La giornata

Primo incontro Meloni-Fitto, parola d’ordine PRAGMATISMO

  • L’allarme di Salvini: “Sui porti rischiamo di perdere competitività a vantaggio dell’Africa”
  • Codice appalti: Landini e Bombardieri  disponibili al confronto con le associazioni datoriali sulla “maggiore rappresentatività comparata”
  • Le imprese italiane unite nell’alleanza per l’economia circolare, firmato il nuovo manifesto programmatico
  • Cdp stipula un contratto di garanzia per 43,6 milioni di euro con Itinera per i lavori di potenziamento della Roma-Pescara
  • Knorr-Bremse inaugura il nuovo sito di Grottaglie

06 Dic 2024

Condividi:

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto ieri a Palazzo Chigi il neo vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e le riforme, Raffaele Fitto. È la prima volta che iMeloni incontra Fitto nelle sue nuove funzioni. Al centro del colloquio, le sfide future della Commissione europea, a partire dalla realizzazione delle riforme e degli investimenti di lunga durata che contribuiscano a rafforzare la crescita europea. Meloni ha assicurato il contributo pragmatico dell’Italia al lavoro che la Commissione dovrà svolgere per i prossimi cinque anni. Prima dell’incontro a Palazzo Chigi, Fitto era salito prima al Quirinale dove ha ringraziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il sostegno con cui il capo dello Stato ha accompagnato la sua corsa alla nomina europea. A Bruxelles l’esordio di Fitto potrebbe cadere già la settimana prossima, in occasione dell’Ecofin del 10 dicembre.

L’allarme di Salvini: “sui porti rischiamo di perdere competitività a vantaggio dell’Africa”

“Rischiamo di perdere la competitività dei nostri porti europei senza vantaggi per l’ambiente”. Lo ha sottolineato Matteo Salvini parlando della direttiva Ets che impone vincoli ambientali. Risultato, secondo Salvini: porti del Vecchio continente svantaggiati rispetto a quelli del Nord Africa. Il Vicepremier e Ministro ne ha parlato durante il consiglio europeo trasporti. “Rischiamo gli stessi problemi che stiamo vedendo ora nel settore automotive” ha ribadito Salvini, ricordando che il 90% delle merci che arrivano in Europa lo fa viaggiando per mare.
Sono concetti che il Vicepremier e Ministro ha illustrato anche nel corso degli incontri bilaterali a margine dei lavori: gli ultimi faccia a faccia, all’insegna di viva cordialità e concretezza, sono stati organizzati con il ministro olandese Barry Madlener e il collega svedese Andreas Carlson.
La posizione italiana è stata sposata da altri Paesi, tanto che otto Stati hanno siglato il documento presentato da Roma: Bulgaria, Croazia, Cipro, Malta, Portogallo, Romania, Spagna, Grecia.  “Chiediamo di fermare il sistema Ets, che contempla nuove tasse e divieti, al settore marittimo. Rischiamo di perdere lavoro, ricchezza e traffico a vantaggio di porti extracomunitari, senza ridurre di nulla emissioni e inquinamento”.

Codice Appalti: Landini e Bombardieri  disponibili al confronto con le associazioni datoriali sull “maggiore rappresentatività comparata”

“Le proposte recentemente avanzate dalle principali associazioni datoriali su una più corretta definizione di come e cosa si debba intendere per ‘maggiore rappresentatività comparata’, anche per le imprese, al fine della corretta individuazione dei Ccnl da applicare negli appalti pubblici, rappresenta una novità importante nel merito e nel metodo”. Lo affermano, in una nota, i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri. “In particolare – proseguono i leader delle due confederazioni – a fronte di criteri proposti dal Governo, nel correttivo del Codice Appalti non condivisibili e che rischiano di alimentare dumping contrattuale e concorrenza sleale a danno di lavoratori ed imprese serie, è necessaria una definizione complessiva dei criteri sulla corretta misurazione nella definizione di organizzazioni sindacali e datoriali ‘comparativamente più rappresentative’”. Per Landini e Bombardieri: “Una definizione che per quanto ci riguarda deve essere completata da quanto definito dagli accordi interconfederali sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil, sulla misurazione della rappresentanza delle organizzazioni firmatarie dei singoli contratti nazionali; questo per garantire sia alle lavoratrici e ai lavoratori che alle imprese, un sistema di relazioni industriali fatto di regole chiare e trasparenti”.  “Per queste ragioni – aggiungono i segretari generali di Cgil e Uil – siamo disponibili ad un confronto nel merito, con le associazioni di imprese firmatarie del documento presentato il 28 novembre scorso (Abi, Ania, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria e Legacoop), affinché si possa addivenire ad una comune sintesi per una proposta più complessiva da sottoporre alle istituzioni”. “Ci auguriamo, qualora vi fosse la disponibilità di tutte le principali forze sociali ad avviare questo confronto, che il Governo si dimostri rispettoso delle prerogative di chi rappresenta il mondo del lavoro e delle imprese, cancellando dalle attuali proposte di modifica del Codice le norme oggetto del confronto stesso”, concludono Landini e Bombardieri.

