La giornata

L’Ue LANCIA il pacchetto ReArm da 800 miliardi per la Difesa comune

  • Von der Leyen lancia il dialogo strategico sul futuro del settore siderurgico
  • Feneal, Filca e Fillea presentano la piattaforma di rinnovo per il settore lapideo. Richiesto incremento salariale di 330 euro al livello 136
  • Rinviato il voto sul riordino degli incentivi, si cerca intesa con le opposizioni
  • Dazi, Ue: Imposte Usa minacciano stabilità economica globale
  • Ucraina, Kiev: Pronti a firmare in ogni momento accordo terre rare

04 Mar 2025

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IN SINTESI

Cinque pilastri da 800 miliardi. Il progetto della Difesa comune europea diventa realtà. “Stiamo vivendo nel momento più importante e pericoloso. Non ho bisogno di descrivere la natura grave delle minacce che affrontiamo. O le conseguenze devastanti che dovremo sopportare se tali minacce dovessero concretizzarsi. Perché la questione non è più se la sicurezza dell’Europa sia minacciata in modo molto reale. O se l’Europa debba assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza. In verità, conosciamo da tempo le risposte a queste domande. La vera questione che abbiamo di fronte è se l’Europa è pronta ad agire con la stessa decisione richiesta dalla situazione”, ha spiegato ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “E se l’Europa è pronta e in grado di agire con la velocità e l’ambizione necessarie. Nei vari incontri delle ultime settimane, l’ultimo dei quali due giorni fa a Londra, la risposta delle capitali europee è stata tanto clamorosa quanto chiara. Siamo in un’era di riarmo. E l’Europa è pronta ad aumentare massicciamente la sua spesa per la difesa. Sia per rispondere all’urgenza a breve termine di agire e sostenere l’Ucraina, sia per affrontare la necessità a lungo termine di assumersi una responsabilità molto maggiore per la nostra sicurezza europea.

I pilastri del piano, come detto, sono cinque. La prima parte di questo piano ReArm Europe è quella di liberare l’uso di finanziamenti pubblici nella difesa a livello nazionale. Gli Stati membri sono pronti a investire di più nella propria sicurezza se hanno lo spazio fiscale. E dobbiamo consentire loro di farlo. Ecco perché proporremo a breve di attivare la clausola di salvaguardia nazionale del Patto di stabilità e crescita. Ciò consentirà agli Stati membri di aumentare significativamente le loro spese per la difesa senza innescare la procedura per i disavanzi eccessivi. Ad esempio: se gli Stati membri aumentassero le loro spese per la difesa dell’1,5% del Pil in media, ciò potrebbe creare uno spazio fiscale di circa 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni.

La seconda proposta sarà un nuovo strumento. Fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa. Si tratta fondamentalmente di spendere meglio e spendere insieme. Stiamo parlando di domini di capacità paneuropei. Ad esempio: difesa aerea e missilistica, sistemi di artiglieria, missili e droni per munizioni e sistemi anti-drone; ma anche per soddisfare altre esigenze, dalla mobilità informatica a quella militare, ad esempio. Aiuterà gli Stati membri a mettere in comune la domanda e ad acquistare insieme. Naturalmente, con questa attrezzatura, gli Stati membri possono aumentare notevolmente il loro sostegno all’Ucraina. Quindi, attrezzatura militare immediata per l’Ucraina. Questo approccio di approvvigionamento congiunto ridurrà anche i costi, ridurrà la frammentazione, aumenterà l’interoperabilità e rafforzerà la nostra base industriale di difesa. E può essere a vantaggio dell’Ucraina, come ho appena descritto. Quindi questo è il momento dell’Europa e dobbiamo essere all’altezza.

Il terzo punto è usare il potere del bilancio dell’Ue. C’è molto che possiamo fare in questo ambito nel breve termine per indirizzare più fondi verso investimenti correlati alla difesa. Ecco perché posso annunciare che proporremo ulteriori possibilità e incentivi per gli Stati membri che decideranno, se vorranno usare programmi di politica di coesione, di aumentare la spesa per la difesa. Gli ultimi due ambiti d’azione mirano a mobilitare capitali privati ​​accelerando l’Unione del risparmio e degli investimenti e tramite la Banca europea per gli investimenti. Per concludere, ha detto von der Leyen: “l’Europa è pronta ad assumersi le proprie responsabilità. ReArm Europe potrebbe mobilitare circa 800 miliardi di euro per un’Europa sicura e resiliente. Continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner nella Nato. Questo è un momento per l’Europa. E siamo pronti a fare un passo avanti”.

Von der Leyen lancia il dialogo strategico su futuro della siderurgia

La Presidente  von der Leyen  ha convocato i principali leader del settore europeo, i partner sociali e gli stakeholder per il lancio del Dialogo strategico sul futuro del settore siderurgico europeo . Questo dialogo segna l’inizio di un processo inclusivo e collaborativo per affrontare le sfide critiche affrontate dal settore e garantirne il successo continuo come motore chiave dell’economia europea.

La presidente della Commissione, Ursula  von der Leyen , ha affermato: ” La nostra Unione europea è stata costruita su una comunità di carbone e acciaio. L’acciaio è ovunque, dall’energia eolica alla difesa. Ma i produttori di acciaio europei sono a un bivio, di fronte alle sfide della necessaria decarbonizzazione e della concorrenza globale in parte sleale. Il dialogo di oggi deve portare a un piano su misura per aiutare questo settore a decarbonizzare e prosperare a livello globale. Uniamo le forze per creare un solido business case per l’acciaio prodotto in Europa “.

Gli impianti siderurgici sono al centro di molte economie regionali. Sostengono oltre 2,5 milioni di posti di lavoro nell’UE. Tuttavia, l’industria siderurgica è sottoposta a forti pressioni. I costi di produzione sono aumentati a causa degli alti prezzi dell’energia, mentre i prezzi dei prodotti sono diminuiti a causa della crescente sovracapacità globale non di mercato e della diminuzione della domanda. Di conseguenza, il settore non ha potuto investire in acciaio pulito, che è necessario per la decarbonizzazione di questa industria. Il primo dialogo odierno ha consentito alla Commissione e agli attori chiave di iniziare a tracciare la strada da seguire. Già con il Clean Industrial Deal adottato a febbraio, la Commissione ha intrapreso azioni coraggiose per aiutare le industrie ad alta intensità energetica ad abbassare i costi energetici e ad affrontare le sovracapacità globali. Il Deal stabilisce anche misure per creare mercati guida per l’acciaio a basse emissioni di carbonio e accelerare gli investimenti, con oltre 100 miliardi di euro per la produzione pulita made in EU.

L’esito di questo processo di consultazione confluirà in un piano d’azione su acciaio e metalli, che indicherà ulteriori azioni prioritarie specifiche per il settore, nonché misure a lungo termine per sostituire le misure di salvaguardia della difesa commerciale in scadenza a giugno 2026. Il piano d’azione affronterà un’ampia gamma di questioni rilevanti per il settore, come i) garantire che la produzione di acciaio pulito sia commercialmente sostenibile; ii) concordare su come rispondere al meglio alle pratiche commerciali sleali e ingiustificate; e iii) identificare misure a lungo termine che potrebbero sostituire al meglio le attuali misure di salvaguardia.

La presidente von der Leyen ha incaricato il vicepresidente esecutivo Séjourné di presentare un piano d’azione il 19 marzo . Il Parlamento europeo e il Consiglio saranno strettamente coinvolti nel processo e saranno regolarmente informati e consultati sul dialogo.

Oggi il piano Ue sull’automotive. Target 2035 verso la conferma

L’obiettivo di neutralità climatica per le autovetture fissato per il 2035 non si tocca ma la Commissione accelererà sulla revisione del regolamento. Questo quanto si legge in una bozza di Piano d’azione per l’automotive che verrà presentata domani dalla Commissione Ue.

