TESTO E PRIME AUDIZIONI
Il ddl prevede la creazione di otto uffici, personale anche dalla Difesa, tandem con la Marina Militare e il Polo nazionale subacqueo per sviluppare nuove tecnologie.
L’Einstein Telescope (ET) è un rilevatore di onde gravitazionali di nuova generazione e rappresenta una delle grandi infrastrutture di ricerca europee, attualmente nella fase preparatoria della Roadmap ESFRI, che prevedeva l’inizio della costruzione nel 2026 e l’operatività nel 2035 per circa 50 anni di vita (per maggiori informazioni si rimanda al sito ufficiale Einstein Telescop). A oggi, nonostante un allungamento dei tempi di realizzazione, è una delle iniziative scientifiche al centro della strategia comunitaria per l’innovazione e la ricerca avanzata: sarà il rivelatore di onde gravitazionali più grande e sensibile mai costruito, in grado di osservare fenomeni attesi mai finora rilevati, come l’emissione continua da stelle di neutroni, le esplosioni di supernovae e il fondo cosmologico/astrofisico delle onde gravitazionali.
Questa innovativa infrastruttura sarà principalmente sviluppata in sotterraneo, includendo un sistema di interferometri ospitati in oltre 30 chilometri di gallerie, connesse a grandi caverne e strutture di servizio in superficie. Gli investimenti previsti per la realizzazione dell’opera ammontano attualmente a quasi 2 miliardi di euro.
Il sito italiano proposto per ospitare ET è l’area adiacente all’ex miniera metallifera di Sos Enattos, nel nord-est della Sardegna, in provincia di Nuoro. Dal 2019, questa località accoglie il laboratorio SAR-GRAV e l’esperimento Archimedes, realizzati grazie al finanziamento della Regione Sardegna e alla collaborazione con l’Università di Sassari, l’INFN, l’INGV, l’Università di Cagliari e IGEA S.p.A. La zona si distingue per le sue eccellenti caratteristiche geologiche e geomorfologiche, la ridotta interferenza antropica e una buona accessibilità…
HALL BUILDING E ALTRI EDIFICI
TAR CAMPANIA-SALERNO
Sostenibilità
Secondo i numeri contenuti nello studio realizzato da Ambrosetti, nel decennio 2015-2024 la condivisione di torri di telecomunicazione mobili ha permesso di risparmiare suolo e risorse materiali ed energetiche, limitando la costruzione di infrastrutture digitali aggiuntive evitando l’emissione di oltre 2,5 milioni di tonnellate di CO₂. Solo lo scorso anno, il gruppo guidato da Diego Galli ha destinato il 30,5% dei propri ricavi a nuovi investimenti (+11,2% sul 2020). Impatto da oltre 27 milioni sul settore delle costruzioni.
L’Ambiente di Condivisione dei Dati, previsto a proposito della Gestione Informativa Digitale dal Codice dei Contratti Pubblici a carico delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti, è una componente fondamentale dell’Ecosistema Digitale della Gestione del Contratto Pubblico, unitamente alla Piattaforma di Approvvigionamento Digitale. Esso è definito «ecosistema digitale di piattaforme interoperabili di raccolta organizzata e condivisione di dati relativi ad un intervento, gestiti attraverso specifici flussi di lavoro e strutturati in informazioni a supporto delle decisioni, basato su un’infrastruttura informatica la cui condivisione è regolata da specifici sistemi di sicurezza per l’accesso, di tracciabilità e successione storica delle variazioni apportate ai contenuti informativi, di conservazione nel tempo e relativa accessibilità del patrimonio informativo contenuto, di definizione delle responsabilità nell’elaborazione dei contenuti informativi e di tutela della proprietà intellettuale». In prospettiva, esso dovrebbe divenire interoperabile anche con i sistemi informativi di carattere economico-finanziario, previsionali e rendicontativi, oltre che con il sistema informativo relativo al controllo di gestione.
LE STIME DI AGICI
Dal 2023, gli investimenti complessivi nelle reti elettriche, del gas e del teleriscaldamento sono passati da circa 9 a 10,5 miliardi di euro nel 2024, con un incremento del 18% da parte di multiutility e compagnie energetiche, e del 26% da parte degli operatori di rete. Al 2050, la maggior parte dei 1.010 miliardi ipotizzati come investimenti per il net zero riguarderanno il settore residenziale (715 miliardi, di cui 545 per l’efficientamento energetico).
