DIARIO POLITICO
Per Giorgia Meloni sarà un agosto di riflessioni e di impegni. L’appuntamento con le Regionali in autunno (si comincia il 28 settembre con le Marche e poi a ottobre Veneto, Toscana, Campania, Puglia e ora anche Calabria) è certamente una scadenza importante, un test per saggiare lo stato di salute del Governo proprio mentre si discuterà della prossima legge di bilancio, ma anche del nuovo quadro finanziario europeo. Con più di un’incognita con cui fare i conti, a partire dall’effetto dazi che peserà non poco sul fronte di un crescita tornata allo zero virgola.
IL DL OMNIBUS AL SENATO
Non passa l’emendamento che avrebbe esteso le compensazioni a tutte le opere FOI, Ragioneria contraria. All’articolo 2 del decreto legge inserita, fra le modifiche al codice dei contratti, l’equiparazione dei consorzi stabili ai consorzi di cooperative e ai consorzi tra imprese artigiane con riferimento all’articolo 67, comma 5: è la norma che consente di partecipare alle procedure di gara utilizzando requisiti propri e “nel novero di questi, facendo valere i mezzi d’opera, le attrezzature e l’organico medio nella disponibilità delle consorziate che li costituiscono”.
IL DPCM
Nel programma dettagliato degli interventi predisposto dal Commissario Straordinario per l’edilizia penitenziaria Marco Doglio si legge che la spesa complessiva sarà di 1,3 miliardi per 10.845 nuovi posti. Quattro le linee di intervento, con le prime due dedicate agli interventi del piano e gli ampliamenti delle strutture esistenti, la terza sulle camere e le caserme penitenziarie e la quarta dedicata alla piattaforma digitale nazionale per il censimento delle strutture. Intanto, il rapporto di metà anno diffuso da Antigone registra un sovraffollamento cresciuto al 134,3% con oltre il 35% degli istituti senza spazi minimi calpestabili da 3mq a testa. Grave l’emergenza a Rebibbia, dove la presidente dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, ha annunciato per il 23 settembre un consiglio straordinario.
OGGI IL VOTO SUGLI EMENDAMENTI
Accordo nella maggioranza su una riformulazione dai relatori, ma le opposizioni chiedono il ritiro dell’emendamento. Sarà un Dpcm a disporre la proroga che potrà essere fino al 2033.
GLI EMENDAMENTI AL DL SPORT
BOZZA DL ENERGIA / DECISIONI UE
Cinque articoli nel testo visionato da Diac. Decreto che, come sottolineato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, dovrebbe andare “o nell’ultimo Cdm di agosto, prima della pausa, o nel primo Cdm dopo la pausa estiva”. Previsto, poi, che la società guidata da Giuseppina Di Foggia aggiorni ogni tre mesi la capacità massima addizionale sulla base dell’evoluzione delle autorizzazioni degli impianti di generazione e delle opere di rete, delle richieste di connessione e delle effettive entrate in esercizio dei medesimi impianti.
DL SPORT ALLA CAMERA
Per le due strutture, una realizzata da Coima e l’altra dalla tedesca Cts Eventim, il prezzo contrattuale è stato superato di 130 milioni circa. Sulla soluzione si era trovato un largo consenso su proposta del Mit, la decisione finale sarebbe spettata al comune di Milano: ma ora la maggioranza non è più compatta dopo le inchieste di Milano e deve valutare se approvare o no in Assemblea la norma dopo averla evitata in commissione Cultura. Nel decreto Sport anche la norma per istituire un commissario straordinario per accelerare le procedure di intervento per gli stadi che dovranno ospitare le gare italiane degli Europei di calcio maschile nel 2032, in tandem con la Turchia.
CISAMBIENTE
“Ci sono ancora delle resistenze, dovute anche purtroppo ad interessi: ci sono alcune zone del nostro Paese in cui la discarica è ancora lo strumento dove conferire, e questo perché ci sono degli interessi nel voler difendere questo modello”, ha spiegato Massimo Milani, segretario della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera, intervenendo al convegno “Riciclo: una sfida di valore”.
LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA
Il provvedimento varato dal Cdm non contiene il recepimento della direttiva EPBD, che ora è destinata ad accumulare ritardi. La scadenza formale per recepirla è maggio 2026, ma le linee guida approvate da Bruxelles prevedono che gli Stati membri presentino un primo schema di piano entro dicembre 2025 per poi varare, sulla base della raccomandazioni della commissione, la versione definitiva entro il 2026.
