SILENZIO DEL GOVERNO, TORNA L'IPOTESI PROROGA
A buon punto il negoziato con Bruxelles sui tre pilastri della revisione: lo stralcio delle opere più in ritardo, il finanziamento parziale delle opere che non saranno completate, la destinazione di una parte delle risorse che non saranno spese entro il 2026 a nuove riforme e a fondi per finanziarle. Coinvolti i settori ferroviario, casa, acqua, autobus non inquinanti. Ma il governo non ha rispettato la scadenza di fine febbraio/inizio marzo e si muove al rallentatore: niente cabine di regia, pochi inviti ai ministeri ad accelerare i tempi, pochi incontri. Per 7.821 cantieri Pnrr che hanno usufruito del Fondo opere indifferibili (Foi) per adeguare i costi dei progetti prima della gara non sono disponibili altre risorse per compensare gli extracosti maturati a cantieri aperti. Il rischio, senza revisione prezzi, per molte opere è fermarsi.
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