La giornata

Voto RISICATO per von der Leyen, il Governo scivola sul canone Rai

  • Tensioni Lega-Fi. Meloni: “Inciampo che non giova a nessuno”
  • Cdp: via libera del cda a nuove operazioni per 2 miliardi
  • Aspi: al via ‘Smart Logistics’, il tavolo di confronto con i grandi player della logistica
  • Il trasporto marittimo chiede regole omogenee su scala globale, il convegno al Cnel

28 Nov 2024

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Parte l’Ursula bis ma con una maggioranza risicata. Il Parlamento Ue ha dato il via libera definitivo alla nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen. La plenaria di Strasburgo ha approvato il Collegio con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astensioni. A luglio la presidente era stata rieletta in aula con con 401 voti a favore, 284 contrari, 15 astensioni e 7 voti nulli. Un voto, quello dell’Europarlamento, che riflette le fibrillazioni e le tensioni che hanno accompagnato la nascita della Commissario, soprattutto nella fase di nomine dei vicepresidenti, a cominciare da Raffaele Fitto e la spagnolo Teresa Ribera. Vi sono stati franchi-tiratori, soprattutto tra i socialisti e i popolari. In compenso il nuovo esecutivo comunitario, ha potuto contare sull’appoggio di alcuni ecologisti e conservatori. Ma ora si parte, il primo dicembre si insedierà la Commissione. Von der Leyen ha indicato, nel suo discorso, le strategie del nuovo governo comunitario nei prossimi cinque anni. Il Rapporto Draghi diventa il punto di riferimento sulle tre direttrici strategiche; l’innovazione, la decarbonizzazione, e la riduzione delle dipendenze in materie prime.  “Questa dovrà essere una Commissione per gli investimenti. Per sbloccare i finanziamenti necessari alla transizione verde, digitale e sociale”, ha detto von der Leyen. “Naturalmente, gli investimenti pubblici saranno fondamentali. Abbiamo visto tutti cosa può produrre il bilancio, sia per i nostri cittadini che per le imprese, i nostri ricercatori o i nostri agricoltori, le nostre comunità o le nostre regioni. Ma il nostro bilancio è spesso troppo complesso: finanzia la stessa cosa con programmi diversi e in modi diversi. Dobbiamo concentrarci maggiormente sugli investimenti nelle nostre priorità”, ha aggiunto von der Leyen. “La quota globale di domande di brevetto dell’Europa è pari a quella degli Stati Uniti e della Cina. Ma solo un terzo di questi viene sfruttato commercialmente. Siamo più o meno bravi degli Stati Uniti nella creazione di start-up. Ma quando si tratta di creare di crescere facciamo molto peggio dei nostri concorrenti. Dobbiamo colmare questo divario. Per questo metteremo la ricerca e l’innovazione, la scienza e la tecnologia al centro della nostra economia. Investiremo di più e concentreremo meglio le risorse. E faremo in modo che le nostre piccole imprese, le startup e le scaleup, possano prosperare qui in Europa. Sappiamo cosa va fatto. Una startup californiana può espandersi e raccogliere fondi in tutti gli Stati Uniti. Ma una startup in Europa deve affrontare 27 barriere nazionali diverse. Dobbiamo fare in modo che sia più facile crescere in Europa”.

Tensioni Lega-Fi. Meloni:  “inciampo che non giova”

Giornata ad alta tensione per il Governo. Il primo colpo di scena è arrivato ieri, alle 10 del mattino, al Senato dove si consuma la resa dei conti tra Lega e Forza Italia sul canone Rai. In commissione Bilancio i due parlamentari di Forza Italia, Dario Damiani e Claudio Lotito, votano insieme alle opposizioni contro l’emendamento della Lega che chiedeva di prorogare, anche nel 2025, la riduzione del contributo per la tv pubblica, da 90 a 70 euro. Il governo, che aveva espresso il parere positivo alla proposta leghista, viene così battuto 12 a 10. Ma non finisce qui. Dopo la prima bocciatura, la Lega risponde alla mossa degli azzurri: i senatori del Carroccio si astengono quando la commissione vota un emendamento sulla sanità in Calabria di Forza Italia a prima firma Lotito. Ancora una volta la maggioranza si spacca e il provvedimento viene respinto. Mentre le opposizioni si scatenano e parlano di governo allo sbando, fonti di Palazzo Chigi  fanno sapere che “l’inciampo della maggioranza non fa bene a nessuno”.