 

Le imprese italiane unite nell’alleanza per l’economia circolare, firmato il nuovo manifesto programmatico

Un impegno condiviso e programmatico, sottoscritto da nove tra le più grandi imprese italiane per guidare il Paese verso la trasformazione dell’economia in senso circolare e rigenerativo. È stato firmato oggi a Roma il nuovo Manifesto dell’Alleanza per l’Economia Circolare,  la prima partnership tra aziende in Italia sui temi della circolarità, coordinato da Agici e composto da A2A, Aquafil, Cassa Depositi e Prestiti, Costa Crociere, Enel, Hera, Ferrovie dello Stato, Intesa SanPaolo Innovation Center e Touring Club italiano. In linea con i documenti strategici governativi formulati a livello comunitario e nazionale, l’Alleanza, fondata nel 2017, delinea una visione e linee d’azione concrete per lo sviluppo di un modello economico che punti all’efficienza nell’utilizzo delle risorse. Il Manifesto rappresenta così un documento di posizionamento, formulato da alcuni dei principali attori del tessuto produttivo nazionale, che invita imprese e istituzioni ad agire in modo coordinato e integrato per promuovere l’economia circolare quale driver di crescita  e rafforzamento della competitività delle imprese, potenziando il ruolo internazionale dell’Italia e preservando il suo prezioso patrimonio naturale. Una visione integrata mirata a valorizzare i tradizionali punti di forza ed eccellenze italiane, che si ritrovano nel design innovativo e nell’efficienza e qualità manufatturiera, sviluppati anche in risposta alla storica scarsità di materie prime nel Paese. L’Alleanza nasce infatti dall’urgenza di superare il paradigma di produzione lineare basato sul consumo di risorse naturali, promuovendo lo sviluppo di un modello economico incentrato sull’innovazione e sull’ecodesign e in grado di favorire la crescita di imprese e territori senza dipendere dallo sfruttamento delle materie prime. Alla luce di queste premesse, le organizzazioni che ne sono parte hanno scelto di unire le proprie competenze per sviluppare nuovi modelli di business circolari, esplorare logiche di creazione cross-filiera e intersettoriali, valorizzare i sottoprodotti, ottimizzare l’uso delle risorse naturali e contribuire attivamenti alla riduzione degli sprechi. Per attuare tali propositi, le realtà che hanno messo a punto il Manifesto hanno individuato cinque principi guida: l’innovazione aperta, l’analisi del ciclo di vita, la massimizzazione del valore d’uso dei prodotti, l’apprendimento continuo e la formazioe e, infine, la trasparenza . “Questa Alleanza rappresenta un laboratorio di innovazione aperto, orientato alla trasformazione in senso circolare delle catene del valore e del sistema produttivo, in linea con i principi del Life Cycle Thinking, dell’Open Innovation e della sostenibilità. Lavorando insieme possiamo dimostrare che l’economia circolare non è soltanto una necessità di compliance ambientale, quanto piuttosto un potente driver di sviluppo e rilancio economico e sociale”, dichiarano le aziende firmatarie.  “Come rappresentanti di questo network miriamo a promuovere la diffusione di best practice e a sviluppare concretamente soluzioni condivise, attraverso un approccio che unisce ricerca, digitalizzazione e simbiosi industriale”.