RAPPORTO IREX
Alessandro Marangoni, direttore scientifico di Althesys, ha detto che “la rapida espansione delle rinnovabili comporterà un nuovo equilibrio del sistema elettrico destinato a cambiare per gli effetti combinati di meccanismi di sostegno, sviluppo degli accumuli ed evoluzione regolatoria”.
ESULTANO LE ASSOCIAZIONI
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin: mi riservo la possibilità di “valutare quelle che saranno le azioni da percorrere, di adeguamento e di valutazione da parte del governo”. Per Simone Togni, presidente di Anev – associazione delle imprese eoliche – “il successo del ricorso da un lato mi dà fiducia nel proseguire a difendere gli interessi del settore e delle aziende delle Fer, ma dall’altro mi rattrista per la considerazione che abbiamo perso due anni”. Soddisfatta anche Legambiente, Stefano Ciafani: “La sentenza è una grande vittoria per la lotta alla crisi climatica, l’indipendenza energetica del Paese e l’abbassamento delle bollette”.
INNOVATION PLAN
A partire dal 2000, il 100% dei principali processi operativi è stato digitalizzato, un target che ha poi reso possibili progetti pervasivi di cybersecurity e la progressiva creazione di gemelli digitali (tridimensionali e operabili in virtual reality) degli asset gestiti, un’innovazione utile per test, simulazioni e formazione. “Le complessità crescenti della fase attuale, caratterizzata dalla fragilità degli equilibri complessivi e da un percorso di transizione energetica sempre meno lieare, hanno ulteriormente accresciuto l’importanza di un costante upgrade tecnologico di asset, processi e sistemi, sviluppando un innovativo modello di gestione e visione della prospettiva”, ha dichiarato l’amministratore delegato Stefano Venier.
BLACKOUT IBERICO
IL RAPPORTO SUL 2024
In tutta l’Ue, l’intelligenza artificiale è presente nel 13,5% delle aziende. Ai primi tre posti, sopra la media, ci sono Danimarca, Svezia e Belgio. Il nostro Paese è fermo all’8,2%. A livello di singoli cittadini, rispetto all’obiettivo 2030 dell’80% di popolazione con competenze digitali di base ad oggi siamo fermi al 56%. L’Italia è al 45,8%, male anche sul fronte degli specialisti Ict impiegati (4% contro una media del 5%).
UNA LEZIONE DAL BLACKOUT IBERICO
Spagna, Portogallo e Francia i Paesi coinvolti dalle interruzioni di elettricità nelle ultime ore hanno previsto importanti investimenti per potenziare il proprio sistema di accumulo ma andrebbero accelerati molto di più in proporzione ai nuovi impianti rinnovabili. Secondo i critici delle fonti non programmabili pesano le installazioni extra di fotovoltaico, anche sul prezzo medio sui mercati elettrici nazionali.
LA STRATEGIA DEL MIMIT
Nel documento del dicastero guidato da Adolfo Urso anche il rilancio del Metaverso: “il contributo nel periodo compreso tra il 2024 e il 2029 raggiungerebbe un valore tra i 34,6 e 47,2 miliardi di euro”. Sono almeno dieci le piattaforme già presenti sul mercato per favorire nelle aziende l’implementazione delle tecnologie di realtà aumentata e virtuale. Il settore delle smart city e del monitoraggio delle infrastrutture e pianificazione urbana è tra i più interessati: “città come Roma e Bologna hanno iniziato ad utilizzare digital twin supportati da Ar e Vr per ottimizzare la pianificazione di interventi di riqualificazione”.
LO SCENARIO TEHA
Il nostro Paese può puntare su un modello energetico unico, che può contare su diverse fonti di energia: dall’idrogeno al biometano, dalle rinnovabili all tecnologie per la carbon capture. Ma pesa il problema infrastrutturale: entro il 2028, il volume dei dati passerà da 149 a oltre 394 zettabyte, il consumo energetico dei data center è destinato a crescere di 6 TWh ma sebbene la produzione energetica da fonti rinnovabili aumenterà di 42 TWh nello stesso periodo, garantendo energia sufficiente, si rischia di perdere il potenziale. A guidare il mercato globale sono gli Stati Uniti, con oltre 5.000 Data Center, seguiti dall’Ue con 2.220 unità.