Secondo la bozza, il target al 2035 per vietare l’immissione sul mercato di auto che non siano a zero emissioni “crea prevedibilità per gli investitori e i produttori”. Tuttavia, “la Commissione europea accelererà i lavori sulla preparazione della prevista revisione del regolamento. La revisione – si legge nella bozza – si baserà su un’analisi basata sui fatti, tenendo conto di tutti gli sviluppi tecnologici rilevanti, e sull’importanza di una transizione economicamente valida e socialmente equa verso una mobilità a zero emissioni”. Il passaggio è contenuto nel paragrafo nel quale la Commissione conferma la volontà di dare fino a due anni in più di tempo alle case automobilistiche per rispettare gli obiettivi di emissione nel 2025, e evitare così le multe.

Sull’annunciato provvedimento sul leasing sociale – già contenuto nel Clean industrial deal – il piano automotive fornisce maggiori dettagli. Verrà presentato il primo trimestre di quest’anno e sarà una raccomandazione per incoraggiare gli Stati membri ad adottare programmi di leasing sociale per veicoli nuovi e di seconda mano a zero emissioni, rivolti agli utenti vulnerabili dei trasporti, come parte dell’attuazione dei loro piani nazionali nell’ambito del Fondo sociale per il clima. Confermato il lavoro in corso sulla proposta per decarbonizzare le flotte aziendali, che verrà presentata nel primo trimestre di qiest’anno. Inoltre, oggi la Commissione dovrebbe presentare anche una comunicazione per la decarbonizzazione delle flotte aziendali, per delineare le azioni che le autorità nazionali, regionali e municipali possono adottare fin d’ora per accelerare l’adozione di veicoli a emissioni zero.

Lato domanda, la bozza di documento afferma che “la Commissione inizierà a lavorare senza indugio con gli Stati membri per scambiare le migliori pratiche e gli insegnamenti tratti dai programmi di incentivi per i consumatori”. Nel 2026 verrà quindi presentata una raccomandazione con una serie di opzioni sui sistemi di incentivi adottabili a livello nazionale.

La Piattaforma tecnologica strategica Ue mobiliterà più di 15mld per stimolare investimenti

Oggi la Piattaforma tecnologica strategica per l’Europa (Step) celebra il suo primo anno di attività per lo sviluppo e la produzione di tecnologie critiche in Europa. Lo scorso anno, Step ha riunito il potere d’investimento di 11 programmi dell’Ue e ha mobilitato oltre 15 miliardi di euro per sostenere la competitività dell’Europa in tre settori strategici: tecnologie digitali e innovazione deep-tech, tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse e biotecnologie.

Ad oggi sono stati mobilitati 9,1 miliardi di euro di finanziamenti dell’Ue per Step in cinque programmi gestiti direttamente dalla Commissione, vale a dire il programma Europa digitale, il Fondo europeo per la difesa, il programma Eu4Health, Horizon Europe e il Fondo per l’innovazione.  Ulteriori 6,1 miliardi di euro di finanziamenti Ue saranno mobilitati per Step grazie alla riprogrammazione dei fondi della politica di coesione da parte di 11 Stati membri pionieristici dell’Ue.

La task force Step della Commissione lavora a stretto contatto con i 27 Stati membri dell’Ue. La task force Step collabora regolarmente con i promotori dei progetti, le autorità di gestione e le associazioni competenti per migliorare l’istituzione e comprenderne le esigenze di investimento. Un intenso lavoro di pubbliche relazioni e un sondaggio speciale a cui hanno partecipato circa 500 organizzazioni di ricerca e industriali hanno confermato la forte richiesta di un accesso semplificato ai fondi dell’Ue. Sulla base del successo di Step, la Presidente von der Leyen ha proposto, nella sua lettera ai Capi di Stato e di Governo dell’Ue in vista del Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, che Step possa essere ulteriormente sfruttato estendendone la portata a tutte le tecnologie rilevanti per il settore della difesa.

Lieve calo delle importazioni ed esportazioni dalla Cina nel 2024

Nel 2024, l’Ue ha esportato merci per un valore di 213,3 miliardi di euro in Cina e ne ha importate per 517,8 miliardi di euro, con un conseguente deficit commerciale di 304,5 miliardi di euro.

La Cina è stata il principale partner commerciale dell’Ue per le importazioni (21,3% di tutte le importazioni extra-Ue) e il terzo partner per le esportazioni (8,3% di tutte le esportazioni extra-Ue). Rispetto al 2023, sia le importazioni che le esportazioni sono diminuite rispettivamente dello 0,5% e del 4,5%. Tra il 2014 e il 2024, le importazioni dalla Cina sono aumentate del 101,9%, mentre le esportazioni sono cresciute del 47,0%.

Nel 2024, i prodotti più importati dalla Cina sono stati macchinari elettrici, elettrodomestici e parti elettriche (per un valore di 96,8 miliardi di euro); apparecchiature per telecomunicazioni e audio (60,9 miliardi di euro) e macchine per ufficio e macchine per l’elaborazione dati, come personal computer, server e altri (45,9 miliardi di euro), come classificati nelle divisioni della Classificazione standard del commercio internazionale (Sitc). Insieme, queste 3 divisioni hanno rappresentato il 39,3% di tutte le importazioni dalla Cina.

Dazi, Ue: Imposte Usa minacciano stabilità economica globale

Ucraina, Kiev: Pronti a firmare in ogni momento accordo terre rare

Fondazione Inarcassa e Coopération Bancaire pour l’Europe – Gruppo Europeo di Interesse Economico (Cbe-Geie) – annunciano una convenzione allo scopo di creare nuove opportunità lavorative per i liberi professionisti in ambito Europeo.

“Sono convinto che i due enti possano realizzare un utile raccordo tra il mondo finanziario europeo e gli ambiti professionali in cui si trovano ad operare architetti e ingegneri, attori indispensabili al territorio italiano» ha dichiarato Mario Erba, Presidente del Geie e Vice Direttore Vicario della Banca Popolare di Sondrio, associata di riferimento del Geie.

Cbe è un organismo nato a Bruxelles nel 1992 con l’obiettivo di sviluppare servizi di informazione e consulenza su temi e programmi di finanziamento dell’Unione Europea. Dall’ufficio di Bruxelles, i suoi progettisti creano opportunità per valorizzare il potenziale di innovazione e imprenditorialità, forze strategiche supportate dai piani finanziari europei per favorire lo sviluppo economico, sostenibile e sociale dei territori, a beneficio dei propri cittadini.

“La convenzione con Cbe prevede una campagna di informazione e formazione sulle opportunità per i liberi professionisti a livello comunitario, essa si inserisce nel quadro delle iniziative che Fondazione Inarcassa ha recentemente intrapreso per supportare, in una prospettiva di crescita anche internazionale, il qualificato mondo degli architetti e ingegneri italiani” dichiara Andrea De Maio, Presidente di Fondazione Inarcassa.

Codice Appalti, Ferrante (Mit) incontra Assorup: ruolo professionisti essenziale

“Oggi [ieri, ndr] ho voluto incontrare Daniele Ricciardi, presidente di Assorup, l’Associazione dei Responsabili Unici di Progetto, per un confronto a tutto tondo sulla riforma dei contratti pubblici che come Mit abbiamo promosso. La figura del Rup gioca un ruolo determinante in questa fase di cambiamento evolutivo della disciplina dei contratti pubblici, chiamato a garantire quella competenza e quel dinamismo che sono alla base dei principi della tutela dell’affidamento, dell’equilibrio contrattuale e dell’apertura del mercato che permeano il nuovo codice. Il cambiamento culturale che stiamo sostenendo, per imprimere accelerazione all’intero settore e tutelare al tempo stesso qualità e dell’efficacia del lavoro di professionisti del contratto pubblico, richiede azioni mirate atte a consolidarne ruolo e competenze, quale forma concorrente di tutela della spesa pubblica”. Così, sui social, il sottosegretario al Mit Tullio Ferrante.

