di nuova generazione, progettata per superare i limiti delle soluzioni tradizionali. È caratterizzata da profili palari dinamici, la cui angolazione viene regolata in tempo reale, ogni centesimo di secondo, da un sistema di intelligenza artificiale capace di analizzare continuamente il vento, risolvere complessi sistemi di equazioni fluidodinamiche e ottimizzare la produzione energetica. Questa architettura consente maggiore efficienza (fino al +60% di energia annua rispetto alle migliori VAWT – Vertical Axis Wind Turbine – presenti sul mercato), affidabilità e sicurezza (il controllo attivo delle pale riduce fino all’80% i carichi in caso di vento forte, e versatilità, grazie a un design compatto (altezza rotore 3 m, diametro 5,4 m) e silenzioso, che ne consente l’installazione in contesti urbani, industriali e agricoli. La turbina Gevi, infine, consente di generare energia a km zero, si avvia con meno di 2,5 metri al secondo di vento e a velocità di crociera produce 5 kW di potenza elettrica, ideale per l’autoconsumo e per le micro-reti locali. Tutti questi elementi ne fanno una turbina che non si limita a catturare il vento, ma lo interpreta e impara da esso, trasformando in energia pulita ciò che prima andava disperso. “GEVI è una gran bella storia tutta italiana che, grazie a questo round, potrà strutturarsi per aumentare i volumi di produzione e soddisfare il crescente interesse del mercato verso la sua tecnologia, in un contesto dove la produzione di energia distribuita è sempre più una valida alternativa alla produzione energetica in scala”, dichiara Giuseppe Imburgia, General Manager di GEVI. “Con questo round di investimento possiamo portare sul mercato un nuovo paradigma dell’eolico, offrendo una soluzione distribuita e modulare capace di arrivare dove il fotovoltaico e l’eolico tradizionale non riescono. Il supporto ricevuto ci permette di trasformare la nostra tecnologia in un prodotto scalabile e industriale, accelerando il contributo di GEVI alla transizione energetica. Grazie alla fiducia degli investitori saremo in grado di dare forza a un’idea radicale: turbine che imparano dal vento e dialogano con la natura, trasformando in energia ciò che prima veniva disperso”, spiega Emanuele Luzzati, Founder, CEO & Head of Engineering di GEVI. “Siamo orgogliosi di supportare GEVI, che grazie all’intelligenza artificiale rende il microeolico scalabile e cost- efficient. La turbina lavora in sinergia con il solare, assicurando un modello di energia distribuita più resiliente ed efficiente, rispondendo concretamente alle sfide della transizione energetica.", aggiunge Alessandro Zaccaria, Partner di 360 Capital. “Siamo molto contenti di accompagnare Gevi nella prossima fase di crescita e internazionalizzazione, dopo averla sostenuta durante il percorso di accelerazione. Il team ha dimostrato la capacità di trasformare la ricerca avanzata
in soluzioni scalabili ad alto impatto, unendo visione tecnologica e concretezza industriale in un settore chiave per la transizione energetica. Crediamo fortemente nel potenziale della loro turbina intelligente per rivoluzionare l’energia distribuita, con l’ambizione di portare l’eolico urbano su scala europea”, dichiara Stefano Molino, Responsabile del Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital

 

Energia, Bufo (Iren): “superats la dipendenza dal gas russo ma la trnasizione elettrica richiede pianificazione e realismo”

“A tre anni dalla crisi russo-ucraina, il sistema gas europeo e italiano ha dimostrato una forte capacità di reazione, sostituendo integralmente il gas russo grazie a nuove rotte di approvvigionamento e rigassificatori. Per quanto riguarda il settore elettrico, la decarbonizzazione deve essere un impegno primario ma per raggiungere i target indicati dall’UE si rischia di perseguire un approccio “dogmatico” secondo il quale l’espansione delle rinnovabili non segue un’adeguata pianificazione: l’aumento delle ore a prezzo nullo e la scarsa redditività dei nuovi impianti segnalano la necessità urgente di una programmazione energetica a 360 gradi, condivisa tra regolatori, investitori e operatori, per garantire equilibrio e sostenibilità degli investimenti”, ha dichiarato Gianluca Bufo, amministratore delegato del Gruppo Iren intervenendo a Roma all’Italian Renewables Investment Forum 2025.

