Come abbiamo notato ieri, da un paio di settimane la premier Giorgia Meloni è tornata ad attaccare a testa bassa i bonus edilizi con lo slogan “non butteremo i soldi degli italiani dalla finestra”. Ha ragioni da vendere anche se i toni sono da rissa, non avendo finora neanche usato una parola per presentare una politica vera sulla riqualificazione energetica. Mette le mani avanti in vista della legge di bilancio? Legittimo, sappiamo che la cassa è vuota. Non le piace l’edilizia? Benissimo, punti sugli impianti più efficienti e meno costosi dei cappotti. Ma non faccia come lo struzzo. L’Europa le ricorda oggi che una politica di efficienza energetica l’Italia la deve impostare perché il suo tasso di riqualificazione degli edifici è troppo basso. Nonostante il Superbonus lo abbia alzato molto. Ora torniamo a zero. Alzare la voce e alzare i toni non aiuta più neanche a coprire i vuoti di politica. Legittimo contestare la direttiva case green in Europa, ma un conto è la politica, un conto l’azione di governo. E le rimostranze in Europa contro il green deal non porteranno da nessuna parte. Quindi: quale politica? C’è un’idea o una proposta? E non ci si dica che c’è il Pniec perché, aldilà degli impegni ribaditi dal singolo ministro, lì dentro mancano sempre lo stesso genere di cose: le politiche.
Condividi:
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati.
In occasione del suo lancio, DIAC rimarrà consultabile in forma gratuita, ma devi avere un account per leggere i contenuti.
Newsletter DIAC / Ricevi in email gli aggiornamenti sulle ultime novità e sui temi più importanti.
Direttore responsabile: Giorgio Santilli
In redazione: Maria Cristina Carlini, Mauro Giansante
Progetto grafico: Cinzia Leone
Web design: No Digital Brain
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma.
Iscrizione n°65/2024.
ISSN 3035-0735
Copyright 2024 CRESME Europa Media – Tutti i diritti riservati
Argomenti