Indagine Fimaa-Confcommercio: Mercato residenziale 3° quadrimestre ’24 stabile

Nel terzo quadrimestre 2024 per gli agenti immobiliari FIMAA – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – intervistati il mercato della compravendita abitativa è caratterizzato da una stabilizzazione del numero degli scambi, della domanda per l’acquisto e dei prezzi di compravendita. L’offerta è percepita in riduzione per il 50% dei giudizi raccolti. La fotografia del sentiment del mercato immobiliare residenziale, riferito al consuntivo del terzo quadrimestre 2024 e previsioni per il primo quadrimestre 2025, realizzato dall’Ufficio studi FIMAA – coordinato da Andrea Oliva – evidenzia un mercato ancora stabile, e che dovrebbe attestarsi sugli stessi livelli anche nei prossimi mesi. Le risposte sull’indagine, fornite dai rilevatori FIMAA, hanno permesso di tracciare un quadro congiunturale significativo del mercato anche del prossimo quadrimestre. Nel primo quadrimestre del 2025 ci si attende un aumento del numero degli scambi (69,3% dei giudizi) con prezzi medi di vendita stabili (quota del 76,5%).

L’orientamento degli operatori sul mercato nei prossimi 4 mesi prevede un rialzo generale dei prezzi e del numero di compravendite rispettivamente per il 18,3 e l’8,8% degli interpellati. Tra i fattori che potrebbero spingere le compravendite, soprattutto il rallentamento dei tassi di interesse sui mutui (56,9%, era al 52,3% nel quadrimestre precedente), ma anche le opportunità di investire su locazioni brevi (18,3%).
Fattori come l’elevato costo delle ristrutturazioni (26,3%) e l’impatto dell’inflazione sui salari (20,1%) stanno mostrando i primi problematici effetti, con rallentamenti anche nel perfezionamento delle compravendite garantite dallo Stato (giovani under 36): basti ricordare che l’EURIRS a 25 anni è cresciuto, da inizio febbraio, in due mesi di 2 punti percentuali. Seguono la stretta sui bonus edilizi (12,7%) e le preoccupazioni per gli aspetti regolamentari e normativi con il 12,1%. Il 13% di risposte riguarda in tal caso l’economia tout court, mentre il 3,6% riguarda la perplessità sulla tenuta del sistema occupazionale ed infine l’1,7% la cattiva distribuzione dei redditi.

Nei primi nove mesi del 2024, il numero di abitazioni locate in Italia è stato di 641.070, dato in calo dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nell’ultimo quadrimestre 2024, secondo quanto ha riscontrato il 73,1% dei giudizi raccolti dagli agenti immobiliari FIMAA, la domanda ha registrato un ulteriore rafforzamento, mentre l’offerta per il 61,8% degli interpellati ha subito una contrazione. I contratti di locazione stipulati si attestano agli stessi livelli del quadrimestre precedente (50,8%, ma il 39,1% afferma vi sia stata una contrazione). Per i canoni di affitto invece il 72,7% degli interpellati ritiene vi sia stato un aumento. Le previsioni per il primo quadrimestre del 2025, a giudizio della maggior parte degli operatori FIMAA interpellati, il mercato della locazione continua a risentire dalla scarsa offerta di immobili. I proprietari preferiscono mantenere sfitto l’immobile dal momento che si sentono poco tutelati e temono l’eventualità del processo di sfratto. Sono preoccupati inoltre dalle elevate spese di gestione e dall’alta tassazione. La domanda di abitazioni in locazione – secondo la maggioranza di operatori FIMAA intervistati – registrerà un ulteriore aumento rispetto al quadrimestre precedente. La maggioranza delle aspettative sul numero di nuovi contratti di locazione sono volte a una riconferma delle variazioni avute nel quadrimestre precedente, con un trend di breve periodo che si mantiene calante dal terzo quadrimestre 2022. Per quanto riguarda i canoni di locazione, le aspettative formulate dagli agenti immobiliari FIMAA sono ancora volte all’aumento.

“Fattori come l’elevato costo delle ristrutturazioni (26,3%) e l’impatto dell’inflazione sui salari (20,1%) stanno mostrando i primi problematici effetti anche a fronte delle maggiori difficoltà di accesso al credito”, afferma Santino Taverna Presidente di FIMAA Italia. “L’avere escluso dal Fondo di garanzia Consap gli over 36 per la concessione dei mutui sta provocando problematiche, e la contrazione del numero delle compravendite immobiliari. L’EURIRS a 25 anni è cresciuto in due mesi di 2 punti percentuali, e la stretta sui bonus edilizi (12,7%) desta preoccupazioni anche per gli aspetti regolamentari e normativi con il 12,1%”. “Nei primi nove mesi del 2024, il numero di abitazioni locate in Italia è stato di 641.070, dato in calo dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”, afferma Andrea Oliva Coordinatore dell’Ufficio Studi di FIMAA Italia. “Nell’ultimo quadrimestre 2024, secondo quanto ha riscontrato il 73,1% dei giudizi raccolti dagli agenti immobiliari FIMAA, la domanda ha registrato un ulteriore rafforzamento, mentre l’offerta per il 61,8% degli interpellati ha subito una contrazione”.

Piano Nazionale Borghi: 1,02mld per riqualificazione 315 comuni e 2.700 imprese

Per finanziare la riqualificazione di 315 borghi e sostenere oltre 2.700 iniziative imprenditoriali sono stati stanziati 1,02 miliardi di euro. Sono alcuni dei numeri che testimoniano la rilevanza per il Paese e lo stato di avanzamento del Piano Nazionale Borghi del PNRR, presentati oggi nel corso dell’evento intitolato “Recovery Plan UE nella cultura. La rigenerazione dei borghi italiani”. L’appuntamento è stato promosso dall’Associazione Civita in collaborazione con Ministero della Cultura, Invitalia nell’ambito del monitoraggio delle attività finanziate dal PNRR e in relazione all’ impegno dell’Associazione per la tutela e la rivitalizzazione dei borghi.

Nel corso dell’evento è stata sottolineata l’importanza – testimoniata anche dalla presenza del Presidente dell’ANCI e dei sindaci di
alcuni Comuni interessati – del Piano Nazionale Borghi, che rappresenta una leva strategica per la rigenerazione dei piccoli centri.

Il Ministero della Cultura, infatti, nella definizione delle linee strategiche del PNRR, ha innovato mettendo al centro i territori, dove i Comuni sono protagonisti degli investimenti più importanti e all’avanguardia. Un esempio è l’investimento “Attrattività dei Borghi”, con più di 300 piccole realtà comunali finanziate.

Ad oggi tutte le risorse del PNRR del MiC sono state assegnate, i progetti sono tutti in fase di realizzazione e i target europei finora previsti sono stati tutti conseguiti entro le scadenze stabilite. Per alcuni obiettivi, si prevede un anticipo del conseguimento rispetto ai termini fissati. Tra questi, l’investimento 2.3 – Parchi e giardini storici, ha già conseguito i target UE previsti al dicembre 2025 in quanto ad oggi sono già conclusi i lavori di 54 Parchi, ampiamente al di sopra del target stabilito di 40 parchi realizzati.

L’incontro di oggi è stata l’occasione per presentare la nuova edizione del Quaderno dell’Associazione Civita, curato dallo Studio Valla, che offre un’analisi comparata dello stato di avanzamento dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) di Italia, Francia, Spagna, Portogallo.