Cdp: via libera del cda a nuove operazioni per 2 miliardi

Il consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, presieduto da Giovanni Gorno Tempini, su proposta dell’amministratore delegato e direttore generale Dario Scannapieco ha deliberato nuove operazioni per un valore complessivo di 2 miliardi di euro a favore di grandi imprese italiane, rilevanti progetti infrastrutturali e iniziative di cooperazione internazionale.In linea con il ruolo di CDP in quanto istituzione al fianco delle imprese, il CdA ha autorizzato nuove operazioni per accelerare gli investimenti di gruppi attivi in settori chiave come quello dei trasporti e della digitalizzazione, sostenendo iniziative per l’export, la transizione green e l’innovazione. Gli interventi saranno volti anche a sostenere le filiere produttive che rappresentano il Made in Italy nel mondo. Il cda ha rinnovato il sostegno all’ammodernamento e al potenziamento di opere strategiche nel comparto dei nodi logistici per consolidare la centralità del Paese nel Mediterraneo, come porta d’accesso per l’Europa.Inoltre, nell’ottica di sostenere progetti che mirano alla riduzione delle emissioni di CO2 soprattutto nei grandi centri urbani, il CdA ha deliberato lo stanziamento di risorse a infrastrutture in grado di favorire la mobilità sostenibile. Il Consiglio ha dato il via libera alla destinazione di risorse per progetti dedicati alla crescita delle piccole realtà imprenditoriali nei Paesi emergenti, realizzati in partnership con altre istituzioni finanziarie internazionali. In particolare, gli interventi approvati sono volti a sostenere aziende a guida femminile e giovanile attive nelle filiere agricole e tessili, rilevanti anche per l’economia italiana.

 

Aspi: al via ‘Smart Logistics’, il tavolo di confronto con i grandi player della logistica

Prende il via oggi l’iniziativa “Smart Logistics”, il progetto promosso da Autostrade per l’Italia con l’obiettivo di identificare i principali fabbisogni dei maggiori player del mercato del trasporto merci e della logistica nazionale e condividere con loro le migliori soluzioni volte a implementare nuovi servizi di mobilità, anche digitali, nonché ottimizzare quelli già esistenti per efficientare e rendere più competitiva la logistica e i processi che la regolano. Il mercato logistico ha un peso importante nell’economia nazionale e rappresenta anche uno dei principali fruitori della rete gestita da Autostrade per l’Italia. In Italia il mercato logistico ha un’incidenza sul PIL del 9%(in crescita di 2 punti percentuali rispetto al 2019) ed è costituito da circa 80 mila aziende conto terzi, con un fatturato complessivo superiore ai 110 miliardi di euro; a queste si aggiungono oltre 73 mila autotrasportatori e circa 3 mila gestori di magazzino. Il primo momento di confronto, che si è tenuto al Gazometro di Roma, è stato l’occasione per approfondire i risultati di una survey a cui hanno aderito circa cinquanta realtà, tra società e associazioni del settore. Tra i principali spunti di confronto, soprattutto la necessità di sviluppare strumenti in grado di agevolare la pianificazione sia dell’itineraio di viaggio con aggiornamenti real time delle condizioni di traffico, che delle soste  lungo il percorso, come la disponibilità e la prenotazione delle aree parking. In linea con quanto previsto dall’imponente piano di sviluppo del Gruppo, la rete di Autostrade per l’Italia è sempre più interconnessa e digitalizzata. Il progetto Smart Logistics rientra infatti nelle attività previste da Mercury il programma di ammodernamento tecnologico del Gruppo Autostrade. Un programma articolato in cinque stream (connected infrastructure, intelligent roads, flexible pricing, green solutions e urban mobility) all’interno dei quali le iniziative mirano a sviluppare i temi della sicurezza della circolazione e dei lavoratori, dell’innovazione e della mobilità sostenibile “Il dialogo con i principali player del trasporto merci e della logistica – afferma Roberto Tomasi, ad di Aspi – è fondamentale per indirizzare le scelte industriali del nostro Gruppo, a partire dall’analisi della domanda e dell’offerta di nuovi servizi e tecnologie sempre più performanti. L’infrastruttura autostradale è da sempre un asset cruciale per lo sviluppo economico del Paese, come determinante è il ruolo dei settori del trasporto e della logistica: l’ulteriore rafforzamento della sinergia tra questi due mondi potrà produrre effetti tangibili sulla crescita nazionale e il benessere diffuso. Questo è il senso più alto della nostra iniziativa”.

