L'OSSERVATORIO CREATO DA MOST

Sunrise, i veri numeri sulle emissioni dei veicoli su strada. Cascetta: sorpresa, ricarbonizzazione dal 2019

Nel primo rapporto dell’Osservatorio creato dal Centro Mobilità Sostenibile sfatati molti luoghi comuni: non stiamo affatto andando verso gli obiettivi di decarbonizzazione posti dall’Unione europea per il 2030: rispetto al 2019 le emissioni totali di Co2 generate dal parco circolante sono cresciute del 3%. “Necessari nuovi interventi”.

06 Ott 2025 di Giorgio Santilli, Milano

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Sunrise, i veri numeri sulle emissioni dei veicoli su strada. Cascetta: sorpresa, ricarbonizzazione dal 2019

Ennio Cascetta, Tecne e Cluster trasporti

“Questo rapporto di esordio dell’Osservatorio Sunrise è la prima analisi fondata su dati veri delle emissioni del trasporto su strada, ha richiesto un anno e mezzo di raccolta dati e ricerca e smentisce parecchi luoghi comuni sull’impatto ambientale del parco dei veicoli su gomma. Il primo risultato clamoroso è che, mentre inseguiamo gli obiettivi europei di decarbonizzazione dei trasporti impossibili da realizzare con le attuali politiche, in realtà dal 2019 al 2024 il settore del trasporto su strada si è ricarbonizzato, cioè ha registrato un aumento del 3,5% del venduto di benzina e gasolio e un conseguente aumento delle emissioni di CO₂ pari al 2,9%”. Ennio Cascetta è il coordinatore dell’Osservatorio Sunrise, costituito da MOST, il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, presieduto da Ferruccio Resta, che, attraverso la collaborazione con 24 università, il CNR e 24 grandi imprese, ha “la missione di incentivare e supportare lo sviluppo di soluzioni moderne, sostenibili e inclusive per l’intero territorio nazionale”. Fra i partner industriali di Sunrise compaiono Almaviva, Autostrade per l’Italia, Cassa Depositi e Prestiti, Eni, Fondazione Filippo Caracciolo dell’ACI e Iveco Group.

“Dal Rapporto – ha detto Cascetta – emerge un quadro nuovo perché non ci siamo accontentati di vedere la composizione del parco, ma siamo andati a indagare i comportamenti e le percorrenze relativi alla singola classe di veicolo. Abbiamo verificato, per esempio, che veniva sovrastimato dalla letteratura precedente il peso sulle emissioni dei veicoli più vecchi. Il 30% dei veicoli più vecchi non fa il 30% del circolato, ma meno del 10% perché abbiamo riscontrato la tendenza a far circolare molto più i veicoli nuovi e a tenere fermi i veicoli vecchi”.

“La mobilità su strada resta e resterà la colonna portante del sistema dei trasporti in Italia: oggi il 90% della mobilità privata e circa l’85% della logistica viaggiano su strada”, ha detto l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia e vicepresidente di Assolombarda con delega alle infrastrutture, Arrigo Giana. “Come Autostrade per l’Italia . ha aggiunto – continuiamo a investire per una rete autostradale sempre più moderna ed efficiente. Per questo è importante monitorare con attenzione l’evoluzione dei processi di decarbonizzazione del trasporto su gomma – ha aggiunto – e comprendere come intercettare e applicare le migliori pratiche per rendere più sostenibile un comparto che rimarrà largamente preponderante anche nei prossimi anni”.

L’Osservatorio dedica ampio spazio allo studio degli scenari futuri, con proiezioni al 2030 e oltre. Le analisi considerano diverse ipotesi evolutive, dalle più ottimistiche alle più pessimistiche, per riflettere l’incertezza che caratterizza la transizione energetica e tecnologica del settore, oltre all’andamento della economia e agli effetti delle politiche di decarbonizzazione in corso. Il quadro che emerge è chiaro: con le politiche attuali, l’Italia non riuscirà a raggiungere i target fissati dal pacchetto europeo “FIT for 55”.

Negli scenari più favorevoli, la riduzione del traffico stradale rispetto al 2024 si attesterebbe attorno al 6%. In quelli meno favorevoli, si registrerebbe un aumento del 7%. In entrambi i casi, il peso emissivo del trasporto merci – in particolare dei mezzi pesanti – tende ad aumentare, poiché le tecnologie alternative come l’elettrico e l’idrogeno stanno appena muovendo i primi passi in questo segmento. Analogamente le emissioni di CO2 si ridurrebbero del -10% (scenario basso) o del – 24% (scenario alto) rispetto ai valori del 2005 (anno di riferimento della direttiva europea), contro il 43% previsto per il 2030 dal pacchetto “FIT for 55”.

Nonostante lo scenario descritto, il rapporto individua politiche e misure “potenzialmente efficaci per accelerare la transizione soprattutto nel breve e medio periodo”. Tra queste: la diffusione dei biocarburanti, soprattutto per il trasporto pesante; la promozione di stili di guida sostenibili e dell’eco-driving; la riduzione del fenomeno del gigantismo automobilistico attraverso incentivi al ridimensionamento del parco veicolare; l’ottimizzazione dei carichi soprattutto per i  veicoli commerciali leggeri.

“In presenza di un’azione integrata e addizionale alle politiche già in corso e al riconoscimento della neutralità tecnologica e delle emissioni di CO2 sull’intero ciclo WTW (dal pozzo alla ruota) – conclude il Rapporto – il sistema dei trasporti su strada potrebbe non solo avvicinarsi agli obiettivi di decarbonizzazione, ma addirittura superare gli obiettivi, con benefici anche in termini di qualità dell’aria”.

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