Dopo i saluti istituzionali di Gianni Letta, presidente dell’Associazione Civita, Tommaso Foti, Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione e del Ministero della Cultura, rappresentato dal Capo di Gabinetto Valentina Gemignani, si è svolta una tavola rotonda, moderata da Simonetta Giordani, Segretario Generale Associazione Civita alla quale sono intervenuti: Gaetano Manfredi, Presidente ANCI, Bernardo Mattarella, Amministratore Delegato Invitalia, Angelantonio Orlando, Direttore Generale Unità di missione per l’attuazione del PNRR, Ministero della Cultura, Valerio Valla, CEO Studio Valla, Lino Nicola Gentile, Sindaco del Comune di Castel del Giudice (IS), Antonio Liberati, Sindaco del Comune di Otricoli (TR), Mario Amura, Napex Srl.

Il Quaderno dell’Associazione Civita ha messo in evidenza come, nonostante le sfide molto impegnative per l’attuazione degli interventi e delle riforme previste dai Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza in tutti i settori, il comparto culturale rappresenti un esempio positivo nella gestione dei fondi europei avendo dimostrato finora una capacità di attuazione efficace. L’analisi degli investimenti destinati al settore culturale nell’ambito dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) evidenzia un impegno significativo da parte dei quattro Paesi considerati. L’Italia si posiziona al primo posto in termini di risorse finanziarie allocate al settore culturale e turistico, con una quota pari al 3,5% del budget complessivo, pari a 6,6 miliardi di euro. Seguono la Francia con il 3,1% del budget totale, la Spagna con l’1,19% e il Portogallo con l’1,45%.

Mentre l’Italia e la Francia hanno concentrato i propri sforzi su una vasta gamma di interventi culturali, Spagna e Portogallo hanno focalizzato maggiormente l’attenzione sulla digitalizzazione e il sostegno alle industrie creative. In termini di avanzamento nell’attuazione dei progetti, l’Italia e la Francia si distinguono per un’efficiente capacità di impegno delle risorse. L’Italia ha già allocato il 95% dei fondi previsti per la cultura, mentre la Francia ha utilizzato circa il 75% delle risorse destinate al settore. Il Portogallo, con un tasso di utilizzo dei fondi pari al 93%, ha investito in particolare nella digitalizzazione di cinema e teatri e nella promozione delle tradizioni artigianali. La Spagna, pur avendo avviato progetti di rilievo nel settore audiovisivo, come il Spain Audiovisual Hub, presenta ancora margini di miglioramento nell’implementazione complessiva delle misure culturali previste dal PNRR. Nonostante l’adozione di approcci diversificati, i quattro Paesi condividono la volontà di valorizzare la cultura come strumento fondamentale per la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. Ciascun Paese ha definito obiettivi specifici per la conservazione, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale, nonché per la promozione delle industrie creative e culturali.

“I dati contenuti nel Quaderno dell’Associazione Civita sono confortanti e dimostrano che il settore culturale italiano, inteso in senso ampio sia nelle componenti pubbliche che in quelle private e sia a livello centrale che locale, ha compreso la grande opportunità offerta dal PNRR e sta lavorando in modo sinergico, come testimonia l’incontro di oggi, per utilizzare al meglio le risorse a disposizione. – ha affermato Giordani –. C’è ovviamente ancora molto da fare e come Associazione Civita, anche attraverso il nostro Comitato Borghi, intendiamo proseguire nel nostro impegno finalizzato a mettere in collegamento Istituzioni, Comuni e mondo delle imprese, soprattutto in relazione al tema dei borghi, per cogliere tutte le opportunità offerte dal PNRR e anche dalle prossime programmazioni comunitarie”.

Sindacati, verso nuovo sciopero nel trasporto pubblico locale

“Se non verrà dato seguito alle intese assunte in sede ministeriale, di cui rivendichiamo la piena validità, andiamo verso la proclamazione di un nuovo sciopero nel trasporto pubblico locale, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa”. Ad annunciarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna nel corso di una conferenza stampa che ha ripercorso le fasi della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del settore, sottolineando che “oggi si è avviata la seconda fase delle procedure di raffreddamento da chiudersi entro 10 giorni e in caso di esito negativo si potrà procedere con la proclamazione”.
“Due intese – hanno ricordato le organizzazioni sindacali – la prima dell’11 dicembre scorso con le controparti datoriali per il rinnovo del Ccnl Autoferrotranvieri – Internavigatori (Mobilità – Tpl) scaduto il 31 dicembre 2023 e la seconda il 18 dicembre con il Governo che si era impegnato al reperimento delle risorse a sostegno del rinnovo, in un settore che, a causa dei tagli al Fondo nazionale trasporti, nel corso degli anni, allo stato attuale non è in grado di essere autosufficiente nel sostenere i costi dell’intesa. Ad oggi risulta che lo strumento normativo, contenente la disposizione economica delle risorse, che, secondo le intese, si sarebbe dovuto concretizzare entro la metà di gennaio, non è ancora arrivato in Consiglio dei Ministri per ragioni assolutamente ignote, producendo per l’ennesima volta il rinvio tra le parti per la formalizzazione definitiva. Contestualmente, le associazioni datoriali hanno comunicato con una circolare formale alle aziende loro associate e informalmente a noi di non garantire i contenuti delle intese in assenza delle risorse”.
“Quanto accaduto in questi mesi – hanno spiegato Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna – configura una escalation di eventi lesivi della dignità di lavoratori e lavoratrici. Il ccnl in questione rappresenta infatti uno strumento di garanzia non solo per i circa 110 mila addetti del settore, ma anche per l’intero sistema del trasporto pubblico locale, da cui dipende l’esercizio del diritto alla mobilità della cittadinanza, nonché il benessere e le opportunità di sviluppo delle varie aree del Paese”.
“Da parte nostra – hanno concluso le organizzazioni sindacali – abbiamo richiesto alle associazioni datoriali di dare seguito a quanto definito nelle intese contrattuali di dicembre e ai soggetti istituzionali competenti, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’economia e delle Finanze e Mit, di dare seguito con urgenza agli impegni assunti sul piano delle risorse. In assenza di ciò dopo aver assunto e mantenuto un atteggiamento di responsabilità, tale da non determinare ulteriori elementi di criticità rispetto ad un iter di espletamento procedurale istituzionale, già di per sé estremamente delicato, manifestiamo una seria preoccupazione sulla tenuta della pace sociale nel settore e nel Paese e sulla mobilità dei cittadini, in un momento storico oltretutto caratterizzato da grandi eventi di portata internazionale”.

Olimpiadi 2026, Morelli: 160,6 milioni per interventi a Livigno, 8 Marzo si parte

“Grazie ad un investimento di 160 milioni di euro, Livigno si prepara ad accogliere in grande forma le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026”. Lo annuncia il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli oggi in visita ai cantieri.

Nei prossimi giorni, dall’ 8 al 14 marzo 2025, Livigno ospiterà l’Aerials & Moguls Olympic Test Event. “Questo è da considerare come il primo via alle Olimpiadi Un’importante prova generale per le competizioni olimpiche – sottolinea – che permetterà di testare l’efficacia delle infrastrutture, l’organizzazione e la logistica, in vista dell’evento principale”.

“Le opere in corso non si limitano alla preparazione dei Giochi Olimpici – sottolinea – ma puntano a rafforzare il ruolo della località come hub sportivo internazionale e destinazione turistica di eccellenza. Inizia un percorso che non solo garantirà il successo delle competizioni, ma lascerà una eredità duratura per la comunità e il turismo del territorio”, conclude Morelli.

