L'INIZIATIVA DELLA MINISTRA CALDERONE

Decreto sicurezza lavoro in Cdm martedì, l’incognita delle correzioni alla patente a crediti

Il nuovo DL arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il Governo punta a rafforzare le leve della formazione e della prevenzione. Tra le novità, il fascicolo digitale del lavoratori, una rivalutazione del rischio stress correlato all’evoluzione dell’organizzazione del lavoro. Tra i temi sospesi, il badge di cantiere chiesto dai sindacati, il check sulla patente a crediti e le risorse.

27 Ott 2025 di Maria Cristina Carlini

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Decreto sicurezza lavoro in Cdm martedì, l’incognita delle correzioni alla patente a crediti

MARINA CALDERONE MINISTRO

L’annuncio è arrivato – tra le righe – direttamente da Palazzo Chigi. Venerdì scorso, fonti di Governo informavano che l’incontro tra  l’esecutivo e organizzazioni sindacali sulla situazione dell’ex Ilva  previsto per martedì 28 ottobre, è stato posticipato “in ragione della contemporanea convocazione del Consiglio dei Ministri, che affronterà, fra gli altri temi, anche quello della sicurezza sul lavoro”. Un annuncio, quello relativo alla complicata e spinosa vertenza ex Ilva,  che è stato accolto tra le proteste dei sindacati metalmeccanici – che martedì andranno comunque davanti alla sede della Presidenza del Consiglio –  mentre ha colto un po’ più di sorpresa l’approdo in Cdm del nuovo decreto in materia di sicurezza sul lavoro.  Il 9 settembre si era svolto un incontro in cui il ministro del Lavoro, Marina Calderone, aveva annunciato  il varo del provvedimento entro settembre ma da quella data non ci sono stati più incontri in sede plenaria e ulteriori aggiornamenti rispetto alla bozza del provvedimento che allora era stata presentata. Va detto che il nuovo decreto è ‘incappato’ nel cantiere della manovra e questo può spiegare i tempi più lunghi ma la stessa Calderone non ha  dato, nelle sue ultime dichiarazioni di pochi giorni fa, indicazioni su un’imminente approvazione.

Di qui la sorpresa ma anche gli interrogativi rimasti in sospeso da un mese e mezzo. Ma partiamo dai punti fermi di quella bozza, che, secondo quanto spiegano a Diario Diac fonti ministeriali, è oggetto di affinamenti e limature, ma rimane l’impianto fondamentale del provvedimento. Formazione e prevenzione sono le due principali leve con le quali il Governo vuole alzare i livelli della sicurezza e tutele sul posto di lavoro di fronte alla serie nera di  incidenti e infortuni mortali. La ratio, insomma, è quella rafforzare la prevenzione, migliorare la formazione, digitalizzare i controlli e introdurre nuove tutele, con un approccio integrato e innovativo. Tra le novità, spicca l’impiego del Fascicolo sociale e lavorativo del cittadino e della piattaforma ‘Sistema Informativo per l’inclusione Sociale e Lavorativa’ (SIISL): l’obiettivo è quello di poter meglio analizzare i percorsi formativi ed i contratti dei lavoratori, introducendo, in pratica, una “tessera” digitale, utile nella predisposizione dei controlli ispettivi. E’ prevista una rivisitazione delle linee guida per la valutazione del rischio stress correlato al lavoro, per tener conto dell’evoluzione delle nuove organizzazioni del lavoro come ad esempio lo smart working con la conseguente necessità di aggiornamento dei DVR ( il Documento di Valutazione dei Rischi, obbligatorio per le aziende con almeno un dipendente, che analizza e valuta i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro).  I DVR dovranno anche includere il rischio violenza e molestie. Altra misura è la predisposizione di un sistema di incentivazione economica per le piccole imprese che adottano Modelli di organizzazione e gestione (MOG) e Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL), con l’obiettivo di consolidare ed ottimizzare i processi in materia di salute e sicurezza.

Il decreto mira, inoltre, a far compiere un salto qualitativo alla formazione attraverso una maggiore selettività per la formazione prevista dagli Organismi paritetici, e l’introduzione di forme di sostegno per incentivare le attività di formazione in ambito scolastico. E’ confermata la copertura assicurativa Inail per studenti e insegnanti, inclusi i percorsi di alternanza scuola-lavoro, per promuovere la cultura della prevenzione sin dalla giovane età. Inoltre, è prevista una campagna informativa di sensibilizzazione nelle scuole sui temi della prevenzione degli infortuni.

Accanto a questi punti fermi del decreto, rimangono dubbi e questioni aperte. Proprio in riferimento ai cantieri edili, i sindacati avevano chiesto l’estensione del badge di cantiere, la cui introduzione era stata sancita l’estate scorsa da un accordo da Acer Ance Roma e i sindacati. Ma, al momento, non ci sarebbero ancora indicazioni. Altro punto è quello sollevato dalla stessa Caderone quando, nel corso degli Stati generali sulla Sicurezza sul lavoro, si è detta favorevole a un check sulla patente e crediti nei cantieri, introdotta un anno fa. L’intento originario, riconfermato, era quello di estenderlo ad altri settori. Ma i tempi non sarebbero compatibili con i pochi giorni che, salvo sorprese, mancano all’esame del Consiglio dei ministri. C’è il tema delle risorse. A fine aprile, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva annunciato che il governo per migliorare la sicurezza sul posto di lavoro aveva raccolto insieme all’Inail altri 650 milioni di euro “per mettere in campo nuove misure concrete che, insieme ai 600 milioni già disponibili dei bandi Inail destinati a cofinanziare gli investimenti delle imprese in questi ambiti, portano a oltre 1 miliardo e 200 milioni le risorse disponibili”. A settembre, era stato riferito alle parti sociali che il ministero del Lavoro, l’Inail e la Ragioneria avrebbero verificato le modalità di utilizzo di questi fondi. E’ da vedere qual è l’esito di questa  verifica e se diraderà quella fumosità sulle risorse che i sindacati avevano criticato.

 

 

 

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