DENTRO IL CERCHIO - La Voce dei Geometri / 14

Catasto e fiscalità: un nuovo equilibrio tecnico-istituzionale per la professione del Geometra

Il dibattito sul sistema catastale continua a riemergere ciclicamente nel contesto pubblico ogni volta che si affrontano i temi dell’equità tributaria, della modernizzazione della pubblica amministrazione e della gestione del patrimonio immobiliare. Nonostante numerosi tentativi politici, il sistema di riferimento vigente – datato e stratificato – resta invariato nella sua struttura di base.

16 Lug 2025 di Ernesto Alessandro Baragetti

Condividi:
Catasto e fiscalità: un nuovo equilibrio tecnico-istituzionale per la professione del Geometra

Ernesto Alessandro Baragetti, Consigliere del Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati

Ernesto Alessandro Baragetti, Consigliere del Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati

È evidente che non sia più adeguato a descrivere la realtà del patrimonio edilizio attuale né a fornire un supporto coerente ai processi decisionali pubblici. Un intervento efficace non può più limitarsi a una revisione formale delle rendite: è necessario ripensare le logiche di funzionamento complessive, anche in relazione all’evoluzione degli strumenti tecnici e informativi oggi disponibili. In questo scenario, la figura del Geometra può e deve assumere un ruolo centrale, in quanto professionista quotidianamente impegnato nella produzione, validazione e aggiornamento del dato territoriale. I processi di digitalizzazione degli archivi, l’ammodernamento dei servizi pubblici e la crescente domanda di precisione informativa da parte di cittadini e imprese richiedono competenze specifiche, metodo e capacità di operare in filiera.

Il Geometra – per formazione, tradizione operativa e presenza capillare – rappresenta il profilo professionale più prossimo a soddisfare queste esigenze. Non si tratta solo di esperienza, ma di una vera e propria integrazione funzionale nel meccanismo di gestione del dato pubblico. Riformare il Catasto significa innanzitutto riconoscere che la struttura attuale non è in grado di garantire una rappresentazione uniforme e confrontabile del valore degli immobili, né sotto il profilo tecnico né sotto quello economico. Le incoerenze nella qualità dei dati, l’eterogeneità degli strumenti di rilevazione e l’assenza di una scala di valutazione aggiornata mettono a rischio la stessa affidabilità delle informazioni su cui si fondano molte scelte amministrative e finanziarie. È da qui che bisogna ripartire. L’adozione di un modello fondato sulla collaborazione tra enti pubblici e tecnici qualificati è un passaggio imprescindibile. L’esperienza maturata dai professionisti nel trattamento del dato territoriale, l’accesso diretto alle piattaforme telematiche e la dimestichezza con i processi di verifica e controllo possono tradursi in un valore aggiunto per l’intero sistema. Serve però una cornice normativa che riconosca formalmente queste funzioni e che abiliti i professionisti a svolgerle con pienezza di responsabilità.

L’introduzione di una nuova figura tecnica a supporto delle attività estimative e documentali – trasversale e regolamentata – potrebbe rappresentare uno strumento efficace per agevolare il passaggio a un Catasto più efficiente. Un ruolo simile, affidato al Geometra, non costituirebbe una novità, ma piuttosto un’evoluzione coerente di ciò che la categoria già realizza, spesso con strumenti propri e in assenza di un inquadramento formale. Affinché il processo di ammodernamento sia credibile, è necessario potenziare il coordinamento tra gli attori coinvolti: le strutture professionali a livello locale, i soggetti istituzionali e i livelli centrali delle amministrazioni competenti. Solo attraverso una rete solida e bilanciata si potranno sviluppare soluzioni operative che sappiano garantire sia il cittadino che l’efficienza del sistema. Inoltre, la componente tecnologica dovrà essere interpretata non come un fine in sé, ma come strumento per rendere accessibili, confrontabili e aggiornabili i dati. Le piattaforme operative già in uso presso i professionisti rappresentano una risorsa di valore, da integrare nel processo pubblico e da orientare verso una maggiore interoperabilità. La direzione intrapresa da molti soggetti professionali in termini di innovazione gestionale, automazione delle pratiche e standardizzazione dei flussi è perfettamente compatibile con gli obiettivi di modernizzazione della pubblica amministrazione.