Milani (Fdi): “Serve governance stabile su energia”

“Serve una governance stabile, investimenti certi e un quadro regolatorio che valorizzi gli investimenti nelle rinnovabili, negli accumuli e nella rete di distribuzione. Il tutto in ottica di sicurezza e indipendenza energetica. Il tutto in ottica di sicurezza ed indipendenza energetica”. Così, l’on. Massimo Milani (Fdi) ieri al convegno sulle rinnovabili a Roma.

Calenda: “Continueremo a batterci per mettere a gara concessioni idro”

“Oggi l’amministratore delegato di Enel Cattaneo mi ha dato del ‘lazzarone’ per aver ricordato che Enel distribuzione fa pagare ai cittadini dei costi esorbitanti – che si traducono in un Ebit livello Hermes – sui quali il management percepisce anche un lauto bonus. Continueremo a batterci per diminuire i costi impropri in bolletta e mettere a gara le concessioni idroelettriche. Cattaneo se ne faccia una ragione e impari l’educazione”. Così su X il leader di Azione, Carlo Calenda.

Piano Mattei, da Mur 1mln a quattro progetti

“Sono quattro le università italiane che riceveranno un finanziamento totale di 1 milione di euro da parte del ministero dell’Università e della Ricerca, per iniziative educative transnazionali con Paesi africani nell’ambito del Piano Mattei e del G7 Research Capacity Building with Africa – Rca. Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università Ca’ Foscari sono gli atenei capofila di partenariati che coinvolgono università italiane, istituzioni accademiche ed enti di ricerca dei Paesi membri del G7, istituzioni accademiche ed enti di ricerca africani e Cattedre Unesco o reti Unitwin/Unesco in Africa. Ognuno dei progetti riceverà 250 mila euro”. Lo comunica il ministero dell’Università in una nota. “L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro è capofila del progetto Boosting Research Infrastructure for Development, Growth, and Empowerment in Africa – Bridge Africa. In linea con le strategie dell’Italia e del G7 per rafforzare i legami con l’Africa, promuove la collaborazione scientifica e valorizza le grandi infrastrutture di ricerca come motori di innovazione e sviluppo sostenibile. L’iniziativa vuole rafforzare l’ecosistema scientifico africano attraverso l’ampliamento delle opportunità di accesso alla ricerca, il potenziamento dell’istruzione e la promozione della collaborazione”.
“L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – prosegue la nota -, capofila del progetto Supporting Open, Responsible, Communicated Research: Transnational Capacity Building between Italy and Africa – Source, si propone tre obiettivi principali: sviluppo di un programma di scambio di conoscenze per rafforzare le politiche di ricerca e sviluppo delle università partecipanti, attraverso una serie di workshop e seminari; sviluppo di un programma di formazione co-progettato per essere efficace nei contesti locali dove si svolge (60 ore) e produrre ‘Formazione di secondo livello’ (“Rca AdvancedSkills”) di qualità; e offrire opportunità di mobilità per rendere vivo il dialogo e la formazione, attraverso la mobilità di 49 docenti/ricercatori e 10 dottorandi, in entrata e in uscita”.
“L’Università Cattolica del Sacro Cuore, capofila del progetto Advancing Learning and Academic Networks for Transformation, Innovation & Sustainability – Atlantis, affronta le grandi sfide sociali e ambientali. Il progetto promuove l’educazione innovativa, le collaborazioni di ricerca e la mobilità accademica per creare ecosistemi sostenibili tra Africa e Italia attraverso tre strumenti: consentire a studiosi italiani e africani di scambiarsi conoscenze e co-progettare percorsi di insegnamento e ricerca per migliorare i curricula accademici; implementare programmi avanzati di formazione in Italia e in Africa per imprenditori sostenibili e sviluppatori di ecosistemi; diffondere la conoscenza tra gli attori dell’ecosistema in altri Paesi africani tramite una piattaforma digitale e una conferenza per accademici e professionisti. Queste attività si concentrano su tre tematiche specifiche, Tecnologie Emergenti, Blue & Green Economy e Imprenditorialità Sostenibile”, spiega il Mur. “L’Università “Ca’ Foscari” di Venezia guida il progetto Bridging Digital Transformation and Research Excellence in Ethiopia – Bridge. L’obiettivo generale del progetto è quello di stabilire una rete di collaborazione tra le università partner, includendo sia lo scambio di best practice nell’adozione di metodi e strumenti per la transizione digitale delle università, sia lo sviluppo di progetti di ricerca. Il programma esecutivo, co-progettato con gli stakeholder africani (nello specifico, l’Università di Addis Abeba e l’Università di Jimma), si concentra su: Mobilità individuale nell’istruzione superiore e nella ricerca, Mobilità individuale nella formazione/istruzione superiore per studenti e il Rafforzamento delle politiche di R&S (dedicate ai dirigenti universitari, ai funzionari e ai responsabili dei gruppi di ricerca, con un focus sulla digitalizzazione e sull’adozione di strumenti di intelligenza artificiale per migliorare i processi gestionali e la governance della qualità della ricerca). Tale progetto potrà contribuire ad attuare gli impegni assunti dal ministro Bernini in occasione della sua visita in Etiopia nel gennaio 2025 e dei suoi incontri con le università di Addis Abeba e Jimma”, conclude la nota del ministero.

