RIGENERAZIONE URBANA A ROMA
Un museo, uno studentato e un grande parco: 100 milioni per trasformare il quartiere della Montagnola. Al via il CONCORSO internazionale
L’area Ama di piazza Caduti della Montagnola, nel Municipio VIII, sarà completamente trasformata attraverso una maxi operazione di rigenerazione urbana. Dove oggi ci sono edifici degradati, che ospitano una sede di zona della municipalizzata dei rifiuti e alcuni mezzi, sorgerà un nuovo sistema polifunzionale che ospiterà: una nuova piazza, un parco pubblico attrezzato, parcheggi interrati, di cui circa 200 pubblici, i nuovi uffici dell’azienda muncipale, servizi socio-sanitari, uno studentato o un senior student, il nuovo museo per le auto storiche della Polizia di Stato e residenze private con obiettivi di efficienza energetica, moderne tecnologie e consumo limitato del suolo. Utilizzata per la prima volta a Roma, su un’area e non su singole palazzine, la legge regionale sulla rigenerazione urbana. Entro l’anno partiranno le richieste di permesso di costruire, lavori al via dal 2026.
IN SINTESI
Parte la trasformazione per un altro pezzo di Roma. Nel Municipio VIII, l’area Ama di piazza Caduti della Montagnola sarà completamente trasformata attraverso una maxi operazione di rigenerazione urbana. Sul piatto un investimento di 100 milioni di euro per far rinascere uno spazio, di proprietà dell’azienda comunale dei rifiuti, da anni abbandonata nel degrado. Il progetto sarà definito attraverso l’indizione di un concorso internazionale di progettazione. La proprietà dell’area è di Fondo Ambiente, gestito da DeA Capital Real Estate SGR.
Dove oggi ci sono edifici dell’Ama dismessi sorgerà, dunque, un nuovo spazio urbano di due ettari, con una nuova piazza, un parco pubblico attrezzato, uffici, servizi sociosanitari oltre a residenze private realizzate secondo i più avanzati standard di impatto ambientale sostenibile ed efficienza energetica, moderne tecnologie e consumo limitato del suolo. E, poi, ancora, un museo delle auto storiche della polizia di Stato in sostituzione di quello ospitato fino allo scorso anno nella ex Fiera di Roma, uno studentato o un senior student e un parcheggio con 200 stalli per la sosta dei veicoli. L’area è quella tra via Francesco Acri, via Nicola Spedalieri e via Baldassarre Castiglione dove saranno demoliti gli stabili degradati. Via anche le vecchie mura di cinta dell’area, per far posto a nuovi immobili.
L’intervento è stato presentato ieri, 6 febbraio, in Campidoglio dal sindaco Roberto Gualtieri con l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, l’assessora al Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi, il presidente di Ama Bruno Manzi e il presidente dell’VIII Amedeo Ciaccheri. In Comune si immagina entro il 2025 di richiedere il permesso di costruire e quindi partire con i lavori dal 2026. Le linee programmatiche dell’intervento sono state approvate con una delibera della Giunta su istanza del gestore del fondo Ambiente, che si occupa della valorizzazione degli immobili di proprietà Ama in via di dismissione.
Si tratta della prima applicazione a Roma su un’area dell’articolo 3 della legge regionale sulla rigenerazione urbana che solitamente è applicata su singoli edifici e che verrà attuata mediante un programma votato dall’Assemblea Capitolina. Il progetto sarà definito attraverso l’indizione di un concorso internazionale di progettazione, che comprenderà anche il nuovo museo per le auto storiche della Polizia di Stato in sostituzione di quello ospitato fino allo scorso anno nella ex Fiera di Roma. I cantieri dell’opera partiranno al termine della fase autorizzativa e di quella progettuale e, una volta conclusi, trasformeranno radicalmente l’area coinvolta che, attualmente, ospita anche la sede operativa Ama di zona del VIII Municipio che sarà ricollocata in un sito più funzionale e meno impattante sul contesto urbano.