Occorre però colmare alcune lacune: la carenza di documentazione digitalizzata in diverse aree del Paese, la scarsa formazione specialistica delle nuove leve tecniche e un quadro regolatorio ancora troppo frammentato rendono difficile consolidare buone prassi a livello nazionale. Il rafforzamento dei percorsi formativi, la valorizzazione delle esperienze locali e l’attivazione di canali permanenti di confronto interprofessionale devono diventare obiettivi concreti. La professione del Geometra può dare un contributo determinante a questa fase di transizione. Lo può fare non solo con competenza tecnica, ma anche con una visione operativa orientata alla semplificazione e al servizio della collettività. L’autorevolezza acquisita nel tempo attraverso il lavoro sul campo è il presupposto più solido per un ruolo attivo nelle politiche di riforma. Il momento è favorevole per proporre una nuova alleanza tra professionisti e istituzioni.

Una proposta articolata e realistica dovrebbe prevedere tre assi fondamentali: 1) definizione normativa del ruolo del Geometra nella gestione del dato territoriale; 2) rafforzamento dei canali di cooperazione tecnica tra professionisti e pubblica amministrazione; 3) promozione di una cultura condivisa della qualità informativa come base per ogni intervento normativo o fiscale. Serve una riforma che non tema la complessità, ma poggi su basi solide: competenza tecnica, esperienza operativa e dialogo costruttivo. Interventi marginali non bastano: serve una strategia chiara, in grado di guardare al futuro con realismo e ambizione. Il Catasto può diventare uno strumento cruciale per garantire equità fiscale, mappare con precisione il patrimonio edilizio e supportare le politiche pubbliche. Per farlo, è necessario un aggiornamento sistematico: trasparenza, integrazione dei dati e accessibilità digitale sono prerequisiti imprescindibili.

Un aspetto fondamentale è l’emersione dei fabbricati non censiti – incluse porzioni occultate o su cui non è stata aggiornata la consistenza reale – con strumenti GIS e intelligenza artificiale. I nuovi decreti attuativi, previsti entro il 2026, mirano proprio a facilitare il reperimento e la regolarizzazione di queste unità, in modo mirato e coerente con l’Agenzia delle Entrate. Nel processo, il coinvolgimento dei tecnici professionisti – coloro che ogni giorno operano sul territorio – è imprescindibile: le loro competenze assicurano rigore e fattibilità operativa. In ultima analisi, ciò che distingue una riforma efficace non è tanto la sua portata idealistica, ma la solidità del suo metodo tecnico‑operativo. Nel Catasto, come in ogni infrastruttura complessa, è il metodo che determina l’efficacia della riforma.

 

 

 

 

Le altre puntate di Dentro il cerchio:

L’accordo Stato-Regioni sulla modulistica unificata aspetta ancora il modulo Scia agibilità: cronistoria delle modifiche all’art. 24 del Dpr 380 in attesa del nuovo Testo unico del Mit

Il geometra che verrà: perché il futuro dell’ambiente costruito di decide oggi

Sicurezza sul lavoro, i primi dati sulla Patente a punti non sembrano positivi. Occorre rafforzare i servizi ispettivi, una proposta

Geoweb Spa, servizi in continua evoluzione per valorizzare digitalmente i contributi del geometra alla gestione del territorio

Regioni in ordine sparso sulle variazioni essenziali, sperequazione nell’accesso alla regolarizzazione di difformità. Intervenga la riforma del TU edilizia

La Direttiva Casa Green: ci sono anche 400mila edifici pubblici da riqualificare, una sfida epocale per le professioni tecniche

Catasto: la collaborazione fra Agenzia delle Entrate e Professionisti percorso virtuoso che porterà a dati aggiornabili in tempo reale e rapidamente consultabili

Sanatoria delle volumetrie illegittime in immobili con vincolo paesaggistico: la soluzione definitiva trovi posto nella riforma del Codice dei beni culturali

Campi Flegrei, il lavoro della Struttura tecnica nazionale fra censimento del danno e rilievo dell’agibilità consente decisioni più solide al governo del territorio

Un’altra lezione dal Pnrr: tecnici contabilizzatori dei lavori decisivi per garantire trasparenza degli appalti e tenere sotto controllo costi e tempi dei cantieri

La fiscalità immobiliare scollegata dal valore economico dell’immobile: il sistema estimale del Catasto pensato 90 anni fa. Serve equità, urge riforma

Dalla modulistica un grande aiuto a interpretare le norme del salva-casa. Guida ai problemi risolti e a quelli ancora da risolvere

Argomenti

Argomenti

Accedi