Cdp stipula un contratto di garanzia per 43,6 milioni di euro con Itinera per i lavori di potenziamento della Roma-Pescara

Facilitare l’avvio dei lavori di potenziamento della linea ferroviaria Roma-Pescara. Con questo obiettivo Cassa Depositi e Prestiti ha stipulato un contratto di garanzia per un importo complessivo di 43,6 milioni di euro con Itinera, uno dei principali operatori nel settore delle costruzioni sia in Italia che all’estero e parte del Gruppo Astm. Il contratto prevede il rilascio da parte di Itinera, tramite il Consorzio Eteria, di due advance payment bond1  emessi da CDP a favore di Rete Ferroviaria Italiana e permetterà di facilitare l’attivazione dei lavori per i due lotti “Interporto d’Abruzzo – Manoppello” (Lotto 1) e “Manoppello – Scafa” (Lotto 2) della lunghezza complessiva di circa 13 chilometri. L’intervento di CDP è sostenuto per il 50% da una contro-garanzia InvestEU, il programma della Commissione Europea che mira ad attivare investimenti per 372 miliardi entro il 2027, di cui CDP è tra i principali partner attuativi europei. E’ la prima operazione in Italia effettuata con l’emissione, da parte di CDP, di garanzie di anticipazione nel settore infrastrutturale con contro-garanzia InvestEU. L’operazione, oltre a rafforzare ulteriormente la collaborazione tra il Gruppo Astm e Cassa Depositi e Prestiti, sosterrà Itinera e il Consorzio Eteria nella realizzazione di una infrastruttura che fa parte dei corridoi cosiddetti Comprehensive della Rete TEN-T (Trans-European Transport Network). Il progetto complessivo ha un valore di 448,9 milioni di euro e si inserisce nel più ampio piano di Rete Ferroviaria Italiana per il potenziamento della linea Roma – Pescara che, una volta terminata, garantirà una riduzione dei tempi di percorrenza e un incremento della frequenza dei treni.

Knorr-Bremse inaugura il nuovo sito di Grottaglie

Knorr-Bremse, leader mondiale del mercato dei sistemi frenanti e di altri sistemi per veicoli ferroviari e commerciali ha inaugurato oggi il nuovo sito produttivo di Grottaglie, Nel 2023 Knorr-Bremse Rail Systems Italia ha acquisito la Società Alisea, fondata nel 1986 a Taranto, una eccellenza italiana nel settore ingegneristico, specializzata nella riparazione, revisione e reingegnerizzazione dei moduli e delle schede elettroniche installate
a bordo dei veicoli ferroviari; attività volte a prevenirne l’obsolescenza e ad allungare la vita dei veicoli, che possono rimanere in servizio più a lungo, garantendo un elevato grado di disponibilità e migliorando, di conseguenza, la propria impronta ecologica. A un anno dell’acquisizione di Alisea, Knorr-Bremse sceglie quindi Grottaglie per l’apertura del suo nuovo Electronic Repair Center. Un investimento di oltre un milione di euro che
conferma la volontà del Gruppo di continuare a crescere in Italia, rafforzando la propria presenza sul territorio nazionale ma con una visione globale. Il nuovo sito pugliese avrà infatti un mandato internazionale esportando la tradizione, le competenze e il know-how acquisito anche verso i mercati esteri. Il nuovo stabilimento di Grottaglie si estende su una superficie di poco più di 1.500 metri quadrati ed è progettato per garantire una maggiore capacità produttiva, snellendo i flussi logistici e valorizzando le celle di lavoro. Il sito risponde alle caratteristiche dei siti produttivi di Knorr-Bremse con banchi di lavoro certificati ESD per le aree EPA e con postazioni di lavoro employee-oriented. La nuova location è inoltre progettata per ospitare nuove risorse; Knorr-Bremse Rail Systems Italia ha infatti registrato negli ultimi tre anni un incremento del personale del 21% oltre a un aumento del fatturato del 38% e l’azienda ha previsto un piano di crescita del business con conseguente aumento del personale anche per il suo primo
impianto produttivo al Sud. Knorr-Bremse è fortemente impegnata nella sostenibilità ambientale. Il nuovo Electronic Repair Center non solo migliora l’efficienza operativa, ma contribuisce anche alla riduzione dell’impatto ambientale. Attraverso le attività svolte sui sistemi elettronici, Knorr-Bremse prolunga la vita utili dei veicoli ferroviari e promuove un uso più sostenibile delle risorse. Knorr-Bremse è da dieci anni premiata come Top Employer per l’ingegneria e investe costantemente sulla valorizzazione delle proprie persone attraverso programmi di training, mentoring and coaching. Nel nuovo Electronic Repair Center, Knorr-Bremse Rail Systems Italia applicherà il progetto “Better Together” dedicato al benessere fisico e psicologico dei dipendenti per un giusto bilanciamento ed equilibrio tra vita familiare e vita professionale.