 

Il trasporto marittimo chiede regole omogenee su scala globale, il convegno al Cnel

“La sostenibilità del trasporto marittimo, fra snodo del commercio mondiale, transizione ambientale e digitale”: questo il titolo del convegno che si è tenuto ieri al CNEL, primo di un ciclo di incontri, che ricomprende anche la mobilità terrestre e area. Due i temi al centro dell’iniziativa, realizzata in collaborazione con la CIU-Unionquadri e Conftrasporto. Da un lato, la sostenibilità, che si connette direttamente alla necessità di ridurre l’impatto delle attività antropiche ma che racchiude in sé anche l’esigenza di costruire un percorso socialmente condiviso e volto all’interesse collettivo. Dall’altro, la sicurezza, non solo come necessità di tutelare la vulnerabilità fisica ma, in un mondo sempre più digitalizzato, anche come esigenza di prevenire e contrastare gli attacchi informatici. Il confronto ha coinvolto istituzioni, associazioni e imprese. I lavori sono stati aperti dall’intervento del
presidente del CNEL Renato Brunetta: “Il trasporto marittimo ha una funzione straordinaria. Rappresenta l’innervamento funzionale dell’economia di un Paese e del mondo intero, mettendo insieme storia, relazioni, socialità, commercio, capitale umano. Rappresenta una delle espressioni più
alte dell’intelligenza umana, legata al miglioramento, al valore aggiunto e al benessere delle popolazioni. Senza trasporto marittimo precipita la civiltà. È quindi fondamentale – ha aggiunto Brunetta – capire come le tre transizioni energetica, ambientale e digitale impattano su questo settore. Vi sono
temi cruciali su cui riflettere, dai combustibili alla formazione professionale degli operatori, dalla sicurezza ai sistemi di comunicazione. E poi la dimensione della mobilità sostenibile. Metà della popolazione mondiale insiste sulle coste e la maggior parte dei porti sarà spiazzata dall’innalzamento del livello del mediomare. Dobbiamo prepararci anche a questo, per poter affrontare le grandi sfide dei cambiamenti in atto”. A riaffermare il ruolo dell’Italia come hub strategico è stato il  vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi. “Stiamo vivendo una fase di profonda trasformazione del trasporto marittimo a livello globale. È essenziale creare un sistema che possa essere resiliente alle transizioni in atto. Un
sistema che deve essere attento alla sostenibilità, ma garantendo al tempo stesso un solido coordinamento tra tutti i partner mondiali, soprattutto nel settore della logistica. L’intero comparto del trasporto marittimo cresce se c’è questo collegamento su scala globale. È anche importante – ha detto
il vice ministro – investire di più sulla digitalizzazione, migliorando l’efficientamento e l’interconnettività globale, e assicurare nuovi criteri condivisi in materia di manutenzione e di gestione delle infrastrutture. L’Italia continuerà a essere un hub strategico e sapremo certamente cogliere le sfide della digitalizzazione e della sostenibilità”.