Beppe Sala: “Vendiamo San Siro entro l’estate”

“La legge ci dice che noi, avendo l’offerta, dobbiamo fare comunque un bando pubblico, ma è chiaro che avrà come presupposto un’area dedicata al calcio. La legge ci dice poi che può partire la trattativa privata. Se oggi arriverà questa offerta la esamineremo e riferirò al Consiglio comunale. Il bando durerà circa 30-45 giorni e l’obiettivo è vendere lo stadio e le aree alle squadre per le vacanze estive”. A San Siro fino all’Olimpiade non succederà nulla perché si terrà l’inaugurazione dei Giochi, “poi i club inizieranno a fare un nuovo stadio di fianco al Meazza. Ci vorrà qualche anno, e quando sarà pronto rigenereranno il vecchio stadio, che secondo me è destinato a vivere come lo conosciamo fino al 2030”. Così, ieri, il sindaco di Milano Beppe Sala sul nuovo stadio Giuseppe Meazza di Milan e Inter.

Accordo tra Wegreenit e Deutsche Bank Spagna per efficientare i condomini

Wegreenit España, società controllata al 100% da Wegreenit SpA, general contractor con focus sull’efficientamento energetico di edifici esistenti (“retrofitting”), ha firmato con Deutsche Bank España (“Deutsche Bank Spagna”) un accordo per finanziamenti finalizzati all’efficientamento energetico dei condomini.

La pipeline di Wegreenit in Spagna per il 2025, con interventi per un valore di circa 70.6 milioni di euro, dimostra la capacità del Gruppo di creare valore anche all’estero, soprattutto grazie alla capacità di ricerca di fonti di finanziamento e all’esperienza pluriennale maturata con istituti di credito internazionali. In Italia Wegreenit ha registrato ricavi pari a 80 milioni di euro nel 2023 e dal 2021 ha realizzato oltre 200 interventi in più di 70 cantieri, per 197 mila mq di coibentazioni.

La collaborazione tra Wegreenit España e Deutsche Bank Spagna segna un momento chiave per l’espansione del Gruppo, che conferma la sua capacità di fornire soluzioni innovative per il rinnovo end-to-end degli edifici, garantendo qualità ed efficienza ai propri clienti. A fine 2024 Wegreenit ha avviato la propria espansione all’estero aprendo una sede proprio a Madrid, e successivamente in Portogallo, Polonia, Grecia, con Francia e Germania come prossime tappe del percorso di internazionalizzazione.

I finanziamenti oggetto dell’accordo con Deutsche Bank Spagna sono compatibili al 100% con le tipologie di sussidio all’efficientamento energetico previste nel paese e si distinguono per la flessibilità nelle tempistiche di intervento e nell’entità dell’investimento, da valutare in base alle necessità di ciascun condominio. Grazie a questa collaborazione la Società potrà realizzare progetti significativi, estendendo l’operatività anche a livello di quartieri e non solo di singoli edifici. Fabrizio Candoni, Ceo di Wegreenit, ha dichiarato: “La firma di questo primo contratto rappresenta un segno tangibile del nostro impegno nel percorso di internazionalizzazione avviato nel 2024. La ricerca dei canali di finanziamento è da sempre uno dei nostri elementi distintivi: grazie ai rapporti sviluppati con importanti realtà del settore bancario, in Italia e all’estero, siamo oggi in grado di agire come un tramite privilegiato tra banche e clienti”.

Eurozona, tasso di disoccupazione gennaio stabile al 6,2%

Nel mese di gennaio, cala la disoccupazione nell’Eurozona. Secondo l’Istituto di Statistica dell’Unione Europea (Eurostat), il tasso di disoccupazione destagionalizzato è stabile al 6,2%, in linea con il dato di dicembre (rivisto a 6,2% dal 6,3% indicato inizialmente) e più basso delle stime degli analisti che indicavano una risalita al 6,3%. Nell’intera Ue il tasso di disoccupazione stabile al 5,8%.

Plenitude e Infrastrutture avviano impianto agrivoltaico da 37 MW a Montalto di Castro

Plenitude ed Infrastrutture, attraverso la joint venture Hergo Renewables, hanno completato la realizzazione di un nuovo impianto agrivoltaico da circa 37 MW nel comune di Montalto di Castro (Viterbo), nel Lazio. L’impianto è operativo e produrrà annualmente più di 70 GWh di energia elettrica, pari al fabbisogno annuale di oltre 22.000 famiglie, e andrà ad arricchire il portafoglio di Plenitude per la produzione di energia rinnovabile in Italia, dove la Società ha attualmente oltre 1GW di capacità installata.

Questa operazione è solo il primo passo di una più ampia pipeline di progetti solari di Hergo Renewables, che si estende sia in Italia sia in Spagna. Per la realizzazione del progetto, Hergo Renewables ha inoltre collaborato con il National Biodiversity Future Center (NBFC), coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con l’obiettivo di garantire il pieno rispetto della biodiversità del territorio in cui sorge l’impianto. L’NBFC, primo centro di ricerca italiano sulla biodiversità, finanziato con fondi dell’Unione Europea NextGeneratioEU con il compito di conservare, ripristinare, monitorare e valorizzare la biodiversità italiana e mediterranea, è sostenuto da circa 2mila scienziati e 48 istituzioni tra cui il Ministero dell’Università e della Ricerca, l’Università della Tuscia, l’Università di Pavia, l’Università La Sapienza e l’Università del Salento.

Paolo Bellucci, Responsabile Rinnovabili di Plenitude in Italia, ha commentato: “Siamo orgogliosi dell’entrata di esercizio dell’impianto di Montalto di Castro, uno dei nostri più grandi parchi fotovoltaici in Italia, che conferma l’impegno di Plenitude per la crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili nel Paese, in linea con l’obiettivo della Società di raggiungere i 10 GW di capacità installata da fonti rinnovabili entro il 2028”. Pier Francesco Rimbotti, Amministratore Delegato di Hergo Renewables, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di aver lanciato questa nuova iniziativa che produrrà energia rinnovabile e pulita per oltre 22 mila famiglie italiane. Inauguriamo su questo progetto la nostra collaborazione con il CNR all’interno del National Biodiversity Future Center. Nell’ambito di questo importante progetto, assieme al CNR ed all’Università della Tuscia studieremo nature based solution per avere impianti sempre meglio integrati nel territorio”.

La Professoressa Maria Chiara Carrozza, Presidente del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche – ha commentato: “Il completamento dell’impianto agrivoltaico di Montalto di Castro rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile, coniugando innovazione tecnologica ed esigenze ambientali. Siamo contenti di contribuire a questa iniziativa attraverso il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il National Biodiversity Future Center, lavorando insieme a Plenitude, Infrastrutture, Hergo Renewables e l’Università della Tuscia per sviluppare soluzioni basate sulla natura che favoriscano la coesistenza tra produzione di energia e tutela della biodiversità”.

Edison Energia-Data4: Ppa per sviluppare l’energia solare in Italia

Data4, provider e investitore leader europeo nel settore dei data center, e Edison Energia, società del Gruppo Edison attiva nella vendita di energia elettrica e gas a imprese e famiglie, e servizi a valore aggiunto al segmento retail, annunciano oggi la firma di un Power Purchase Agreement. L’accordo decennale si basa su un parco fotovoltaico di nuova costruzione da 148 MWp (Megawatt-peak) in provincia di Viterbo con l’obiettivo di fornire energia decarbonizzata a ridotto impatto ambientale.

Di fronte alla crescita esponenziale del settore digitale, Data4 ha posizionato la scelta di fonti energetiche alternative al centro della propria strategia di Corporate Social Responsibility (CSR) contribuendo allo sviluppo di un settore più green. Grazie a questa nuova partnership, Edison Energia fornirà alla società oltre 500 GWh in dieci anni, pari al 10% dei consumi energetici di Data4 in Italia.