“Italia in movimento”, si apre alla MAXXI la mostra in collaborazione con Aspi

A cento anni dalla costruzione della prima autostrada italiana, il MAXXI racconta un secolo di viaggi con “Italia in movimento. Autostrade e futuro”, la mostra che apre al pubblico oggi, 6 dicembre,  Curata da Pippo Ciorra con Angela Parente, in collaborazione con Autostrade per l’Italia,  l’esposizione svela come le autostrade abbiano plasmato il paesaggio, la società e l’immaginario di un intero paese. L’autostrada italiana non è solo un’infrastruttura: è il filo che intreccia modernità e memoria, connettendo luoghi, persone e storie. Con gli slanci eroici del Novecento, l’accelerazione produttiva del dopoguerra, gli scenari ecosostenibili del futuro, la mostra è un invito a riscoprire l’Italia come l’hanno vissuta milioni di viaggiatori, nel corso delle varie epoche. Dall’ambito “Grand Tour” sette/ottocentesco, passando per la letteratura il cinema e la televisione, il nostro paese rappresenta da secoli una meta sognata dai viaggiatori di tutto il mondo. Un sogno reso non solo possibile, ma alla portata di tutti proprio grazie alle autostrade. Tra progetti d’archivio, fotografie d’autore, mappe in evoluzione e immagini iconiche, la mostra accompagna il visitatore lungo uno spettacolare itinerario spazio-temporale, fatto della storia delle autostrade ma anche dei suoi luoghi e temi ricorrenti. Le quattro sezioni della mostra celebrano infatti il ruolo dell’autostrada come protagonista della vita quotidiana e della narrazione collettiva. La rete è il cuore del progetto secolare delle autostrade, che hanno come principale obiettivo quello di avvicinare le persone e le storie. Il processo di completamento della rete autostradale viene qui illustrato dai documenti, le immagini fotografiche e in movimento, mappe, carte turistiche, progetti e disegni reperiti nei ricchi archivi della Società Autostrade, nella collazione MAXXI Architettura e Design Contemporaneo e negli archivi e studi dei numerosi prestatori. La sezione viaggio è una riflessione su ciò che viene offerto allo sguardo del viaggiatore – una specie di comfort estetico – all’interno del percorso e dei servizi autostradali. In una sequenza sempre più curata e consapevole, fatta di microarchitetture, aree di sosta e punti di ristoro. Da Giovanni Michelucci a Jean Nouvel, anche l’ìarchitettua d’autore è protagonista di una sezione della mostra. Cantine, ponti e stazioni ferroviarie, sedi aziendali, campus produttivi disegnati e realizzati da grandi firme dell’architettura hanno cominciato nel corso del tempo e continuano ad addensarsi intorno al tracciato dell’autostrada, riprendendo quel filo di ambizione architettonica inaugurato molti anni fa. Un’architettura quotidianamente presente nella vita delle persone, visibile sia da chi è dentro l’autostrada che da chi le è solo vicino, molto più di una semplice scenografia dinamica. Le visioni fotografiche di Iwan Baan catturano dall’alto, grazie a una serie di ricognizioni in elicottero, l’essenza del paesaggio autostradale. La tecnologia e la consapevolezza ambientale saranno i caratteri principali delle autostrade di domani, qui raccontate dalle concrete proposte green firmate dallo studio di Renzo Piano  (RPBW) e dalle visioni oniriche di Emiliano Ponzi. Così Italia in movimento. Autostrade e futuro non è solo una celebrazione dell’ingegno, ma un omaggio al viaggio come metafora della vita: un ponte tra passato e futuro, tra luoghi distanti e le storie che li abitano, tra il quotidiano e il domani.

