La giornata

Trump valuta un’emergenza nazionale per dazi UNIVERSALI

  • Ciriani: “su Starlink una polemica costruita a tavolino, per questo Meloni non intende riferire in Parlamento”
  • Calderone: “Il bonus Zes sarà applicato alle assunzioni da settembre”
  • Pnrr, Assintel: “con i ritardi di pagamento delle scuole a rischio centinaia di Pmi del digitale”
  • Piano Mattei, Pirozzi (Iai): “Grandi potenzialità, bene i correttivi ma serve una strategia di lungo periodo”

08 Gen 2025

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Il presidente eletto Donald Trump sta valutando di dichiarare un’emergenza economica nazionale per implementare le sue politiche sui dazi ed imporle su larga scala. A riportarlo è stata ieri la Cnn riportando fonti vicine al presidente. In  questo modo, Trump, attraverso l’International Economic Emergency Powers Act, potrà il potere di istituire un programma di dazi diffuso, consentendogli di supervisionare le importazioni. Le fonti della CNN hanno osservato che non è stata ancora presa una decisione definitiva sull’emergenza nazionale, mentre si stanno valutando soluzioni alternative che potrebbero limitare l’imposizione di dazi solo in specifiche aree del commercio statunitense. Nulla è escluso”, ha dichiarato una seconda fonte, riconoscendo che ci sono stati intensi dibattiti sull’opportunità di dichiarare un’emergenza nazionale. Il team di transizione di Trump non ha risposto a una richiesta di commento dell’emittente americana. Trump aveva già utilizzato l’Ieepa nel 2019 per minacciare un dazio del 5% su tutte le importazioni dal Messico, da aumentare al 25% qualora il Messico non avesse preso provvedimenti per ridurre il numero di immigrati irregolari che attraversavano il confine con gli Stati Uniti. Intanto, ieri, l’ipotesi di dazi universali è stata una doccia fredda sui mercati finanziari europei, che hanno chiuso in rosso, ad eccezione della borsa di Milano.

Ciriani: “su Starlink una polemica costruita a tavolino, per questo Meloni non intende riferire in Parlamento”

“Rispetto alle richieste arrivate dai partiti di opposizione sulla presenza della presidente del Consiglio in Parlamento sulla vicenda Starlink, la presidente del Consiglio non intende partecipare in Parlamento a una discussione su questo tema perché riteniamo sia una polemica costruita a tavolino”.  Lo ha dichiarato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani a margine della conferenza dei capigruppo del Senato durante la quale le opposizioni (in particolare Pd e Italia viva) hanno rinnovato la richiesta della presenza di Meloni in aula. “La presidente del Consiglio – ha proseguito Ciriani – ha già dichiarato nei giorni scorsi che non c’è nessun contratto con Starlink e che non è stato questo l’oggetto della discussione tra lei e il presidente degli Stati Uniti Trump. Quindi non c’è nulla da riferire in Parlamento”.  “La presidente non scappa dal Parlamento, ma semplicemente non c’è nulla da riferire”, ha ribadito Ciriani precisando, tuttavia, che “i ministri competenti, per la parte di loro competenza (come oggi Crosetto alla Camera) riferiranno appena sarà possibile su tutte le parti di loro competenza e in base alle richieste che saranno loro rivolte”.

Calderone: “Il bonus Zes sarà applicato alle assunzioni da settembre”

“Il decreto attuativo del bonus Zes, per incentivare l’assunzione dei lavoratori al Sud ha completato stamane il proprio iter: l’incentivo sarà applicato alle assunzioni effettuate a decorrere dal 1° settembre 2024”.  Lo ha detto la ministra del Lavoro, Marina Calderone, nel corso del question time alla Camera, rispondendo ad un’interrogazione dsella deputata Marta Schifone di Fratelli d’Italia sulle iniziative per consolidare l’aumento dell’occupazione, in particolare nel Mezzogiorno. “Dopo un iter complesso e una fitta interlocuzione con la Commissione europea sono prossime all’autorizzazione le misure che promuovono l’autoimprenditorialità e il lavoro autonomo per tutto il territorio nazionale, nonché il bonus applicabile all’assunzione di dipendenti e alla creazione nuove imprese da parte di giovani che decidano di investire in settori strategici per la transizione green e digitale”, ha aggiunto.

