Le stime preliminari Istat

Crescita FERMA nel 3° trimestre, sotto la media Ue. Sorpresa Germania a +0,2%

Il Pil italiano si ferma nel periodo luglio-settembre, confermando la previsione di una stagnazione. Secondo l’Istat, la crescita acquisita per il 2024 è dello 0,4%. Il dato del terzo trimestre è al di sotto della media dell’Eurozona, +0,4%.  A sorpresa la Germania mette a segno un +0,2% mentre la Spagna continua con il suo ritmo di crescita tra i più sostenuti a livello europeo e la Francia beneficia della spinta dei giochi olimpici

30 Ott 2024 di Maria Cristina Carlini

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Tirava aria di stagnazione per l’economia italiana nel terzo trimestre. E le previsioni, come quelle formulate nella nota congiunturale dell’Ufficio Parlamentare di bilancio nei giorni scorsi, sono state comfermate dalla stima preliminare diffusa ieri dall’Istat: il  pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è  cresciuto dello 0,4% rispetto al terzo trimestre del 2023. Il terzo trimestre del 2024 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2023, ha spiegato l’istituto di statistica.

La crescita acquisita per il 2024 rimane a +0,4%

La frenata del terzo trimestre si pone sulla scia di un rallentamento congiunturale che si era già evidenziato nella seconda frazione dell’anno quando il pil aveva registrato una crescita dello 0,2% – da rilevare che il precedente trimestre stagnante è stato il quarto del 2024 seguito da una crescita dello 0,3% nel primo trimestre del 2024 –  mentre su base tendenziale aveva mantenuto un più deciso slancio con +0,9%. Ora, indica l’Istat,  la sostanziale stazionarietà del Pil lascia inalterata allo 0,4% la crescita acquisita già rilevata nel secondo trimestre dell’anno in corso. Dato, da ricordare, oggetto di limature da parte dell’istituto, se si considera che a luglio la crescita acquisita era +0,7%. Se l’obiettivo fissato dal Def di una crescita dell’1% è ormai considerato fuori dalla portata, anche per ammissione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, l’asticella è scesa ora a +0,8%.

Ma cosa è successo nell’estate fredda dell’economia italiana? La variazione congiunturale, indica l’Istat, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria e di un aumento in quello dei servizi. Dal
lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.

La sorpresa tedesca: pil cresce dello 0,2%, segnali di risalita dell’inflazione in alcuni Stati federali

Dalla raffica di stime preliminari  arrivate ieri, emerge chiaramente che l’economia italiana è quella in maggior affanno, oltre a collocarsi sotto la media Ue. Tanto più alla luce dei dati della Germania che a sorpresa è cresciuta  dello 0,2% rispetto al trimestre precedente mentre su base annua segna una flessione dello 0,2%. Secondo quanto riferisce l’istituto di statistica Destatis, sono aumentate nel trimestre le spese per i consumi finali delle amministrazioni pubbliche e delle famiglie. Inoltre, secondo calcoli più recenti, la performance economica è diminuita dello 0,3% nel secondo trimestre (in precedenza -0,1%), dopo un aumento dello 0,2% all’inizio dell’anno. Tra i dati arrivati ieri dalla Germania, ci sono quelli relativi all’inflazione di alcuni Stati federali, che precedono il dato nazionale. A ottobre, dopo un leggero calo registrato nel mese precedente, l’indice dei prezzi al consumo è tornato a salire: nel Baden Wuettemrberg è passata da 1,4 a 2,1%, nella Bassa Sassonia dall’1,7 al 2,1%, nel NordReno Westfalia dall’1,5 al 2%.

La Spagna corre ancora con +0,8% ma si scaldano i prezzi a ottobre

Decisamente più toniche sono le economie francese e, soprattutto, spagnola. Il Pil del paese iberico continua a crescere oltre le stime: nel terzo trimestre ha registrato un’espansione dello 0,8% su base trimestrale, pari a quella del secondo trimestre e superiore alle previsioni dello 0,6%, secondo le stime preliminari diffuse dall’Ine. La spesa per i consumi e’ aumentata piu’ rapidamente (1,4% contro 0,9%). Al contrario, la formazione lorda di capitale fisso si e’ contratta (-0,9% rispetto a 0,4%), il primo calo in quattro trimestri, con gli investimenti in macchinari, beni strumentali e sistemi d’arma, materiali di trasporto (-4,2%) e materiali da costruzione (-4,2%) che hanno registrato i maggiori cali. Crescita anche per il Pil anche su base annua: +3,4% nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma a crescere oltre le attese è anche l’inflazione: a ottobre i prezzi al consumo registrano un aumento dello 0,6% dal -0,6% di settembre. Le attese del mercato erano di un aumento dello 0,5%. Su base annua, l’incremento è stato dell’1,8% in linea con le stime ma sopra il +1,5%.

Le Olimpiadi spingono il Pil della Francia, +0,4% congiunturale e +1,3% tendenziale

L’economia francese registra l’effetto Olimpiadi. Il Pil francese e’ cresciuto dello 0,4% nel terzo trimestre (+0,2 nel secondo) mentre su base annua è c resciuto dell’1,3%, secondo quanto ha riferito l’Insee, l’Istituto nazionale di statistica, in una prima stima in linea con le sue previsioni. La crescita e’ stata “stimolata dai Giochi Olimpici e Paralimpici”. La domanda interna finale (escluse le scorte) ha ripreso un po’ di slancio, trainata dal rimbalzo dei consumi delle famiglie (+0,5% dopo +0,0%). Al contrario, gli investimenti fissi lordi hanno continuato a diminuire (-0,8% dopo -0,1%). Nel complesso, la domanda interna (escluse le scorte) ha dato un contributo positivo alla crescita del Pil in questo trimestre: +0,2 punti dopo +0,1 punti nel 2 trimestre 2024. Il contributo del commercio estero alla crescita e’ rimasto leggermente positivo nel terzo trimestre (+0,1 punti dopo +0,2 punti), con le importazioni in calo piu’ marcato (-0,7% dopo +0,1%) rispetto alle esportazioni (-0,5% dopo +0,5%).

Le stime di Eurostat: il Pil dell’Eurozona in lieve accelerazione, +0,4% sul secondo trimestre

Nel complesso, l’economia europea segna una lieve accelerazione. Secondo le stime flash preliminari di Eurostat, basate sui dati disponibili dei diversi stati, il Pil è aumentato su base congiunturale dello 0,4% nell’area euro e dello 0,3% nella Ue a 27. Nel secondo trimestre, il Pil dell’eurozona era cresciuto dello 0,2% e dello 0,3% nell’Unione. Su base tendenziale, l’aumento è stato dello 0,9% sia per l’Eurozona che per l’intera Ue. I tassi di crescita maggiore si sono avuti in Irlanda (+2%), Lituania (+1,1%) e Spagna (+0,8). In calo il Pil dell’Ungheria (-0,7%), Lettonia (-0,4%) e Svezia (-0,1%). L’Italia risulta, al momento, l’unico Paese a crescita ferma.

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