“L’Italia è un Paese chiave per Data4, e siamo lieti di supportare la produzione di energia rinnovabile a beneficio dei nostri clienti in partnership con un player leader del settore. Edison è un partner chiave per Data4 da quasi dieci anni, e questo PPA è un’altra prova del successo della nostra partnership” ha dichiarato Davide Suppia, Country Managing Director di Data4 per l’Italia. “Attraverso questo accordo baseload1, siamo in grado di coprire una parte più ampia del nostro fabbisogno energetico e di aumentare la quota di rinnovabili nei nostri contratti a lungo termine” ha aggiunto Olivier de Nomazy, Head of Energy sourcing. “L’accordo siglato con Data4 e l’avvio della fornitura confermano l’impegno di Edison Energia a fianco dei clienti nel processo di decarbonizzazione dei consumi”, ha dichiarato Massimo Quaglini, Ad di Edison Energia. “Mettiamo a disposizione dei nostri clienti, industriali e non, sia l’energia prodotta da impianti di produzione da fonti rinnovabili utilizzando tutte le tecnologie disponibili – eolico, idroelettrico, fotovoltaico – sia l’ampia esperienza maturata negli anni come primario operatore a livello nazionale. Puntiamo su qualità del servizio, flessibilità e contratti personalizzati: il nostro obiettivo è essere un partner affidabile che fa leva sul patrimonio di competenze ed asset del nostro Gruppo per accompagnare i nostri clienti verso un consumo sostenibile con ridotto impatto ambientale.”

Inwit: nel 2024 utile e ricavi in crescita, aumenta cedola

Infrastrutture Wireless Italiane (Inwit) chiude il 2024 con ricavi a 1,036 miliardi di euro, in aumento del 7,9% rispetto al 2023. L’utile si attesta a 353,8 milioni di euro, in crescita del 4,2%l, mentre l’ebitda è pari a 946,7 milioni di euro, in crescita del 7,7%, con margine sui ricavi stabile al 91,4%. Gli investimenti industriali del periodo sono stati pari a circa 316 milioni di euro. Il CdA ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti convocata per il 15 aprile la distribuzione di un dividendo, relativo all’esercizio 2024 e inclusivo dell’utilizzo di parte delle riserve disponibili, pari ad 0,5156 euro per in crescita del 7,5% rispetto all’anno precedente, per un importo massimo pari a 480 milioni di euro.

Quanto al piano al 2030 Inwit prevede nel periodo investimenti per circa 1,5 miliardi di euro, di cui circa 600 milioni nel periodo 2025-2026. E’ previsto poi un miglioramento della remunerazione degli azionisti. Il dividendo per azione è previsto in crescita del 7,5% l’anno fino al 2026 (pagamento atteso nel 2027), confermando la precedente dividend policy. Successivamente si prevede un dividendo per azione in crescita media annua di almeno il 5% fino al 2030. Inoltre, dopo il primo piano da 300 milioni di euro tra il 2023 e il 2024, sarà proposto agli azionisti di approvare un nuovo piano di acquisto di azioni proprie, da eseguirsi anche in più tranche, per un importo massimo pari a 400 milioni di euro, da concludersi entro 12 mesi dall’approvazione assembleare. Proposto anche un pagamento di un dividendo straordinario, a novembre 2025, nella misura di 0,2147 euro per azione, per un importo massimo di 200 milioni di euro.

Maire: nuovo piano punta a oltre 11 mld ricavi 2034, payout a 66% dal 2026

Il nuovo piano strategico di Maire stima che il gruppo di ingegneria raggiunga gli 8-8,5 miliardi di ricavi nel 2029 (dai 5,9 miliardi del 2024) e superi gli 11 miliardi nel 2034 con un margine ebitda che a cinque anni e’ prevista all’8-9% e a 10 anni al 9-10%. E’ quanto annuncia il gruppo in un comunicato.

I ricavi sono quindi stimati crescere nell’ordine del 6-10% annuo nei primi cinque anni e del 5-9% nel secondo quinquennio grazie alla spinta in particolare delle attivita’ Sustainable Technology Solutions (+20-25% nel primo quinquennio e +12-17% nel secondo) che dovrebbe raggiungere i 900 milioni-1 miliardo di fatturato nel 2029 e 1,8 miliardi nel 2034. A livello di ebitda la stessa divisione dovrebbe raggiungere un ebitda di 200-250 milioni al 2029 e circa 450 milioni al 2034. A livello di gruppo l’ebitda e’ stimato quindi a 620-720 milioni nel 2029 e a 1,1 miliardi nel 2034.

Gli investimenti sono previsti tra 900 e 1 miliardo nel decennio. Dal 2026 il gruppo prevede di portare la distribuzione di dividendi al 66% dell’utile netto consolidato contro il 55% distribuito sui risultati 2024

Gli investimenti della business unit Sustainable Technology Solutions – riporta il comunicato – saranno concentrati nei primi anni del piano e saranno dedicati all’ampliamento del portafoglio tecnologico e alla validazione di nuove soluzioni, sia attraverso acquisizioni selettive che R&D interna. Gli investimenti della business unit Integrated E&C Solutions – che dovrebbe aumentare i ricavi nella media annua del 4-7% raggiungendo quota 7,1-7,5 miliardi nel 2029 e 10 miliardi nel 2034 – includeranno operazioni di M&A di importo non rilevante per espandere la capacita’ di ingegneria, investimenti per l’implementazione del piano di neutralita’ carbonica Met Zero e iniziative di innovazione digitale, nonche’ co-investimenti in selezionati progetti integrati. In particolare, la controllata Met Development partecipera’ come investitore di minoranza in iniziative che adottano le tecnologie Nextchem e prevedono il coinvolgimento di Tecnimont nella fase esecutiva, per un totale compreso tra 250 e 300 milioni previsti nell’arco del piano .

Maire intende “mantenere una struttura finanziaria solida e flessibile” anche considerando il piano di investimenti: le disponibilita’ nette adjusted sono previste a circa 700 milioni nel 2029 e a oltre 1,9 miliardi nel 2034, anche grazie ad un livello piu’ normalizzato di investimenti e ai ritorni derivanti dagli investimenti di Met Development nella seconda meta’ del piano. E’ inoltre prevista una riduzione del debito lordo.

Accenture, in Italia solo il 46% dei dirigenti prevede IA per lavoratori prossimamente

L’Intelligenza Artificiale (IA) non è più solo un’innovazione tecnologica, ma il motore che sta ridefinendo il modo in cui le aziende operano e crescono. Lo conferma Accenture nel suo nuovo report Technology Vision 2025, che analizza le principali tendenze in atto. Lo studio evidenzia come l’IA abbia raggiunto un livello di autonomia senza precedenti, trasformandosi in un alleato strategico per produttività e innovazione. Tuttavia, con questa crescente indipendenza, si pone una sfida cruciale per le aziende: garantire fiducia nei sistemi IA, sia per i dipendenti sia per i consumatori. Secondo Accenture, i leader devono prepararsi a un futuro in cui l’IA sarà ovunque, agendo autonomamente come supporto per conto delle persone. La fiducia diventa quindi un asset strategico, senza il quale le organizzazioni rischiano di perdere enormi opportunità di crescita. Non a caso, l’88% dei dirigenti italiani ritiene fondamentale comunicare la strategia aziendale sull’IA per rafforzare la fiducia dei propri dipendenti. Tuttavia, solo il 46% prevede di rendere accessibili strumenti di Intelligenza Artificiale generativa ai lavoratori nei prossimi tre anni, evidenziando la necessità di maggiore consapevolezza e pianificazione.

Uno degli aspetti chiave della ricerca è la crescente accessibilità dell’IA, che permetterà alle imprese di qualsiasi dimensione di adottare tecnologie avanzate con maggiore facilità e costi ridotti. Questa democratizzazione ridurrà il divario tecnologico e accelererà l’innovazione, con impatti rilevanti su tutti i settori. Oltre il 33% dei dirigenti italiani, infatti, prevede un incremento significativo nell’uso degli agenti IA nei prossimi tre anni, mentre gli investimenti in human robotics hanno raggiunto 1,19 miliardi di dollari nel 2024, segnando un’accelerazione straordinaria nello sviluppo tecnologico. Secondo Accenture, l’IA ha un potenziale di trasformazione significativo per le organizzazioni italiane, con effetti diretti sulla crescita economica del Paese.

