DENTRO IL CERCHIO - La Voce dei Geometri / 12

Il geometra che verrà: perché il futuro dell’ambiente costruito si decide oggi

Siamo a un bivio. Da una parte, un’Italia che costruisce come ha sempre fatto – con logiche del secolo scorso, competenze frammentate, resistenze al cambiamento. Dall’altra, la possibilità di immaginare professionisti tecnici capaci di guidare davvero la trasformazione dell’ambiente costruito. Il geometra di domani non sarà quello di oggi. Non può esserlo.

02 Lug 2025 di Ezio Piantedosi

Condividi:
Il geometra che verrà: perché il futuro dell’ambiente costruito si decide oggi

Ezio Piantedosi, vicepresidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati

Ezio Piantedosi, vicepresidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati

 

 Il cambiamento invisibile

Mentre tutti parlano di transizione digitale ed ecologica, c’è una rivoluzione silenziosa in corso: quella delle competenze. Non basta più saper leggere un progetto o applicare una norma. Il BIM non è un software da imparare nel weekend – è un cambio di paradigma che ridefinisce il modo stesso di concepire, progettare e gestire le opere. Chi non lo capisce è già fuori dal mercato, semplicemente non se ne è ancora accorto.

In questi anni, attraverso GEOFORMAZIONE, abbiamo formato migliaia di professionisti. Ma la vera scoperta è stata un’altra: le competenze tecniche sono solo l’inizio. Il geometra moderno deve saper negoziare con un sindaco, coordinare un team di professionisti, spiegare a una famiglia perché la loro casa ha bisogno di interventi strutturali. Deve essere, in una parola, un leader.

Oltre la zona di confort

La professione del geometra è cambiata più negli ultimi dieci anni che nei cinquanta precedenti. Eppure molti colleghi continuano a ragionare con gli schemi del passato. Pensano che aggiornarsi significhi fare qualche corso per i crediti formativi. È una visione miope e pericolosa.

Il mercato non aspetta nessuno. Quando un cliente sceglie un professionista per la ristrutturazione di un edificio storico, non cerca solo competenze tecniche – cerca qualcuno che sappia navigare tra vincoli normativi, esigenze estetiche, sostenibilità ambientale e budget limitati. Cerca un professionista completo.

L’intelligenza artificiale non è il nemico

C’è chi ha paura dell’AI, chi pensa che sostituirà i geometri. È l’ennesimo falso allarme. L’intelligenza artificiale non sostituirà i professionisti – sostituirà i professionisti che non sanno usare l’intelligenza artificiale. La differenza è sostanziale.

Stiamo integrando l’AI nelle nostre piattaforme formative non per sostituire il geometra, ma per potenziarlo. Per dargli strumenti che gli permettano di concentrarsi su quello che davvero conta: la visione strategica, la capacità di sintesi, la relazione con il cliente.

La responsabilità del sapere

Ogni geometra che si forma non lo fa solo per sé stesso. Lo fa per la sicurezza delle nostre case, per la qualità delle nostre città, per il futuro dei nostri figli. Quando un professionista studia le nuove normative antisismiche o approfondisce le tecniche di efficienza energetica, sta compiendo un atto di responsabilità civile.

Non è retorica. È la verità nuda e cruda: la qualità dell’ambiente costruito dipende dalla preparazione di chi lo progetta. Ogni errore, ogni approssimazione, ogni competenza mancante si traduce in rischi concreti per la collettività.

Il coraggio di cambiare

Il futuro non si subisce, si costruisce. E si costruisce oggi, con le scelte che facciamo adesso. Come categoria, possiamo scegliere di rimanere ancorati al passato, difendendo rendite di posizione sempre più fragili. Oppure possiamo avere il coraggio di reinventarci completamente.

Bisogna investire sulla innovazione formativa, sulle partnership strategiche, sulle certificazioni internazionali. Scelgo di credere in una categoria che può e deve essere protagonista della trasformazione del Paese.

Non sarà facile. Richiederà sforzi, investimenti, uscire dalle zone di comfort. Ma l’alternativa è l’irrilevanza. E non possiamo permettercela.

L’appuntamento con la Storia

L’ambiente costruito di domani sarà più complesso, più interconnesso, più intelligente. Sarà chiamato a rispondere a sfide che oggi possiamo solo immaginare: cambiamenti climatici estremi, nuovi materiali rivoluzionari, normative in continua evoluzione.

Saremo pronti? Dipende da noi. Da quello che facciamo oggi. Da come scegliamo di formarci, di aggiornarci, di crescere. Il geometra che verrà non è una proiezione futuristica – è il professionista che stiamo formando adesso, in questo momento.

La storia ci sta chiamando. È ora di rispondere.

Argomenti

Argomenti

Accedi