Pasquale Russo, presidente di Conftrasporto, e Stefano Messina, consigliere CNEL, membro della Consulta nazionale per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile, vice presidente di Conftrasporto e presidente di Assarmatori, hanno parlato di come le imprese del settore sappiano coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale. “La transizione energetica – ha sottolineato Russo – è un tema dominante, soprattutto in Europa, che è l’unico continente al mondo in cui sono stati fissati degli obiettivi temporali. Ma la transizione energetica ha senso solo se prevede un approccio
globale, che ricomprenda tutti i paesi, anche quelli che al momento sono disinteressati, come Cina e India. La sostenibilità non può essere solo ambientale, ma anche economica. Le politiche a favore dell’ambiente devono essere a loro volta sostenibili in termini di costi per le imprese. Bene quindi la transizione ecologica, ma è necessario evitare che ne vengano danneggiate le imprese”. Per Messina, “le  imprese del trasporto e nello specifico quelle attive nel trasporto marittimo  hanno da tempo iniziato a fare la loro parte nell’ottica della decarbonizzazione, anche
tramite una sempre crescente professionalizzazione delle risorse umane che richiedono competenze sempre più specifiche. Quello che si chiede alle istituzioni, italiane ma soprattutto europee, è di evitare norme di carattere locale, spesso intempestive, che impattano su un’industria internazionale per definizione. Altrimenti, ben lungi da ridurre le emissioni, l’unico effetto che si ottiene è uno spostamento dei traffici e quindi di lavoro immediatamente al di fuori dei confini del Vecchio Continente. In estrema sintesi: non si possono che condividere”.

 

Maire: Inaugurato l’”NX Engineering District” di Catania, il nuovo centro di ingegneria a elevato contenuto tecnologico di Nextchem

L’NX Engineering District, ubicato presso il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, si inserisce in un contesto territoriale ad alto potenziale di sviluppo, grazie alla presenza di un solido tessuto industriale e di un sistema formativo di alto livello. Da anni MAIRE collabora con l’Università degli Studi di Catania, convinti che il confronto con le università e i centri di formazione tecnico-professionale del territorio sia determinante per selezionare ingegneri e tecnici qualificati e per lo sviluppo personale e professionale all’interno di una realtà internazionale e dinamica come quella del Gruppo. Il nuovo centro di ingegneria punta a diventare un nuovo polo di attrazione per coinvolgere questi
talenti nel campo dell’innovazione e della tecnologia a supporto della transizione energetica. Obiettivo è creare un polo con più di 200 professionisti, con un elevato profilo in tema di competenze tecnologiche. Un impegno, quello che MAIRE si assume con il territorio, fondamentale per arricchire ulteriormente l’innovazione e la ricerca nel campo dell’economia circolare e della chimica verde.
Enrico Trantino, Sindaco di Catania, ha dichiarato: “Oggi inauguriamo un nuovo polo di innovazione per la nostra Città. Un messaggio importante che testimonia la nostra capacità di attrazione di eccellenze e la storica competenza ed elevata qualità delle professionalità sul territorio. Questa importante iniziativa di MAIRE rappresenta un nuovo vettore di crescita e sviluppo che potrà contribuire ad arginare la fuga di cervelli e di talenti dal Mezzogiorno. Siamo onorati di essere parte di questo progetto totalmente votato al futuro”. Fabrizio Di Amato, Presidente di MAIRE, ha commentato: “L’apertura di questo nuovo polo tecnologico a Catania risponde all’esigenza di accogliere e formare competenze ingegneristiche e tecniche che siano in grado di interpretare e anticipare i problemi di una società in grande evoluzione. Siamo certi, che entrare in dialogo con il territorio siciliano ci consentirà di affrontare conun nuovo sguardo le sfide della transizione energetica ed elaborare soluzioni sostenibili, volte alla riduzione dell’impatto ambientale, puntando allo sviluppo e alla valorizzazione locale dei talenti”.