“La Tech Vision 2025 ci mostra un futuro in cui l’IA non è solo uno strumento a disposizione di organizzazioni e paesi, ma un vero e proprio catalizzatore di crescita e trasformazione – afferma Teodoro Lio, amministratore delegato di Accenture Italia –. Per le aziende italiane, l’IA rappresenta un imperativo strategico in grado di innovare modelli di business, ottimizzare le operations e migliorare l’esperienza dei consumatori, con incrementi sul PIL fino a 15 miliardi di euro per i settori tradizionali del Made in Italy. Tuttavia, per sfruttarne tutto il potenziale, non basta implementarla: bisogna integrarla in modo efficace in tutti i processi aziendali, garantire l’accelerazione degli investimenti e chiudere il gap delle competenze, rafforzando il patto di fiducia dell’ecosistema verso questa rivoluzione tecnologica che deve tenere l’uomo alla sua guida”.

Il grande potenziale per l’economia italiana

L’Italia ha davanti l’opportunità di trarre un vantaggio enorme da una transizione tecnologica ben gestita, riducendo il divario con altri Paesi europei e affermandosi come hub di innovazione. Tra i principali fattori c’è la diversificazione dell’economia, che include settori ad alto potenziale per le applicazioni IA, come la manifattura avanzata, la finanza e il retail e importanti hub industriali, con aziende leader nella robotica, nell’agroalimentare, nei marchi di lusso e nell’automotive. Inoltre, l’Italia può beneficiare di un ecosistema tecnologico in crescita, con una buona presenza di startup, incubatori e aziende leader nel digitale. Infine, i distretti universitari e i centri di ricerca presenti in tutto il Paese possono favorire il trasferimento tecnologico, la ricerca e sviluppo, accelerando la trasformazione delle aziende. Seguendo le tendenze delineate nella Technology Vision 2025, le aziende italiane possono quindi migliorare la produttività, ridurre il debito tecnologico e consolidare la loro posizione nel panorama globale dell’innovazione, a patto di accelerare gli investimenti in infrastrutture digitali e formazione, e promuovere la collaborazione tra settore pubblico e privato.

Le quattro tendenze della Technology Vision 2025

Il Big Bang Binario. Quando l’IA si espande in maniera esponenziale, rivoluziona i sistemi – L’IA generativa sta vivendo un’espansione esponenziale, trasformando il modo in cui le aziende progettano, sviluppano e utilizzano la tecnologia. La crescente autonomia degli agenti digitali IA sta accelerando la creazione di nuovi software, riducendo costi e tempi di sviluppo, mentre l’interazione in linguaggio naturale semplifica l’accesso alla tecnologia per un numero sempre maggiore di utenti. Questo fenomeno, definito Big Bang Binario, sta portando a un ecosistema tecnologico fondato su abbondanza, astrazione e autonomia. Nei prossimi tre anni, l’adozione di agenti IA nelle aziende italiane crescerà in modo significativo, con il 33% dei dirigenti che prevede un impatto rilevante sulla produttività e l’85% che ritiene che questi strumenti ridefiniranno i sistemi digitali aziendali.

Il tuo volto in futuro: differenziarsi in un momento in cui le interfacce sono tutte uguali – Gli assistenti IA stanno diventando un punto di contatto sempre più rilevante tra aziende e clienti, ma il rischio è che chatbot generici creino esperienze impersonali, minando la differenziazione del brand. Per questo, sviluppare IA personalizzate, con una voce e una personalità coerente, è essenziale per rafforzare il rapporto con i consumatori e aumentare la fiducia. Un’esperienza su misura può trasformare la customer experience in un vantaggio competitivo, rendendo l’IA un vero brand ambassador. Il 94% dei dirigenti italiani concorda sull’importanza di questa evoluzione e considera prioritario creare assistenti IA capaci di rappresentare al meglio l’identità aziendale nei prossimi tre anni.

Un corpo per gli LLM: in che modo i foundation model reinventano la robotica – La robotica sta entrando in una nuova era grazie all’integrazione dei foundation model, che permettono ai robot di adattarsi a diversi compiti senza necessità di riprogrammazione. Queste nuove capacità, abilitate dall’IA generativa e dal linguaggio naturale, consentono ai robot di comprendere meglio l’ambiente circostante, interagire con gli esseri umani e affrontare situazioni complesse con maggiore autonomia. Questa evoluzione sta rivoluzionando settori come la manifattura, la logistica e la sanità, aprendo nuove opportunità di collaborazione tra uomo e macchina. Sebbene la maggior parte dei dirigenti aziendali italiani sia ottimista rispetto a questa nuova sinergia, l’81% segnala la necessità di ampliare le aree di applicazione dei principi di ‘IA responsabile’ man mano che i robot verranno impiegati in contesti fisici.

Il nuovo ciclo di apprendimento: come persone e IA stanno definendo un circolo virtuoso fatto di apprendimento, leadership e creazione – L’IA non si limita più ad automatizzare i processi, ma sta ridefinendo il modo in cui i lavoratori acquisiscono competenze e creano innovazione. Grazie all’integrazione dell’IA generativa, ogni dipendente può accedere a strumenti avanzati per migliorare la propria produttività e contribuire attivamente alla crescita aziendale. Questa evoluzione non elimina il ruolo umano, ma lo trasforma, portando a una ridefinizione delle mansioni e a un maggiore coinvolgimento nelle attività strategiche. Il 73% dei dirigenti ritiene essenziale investire nella formazione dei dipendenti sugli strumenti IA nei prossimi tre anni, per garantire che la forza lavoro sia pronta a sfruttare appieno il potenziale della tecnologia e a operare in sinergia con essa.

Autostrade per l’Italia avvia la prima sperimentazione di Bio GPL per uso industriale in Italia

Per la prima volta in Italia, nel settore constructions, sarà il bio Gpl, gas non fossile, a sostituire l’olio Btz di origine petrolifera nella produzione di asfalto. Prosegue così l’attività di decarbonizzazione di Amplia Infrastructures, società del Gruppo Autostrade per l’Italia, player di riferimento nella costruzione, manutenzione, ripristino e ammodernamento delle strade e autostrade.

La società ha infatti avviato una sperimentazione con Liquigas, leader di mercato in Italia nella distribuzione di Gpl (Gas di petrolio liquefatto) e Gnl (Gas naturale liquefatto), con la consegna e distribuzione per la prima volta del bio Gpl, certificato sostenibile secondo lo schema Iscc Plus (International Sustainability & Carbon Certification). Il bio Gpl è un gas propano prodotto da materie prime biologiche – si tratta infatti di un sottoprodotto della raffinazione di gasolio ‘bio’ Hvo – ma con le stesse caratteristiche chimiche e di utilizzo nonché le stesse performance del Gpl tradizionale, che quindi consente una riduzione delle emissioni di CO2 fino all’80%. Con questo bio Gpl Amplia alimenterà a Marcianise, in questa fase pilota, il proprio impianto di produzione di asfalto, precedentemente alimentato a Btz, senza necessità di interventi sull’infrastruttura. Nel 2024 la produzione totale di conglomerati bituminosi di Amplia è stata di circa 317mila tonnellate, di queste il 55%, pari a circa 175mila tonnellate, è stato realizzato a “tiepido”: tecnica che, riducendo le temperature di produzione, ha permesso un risparmio di C02 di circa 15 tonnellate. Numeri che fanno di Amplia la prima azienda in Italia per produzione di questa tipologia di asfalto e conferma il lavoro e l’impegno del Gruppo nella riduzione dell’impronta carbonica e nell’utilizzo di nuove tecnologie meno impattanti per l’ambiente.

