recensioni: il libro di dario costi

L’urgenza di un’architettura che dialoghi con la città esistente

Due volumi e tre incontri interdisciplinari a Milano nella Biblioteca Nazionale Braidense della Pinacoteca di
Brera, a Parma nel Complesso Monumentale della Pilotta, a Roma presso la Casa dell’architettura
all’Acquario romano

23 Set 2024 di Gaetano De Francesco

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Tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre i libri Architettura delle Relazioni saranno il pretesto per una discussione interdisciplinare sul senso di pensare e fare architettura oggi.

Una rassegna in tre luoghi importanti della cultura italiana dove si terranno tre incontri con alcuni protagonisti della cultura scientifica nazionale e internazionale. A Milano (25 settembre alle ore 18.00)  con il filosofo Stefano Zecchi e lo storico dell’architettura Marco Biraghi presso la Pinacoteca di Brera, a Parma (3 ottobre alle ore 18.00) con il neuroscenziato di fama mondiale Giacomo Rizzolatti e altri negli spazi urbani della Pilotta e a Roma (4 ottobre alle ore 18.00) con gli architetti Paolo Desideri, Luigi Franciosini, Antonino Saggio e Antonello Alici alla Casa dell’architettura all’interno del Festival dell’Architettura di Roma.

Edito da LetteraVentidue, originale già nel suo formato, il libro è composto da due volumi, uno contenuto nell’altro, che raccontano il lavoro dello studio parmigiano MC2AA di Dario Costi e Simona Melli e il pensiero che lo orienta e lo sostiene.

Il primo volume – Note –  dal formato tascabile, è un viaggio teorico dalla dimensione autobiografica di Dario Costi, professore all’Università di Parma. A partire dall’approccio fenomenologico del Movimento Moderno italiano, l’autore sviluppa una riflessione sull’architettura per tappe successive che si configura come un manifesto intellettuale attraverso cui riflette sul senso dell’architettura contemporanea e sulle sue necessità da sondare nel processo progettuale.

L’impronta culturale di Guido Canella, Aldo Rossi e Vittorio Gregotti, le idee di architettura di Ignazio Gardella, Leonardo Ricci, Giancarlo De Carlo, Francesco Venezia, Pasquale Culotta, i dialoghi tra Enzo Paci ed Ernesto Nathan Rogers, Paul Klee e Mies van dehr Rohe, Caravaggio e Luigi Moretti, Peter Zumthor e Gernot Böhme, il pensiero sulla dimensione sociale dello spazio di Georg Simmel, la città aperta di Richard Sennet e la prospettiva dell’intelligenza connettiva di Derrick de Kerckhove, le ricerche sui sentimenti condivisi attraverso il corpo di Giacomo Rizzolatti e Vittorio Gallese, i temi ricorrenti nelle opere di Edwuard Hopper, Carlo Mattioli e Remo Gaibazzi ma anche di artisti contemporanei come Dan Flavin, Robert Irvin, James Turrel e Olafur Eliasson, rappresentano i riferimenti culturali  attraverso cui l’autore tenta di costruire una teoria contemporanea del fare architettura, la sua Architettura delle relazioni, radicata nel passato e proiettata nel futuro, per una nuova centralità delle persone.

È un proclama che denuncia l’urgenza di un’architettura che interagisca con l’esistente e che sia parte di città, che disveli relazioni labili e tessa nuove trame, capace di tradurre il visibile e l’invisibile, di conciliare la dimensione materica, fisica e quella evocativa, lirica; un proclama che esprime l’impellenza di spazi immersivi che coinvolgano corpo e sensi dei fruitori; che rivela la convinzione di una consistenza emozionale dell’architettura e di una dimensione collettiva e partecipata; che riconosce la necessità di un’architettura capace di creare riconoscimento di valore da parte di chi la abita; che richiama al mandato civile dell’architettura e del progetto  come occasione di riaggregazione, di accoglienza, socialità, cittadinanza; che rievoca la necessità di un’architettura capace di costruire legami, facilitare incontri , costruire comunità, capace di costruire una città delle persone.

