LO STADIO DELLA ROMA

Curva Sud da 10mila posti. Corse a ostacoli per urbanistica e infrastrutture

Il video e alcune immagini di render presentate dal club in Campidoglio da cui è possibile farsi un’idea del progetto

25 luglio

25 Lug 2024 di Giusy Iorlano

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Curva Sud da 10mila posti. Corse a ostacoli per urbanistica e infrastrutture

La Roma alza il sipario sul nuovo stadio di Pietralata: sessantamila posti, con la “curva Sud più grande d’Europa”, “futuristico, monumentale e green”, dal costo che sfiora il miliardo di euro (960 milioni di euro per la precisione, ma che facilmente, di qui a quando aprirà il cantiere sarà arrivato ad 1 miliardo). Un investimento ‘monstre’, insomma, quello promesso per l’impianto e le opere a servizio. Investimento, quasi raddoppiato rispetto ai 528 milioni stimati inizialmente. Colpa anche dei rincari dei materiali e dell’energia.

La presentazione ufficiale è avvenuta mercoledì 25 luglio in Campidoglio dove il vicepresidente del club, Ryan Friedkin, accompagnato dalla ceo della As Roma, Lina Souloukou, ha mostrato al sindaco della capitale Roberto Gualtieri un primo video e alcune immagini di render da cui è possibile farsi un’idea del progetto, non soltanto per quanto riguarda l’impianto sportivo ma anche sulla riqualificazione delle aree circostanti.

Il progetto

Colonnati che richiamano l’antica Roma imperiale, corridoi verdi e una fontana raso terra attorno all’impianto che ricorda, almeno nelle intenzioni, il Colosseo, ma anche l’architettura razionalistica del primo dopoguerra con l’uso di pilastri squadrati: sono le suggestioni principali presentate di quello che sarà uno stadio all’avanguardia e avrà una capienza di circa 60 mila spettatori, con la curva Sud che sarà l’assoluta regina dell’impianto perché avrà una capienza molto più ampia rispetto agli altri settori, circa 10mila posti con un’inclinazione particolare, a ‘catino’, anche per favorire una migliore visibilità. Il progetto è del celebre studio americano Populous, noto per stadi come quello del Tottenham e di Wembley (tra gli oltre 1.300 già progettati).

L’idea è quella di creare una piccola ‘Bombonera’ in stile Boca nel parco di Pietralata, sul modello del Borussia Dortmund. In quest’area commerciale di 17 mila metri quadri sorgeranno anche il museo della Roma, il negozio per i tifosi e altre aree dedicate alle famiglie, ridando nuova vita a una zona da tempo abbandonata.

«Siamo molto soddisfatti – ha detto il sindaco Gualtieri -, abbiamo apprezzato il fatto che il progetto sia unico, che non vedremo uno stadio uguale a tutti gli altri e che sia stato pensato in relazione alle caratteristiche di Roma, alla sua eredità e alla sua storia. E’ un progetto che si integra rispetto alle caratteristiche monumentali e storiche della città, è green, ha delle caratteristiche di sostenibilità particolari ed è collegato ad una riqualificazione dell’area con un parco molto grande e delle aree verdi molto importanti. Ora – ha concluso – ci saranno dei tavoli tecnici per entrare nella fase operativa di questa bellissima opportunità per la città».

Le prossime tappe dell’iter autorizzativo

Una struttura “pensata per la città” l’ha, invece, definita entusiasta Friedkin, un gioiello che entro il 2027, nel centenario della società, diventerà un capolavoro vivente di tifo giallorosso. Ma è una corsa contro il tempo. Da settembre ripartiranno, infatti, pancia a terra, i tavoli tecnici con i dipartimenti del Comune, dall’Urbanistica ai Trasporti, per affrontare tutti i nodi contenuti nelle prescrizioni uscite dall’Aula Giulio Cesare, come, ad esempio, le indicazioni per rendere lo stadio raggiungibile senza che quel quadrante di città rimanga inghiottito nel traffico.  “A settembre – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia –, ci sarà il riavvio degli approfondimenti tecnici di carattere urbanistico e trasportistico. Nei successivi 90 giorni, verrà poi consegnato il progetto di fattibilità tecnico-economica, che dovrà ricevere l’approvazione finale da parte di tutti gli enti”.

Una volta redatto e depositato, il progetto definitivo, infatti, andrà valutato in conferenza di servizi decisoria, l’organismo che riunisce i tecnici di diversi enti e amministrazioni pubbliche e che dovrà valutare ogni singolo dettaglio della proposta progettuale giallorossa, chiedendo eventuali integrazioni o modifiche ai documenti. Però, prima della conferenza finale, c’è quello che costituisce l’ultimo passaggio politico di tutto l’iter: il Campidoglio dovrà votare in Consiglio comunale la conferma del pubblico interesse, con un voto su un documento dell’assessorato all’Urbanistica che attesta la presenza dei documenti necessari a garantire l’adempimento di tutte le prescrizioni imposte dal comune alla Roma in sede di valutazione del progetto preliminare. Chiuso questo voto, la palla passerà solo ed esclusivamente ai tecnici. La conferenza di servizi, gestita dalla Regione – in quanto il progetto andrà sottoposto a Valutazione ambientale strategica (Vas) o a Valutazione di impatto ambientale (Via), competenze regionali – potrà dare il via libera, con o senza prescrizioni, oppure respingere il progetto.