ATTIVE CALABRIA E SARDEGNA
In Liguria, progetto pilota da 6,5 milioni per smaltire le liste d’attesa sanitarie con l’Ia; in Lombardia ecco il bando da 40 milioni per sostenere le imprese; in Toscana si punta a semplificare l’operato della Pa. Stefano da Empoli, presidente di I-Com: “Non siano ulteriore layer burocratico ma strumento propulsivo per il territorio”. Michele Emiliano: “Ci proiettiamo nel futuro. Cerchiamo da subito di mettere in campo tutti gli strumenti e le conoscenze necessari ai nostri dipendenti, alle imprese e a tutti i cittadini per rispondere prontamente alle incertezze che inevitabilmente questa trasformazione porta con sé”.
INGEGNERIA ECONOMICA / 2
Il vicepresidente dei costruttori a Diario Diac: quella tecnologica è una rivoluzione dirompente anche per il nostro settore. Le sfide adesso sono due: la formazione del personale delle imprese (human in the loop) e un maggior dialogo imprese-Pa sulla gestione dei dati per dare “più fluidità” all’innovazione.
EDILIZIA
La digitalizzazione delle imprese edilizie è in corso: dal 2020 sono più che raddoppiati i dati raccolti. Eppure, quasi un terzo dei professionisti del settore ritiene di riceverli incompleti o inaccurati. La conseguenza più diretta e generale è l’inefficienza operativa. Cinque anni fa, all’inizio di questo percorso, la cattiva qualità dei dati è costata all’economia globale 1,84 trilioni, obbligando a effettuare rilavorazioni in cantiere per un costo complessivo di quasi 90 miliardi.
EFFICIENZA ENERGETICA
Nel 2024, i Building Energy Management System hanno attratto oltre 5 miliardi di investimenti. Per quest’anno se ne prevedono il 7,9% in più fino al 2030 per arrivare a quota 8 miliardi. In Italia sono quindicimila le aziende che sviluppano software e 489 offrono servizi di intelligenza artificiale, 97 lavorano per ottimizzare i consumi energetici. Le azioni di mitigazione possibili per i data center.
IL RAPPORTO
Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia: “La domanda globale di elettricità dei data center è destinata a più che raddoppiare nei prossimi cinque anni, consumando entro il 2030 la stessa quantità di elettricità consumata oggi dall’intero Giappone. Ma i paesi che vogliono trarre vantaggio dal potenziale dell’intelligenza artificiale devono accelerare rapidamente i nuovi investimenti nella produzione di energia elettrica e nelle reti, migliorare l’efficienza e la flessibilità degli stessi data center e rafforzare il dialogo tra i decisori politici, il settore tecnologico e l’industria energetica”.
L'intervento
di Giuseppe Ciaglia
Parlare, oggi, di rigenerazione urbana impone, anzitutto, una riflessione preliminare sulle caratteristiche del nostro impianto normativo in materia di pianificazione e attuazione urbanistica, parte di quella più ampia materia che la riforma costituzionale del 2001 ha definito “Governo del territorio”.
Tale impianto normativo, che ancora si incentra sulla legge urbanistica fondamentale, la 1150/1942, ha una chiara impostazione espansiva, nel senso di concepire l’assetto del territorio come regolazione dell’espansione dei nostri centri urbani. Idea che era certamente in linea con le esigenze dell’epoca nella quale la legge ha visto la luce. L’idea, invece, del riuso, del recupero (e, quindi, della rigenerazione) non era all’epoca neppure concepibile: si doveva costruire (o ricostruire, all’indomani degli eventi bellici), crescere, espandere.
Inevitabilmente correlato con questo paradigma espansivo è stato per decenni il consumo di nuovo suolo, per lo più agricolo, sino a quel momento inedificato. Ma anche questo, sempre all’epoca, non era percepito come un problema.
Il bando
INVITALIA
di Mercedes Tascedda
Appalti Istruzioni per l’uso / 29
di Gabriella Sparano
La Sentenza del TAR Marche – Ancora del 29/04/2025, n. 312 ha lambito, senza tuttavia entrare nel merito (la questione era un’altra), una tematica che crea molti dubbi alle stazioni appaltanti e cioè se il “Prospetto informativo disabili”, acquisibile da qualche mese tramite il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico – FVOE, equivalga al “Certificato di ottemperanza” ai fini della verifica di conformità alle norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili e, quindi, ai fini del possesso del requisito generale previsto dall’articolo 94, comma 5, lett. b), del Dlgs. 36/2023.
Cerchiamo di fare chiarezza.
Che cos’è il Prospetto informativo disabili?