L’Agenzia del Demanio pubblica il primo bando per la selezione di sponsor per il restauro delle facciare del Palazzo del Senato a Milano

 È stato pubblicato dall’Agenzia del Demanio e dalla Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura il bando per la selezione di sponsor pubblici o privati a cui affidare interventi di conservazione e restauro delle facciate del “Palazzo del Senato”, proprietà dello Stato e sede dell’Archivio di Stato di Milano dal 1872. Il bando scadrà il 27 dicembre di quest’anno. Oggetto della sponsorizzazione sono la monumentale facciata concava su via Senato, progettata nel 1627 dall’architetto Francesco Maria Richini, e quella lungo la via San Primo, una quinta scenica in semplici mattoni rossi che definisce il perimetro dei due cortili a seguito dei lavori ultimati dopo il 1776 dall’architetto Leopoldo Pollack. Lo Sponsor selezionato si impegnerà a finanziare il restauro delle facciate e avrà cura del progetto e della sua esecuzione nei tempi concordati. L’operatore economico potrà, a completamento dell’offerta, proporre un importo aggiuntivo per ulteriori opere o forniture finalizzate alla tutela e alla valorizzazione del Palazzo del Senato, degli ambienti interni e dei cortili. Il compenso per lo Sponsor sarà il ritorno di immagine grazie alla visibilità durante l’esecuzione dei lavori del proprio marchio e della propria identità commerciale sui ponteggi. L’intervento si inserisce nell’Accordo Quadro stipulato nel 2023 tra l’Agenzia del Demanio e il Ministero della Cultura, per l’attuazione di iniziative di valorizzazione, riqualificazione e rigenerazione di beni dello Stato di grande pregio storico-artistico di interesse del Ministero della Cultura ad uso Archivi di Stato. L’obiettivo è aprire gli spazi di “Palazzo Senato” ai cittadini, che potranno così conoscere i beni archivistici conservati e fruire degli spazi interni. Con questa finalità è in fase di pubblicazione un secondo bando di partenariato pubblico privato per nuove funzioni aperte al pubblico anche oltre gli orari d’ufficio. Si tratta di: · attività di caffetteria e coworking/sala lettura, quale nuovo spazio di aggregazione sociale, con apertura diurna, da collocarsi al piano terra del corpo centrale posto tra i due cortili principali;
· attività risto-espositiva, con apertura diurna e serale, da collocarsi al piano terra della porzione finale del compendio e nel cortile prospicente Via Boschetti. Negli orari serali l’accesso sarà indipendente dalla zona ad uffici, con due accessi da Via Marina e Via San Primo. Questi interventi integrano quelli di riqualificazione, già in corso, su Palazzo Senato a cura dell’Agenzia del Demanio, finanziati per 1,4 milioni di euro di fondi PNRR, per il superamento delle barriere fisiche e cognitive al fine di consentire una migliore accessibilità e fruizione del luogo. “Siamo molto felici della pubblicazione di questo Avviso di sponsorizzazione, il primo nel settore archivistico”, ha dichiarato il Direttore generale Archivi, Antonio Tarasco. “Grazie ad esso, il Ministero della cultura risparmierà oltre un milione e centomila euro. Tale tipologia di intervento basata su interventi privati dovrà rappresentare progressivamente la regola principale al fine di ridurre l’impatto della spesa pubblica nel nostro settore. Ringrazio il Direttore dell’Agenzia del Demanio per l’insostituibile supporto tecnico fornito”. “L’obiettivo comune è quello di mettere l’immobile pubblico, archivio, in relazione con la città, di aprirlo alla socialità e alla vita quotidiana”, ha sottolineato il Direttore dell’Agenzia del demanio Alessandra dal Verme. “Dare piena accessibilità agli archivi potenzia il loro ruolo di comunicare i valori e la memoria del passato con sale di consultazione, multifunzionali e digitali, spazi pubblici verdi e luoghi ricreativi. Così, in una logica di massima inclusione sociale connessa alla valorizzazione culturale, i cittadini riscoprono un immobile di pregio, il suo patrimonio culturale finora “riservato” a studiosi. Tutto ciò grazie alla sinergia tra Amministrazioni dello Stato che convergono nell’operazione di partenariato pubblico privato. Quello che ci aspettiamo al termine delle opere affidate è la completa riqualificazione del compendio inclusi i bellissimi colonnati e i cortili messi a disposizione della collettività senza impatti sulla finanza pubblica”.