Filiera Fondamentale, giovedì alla Biennale di Venezia il terzo appuntamento di Construction Futures Research Lab

Si terrà giovedì 16 ottobre, alle ore 11.30, presso lo Speakers’ Corner alle Corderie dell’Arsenale il terzo appuntamento del ciclo di incontri di Construction Futures Research Lab, il progetto di ricerca sostenuto da Fondamentale – la filiera delle costruzioni, che riunisce tre progetti partecipanti alla 19. Mostra Internazionale di Architettura: Machine Mosaic (Daniela Rus), Co-Poiesis (Philip F. Yuan, Bin He), A Robot’s Dream (Gramazio Kohler Research, ETH Zurich – MESH, Studio Armin Linke). Come un uso dinamico delle intelligenze – naturale, artificiale, collettiva, connettiva – può migliorare la capacità di adattamento delle città, che rappresentano l’habitat della maggior parte della popolazione ma dove si vivono anche i principali squilibri del pianeta, determinati dalle modalità con cui gli esseri umani si relazionano tra loro e con l’ambiente. Su queste riflessioni ruoterà la tavola rotonda, dal titolo Le intelligenze per governare le trasformazioni delle città, in cui esperti e docenti di campi diversi (filosofia politica e dell’età contemporanea, tecnica delle costruzioni, progettazione urbanistica) si confronteranno con la filiera delle costruzioni. La giornata si aprirà con l’intervento Intelligenza artificiale e governo delle città di Roberta Sala, professore ordinario di Filosofia politica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, per proseguire con Mosè Ricci, professore ordinario di progettazione urbanistica presso l’Università La Sapienza di Roma, che affronterà il tema Intelligenze naturale, collettiva e artificiale e trasformazioni urbane. Città Escogitate: Redistribuzioni di Intelligenze e Adattamento Climatico è l’argomento del contributo di Marcello di Paola, professore associato di Filosofia dell’età contemporanea presso l’Università di Palermo, mentre Edoardo Cosenza, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università di Napoli, parlerà di AI e adattamento urbano. La giornata vedrà anche la partecipazione dei discussant Fabrizio Capaccioli, presidente Green Building Council Italia, Massimiliano Manuzzi, responsabile Settore Costruzioni di Legacoop Produzione e Servizi, Paola Parmigiani, componente Giunta Confapi-Aniem, Paolo La Greca, Presidente CeNSU, Centro Nazionale di Studi Urbanistici, e – in veste di moderatrice – Camilla Dacrema (Osservatorio Ethos Luiss Business School).

