Il Rtt e l'indagine rapida Csc

Confindustria: imprese più PESSIMISTE sul fatturato

Secondo l’indice Rtt (real time turnover) di maggio le imprese correggono al ribasso le previsioni di fatturato, dopo il forte aumento di aprile. La flessione si registra in tutti i settori, più ampia nei servizi e meno nella costruzioni. A giugno le grandi imprese industriali si mostrano caute segnalando aspettative stabili sulla produzione ma aumentano le previsioni in calo. Secondo l’Istat, nel primo trimestre, si è registrata una ulteriore flessione congiunturale della quota di profitto delle società non finanziarie con un lieve incremento del tasso di investimento.

30 Giu 2025 di Maria Cristina Carlini

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Arrivano segnali di frenata dalle imprese che vedono ora una correzione al ribasso del fatturato e hanno aspettative stabili sulla produzione. Da un mese all’altro, il termometro mostra, nel primo caso, un deciso raffreddamento, e, nel secondo caso, una grande cautela con prospettive più negative. Sono queste le principali evidenze che indicano l’indice Rtt, Real Time Turnover, e l’indagine rapida del Centro Studi di Confindustria, diffusi ieri.  Se nelle precedenti pubblicazioni, il Rtt di aprile registrava un balzo del fatturato mentre si manifestavano avvisaglie con i giudizi degli industriali che viravano su un terreno negativo, si respira un clima di minore ottimismo. A maggio,  il RTT, costruito in base ai dati sul fatturato, destagionalizzato e deflazionato, del campione imprese clienti di TeamSystem, registra una significativa correzione al ribasso. L’indicatore mostra flessioni in tutti i settori, più ampie nei servizi e nell’industria, meno nelle costruzioni. A maggio, RTT indica una correzione al ribasso del fatturato a prezzi costanti delle imprese, dopo l’aumento in aprile: la media mobile a 3 mesi frena, ma resta in aumento (+1,1% a maggio). Nonostante tale flessione, RTT indica ancora una variazione acquisita positiva del fatturato nel 2° trimestre 2025.

Guardando all’indice per i macro settori produttivi, si osserva la riduzione di RTT nell’industria (-3,2% a maggio) che interrompe la fase di due mesi positivi, nei servizi il calo è maggiore a maggio, anche in questo caso dopo un forte aumento in aprile. La variazione acquisita nel 2° trimestre 2025 resta positiva, specie nell’industria, ma anche nei servizi. Nelle costruzioni RTT mostra un calo più moderato a maggio (-2,7%), come lo era stato l’aumento di aprile. La variazione acquisita nel 2° trimestre è positiva (+0,3%): sarebbe il quarto consecutivo in aumento. Riguardo alle macro aree e alle dimensioni di impresa, il Real time turnover  registra un calo in tutte le aree geografiche, più forte al Nord-Ovest, contenuto invece al Sud. La variazione acquisita per il 2° trimestre è divenuta negativa solo al Nord-Ovest, mentre risulta positiva nelle altre aree del Paese. RTT indica a maggio flessioni del fatturato per tutte le
dimensioni di impresa: più profonda per le grandi, forte anche per le piccole. La variazione acquisita per il 2° trimestre, comunque, è positiva per tutte le classi dimensionali, grazie ai forti aumenti di aprile.

L’indagine rapida di giugno sulla produzione industriale, rivolta alle grandi imprese associate a Confindustria1, evidenzia poi una sostanziale stabilità nelle aspettative rispetto alla rilevazione del mese precedente. La quota degli intervistati che crede che la produzione rimarrà stabile è pressoché invariata rispetto a maggio (67,6%), mentre diminuisce appena chi attende un aumento (21,4%) e cresce leggermente la parte di coloro che attendono una contrazione (11,0%).

In media nel secondo trimestre le aspettative sono lievemente più caute rispetto al primo quarto dell’anno: aumenta il numero di intervistati che crede che la produzione rimarrà costante (62,4%), compensato da una diminuzione degli ottimisti (23,8%), mentre resta quasi inalterata la quota di imprese che attende una diminuzione (13,8%).  Gli industriali intervistati nel mese di giugno considerano domanda e ordini come i principali punti di forza a sostegno della produzione. Il saldo aumenta in modo significativo rispetto a maggio, salendo al 6,1% dal precedente 4,5%. Le aspettative delle imprese sulla disponibilità di manodopera nei prossimi mesi tornano a essere favorevoli (1,1% da -1,4%). Il saldo relativo ai costi di produzione, già negativo nella rilevazione di maggio, è in diminuzione (-6,2% da -5,6%).  I giudizi riguardo alle condizioni finanziarie restano in territorio negativo a giugno (-0,7% da -0,3%). Per quanto riguarda la disponibilità di materiali, il saldo delle risposte di giugno, leggermente negativo (-0,1%), mostra un miglioramento rispetto al valore registrato a maggio (-0,6%). Il giudizio degli industriali sulla disponibilità degli impianti registra a giugno un netto peggioramento, passando da 3,3% a -0,2%.

Intanto, come rileva l’Istat che ieri ha diffuso il contro trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti della società, nel primo trimestre del 2025 le società non finanziarie hanno registrato un calo dei profitti: la quota di profitto è stimata al 42,1% in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. La flessione congiunturale di questo indicatore è il risultato di una crescita del risultato lordo di gestione dello 0,3%, inferiore rispetto a quella del valore aggiunto, aumentato dello 0,7%. Una caduta, osserva l’istituto di statistica, che, sebbene di lieve entità, fa seguito  a sette trimestri di flessione congiunturale. Nel primo trimestre del 2025, a fronte di un aumento degli investimenti fissi lordi del settore dell’1,4%, il tasso
di investimento delle società non finanziarie è aumentato di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, attestandosi al 22,4%.

 

 

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