BOZZA DL ENERGIA / DECISIONI UE

Terna garante, data center in 10 mesi. Italia in infrazione per la Red III

Cinque articoli nel testo visionato da Diac. Decreto che, come sottolineato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, dovrebbe andare “o nell’ultimo Cdm di agosto, prima della pausa, o nel primo Cdm dopo la pausa estiva”. Previsto, poi, che la società guidata da Giuseppina Di Foggia aggiorni ogni tre mesi la capacità massima addizionale sulla base dell’evoluzione delle autorizzazioni degli impianti di generazione e delle opere di rete, delle richieste di connessione e delle effettive entrate in esercizio dei medesimi impianti.

24 Lug 2025 di Mauro Giansante

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Prima o dopo l’estate. Il nuovo decreto legge Energia è prossimo a sbarcare sul tavolo del Consiglio dei Ministri, come ammesso dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, “o nell’ultimo di agosto o nel primo dopo la pausa”. Nella bozza visionata da Diac si prevedono cinque articoli inerenti “misure urgenti in materia di risoluzione della saturazione virtuale delle reti elettriche, di integrazione dei centri di elaborazione dati nel sistema elettrico, di mitigazione del rischio di volatilità dei prezzi dei mercati all’ingrosso del gas, nonché per gli investimenti nel settore del trasporto e dello stoccaggio di emissioni inquinanti”.

Terna garante della rete, 10 mesi di iter per i data center

Partendo dalla riduzione degli impatti della saturazione virtuale della rete, si interviene sulle richieste già presentate al fine di selezionare quelle che presentino una maggiore probabilità di realizzazione. Decadranno tutte le soluzioni di connessione (Stmg) alla rete elettrica di nuovi impianti green rilasciate alla data di efficacia dei provvedimenti del Regolatore e riferite a impianti non autorizzati o che non abbiano ancora ricevuto la validazione tecnica (cosiddetto “benestare”) da parte di Terna. Viene inoltre stabilito che il gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia provvedrà ad aggiornare ogni tre mesi sul portale Terra la capacità massima addizionale sulla base dell’evoluzione delle autorizzazioni degli impianti di generazione e delle opere di rete, delle richieste di connessione e delle effettive entrate in esercizio dei medesimi impianti. La bozza prevede poi che entro 90 giorni dall’entrata in vigore, il Mase, sentita Arera, adotti un provvedimento per stabilire “i criteri, anche funzionali, e le modalità operative” a cui Terna dovrà attenersi per la validazione dei progetti e l’assegnazione definitiva della capacità, “assicurando che la capacità di rete sia dimensionata coerentemente con gli obiettivi del Pnrr, del Pniec, nonché con ogni altro obiettivo di politica energetica nazionale ed europea”, tenendo altresì conto dell’evoluzione della capacità degli impianti di generazione da fonti rinnovabili prospettata dai gestori del servizio di distribuzione sulle reti di competenza.

Quanto ai “centri dati”, cioè i data center, viene previsto un iter accelerato per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di data center, che deve concludersi entro dieci mesi dalla verifica della completezza della documentazione necessaria, e a disposizioni urgenti per la stabilizzazione del prezzo del gas e il relativo approvvigionamento, con il meccanismo della Gas release, garantendo agli operatori la possibilità di considerare alternative alla cessione tramite Gme, come la cessione bilaterale o l’utilizzo di altre piattaforme di mercato o altri indici di mercato. Le autorizzazioni per realizzare e ampliare i data center verranno rilasciate “nell’ambito di un procedimento unico, dall’autorità competente al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale”. Per ottenere l’autorizzazione il proponente dovrà allegare all’istanza di autorizzazione unica la “documentazione e gli elaborati progettuali previsti dalle normative di settore per il rilascio delle autorizzazioni, intese, licenze, pareri, concerti, nulla osta e assensi” inclusi “quelli per l’autorizzazione integrata ambientale, la valutazione di impatto ambientale, l’autorizzazione paesaggistica o culturale, per l’utilizzo delle acque ovvero per le emissioni atmosferiche”. Il procedimento accelerato predisposto dalla norma avrà “una durata non superiore a 10 mesi, decorrente dalla data di verifica della completezza della documentazione e i termini per le valutazioni di impatto ambientale sono dimezzati”. In ogni caso, il termine di 10 mesi “non è prorogabile se non per circostanze eccezionali, e comunque per un massimo di 3 mesi, in ragione della natura, della complessità, dell’ubicazione ovvero della portata del progetto”.

Le misure su gas release e Ccs

Un altro articolo è dedicato al mercato del gas, prevedendo che “nell’attesa di individuare soluzioni strutturali che risolvano il problema del pancaking, adottando una regolamentazione analoga a quella prevista nel settore elettrico Arera possa: applicare corrispettivi di entrata negativi al punto di entrata che collega la rete di trasporto italiana a quella svizzera (per cui ad oggi non trova applicazione la regolamentazione unionale), di fatto rimborsando almeno quota parte dei costi di trasporto “a monte”, così da ridurre l’effetto pancaking ma senza al tempo stesso importare quantitativi di gas non necessari”. E/o “introdurre uno specifico servizio “di liquidità” che preveda l’offerta sul mercato italiano, a prezzi prossimi a quelli del Ttf, di quantità di gas naturale sufficienti a soddisfare il fabbisogno non copribile ragionevolmente dalle importazioni più competitive via lng e via gasdotti da sud”.

Il quarto articolo riguarda il trasporto e lo stoccaggio di emissioni inquinanti, cioè la cosiddetta Ccus, obiettivo Pniec che vede già Snam ed Eni protagoniste a Ravenna. “Nel dettaglio – si legge nella bozza – la proposta normativa prevede l’attribuzione ad Arera delle competenze regolatorie in materia di trasporto e stoccaggio geologico del biossido di carbonio e in particolare in merito agli ambiti prioritari di definizione delle tariffe regolate e delle condizioni di accesso alla rete”. Sulle tariffe regolate, invece, “si richiede che queste siano determinate secondo criteri trasparenti e predefiniti in maniera da garantire un uso efficiente delle risorse di sistema e una congrua remunerazione dei capitali investiti. La regolazione tariffaria è stata attribuita ad Arera”.

Infine, di nuovo sul gas, vengono snellite le procedure e garantita l’efficacia delle misure incentivanti, in un’ottica di semplificazione amministrativa e di supporto agli obiettivi strategici nazionali. Per determinare il quantitativo esatto di gas, si prevede “che il volume di gas da offrire deve corrispondere ai volumi di produzione medi annui attesi, calcolati sui primi cinque anni del profilo della produzione stimata dall’operatore”. Ridefinito poi il termine massimo di conclusione del procedimento unico in sei mesi, valevole anche per le proroghe delle concessioni esistenti (purché riprendano o aumentino la produzione interamente a servizio della gas release e rispettino l’ordinamento previgente).

Italia ancora in infrazione sulla Red III

Intanto, però, ieri la Commissione Ue ha inviato una lettera di procedura d’infrazione a 26 Paesi tra cui l’Italia per il mancato recepimento della Red III, la direttiva 2023/2413 sulla promozione delle rinnovabili. Ad oggi, solo la Danimarca ha notificato il pieno recepimento della direttiva entro il termine previsto dalla legge, cioè il 21 maggio scorso. Adesso ci saranno due mesi di tempo per rispondere, completare il recepimento e notificare le misure alla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato. A febbraio l’Italia era stata già inclusa nella prima procedura d’infrazione relativa alla parte di direttiva sulle autorizzazioni che doveva essere recepita entro il primo luglio 2024.

 

 

 

 

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