Il Prospetto informativo (articolo 9, comma 6, L. 68/1999) è una dichiarazione telematica che i datori di lavoro (sia pubblici che privati) devono inviare agli uffici competenti. Contiene informazioni dettagliate sulla loro situazione occupazionale rispetto agli obblighi di assunzione di personale disabile e/o appartenente ad altre categorie protette. Include il numero complessivo dei dipendenti, il numero e i nominativi dei lavoratori computabili nella quota di riserva, e i posti di lavoro e le mansioni disponibili per i lavoratori disabili.
Dentro il cerchio/7
La Voce dei Geometri
di Paolo Ghigliotti
Oltre 400mila edifici pubblici italiani dovranno essere sottoposti nei prossimi anni a interventi di miglioramento ed efficientamento energetico. Una sfida che ridisegnerà il settore delle costruzioni e aprirà opportunità senza precedenti per l’intera filiera.
L’Unione Europea ha recentemente approvato la revisione della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD), ribattezzata Direttiva Casa Green. Questo strumento legislativo pone le basi per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione del parco immobiliare europeo, trasformando radicalmente il modo in cui concepiamo e gestiamo gli edifici, tra i maggiori responsabili delle emissioni di gas serra.
La Direttiva fissa traguardi precisi e ambiziosi, quali azzeramento delle emissioni per tutti i nuovi edifici pubblici entro il 2028, favorendo l’integrazione di tecnologie per la produzione di energia rinnovabile; riqualificazione sistematica del patrimonio edilizio esistente attraverso scadenze precise per il miglioramento della prestazione energetica di edifici residenziali e non residenziali.
Le prime scadenze riguardano il settore pubblico con obblighi stringenti: entro il 31 dicembre 2026, sugli edifici pubblici e non residenziali di superficie superiore ai 250 mq dovranno essere installati impianti fotovoltaici. Dal 1° gennaio 2028, gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere ad emissioni zero mentre entro il 31 dicembre 2030 l’obbligo dell’installazione di pannelli fotovoltaici si estenderà a tutti gli edifici pubblici con superficie superiore a 250 mq. Sempre entro il 2030 è altresi previsto vengano riqualificati almeno il 16% degli edifici pubblici piu energivori, percentuale destinataba a salire al 26 % entro il 2033: un complesso percorso finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo di zero emissioni, previsto per il 2050 dell’intero patrimonio edilizio.
Progetto Corale/1
di Maria Cristina Fregni
Maria Cristina Fregni, partner di Politecnica, inaugura oggi la sua rubrica “PROGETTO CORALE”. I lettori di Diario DIAC conoscono già MCF per l’intervista pubblicata il 7 aprile e, ancora prima, per la citazione nel mio articolo del 31 marzo sull’Atlante Oice come coordinatrice dei tre progetti che, più degli altri, avevo considerato portatori di un nuovo rapporto fra progetto e rigenerazione urbana. Da lì è nata la nostra conoscenza e la volontà reciproca di collaborare in un momento che ha bisogno di porre le basi e far crescere questa nuova rigenerazione urbana. Maria Cristina sarà, per Diario DIAC, uno stimolo e una bussola nel compito che ci siamo dati di “giornale della rigenerazione urbana”. Se ne accorgeranno i lettori (g.sa.)
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In tanti hanno tentato negli scorsi mesi, e stanno tentando ancora oggi, di definire in modo compiuto la Rigenerazione Urbana e di inquadrarla all’interno di schemi, canoni o manuali. Eppure l’esperienza ci ha mostrato con chiarezza che la Rigenerazione Urbana, prima ancora che un progetto, un processo o un metodo, è una grande Opportunità, multisfaccettata e dinamica, e, come tale, tende a sfuggire ai dogmi e alla sistematizzazione.
Nei fatti, la Rigenerazione Urbana è la opportunità, quella delle comunità urbane di riscoprire se stesse e il senso del proprio stare in un luogo, e su di esso costruire il proprio futuro, quella delle imprese per innovarsi, evolversi e trovare risposte efficaci alle sfide di oggi e di domani, quella dei progettisti, nel senso più ampio del termine, per recuperare, attualizzandolo e rinnovandolo, il rapporto tra Abitare e Costruire.
L’uomo è un essere che costruisce perché abita, nel senso profondo di “avere in modo continuativo”, e costruire significa dare forma e testimoniare un’appartenenza sociale, un “sentirsi-a-casa”. Questo rapporto stretto tra abitare e costruire in un tempo recente della nostra storia si è rotto e l’architettura ha perso il proprio ruolo di medium tra le due dimensioni, appiattendosi nell’edilizia funzionale o avviluppandosi ipertroficamente nel culto della forma.
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Iscrizione n°65/2024
ROC numero 41634
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