Enea: al via il progetto pilota di riqualificazione di un immobile di edilizia popolare a Margherita di Savoia in Puglia

Al via i lavori di riqualificazione energetica di un immobile di edilizia popolare nel comune pugliese di Margherita di Savoia, scelto come progetto pilota italiano grazie al progetto europeo REHOUSE al quale partecipano in Italia Enea, Università della Basilicata, Rina Consulting, TERA, Steel tech, R.I., Pedone Working, SUPSI e Sunage. “L’obiettivo principale del progetto è di sviluppare e applicare otto diverse tecnologie innovative e promettenti in quattro edifici pilota in Grecia, Italia, Ungheria e Francia. Ogni caso studio rappresenta un tipo di edificio (edilizia sociale e dormitori per studenti) in una specifica area climatica, con diverse peculiarità e differenti tipologie di abitanti. Ma la grande sfida sarà quella di guidare gli inquilini nell’accettazione delle tecnologie innovative e di aprire la strada a un vero e proprio cambiamento culturale nell’uso dell’energia, attraverso un approccio centrato sulle persone”, sottolinea Monica Misceo del Laboratorio Progetti e buone pratiche per la Riqualificazione Energetica degli Edifici e responsabile per ENEA del progetto. Gli interventi di ristrutturazione contribuiranno a ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 dell’edificio pilota, ma permetteranno anche di migliorare il comfort abitativo e le condizioni di vita degli inquilini. Per quanto riguarda l’edificio in Puglia, le attività riguarderanno il consolidamento strutturale di due pilastri interni, un sistema centralizzato di produzione di acqua calda e raffreddamento, la sostituzione degli infissi, la realizzazione di un involucro che incorpora materiali naturali isolanti  base di canapa e una facciato fotovoltaica (che permetterà di produrre 16.000 kW/anno di energia elettrica da fonti rinnovabili e di garantire un buon isolamento termico). Inoltre, sono previsti un progetto di street art e di riqualificazione degli spazi esterni per favorire momenti di aggregazione e di coesione sociale nel quartiere. Per il caso studio italiano, i ricercatori ENEA hanno realizzato una diagnosi integrata – cioè energetica, strutturale e sociale – al fine di ottimizzare le prove strumentali e diagnostiche per limitare il disturbo arrecato agli inquilini e, nello stesso tempo, fornire ‘pillole’ di conoscenza sulle tecnologie che andranno a utilizzare a fine intervento. L’edificio di proprietà di ARCA Capitanata risale al 1986, è composto da quattro piani per un totale di 880 m2 e ospita attualmente 20 persone, in prevalenza anziani. È costruito con telaio in cemento armato e presenta problemi di dispersione termica e di disagio abitativo a causa delle elevate temperature in estate, di una ventilazione naturale inadeguata, della presenza di impianti obsoleti e di barriere architettoniche. L’edificio si trova in una zona periferica della città e fa parte di un gruppo di unità simili, tutte caratterizzate da problemi di degrado strutturale (nell’area il 40% del patrimonio di edilizia sociale ha più di 40 anni con elevati consumi energetici ed emissioni di gas serra) e di vulnerabilità sociale dovuta a difficoltà economiche, problemi di salute, alti livelli di abbandono scolastico, solitudine degli anziani e disabilità psicomotorie. Inoltre, l’area è classificata a rischio sismico medio-alto (zona 2).