Il concorso internazionale
Il progetto riguarderà un’area di 20.300 mq: il concorso internazionale di progettazione sarà bandito dal Fondo Ambiente (gestito da Dea Capital, di cui Ama è proprietario al 100% e nel quale l’azienda ha conferito l’area da valorizzare). Verrà scelto il masterplan con la proposta che meglio interpreta i principi alla base della rigenerazione del quadrante, fa sapere Roma Capitale: valorizzazione del patrimonio di Ama spa, impatto positivo sul tessuto urbano di riferimento e aumento delle dotazioni pubbliche e miglioramento della qualità ambientale e architettonica dello spazio insediato. L’intervento dovrà promuove le tecniche di bioedilizia più avanzate, assicurando i più elevati livelli di efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel rispetto della normativa vigente.
Il progetto
Dei due ettari e mezzo che verranno trasformati, metà saranno case e il resto servizi, piazze e verde. Gli edifici attualmente presenti saranno completamente demoliti, come pure le mura di cinta dell’area, e si avvierà poi la costruzione dei nuovi immobili (dislocati in maniera diversa rispetto agli attuali) che verrà attuata mediante un programma votato dall’Assemblea Capitolina. Lo scorso luglio si è chiusa la conferenza dei servizi, ieri, 6 febbraio, sono state approvate le linee programmatiche con una delibera, poi ci sarà il concorso internazionale con un masterplan sul modello della ex Fiera di Roma. I cantieri dell’opera partiranno al termine della fase autorizzativa e di quella progettuale e avranno una durata di circa 24 mesi.
“E’ un importante progetto di riqualificazione urbana che riguarda il complesso edilizio della Montagnola nell’VIII Municipio. Si basa sulla collaborazione stretta delle istituzioni con Ama, che lancia un intervento su uno stabile che fino al 2014 è stato un ufficio e ora è degradato- ha detto il sindaco Gualtieri- Oltre 20 mila mq e 100 milioni di investimento con demolizione e ricostruzione per ridisegnarne le funzioni portando così funzioni terziarie e vivibilità ambientale, con l’aumento delle superfici verdi. Questa è la prima applicazione su area ampia della legge regionale sulla rigenerazione urbana.
“Dopo l’approvazione in Giunta, la delibera dovrà passare per due volte all’esame dell’Assemblea Capitolina – ha affermato l’assessore Veloccia – Gli edifici residenziali potrebbero essere anche dei grattacieli. Se così fosse la Sovrintendenza Capitolina ha auspicato il controllo delle altezze degli edifici di progetto, nel tentativo di mantenere l’attuale visuale del cielo e del contesto storicizzato che delimita il lotto in cui si interviene”. A tale proposito Veloccia ha precisato che “nel documento di indirizzo non c’è un vincolo di massime altezze né di massimo consumo di suolo, non c’è un’indicazione per fare o meno un grattacielo perché vogliamo che sia la proposta progettuale migliore a prevalere. Devono essere conservate alcune visuali ma questo non significa che è impossibile andare in altezza. La qualità del progetto determinerà le caratteristiche dimensionali degli edifici”.
“L’idea di sostenere Ama nella valorizzazione di questo patrimonio è di dieci anni fa – ha proseguito l’assessora Alfonsi – Questa operazione ci consente di fare un ragionamento sugli uffici dell’azienda ed eliminare in futuro gli affitti passivi che abbiamo. Con questa procedura possiamo rigenerare un quadrante secondo i princìpi che abbiamo scritto nel piano di adattamento climatico. Gli interventi devono essere edifici totalmente autosufficienti, quest’area potrebbe anche sviluppare una comunità energetica. Insomma, parliamo di una sostenibilità spinta come, ad esempio, stiamo facendo all’Aranciera di San Sisto perché vogliamo che gli edifici che rigeneriamo abbiano livelli ‘Gold’ nella loro prestazione”.