“L’impegno per la Sostenibilità del Gruppo Autostrade per l’Italia e, in particolare, della sua controllata AMPLIA, – dichiara Paolo Carmona, Consigliere Delegato e Direttore Generale di Amplia, – si sviluppa tramite strategie innovative: elettrificazione della flotta, economia circolare per mezzo dell’incremento del fresato reimpiegato, ricerca nel processo produttivo, ad esempio attraverso lo sviluppo di conglomerati bituminosi prodotti a tiepido. La conversione degli impianti per l’utilizzo di combustibili innovativi e a ridotte emissioni è uno dei nostri principali impegni e questa iniziativa testimonia quanto lo sforzo del Gruppo si traduca costantemente in azioni concrete”. La “stesa” della pavimentazione con asfalto tiepido è più sostenibile di quella di asfalto caldo perché comporta un abbassamento delle temperature di stesa, e dunque un miglioramento di condizioni per gli operai che lo stendono, per la diminuzione dei fumi e la riduzione di esposizione alle alte temperature. La materia prima utilizzata proviene inoltre da materiali riciclati: è un’innovazione, quindi, che promette di essere un game-changer perché favorisce contemporaneamente la tutela dell’ambiente e dei lavoratori e l’economia circolare.

La strategia per una mobilità sempre più sostenibile di Aspi trova ulteriori conferme nelle attività che si stanno portando avanti in ambito manutentivo che, ad oggi, si sono concretizzate nello sviluppo del Grip Mastic Asphalt, una tipologia di conglomerato bituminoso ad aderenza migliorata realizzato con l’utilizzo di 100% di graniglia da aggregato sintetico, ovvero l’inerte ricavato dalla frantumazione e dal recupero delle scorie nere d’acciaieria, e nella introduzione all’interno del E-Pms , applicativo di asset management per i lavori di manutenzione delle pavimentazioni stradali, di un parametro di valutazione dell’impatto ambientale dei piani di manutenzione denominato Ear (Environmental Asphalt Raing). Questo rappresenta un altro esempio di come il settore in cui si opera possa prevedere una nuova concezione green e più sostenibile nella progettazione e nella realizzazione delle opere. Il Gruppo Autostrade per l’Italia ha posto le basi della propria strategia Esg definendo obiettivi ambiziosi, avviando iniziative che coinvolgono in questo percorso tutti i suoi principali stakeholder, disegnando un nuovo sistema per la governance della sostenibilità e rivedendo molti processi di business.

Hong Kong, apre il parco sportivo Kai Tak progettato da Populous

Il Kai Tak Sports Park è un’area di 28 ettari che ridefinisce la forma della città. Ha un valore di 30 miliardi di dollari di Hong Kong (HK$), ed è situato nell’area dell’ex aeroporto di Kai Tak a Kowloon. Un luogo destinato a essere la vetrina mondiale dei principali eventi di Hong Kong. Populous ha sviluppato il masterplan per il parco, integrando strutture sportive e di intrattenimento di alta qualità con spazi commerciali, di benessere, ricreativi e comunitari per favorire un ambiente di facile fruizione. Inoltre, lo splendido stadio Kai Tak da 50.000 posti, progettato dagli architetti di Populous, pone indiscutibilmente Hong Kong come centro globale per i principali eventi internazionali. Nel parco sportivo sono integrati anche la Kai Tak Arena da 10.000 posti al coperto e il Kai Tak Youth Sports Ground da 5.000 posti all’aperto. Quattordici ettari del parco sono dedicati a spazi aperti. I tifosi non dovranno aspettare molto per poter godere di questo nuovo e fantastico punto di osservazione sul mondo dello sport in città. Il torneo di Hong Kong Sevens Rugby si terrà infatti al Kai Tak Stadium dal 28 al 30 marzo, solo due settimane prima che i Coldplay portino il loro Music of the Spheres World Tour nello stadio. Populous ha impiegato i suoi esperti di architettura, brand, interni e wayfinding presenti a Hong Kong in Asia e in Australia per realizzare la struttura, diventata già uno dei più grandi punti di riferimento sportivi al mondo, ancora prima che un singolo giocatore abbia messo piede in campo. Richard Breslin e Paul Henry, Senior Principal e Co-Managing Director APAC di Populous, commentano i sette anni di meticoloso lavoro di progettazione: “Il Kai Tak Sports Park ha preso un’area sottoutilizzata di Hong Kong e l’ha restituita alla comunità. È un’opera che ha plasmato la città e che Populous ha contribuito a progettare. Sono orgoglioso di essere qui stasera per assistere alla presentazione di queste strutture di livello mondiale. Non vedo l’ora di essere sulla South Terrace per i Sevens, quando il terreno di gioco dello stadio sarà inaugurato tra poche settimane”. La Terrazza Sud dello Stadio Kai Tak è uno spazio per eventi che è anche la finestra sul mondo dello sport di Hong Kong. Consente infatti agli spettatori di immergersi nel vivo dell’azione, mentre l’imponente facciata di vetro alle loro spalle offre una vista panoramica sul Victoria Harbour collegando perfettamente lo stadio al vivace paesaggio della città. “La Terrazza Sud ricreerà in questa nuova struttura la stessa atmosfera che si è generata negli ultimi 30 anni nella Tribuna Sud dello stadio So Kon Po, progettato anch’esso da Populous”, ha aggiunto Breslin.

Paul Henry, che ha partecipato al progetto fin dall’inizio, ha dichiarato: “Quando è stato posato l’ultima parte di prato, quando la plastica è stata tolta dai sedili e le luci si sono accese stasera, un nuovo pezzo di Hong Kong è stato mostrato al mondo. Questo è il centro sportivo e di intrattenimento più completo al mondo, proprio qui, nel cuore della città. Hong Kong è uno dei luoghi più densamente popolati del mondo, quindi avere un impianto come questo, così inserito nel tessuto della comunità circostante, è qualcosa di molto speciale, soprattutto per gli abitanti. Si tratta di un gioiello, ideale per ospitare i grandi eventi internazionali e per lo sviluppo di atleti d’élite.Il design del parco sportivo lo lega alla città e al porto e mette in risalto la sua posizione unica”.

Il punto focale e “fiore all’occhiello” del parco sportivo è il Kai Tak Stadium, dove nelle prossime settimane saranno protagonisti gli Hong Kong Sevens e i Coldplay. Il tema della facciata è quello della “Perla d’Oriente”: l’esterno dello stadio è composto da 27.000 pannelli di alluminio con una forma a perla che cambia colore con la luce naturale, passando dal blu cobalto al viola metallizzato e all’argento durante il giorno. Visto dalla baia, aggiunge un nuovo punto di riferimento immediatamente riconoscibile al famoso skyline del lungomare di Hong Kong. Questo risultato mette in luce la vasta esperienza di Populous nella modellazione digitale delle informazioni di costruzione e nella progettazione, evidenziando la profondità delle conoscenze e l’approccio innovativo che lo studio ha apportato a questo progetto trasformativo e su larga scala. “Edifici come il Kai Tak Stadium sono i punti fermi di questo progetto, ma le altre stazioni e i percorsi all’interno della zona sono altrettanto importanti per l’esperienza complessiva dei visitatori”, ha dichiarato Paul Henry. “Negli ultimi giorni è stato davvero emozionante vedere gli abitanti di Hong Kong camminare lungo il Kai Tak Sports Avenue per raggiungere il Kai Tak Youth Sports Ground insieme a visitatori provenienti da tutto il mondo. La passeggiata attraverso il parco, lungo la Avenue, è stata pensata per rendere più magica l’attesa per i grandi eventi e allo stesso tempo per celebrare lo sport e il tempo libero in tutte le sue forme.”

M.Gia.

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