 

Le due dimensioni della città di cui parlavano i latini – Civitas, la città delle anime e Urbs, città delle pietre, potranno allora tornare a stare insieme.

Principi fondamentali e responsabilità che l’architettura contemporanea deve assumersi, sono così enunciati in questo primo volume, delineando una sorta di vademecum che, nella migliore tradizione rogersiana, non offre soluzioni, ma instilla piuttosto interrogativi.

“Come progettare spazi capaci di promuovere l’interazione tra le persone, capace di promuovere benessere collettivo e individuale?” è il principale interrogativo che emerge.

A noi progettisti-lettori, con le nostre esperienze e sensibilità, il compito di tradurre queste riflessioni in risposte progettuali concrete.

Il secondo volume – Opere e progetti – di grande formato, presenta i progetti realizzati dallo studio MC2.  Introdotto dal saggio “Il valore delle relazioni”, dello storico dell’architettura Antonello Alici, è un atlante di architetture, riccamente illustrato con disegni e fotografie, inframezzato da dialoghi tra i fondatori dello studio, gli architetti Costi e Melli, con personalità di spicco, quali l’architetto e professore in progettazione architettonica e urbana Francesco Collotti, l’architetto e professore di Storia dell’Architettura Giovanni Leoni, l’imprenditrice e committente Daniela Bianchi, la consigliera delegata di AIDAF e direttrice di Regenerative Society Foundation Giovanna Gregori, il professore di filosofia, critico d’arte e curatore di mostre a livello internazionale Didi Bozzini.

Un racconto che procede su binari paralleli e che da un lato propone la sequenza di progetti elaborati nell’esperienza ventennale di MC2AA, dall’altra attraverso i dialoghi, propone una riflessione sui temi chiave cari allo studio, quali il tema del museo, della città, della casa, della rigenerazione e dell’arte.

Le architetture illustrate appaiono come dispositivi per rivelare, attivare e tessere relazioni tra i luoghi e le persone, attraverso cui promuovere nuove interazioni e valorizzare quelle esistenti, generare connessioni che arricchiscono la dimensione sociale e collettiva.

Il libro non si limita a documentare l’evoluzione dello studio MC2, ma offre una riflessione profonda sul ruolo che l’architettura può e deve assumere oggi.

 

GLI APPUNTAMENTI

25 settembre ore 18:00

Biblioteca Nazionale Braidense della Pinacoteca Brera a Milano

Intervengono Stefano Zecchi, Filosofo e già Professore Ordinario dell’Università di Milano e Marco Biraghi, Storico dell’Architettura e Professore Ordinario del Politecnico di Milano.

 

3 Ottobre ore 18:00

Complesso monumentale della Pilotta a Parma

Dario Costi dialoga con Giacomo Rizzolatti, Professore emerito dell’Università di Parma, neuroscienziato di fama mondiale e scopritore dei Neuroni specchio, con la partecipazione di figure di varie provenienze culturali dell’Università di Parma: Carlo Mambriani Professore ordinario di Storia dell’Architettura, Silvia Berselli Professoressa di Storia dell’Architettura, Rita Messori Professoressa di Estetica, Alessandro Bosi Membro del Centro Interdipartimentale della Ricerca Sociale e Professore di Sociologia, Fabio Vanni Psicologo e Docente e Gloria Bianchino già Professoressa di Storia dell’Arte

 

4 Ottobre ore 18:00

Casa dell’Architettura a Roma

all’interno di una rassegna FAR Festival dell’Architettura di Roma, ospite dell’Ordine degli Architetti di Roma

intervengono Paolo Desideri Architetto e Professore Ordinario di Progettazione Architettonica ed Urbana a Roma 3, Luigi Franciosini Architetto e Professore Ordinario di Progettazione Architettonica ed Urbana a Roma 3, Antonino Saggio, Architetto, critico d’architettura e Professore ordinario di Progettazione Architettonica ed Urbana a La Sapienza e Antonello Alici, Storico dell’Architettura e Professore associato al Politecnico della Marche

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