 

«Con questa mostra, realizzata in collaborazione con Autostrade per l’Italia, il MAXXI celebra un secolo di storie e connessioni: le autostrade non sono solo infrastrutture, ma ponti tra città, culture e persone. Per noi, è un’occasione straordinaria per intrecciare il racconto del passato con la nostra missione di esplorare il contemporaneo e tracciare nuove strade verso il futuro», ha commentato Emanuela Bruni, consigliera rweggenti Fondazione Maxxi. Per Elisabetta Olivieri, presidente di Autostrade per l’Italia: «La mostra dedicata alla storia della rete autostradale italiana evidenzia come essa non sia solo un’infrastruttura complessa, ma anche un’opera che ha contribuito in modo determinante alla crescita del nostro Paese. Le autostrade italiane, il cui ruolo significativo per la società italiana è stato sottolineato anche da celebri film, rappresentano un filo conduttore attraverso cui si può narrare lo sviluppo economico e i cambiamenti sociali dell’Italia. Essenziali ieri come oggi, le autostrade continueranno a essere indispensabili anche in futuro, con una necessaria evoluzione in un’ottica di sostenibilità. Raccontare il passato delle autostrade italiane significa, dunque, riflettere anche sul futuro, riconoscendo il loro ruolo cruciale nel percorso di continua crescita del Paese».“Dove c’è un’autostrada, lì ci sono la vita e il lavoro delle persone”, sottolinea l’ad di Aspi Roberto Tomasi. “L’idea di questa mostra nasce proprio con l’intento di ricordare quanto le infrastrutture siano preziose per il nostro Paese. Le autostrade hanno favorito lo sviluppo economico dei territori, accompagnando la crescita sociale e dando la libertà di movimento a merci e cittadini. Il percorso disegnato da questa esposizione ci parla della grandiosità del genio italiano nel progettare e realizzare grandi opere, ponti altissimi e lunghe gallerie per collegare un territorio orograficamente complesso e forse unico. Infine, da questo percorso attraverso la storia delle infrastrutture, emerge lo spaccato di un futuro sempre più digitale e sostenibile per la mobilità, un futuro che, come Gruppo Autostrade per l’Italia, ci impegniamo a costruire ogni giorno, progettando e realizzando interventi per una rete sempre più efficiente, moderna e interconnessa».

Conftrasporto: “sull’autonomia differenziata dalla Consulta una conferma alla nostra posizione”

“Le infrastrutture e le reti di trasporto hanno una normativa che non può essere gestita a carattere locale e riguardano dinamiche e flussi di merci che richiedono una visione centrale, coordinata e con una strategia nazionale e europea”.  Pasquale Russo, presidente di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio, commenta così la sentenza della Corte Costituzionale sull’autonomia differenziata, che – a suo giudizio – evidenzia alcune criticità rispetto alla possibile delega alle Regioni della competenza su infrastrutture e trasporti. I profili critici sul possibile conferimento alle Regioni della competenza su trasporti e infrastrutture evidenziati nelle motivazioni della decisione della Consulta confermano di fatto i dubbi avanzati nei mesi scorsi da Conftrasporto- Confcommercio. La Corte sottolinea come trasporti e infrastrutture facciano parte di un quadro giuridico e di sviluppo nazionale ed europeo, rimarcando come tale approccio sia l’unico in grado di garantire l’accessibilità territoriale e dei mercati, nonché la competitività economica dell’intero sistema nazionale. “La sentenza della Corte Costituzionale – sostiene Russo – ha ribadito sia in termini di visione che in
termini giuridici quanto sosteniamo da tempo. La posizione di Conftrasporto- Confcommercio, che abbiamo rappresentato anche alcuni mesi fa in audizione alla Camera dei Deputati, è l’unica possibile per il nostro settore”. Conclude Russo: “Senza nessun tipo di approccio ideologico sul tema auspichiamo che quanto rilevato dalla Corte sarà il punto di partenza per future riforme di settore e modifiche normative, in alcuni casi auspicabili, su cui Conftrasporto-Confcommercio come sempre fornirà il proprio contributo”.

Argomenti

Argomenti

Accedi