Pnrr, Assintel: “con i ritardi di pagamento delle scuole a rischio centinaia di Pmi del digitale”

“Esprimiamo una grande preoccupazione per le difficoltà che le aziende fornitrici stanno affrontando nel contesto dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), in particolare per il bando Next Generation Classroom e Labs”. A lanciare l’allarme è il presidente di Assintel -Confcommercio, Paola Generali. “Nonostante i fondi stanziati per rinnovare e digitalizzare oltre 50mila aule in più di 8mila istituti, e le forniture arrivate nella maggior parte dei casi nei tempi stabiliti (entro l’estate), i gravi ritardi nei pagamenti e la confusione nelle procedure rischiano di compromettere la stabilità finanziaria delle imprese e gli obiettivi del Pnrr. Se non si interviene tempestivamente, il rischio è che centinaia di Pmi italiane del digitale entrino in crisi, con conseguenze devastanti per il settore, per l’occupazione e per il progresso del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. “Come abbiamo già illustrato al Governo – prosegue – le centinaia di Pmi italiane che operano nel settore delle forniture digitali per le scuole si trovano in una situazione insostenibile. I ritardi nei pagamenti, che superano ormai i 150 giorni, e le difficoltà procedurali stanno mettendo a rischio la loro liquidità, danneggiando anche la credibilità nei confronti delle banche e dei fornitori. Questa situazione sta gravando sulle piccole e medie imprese, costrette ad anticipare l’Iva e ad affrontare costi bancari imprevisti, con il rischio di compromettere la loro solvibilità”. “Assintel – incalza il presidente di Assintel – chiede al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero dell’Istruzione di garantire che le nuove procedure semplificate per l’erogazione dei fondi vengano applicate con efficacia anche al bando Next Generation Classroom e Labs, senza ulteriori criticità. È fondamentale che vengano fornite indicazioni chiare alle scuole riguardo le tempistiche di pagamento e che queste siano in grado di emettere rapidamente i mandati di pagamento – sottolinea Generali -. Inoltre, le scuole devono essere informate sull’applicazione degli interessi di mora per i ritardi non imputabili ai fornitori. Infine, chiediamo l’istituzione di tavoli di confronto tra le istituzioni e gli attori coinvolti, per evitare che simili problematiche si ripetano in futuro”, conclude.

Piano Mattei, Pirozzi (Iai): “Grandi potenzialità, bene i correttivi ma serve una strategia di lungo periodo”

Il Piano Mattei ha grandi potenzialità, basti pensare a come è stato accolto a livello internazionale e dai partner africani e a quanti settori coinvolge. Ma rimangono diversi nodi irrisolti. Il giudizio, corredato da analisi, arriva chiaro dall’Istituto Affari Internazionali. A formularlo, ieri in audizione alla Camera dei Deputati, la responsabile del programma “Ue, politica e istituzioni” e responsabile delle relazioni istituzionali dell’Istituto, Nicoletta Pirozzi. Tra i correttivi da accogliere positivamente secondo Pirozzi ci sono: il passaggio dalla prospettiva nazionale ad una europea e internazionale del Piano, ora più connesso al Global Gateway europeo e ai partenariati internazionali in seno al G7. E, ancora, sul fronte delle risorse l’istituzione di un fondo multidonatori, un fondo bilaterale e la collaborazione con Cassa depositi e prestiti.
Secondo l’analista dello Iai, però, sono almeno cinque i nodi da risolvere attorno al Piano Mattei: da un dialogo politico da instaurare con i Paesi africani passando per una vera e propria strategia e annesso monitoraggio degli obiettivi di breve, medio e lungo periodo fino all’implementazione di una vera e propria agenda. E ancora, servirebbero maggior trasparenza e accessibilità riguardo ai dati e i risultati da comunicare pubblicamente oltre a una più generale salvaguardia e potenziamento della cooperazione allo sviluppo. L’ultima relazione sullo stato d’attuazione del Piano mattei è aggiornata al 10 ottobre scorso.
“Il Piano Mattei – ha concluso Pirozzi in audizione – può davvero rappresentare un cambio di paradigma per le relazioni con l’Africa, ma solo se dotato di un approccio strategico inclusivo e di lungo periodo, con risorse adeguate e un coordinamento con gli attori internazionali rilevanti, assicurando il coinvolgimento del settore privato e della società civile italiana e africana”