ANALISI DELLA 2ª RELAZIONE ANNUALE
Secondo Giulia Giordano, direttrice della strategia dell’area Mediterraneo e globale del centro studi italiano ECCO, l’aggiornamento presentato il 30 giugno scorso segnala “importanti passi avanti” per esempio sull’attenzione al tema del debito che grava sui singoli Paesi africani. “I volumi sono ancora bassi ma il segnale politico è forte, forse aiutato dalla spinta della campagna promossa per il Giubileo dal Vaticano”.
VIA LIBERA DEL CDM
OGGI IN CDM
Ieri pomeriggio il vertice finale a Palazzo Chigi con il ministro Nordio. Nel piano formulato dal commissario Marco Doglio si prevede la realizzazione di padiglioni extra a Roma, Milano, Bologna, Forlì, Pordenone, e otto altri penitenziari grazie ai fondi Pnrr. Celle modulari, cioè strutture leggere montabili rapidamente; misure alternative per circa 10mila detenuti a fine pena, distinti per buona condotta. E ancora, percorsi comunitari per tossicodipendenti con inserimenti graduali in strutture di recupero. L’associazione Antigone: “il piano carceri del governo distruggerà il modello Bollate in nome del modello Alligator di Trump? Si affronta la questione solo dal punto di vista numerico, senza preoccuparsi del totale svilimento della vita interna e della protezione dei diritti affermati nell’ordinamento”.
IL DECRETO OMNIBUS ECONOMIA
Se si segue il groviglio delle norme sovrapposte e spesso contraddittorie che si sono susseguite dal 2022 per far fronte agli aumenti di costi che hanno rischiato di paralizzare i cantieri Pnrr e non-Pnrr non si riuscirà a capire l’ultimo nodo che resta da risolvere per garantire equità, equilibrio economico e una conclusione dei lavori senza scossoni: l’esclusione delle opere finanziate inizialmente con il “Fondo per l’avvio di opere indifferibili” (FOI) – che agiva sull’aggiornamento dei prezzi nella fase di gara – da qualunque meccanismo compensativo in fase di esecuzione.
Il Parlamento e il Governo (soprattutto il Mef), in più occasioni chiamati a legiferare sulla questione, hanno sempre opposto un rifiuto a una soluzione definitiva del problema, sottovalutando la questione e preferendo trincerarsi dietro una norma che è stata interpretata (illogicamente) come un divieto assoluto.
Meglio allora tentare adesso – prima che la questione torni in settimana al Senato – un ragionamento semplificato, rafforzato da qualche numero, per arrivare al punto. E il numero che conta è 5.000: tanti sono – secondo Ance – ancora i cantieri interessati da questa esclusione, per un investimento totale di 22 miliardi (rispetto a un numero iniziale di 7.821 opere finanziate con il FOI per 41,2 miliardi di investimento). Non proprio noccioline.
Ma torniamo al nostro ragionamento.
LA SETTIMANA
TESTO ALLA CAMERA
Approvato con voto per alzata di mano in base alle dichiarazioni di voto, Pd, M5s e Iv si sono astenuti mentre Avs e il gruppo delle Autonomie hanno votato contro. Tra i nodi sollevati dalle opposizioni anche la mancanza del tema della tutela ambientale, l’esclusione dal coinvolgimento del Mase e la eccessiva discrezionalità per l’Agenzia nel raccordarsi con enti esterni quali l’Inail per la sicurezza degli operatori.
IN SETTIMANA LA PROPOSTA DI REVISIONE DEFINITIVA A BRUXELLES
Tensione tra Foti e Giorgetti per chi gestirà le risorse, se Palazzo Chigi o Mef, c’è addirittura l’ipotesi di uno sdoppiamento. I fondi andranno a misure concordate con Bruxelles e contenute nella revisione conclusiva generale. La cifra totale sarebbe di almeno 10 miliardi e comprenderebbe anche i capitoli dell’energia e della competitività (imprese). L’incognita Difesa. Lo schema sarà simile per tutte le misure prescelte con un accordo entro giugno 2026 che definisca obiettivi, cofinanziamenti di Cdp o privati, veicoli societari o finanziari, tempi di realizzazione e consegna che scavalleranno il 2026 per andare ai mesi successivi.