 

SIMEST, la società del Gruppo CDP per l’internazionalizzazione delle imprese e Fincantieri, leader mondiale nella cantieristica ad alta complessità, hanno sottoscritto oggi un protocollo d’intesa finalizzato a favorire nuovi investimenti, maggiore competitività – anche internazionale – e crescita sul mercato delle imprese della filiera dell’industria navale. L’accordo è stato siglato da Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri e da Regina Corradini D’Arienzo, Amministratore Delegato di SIMEST.
L’intesa punta a incrementare la capacità innovativa e le competenze delle imprese fornitrici di Fincantieri, abilitando nuovi investimenti per la crescita sia in Italia che all’estero, a supporto della solidità e della tracciabilità della filiera, rafforzandone il profilo sui mercati internazionali.
L’accordo permetterà a SIMEST di individuare le esigenze delle imprese fornitrici in coerenza con gli obiettivi industriali di Fincantieri, abilitando l’accesso a fonti di finanziamento agevolate per la realizzazione di investimenti in innovazione, sostenibilità e rafforzamento patrimoniale, a cui si potranno affiancare anche investimenti per la formazione di personale qualificato, l’inserimento in   azienda di temporary manager a sostegno della transizione digitale ed ecologica, dell’innovazione dei processi e della sicurezza,  nonché, tra le altre cose, la crescita sui mercati esteri con l’apertura di strutture, l’ottenimento di certificazioni e brevetti, consulenze specialistiche per progetti di internazionalizzazione, in linea con gli obiettivi di crescita di Fincantieri e in un’ottica di diversificazione e ampiamento delle quote di mercato.
Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri, ha commentato: “E’ un piacere per noi firmare questo accordo con Simest proprio nell’ambito del nostro secondo Summit dei nostri fornitori a Milano. Fincantieri ha inteso lanciare una modalità concreta e nuova di collaborare con tutti i partner sulle direttrici dell’innovazione e della competitività anche alla luce di una nostra forte crescita in corso.  Gli strumenti innovativi di SIMEST disponibili per tutta la filiera costituiscono un grande amplificatore per il sistema dei nostri fornitori in termini di internazionalizzazione e innovazione sostenibile”.
L’Amministratore Delegato di SIMEST gruppo CDP, Regina Corradini D’Arienzo, ha dichiarato: “Il sostegno alle imprese di filiera rappresenta uno dei principali obiettivi dell’azione di SIMEST. Per questo motivo, il primo accordo “Filiere d’impatto” sottoscritto oggi, assume per noi una particolare rilevanza. Si tratta di un accordo concreto che mette al tavolo il Champion Fincantieri e i suoi fornitori nell’ analizzare i più adeguati investimenti industriali da fare per la loro competitività sostenibile. SIMEST si posiziona al loro fianco per finanziare tali investimenti nonché supportare le imprese della filiera con focus sulle PMI nell’analisi e scelta di geografie internazionali più adeguate alla loro crescita. Questo permetterà un processo semplificato nella scelta dei nostri strumenti per l’internazionalizzazione a migliaia di piccole e microimprese, anche non esportatrici, appartenenti alla filiera di Fincantieri. Con questo sostegno di filiera, queste realtà produttive, molte delle quali localizzate nel mezzogiorno, potranno al meglio utilizzare misure quali per esempio la Misura Africa, realizzata con la Farnesina e parte del Piano Mattei, investimenti sostenibili e innovativi nonché investire nella formazione di manodopera qualificata proveniente dal continente africano, sviluppando il proprio business e al contempo sostenendo un continente dalle rilevanti prospettive di crescita come l’Africa”.

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