A dicembre in calo il sentiment economico nella Ue

A dicembre 2024, l’indicatore del sentiment economico (Esi) è diminuito sia nell’Ue (-1,7 punti a 94,5) che nell’area dell’euro (-1,9 punti a 93,7). Anche l’indicatore delle aspettative occupazionali è diminuito in entrambe le aree (Ue: -1,0 punti a 98,4; area euro: -1,4 punti a 97,3). Entrambi gli indicatori si collocano al di sotto della loro media di lungo periodo, pari a 100. Lo rende noto la Commissione Ue. Parallelamente nel dicembre 2024, la stima flash della Direzione generale Ecfin dell’indicatore di fiducia dei consumatori è scesa di 1,0 punti percentuali nell’UE e di 0,7 punti percentuali nell’area dell’euro. Scendendo a -13,4 (Ue) e -14,5 (area dell’euro) punti, la fiducia dei consumatori è scesa per il secondo mese consecutivo, portandosi ulteriormente al di sotto della sua media di lungo periodo.

Consiglio regionale Liguria, no al rigassificatore a Vado Ligure

L’Assemblea legislativa – nella seduta del 7 gennaio – ha approvato all’unanimità una mozione unitaria, sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza e minoranza, contro il ricollocamento della nave rigassificatrice Golar Tundra nello specchio acqueo antistante Vado Ligure. Il documento “impegna il Presidente e la Giunta a trasformare in atti concreti e ufficiali della Regione Liguria le dichiarazioni rilasciate alla stampa in merito alla collocazione del rigassificatore Fsru Golar Tundra nello specchio acqueo antistante Savona-Vado Ligure, esprimendo nelle sedi più opportune le valutazioni su cui trova fondamento la propria contrarietà, al fine di bloccare l’iter di trasferimento del suddetto impianto in Liguria”.

Edison Energia diventa fornitore di Confindustria, si aggiudica gara per 2,5 GWh l’anno

Edison Energia, società del Gruppo Edison attiva nella vendita di energia elettrica e gas a imprese, famiglie e servizi a valore aggiunto al segmento retail, ha vinto la gara di Confindustria per la fornitura di 2,5 GWh all’anno di energia elettrica. Con questa aggiudicazione Edison annovera tra i propri clienti Confindustria: la fornitura è attiva dal primo gennaio 2025 e coprirà i fabbisogni energetici della sede di via dell’Astronomia per il biennio 2025-2026. Edison Energia è, sin dall’inizio della liberalizzazione dei mercati dell’energia elettrica e del gas naturale, attiva nella fornitura alle aziende manifatturiere di ogni tipologia e settore, direttamente o tramite i Consorzi promossi da Confindustria. In particolare, Edison Energia è un operatore di riferimento per le aziende energivore in settori quali produzione di acciaio, carta, vetro, ceramica, chimica, gomma e plastica, gas tecnici, calce e cemento, e per tutte le altre tipologie di aziende manifatturiere (agroalimentare, automotive, metalmeccanica, arredamento, lavorazione del legno, edilizia, ecc.) o di servizi (grande distribuzione, media e telecomunicazioni, acquedotti, reti ferroviarie e autostradali, aeroporti), oltre che per la Pubblica Amministrazione. La società è stata tra le prime nel settore ad offrire, a partire dal 2019, la possibilità di sottoscrivere contratti Corporate Power Purchase Agreement (C-PPA) da fonti rinnovabili, ossia contratti a lungo termine per l’acquisto di energia, con cui le aziende si assicurano un prezzo dell’energia concordato per la durata dell’accordo, energia prodotta da impianti idroelettrici, eolici o fotovoltaici esistenti o in costruzione. In parallelo, Edison Energia è stata il primo operatore attivo nel ritiro e commercializzazione del biometano a partire dal 2018, con forniture dedicate al settore del trasporto e che, prossimamente, potranno essere estese grazie al nuovo contesto normativo anche alle aziende industriali.