Dopo di che, la Roma predisporrà il progetto esecutivo che sarà messo a bando di gara dal Comune. Bando al quale la Roma parteciperà come soggetto proponente e, come tale, avere il diritto di pareggiare una eventuale offerta migliore presentata da altre aziende.

Se tutto questo iter filerà liscio la prima pietra potrebbe essere posata alla fine del 2025 o all’inizio del 2026 (molto più probabile). La consegna è prevista per l’estate del 2027, per festeggiare un secolo dalla fondazione del club.

Il tutto, intoppi permettendo. Il rischio di mancare la data più cara ai romanisti c’è, anche se a Trigoria sono convinti di riuscire nell’impresa.

Le incognite e le criticità sulla strada del progetto

Quelli che Friedkin chiama ‘intoppi’, infatti, sono delle vere e proprie criticità da superare. La più urgente riguarda proprio gli espropri su delle piccole parti di terreno, che impediscono di completare gli scavi e i calcoli per le fondamenta dello stadio. L’assessore Veloccia ha spiegato che «stanno andando avanti gli iter amministrativi per la liberazione delle aree detenute in modo precario oppure occupate abusivamente e proseguono le indagini archeologiche e geognostiche che, peraltro, a oggi non hanno rilevato nulla di compromettente»

Le indagini però, non sono state ancora fatte proprio in alcune aree sulle quali sono in corso una serie di ricorsi. Il primo agosto prossimo, il Tar del Lazio deciderà in merito alla richiesta dei residenti di sospendere, finché non si arriva alla sentenza definitiva, la richiesta di rilascio delle aree (tra case e terreni), ordinata dal comune. Detto in altri termini, il Campidoglio in questo anno ha portato avanti l’iter per rientrare in possesso di tutti i terreni pertinenti l’area del progetto dello stadio. Residenti e attività si sono opposte e ora sono i giudici a doversi esprimere.

Una nuova tappa, questa, che arriva dopo la vittoria del Campidoglio sulle richieste di usucapione avanzate da alcuni residenti della zona dopo oltre venti anni di possesso di alcune aree.

Il 3 luglio scorso, infatti, il giudice ha “ritenuto irrilevanti le prove testimoniali articolate dai ricorrenti” e ha respinto la richiesta che i terreni potessero essere oggetto di usucapione e quindi essere di proprietà di chi li aveva occupati nell’ultimo ventennio. Residenti che ora dovranno pagare un indennizzo al comune per l’occupazione di tali aree.

Si tratta di una nuova vittoria dopo quella dello scorso maggio contro alcuni residenti che avevano impugnato la delibera di pubblico interesse e la conclusione della conferenza dei servizi.

Altri nodi da risolvere riguardano la mobilità di tutta l’area e i parcheggi, che dovranno essere di più rispetto a quanto previsto in un primo momento. Nella versione originale del progetto, si faceva riferimento a 4.400 posti auto che avrebbero “coperto” un totale di poco meno di 10mila spettatori. Ora, però, il numero dei posti da realizzare sale almeno a 6.500 unità, quindi 2.200 posti in più. Se i tre ponti ciclopedonali previsti nella versione iniziale del progetto sono risultati tutti confermati dalla riunione di mercoledì in Campidoglio, fugando così i dubbi espressi dai comitati No stadio nelle scorse settimane, c’è da concludere le simulazioni sul traffico, l’analisi per i posti auto, per l’impatto sul trasporto pubblico dei tifosi.

Un altro elemento sorvegliato speciale è poi, l’impatto acustico: a poche centinaia di metri in linea d’aria da dove dovrebbe sorgere lo stadio c’è l’ospedale Sandro Pertini. Fin dall’inizio una delle prescrizioni più stringenti è stata quella di ridurre a zero l’impatto acustico degli eventi sul nosocomio. Per questo, ad esempio, la Roma tirerà su un parcheggio multipiano in un’area posta a metà fra lo stadio e l’ospedale che avrà anche la funzione di schermo acustico. Altra accortezza già prevista nel progetto è quella di utilizzare una parte degli almeno 4mila alberi nuovi che dovranno essere piantati nel quadrante come barriera acustica naturale. L’impianto, inoltre, sarà realizzato con materiali fonoassorbenti, soprattutto per quello che riguarda la copertura delle tribune dello stadio che dovrebbe essere così in grado di azzerare le emissioni sonore del boato del tifo.

Di sicuro, i diversi comitati di zona che si sono formati anche per impedire che l’area verde venga trasformata con la costruzione dello stadio, studierà le carte della conferenza decisoria e proverà a fare ricorso (lo ha già fatto ma è stato respinto proprio per mancanza di atti).

“Dopo un anno e 9 mesi dalla presentazione del progetto preliminare, il soggetto proponente è stato in grado di produrre un video di presentazione, non una risposta sulle diverse prescrizioni poste, non una soluzione per il problema dei parcheggi, non una parola sull’impatto ambientale, sulla distruzione di una area verde dedicata al quartiere o sull’accessibilità al pronto soccorso dell’ospedale Sandro Pertini”, hanno commentato.  Una partita, insomma, ancora tutta da giocare.

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