L'AUDIZIONE DI AASPI E AISI

Ddl subacquea, le imprese: adeguare qualifiche lavoratori ai codici internazionali

15 Ott 2025 di Mauro Giansante

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“Finalmente il Governo ha scoperto che abbiamo il mare”. Dalle due associazioni delle imprese del settore arriva un plauso generale e una serie di interventi da apportare al disegno di legge sulla sicurezza dell’attività subacquea approvato dal Senato la scorsa estate. Giovanni Esentato, segretario dell’Associazione imprese subacquee italiane (Aisi), durante l’audizione informale in commissione Trasporti alla Camera, ha spiegato infatti che occorre intervenire all’articolo che descrive “tre qualifiche di lavoratori subacquei: certi a 15 metri, altri fino a 50 e altri ancora oltre i 50 metri. Noi proponiamo che questi tre punti vengano ridotti a due, descrivendo il basso fondale da 0 a 50 metri e l’alto fondale oltre i 50 metri”. È “impensabile che si possa fare immersione partendo dalla superficie raggiungendo profondità fino a 100 metri senza un supporto iperbarico, perché ove mai il sommozzatore ha necessità di rientrare, o perché programmato o perché questa necessità è improvvisa, si necessita che sul fondo ci sia una campana chiusa. Quello che dico ha un supporto di codici internazionali già confermati”, ha detto.

Inoltre, come ha fatto notare Massimo Scorcia, responsabile Normative e Legislazione dell’Associazione delle attività subacquee professionali italiane (Aaspi), va considerata attività subacquea e iperbarica anche quella svolta in acque fluviali, lacuali, dei bacini artificiali (dighe e bacini idroelettrici). “C’è una disparità di trattamento tra le figure del sommozzatore, attualmente, e quella del palombaro vecchio stile ai fini previdenziali. Non possiamo continuare a fare questo mestiere fino a 65 anni, credo che ci siano un sacco di studi che lo dimostrano. Rimettiamo alle vostre mani l’attenzione dell’argomento, perché inizia a diventare faticoso”, ha aggiunto. Che ha poi rimarcato l’incompatibilità tra gli operatori scientifici e gli operatori tecnici. Quanto alle attività nei porti, l’Aaspi ha chiesto di mantenere la competenza alle autorità marittime locali e di bacino. Oggi, intanto, verranno auditi i rappresentanti della Società italiana di medicina subacquea ed iperbarica (Simsi) e Enrico Marchetti, referente Inail per le atmosfere iperbariche.

 

 

 

 

 

 

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