A2A in partnership con Metro Italia per lo sviluppo della mobilità elettrica

A2A, attraverso la controllata A2A E-Mobility, e Metro Italia hanno siglato una partnership che prevede l’installazione di 156 punti di ricarica per i veicoli elettrici e ibridi plug-in presso 33 punti vendita dell’insegna specializzata nel commercio all’ingrosso nel settore Horeca presenti in 14 Regioni. Le colonnine che A2A mette a disposizione, spiega una nota, sono di tipo Quick, a corrente alternata fino a 22 kW, e Fast o Ultrafast a corrente continua, dai 50 ai 100 kW: gli automobilisti potranno quindi scegliere tra ricariche veloci ad alta potenza e ricariche piu’ lente a potenza inferiore, a seconda delle loro esigenze. Ad oggi sono gia’ attive 94 prese di ricarica in 19 punti vendita Metro a Milano (Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, San Donato Milanese, Baranzate), Castellanza, Brescia, Seriate (Bergamo), Piacenza, Castelmaggiore (Bologna), Torino, Sesto Fiorentino, Lucca, San Giovanni Teatino (Chieti), Verona, Parma, Lana (Merano), Osimo (Ancona), Silea (Treviso) e Ventimiglia. L’accordo prevede ulteriori attivazioni – per un totale di 156 punti di ricarica – anche nelle localita’ di Bari, Bastia Umbra, Elmas (Cagliari), Pisa, Vertemate (Como), Genova, La Spezia, Moncalieri, Roma, Sassari, Trieste e Olbia. ‘La partnership con Metro Italia’, commenta Fabio Pressi, ad di A2A E-Mobility, ‘e’ un tassello importante di questa strategia: grazie alle nostre installazioni nella loro rete di parcheggi, possiamo ampliare significativamente la disponibilita’ di punti di ricarica, contribuendo concretamente al raggiungimento degli obiettivi del Piano strategico del gruppo A2A, che prevede oltre 26.000 punti di ricarica al 2035 su tutto il territorio nazionale’. Secondo Marco Celenta, direttore End to End supply chain management di Metro Italia, ‘attraverso questa iniziativa Metro Italia vuole contribuire concretamente alla riduzione delle emissioni nell’atmosfera. Rendendo le colonnine accessibili a tutti offriremo un utile servizio anche alle comunita’ limitrofe ai nostri punti vendita’.

Da oggi in libreria “Il Glossario della sostenibilità”, nasce dalla collaborazione tra Asvis, Ferpi e Rai

E’ disponibile da oggi  in libreria e negli store digitali in e-book “Il Glossario della sostenibilità”, edito da Rai Libri: il progetto si inserisce all’interno della collaborazione tra ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) e Rai Per la Sostenibilità-ESG e nasce con l’obiettivo di rendere accessibile il linguaggio della sostenibilità a un pubblico ampio, anche normalmente non interessato all’argomento. L’idea è stata sperimentata con successo nel programma “Uno Mattina In Famiglia” su Rai 1, diventando, data la sua acquisita popolarità, un appuntamento fisso: da accessibilità a volontariato, passando per crowdfunding civico, ecoimpronta, riuso, stem, sono state raccontate, anche attraverso esempi concreti, 100 parole chiave “per un futuro sostenibile” (in senso ambientale, sociale ed economico), in linea con i 17 Obiettivi dell’Agenda Onu 2030. Il Glossario della sostenibilità è la base ideale per una campagna di sensibilizzazione sull’argomento: un’iniziativa importante per una sempre maggiore conoscenza e per una sempre più diffusa consapevolezza dell’importanza di uno sviluppo sostenibile, ma è soprattutto un potenziale strumento didattico per le scuole (dalle superiori alle università) e anche per tutti coloro che vogliano approfondire questa tematica e contribuire alla costruzione di un futuro migliore.

M.C.C.

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