DIARIO POLITICO
Per il governo e soprattutto per Giorgia Meloni quello che si prospetta è – per usare una locuzione abusata in passato – un autunno caldo, anzi bollente. La partita sui dazi inevitabilmente si intreccia infatti con quella sulla legge di bilancio già di per sé complicata vista la consueta difficoltà nel reperire le risorse. Nella passata edizione gli sforzi si sono concentrati sul rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale deciso l’anno prima e poco altro. Quest’anno nessuno si azzarda a fare previsioni. Quel 30% sull’esportazione dei prodotti europei minacciato dal presidente degli Stati Uniti è un’ombra gigantesca sulle prospettive di crescita europee. Per l’Italia, seconda solo alla Germania per prodotti spediti oltre Atlantico. È una scure nella produzione destinata al mercato USA.
LA CAMERA APPROVA
Finisce più o meno come era iniziato il decreto legge Infrastrutture: con un certo numero di aggiustamenti normativi e finanziaria di piccolo cabotaggio e senza alcuna ambizione. Una forzatura della programmazione per via politico-parlamentare, facendo entrare nuove bretelle prioritarie e tre commissari straordinari alle infrastrutture. La votazione di Montecitorio si è conclusa con 191 sì e 102 no.
TRANSIZIONE ENERGETICA
Atteso da marzo, il provvedimento firmato dal Mit riguarda gli interventi di ammodernamenti, dragaggi e adeguamenti di banchine per consentire lo sviluppo di attività fondamentali come produzione, assemblaggio e varo di componenti per impianti eolici galleggianti. Soddisfazione dalle associazioni delle imprese, AssoAero e Anev, adesso si attendono le aste per il Fer2 per i 3,8 GW di capacità offshore previsti.
IL DL INFRASTRUTTURE ALLA CAMERA
Il Parlamento impone alla programmazione infrastrutturale la via politico-legislativa: entrano cinque nuove bretelle stradali fra le priorità strategiche. Paradossale evoluzione sui commissari straordinari: si rinvia a ottobre 2025 il piano di razionalizzazione voluto da Palazzo Chigi, mentre se ne creano intanto altri tre. Saltano gli aumenti tariffari autostradali, restano i contributi ad ASPI.
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 42
di Salvatore Di Bacco
L’articolo di questa settimana esplora la gentrificazione a Milano, un fenomeno complesso che si è radicato negli ultimi decenni attraverso percorsi urbanistici di rigenerazione urbana e city branding. Questa trasformazione ha portato ricchezza e attrattiva della città, come dimostrato dall’aumento vertiginoso dei prezzi immobiliari e in particolare degli affitti, parificando la città di Milano a metropoli globali come Parigi e New York. Tuttavia, tale processo ha “condotto” gradualmente ad una esclusione dei residenti originali dei quartieri da tali processi urbanizzativi che causa incremento dei costi e dei prezzi porta a disuguaglianze sociali, evidenziando come la nuova ricchezza non si ridistribuisca equamente.
L'architettura vista da LPP/21
di Luigi Prestinenza Puglisi
È da oltre trenta anni che l’architettura italiana sta vivendo una buona stagione. Probabilmente dal 1992 e grazie a Tangentopoli. Il vasto e inarrestabile fenomeno conosciuto come mani pulite ha messo infatti in crisi il vecchio e consolidato sistema di spartizione politica degli appalti. Mentre la così detta legge dei Sindaci, emanata l’anno successivo, nel 1993, ha stimolato le amministrazioni a puntare sull’architettura con opere significative. Certo, i tempi sono sempre più lunghi, la burocrazia opprimente, le norme sempre più indecifrabili e molti progetti rimangono sulla carta o sono realizzati solo dopo 10-15-20 anni. Ma ogni città bene o male ha promosso un certo numero di concorsi che hanno lanciato giovani architetti i quali, negli anni delle spartizioni fatte col codice Cencelli alla mano, non avrebbero avuto occasioni per emergere.
L'intervento
DIARIO POLITICO
di Pol Diac
Per Giorgia Meloni sarà un agosto di riflessioni e di impegni. L’appuntamento con le Regionali in autunno (si comincia il 28 settembre con le Marche e poi a ottobre Veneto, Toscana, Campania, Puglia e ora anche Calabria) è certamente una scadenza importante, un test per saggiare lo stato di salute del Governo proprio mentre si discuterà della prossima legge di bilancio, ma anche del nuovo quadro finanziario europeo. Con più di un’incognita con cui fare i conti, a partire dall’effetto dazi che peserà non poco sul fronte di un crescita tornata allo zero virgola.
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In redazione: Maria Cristina Carlini, Mauro Giansante
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Iscrizione n°65/2024
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