Partito lo scorso 13 giugno con il primo appuntamento dal titolo Artificiale Collettivo e proseguito il 25 settembre con Naturale Artificiale, il ciclo di cinque incontri, ideato e curato da Daniele Pittèri in collaborazione con l’Osservatorio Ethos LUISS Business School, proseguirà in autunno nelle seguenti date: 5 novembre (Il rapporto Uomo Macchina) e 21 novembre (Le intelligenze al servizio del patrimonio). La cornice è quella del GENS Public Programme della Biennale Architettura 2025, che intende indagare implicazioni, relazioni, opportunità e pericoli che i tre tipi di intelligenza (Naturale, Artificiale, Collettiva) hanno nel grande ambito del costruire, anche di fronte alle grandi sfide e ai potenziali cambiamenti che ci aspettano nell’immediato futuro. L’idea di fondo parte dalla constatazione che fra tutte le attività umane quella del costruire non solo è una delle più antiche, ma è anche quella in cui continuativamente i tre tipi di intelligenza hanno sempre interagito.  Construction Futures Research Lab è supportato da Fondamentale – La Filiera delle Costruzioni, l’unione di dodici sigle che rappresenta i protagonisti del settore edile, imprese e sindacati dei lavoratori: Ance, Anaepa Confartigianato Edilizia, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai, Confapi Aniem, Agci Produzione e Lavoro, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, insieme a Formedil e Sanedil, e realizzato con la collaborazione di alcuni prestigiosi atenei internazionali.

Clima, bozza leader Ue: per decarbonizzare serve neutralità tech

“Il Consiglio europeo ricorda la necessità di intensificare gli sforzi collettivi per garantire il rinnovamento industriale e la decarbonizzazione dell’Europa in modo tecnologicamente neutro”. Lo si legge in una bozza di conclusioni in vista del Consiglio europeo del 23 ottobre. La bozza di testo sottolinea poi la necessità di occorre prestare particolare attenzione alle industrie tradizionali, in particolare quelle automobilistiche, marittime, aeronautiche e ad alta intensità energetica, come quelle siderurgiche, metallurgiche e chimiche, affinché rimangano resilienti e competitive in un mercato globale. A tale riguardo, accoglie con favore la recente proposta della Commissione volta a proteggere il settore siderurgico europeo dagli effetti negativi della sovraccapacità globale. Sono inoltre necessari ulteriori sforzi per rafforzare l’innovazione e il vantaggio competitivo dell’Unione nelle tecnologie pulite e digitali.

Pre-Cop30, Italia a Brasilia: call per quadruplicare biocarburanti al 2035

L’Italia, insieme a Brasile, Giappone e India, ha lanciato alla pre-COP la proposta di “quadruplicare entro il 2035 la produzione di fuel sostenibili, partendo dai livelli del 2024, già riconosciuta dall’Agenzia Internazionale dell’Energia. È la proposta programmatica italiana verso la COP30 per dare attuazione al Global Stocktake: non una semplice testimonianza, ma uno strumento d’azione negoziale, politica e d’investimento, volto a costruire convergenze concrete tra i Paesi”.  Così una nota della viceministra dell’Ambiente, Vannia Gava.

Nello scenario della plenaria, Gava ha sottolineato che “l’iniziativa si fonda su dati scientifici e mira a coniugare sostenibilità, sicurezza e produttività”.  “Siamo orgogliosi della condivisione internazionale che stiamo raccogliendo e certi che il nostro pledge otterrà il sostegno di molti Paesi, anche all’interno dell’Unione europea. L’Italia si conferma protagonista nella ricerca di soluzioni concrete, innovative e all’avanguardia per un futuro energetico sostenibile”, ha aggiunto.  L’iniziativa si inserisce nell’ambito della presentazione del “Belém 4X Pledge on Sustainable Fuels”, avvenuta oggi a Brasília, con l’obiettivo di promuovere una transizione energetica equa, trasparente e sostenibile per tutti i Paesi.

Casa, bozza leader Ue chiede piano per edilizia popolare

 Il Consiglio europeo invita la Commissione “a presentare rapidamente un piano ambizioso e completo per l’edilizia popolare, il cui obiettivo dovrebbe essere quello di sostenere e integrare gli sforzi degli Stati membri”. Lo si legge in una bozza di conclusioni in vista del Consiglio europeo del 23 ottobre.

Gas, stoccaggio nei depositi Ue ha superato l’83% ma è inferiore a un anno fa

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