DIARIO POLITICO
Per Giorgia Meloni sarà un agosto di riflessioni e di impegni. L’appuntamento con le Regionali in autunno (si comincia il 28 settembre con le Marche e poi a ottobre Veneto, Toscana, Campania, Puglia e ora anche Calabria) è certamente una scadenza importante, un test per saggiare lo stato di salute del Governo proprio mentre si discuterà della prossima legge di bilancio, ma anche del nuovo quadro finanziario europeo. Con più di un’incognita con cui fare i conti, a partire dall’effetto dazi che peserà non poco sul fronte di un crescita tornata allo zero virgola.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Il Regolamento Europeo 2024/1689, meglio noto come AI Act, prevede l’applicazione gradata delle norme ivi contenute, le quali non si rivolgono solo agli sviluppatori di sistemi di intelligenza artificiale, ma anche alle organizzazioni pubbliche e private che intendono farne uso, nonchè agli importatori e distributori di tali tecnologie.
Successivamente alla prima serie di prescrizioni e divieti per i sistemi ad alto rischio e attività che presentano rischi cd. “inaccettabili” – attivi dal 2 febbraio 2025, l’AI Act entra in una nuova fase cruciale il 2 agosto 2025. …
LE INCHIESTE SULL'URBANISTICA
Diario DIAC in questi mesi ha seguito con attenzione la cronaca delle inchieste penali sull’urbanistica milanese, ha esaminato a fondo con gli articoli di Salvatore Di Bacco i provvedimenti della Procura e del Gip, ha svolto analisi puntuali sulla normativa urbanistica ed edilizia e sulle sue carenze, ha preso posizione molto critica sulla strada intrapresa dal salva-Milano (interpretazione autentica) e ha sostenuto la legge sulla rigenerazione urbana, ha lasciato spazio alle opinioni di profondi conoscitori del settore (mi piace citare Pierluigi Mantini e Roberto Morassut), ha puntualmente riportato le posizioni esposte dalle imprese nelle audizioni parlamentari. Come è nella sua vocazione, ha cercato di fare informazione puntuale e circostanziata, senza toni urlati o prese di posizione manichee o preconcette. E tenta ora – alla vigilia delle decisioni del Gip sugli arresti chiesti dalla Procura fra gli altri per l’ex assessore Tancredi e il ceo di Coima Catella – un primo bilancio di quello che sta accadendo a Milano, nella convinzione che i processi devono fare il loro percorso ma è necessario, al tempo stesso, trovare alla scala nazionale una soluzione di uscita all’impasse che Milano ha evidenziato, con riforme e la definizione di un nuovo patto che promuova lo sviluppo della città pubblica e sociale, rimasta schiacciata nella capitale lombarda dalle dinamiche economiche e finanziarie dominanti…
Nel momento in cui l’«incubo BIM» sembra palesarsi presso le stazioni appaltanti e i relativi responsabili unici del procedimento, è opportuno domandarsi in che maniera la tematica dell’Approvvigionamento Digitale e della Gestione Informativa Digitale possa essere compresa e supportata dalla dirigenza apicale dell’organizzazione che funga da stazione appaltante, laddove evidentemente essa possa parere ristretta ai soli soggetti interessati…e preoccupati.
IL DECRETO OMNIBUS ECONOMIA
Se si segue il groviglio delle norme sovrapposte e spesso contraddittorie che si sono susseguite dal 2022 per far fronte agli aumenti di costi che hanno rischiato di paralizzare i cantieri Pnrr e non-Pnrr non si riuscirà a capire l’ultimo nodo che resta da risolvere per garantire equità, equilibrio economico e una conclusione dei lavori senza scossoni: l’esclusione delle opere finanziate inizialmente con il “Fondo per l’avvio di opere indifferibili” (FOI) – che agiva sull’aggiornamento dei prezzi nella fase di gara – da qualunque meccanismo compensativo in fase di esecuzione.
Il Parlamento e il Governo (soprattutto il Mef), in più occasioni chiamati a legiferare sulla questione, hanno sempre opposto un rifiuto a una soluzione definitiva del problema, sottovalutando la questione e preferendo trincerarsi dietro una norma che è stata interpretata (illogicamente) come un divieto assoluto.
Meglio allora tentare adesso – prima che la questione torni in settimana al Senato – un ragionamento semplificato, rafforzato da qualche numero, per arrivare al punto. E il numero che conta è 5.000: tanti sono – secondo Ance – ancora i cantieri interessati da questa esclusione, per un investimento totale di 22 miliardi (rispetto a un numero iniziale di 7.821 opere finanziate con il FOI per 41,2 miliardi di investimento). Non proprio noccioline.
Ma torniamo al nostro ragionamento.
Il vocabolo «rappresentazione» compare, da primattore, nelle definizioni ricorrenti di Building Information Modelling (BIM) – oggi pure di GeoBIM – e di Digital Twin (DT).
Il termine, ovviamente, rimanda all’atto del disegnare e del visualizzare, vale a dire alle diverse e complesse manifestazioni geometrico-dimensionali, di cui, ad esempio, una manifestazione eloquente e siginificativa è stata probabilmente offerta, per la cultura architettonica, del cosiddetto Parametricismo.
Naturalmente la tematica della rappresentazione geometrico-dimensionale possiede una elevata articolazione, oltre che una storia nobile e significativa, ampiamente trasferita nell’ambito della digitalizzazione con considerevoli livelli di complessità.
Si osservi, prosaicamente, che la redazione di un computo metrico, un documento alfa-numerico, deriva da fonti informative geometrico-dimensionali, cosicché il discrimine tra i campi in questione risulta sottile.
Il disegno di legge sull’intelligenza artificiale, approvato con modifiche dalla Camera dei Deputati, lo scorso 25 giugno, (A.C. 2316-A) continua il suo iter parlamentare. Tra le varie disposizioni previste va da subito considerata quella riferita all’applicazione dell’IA nella Pubblica Amministrazione (art. 14) secondo la quale, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale dovrà avvenire “in funzione strumentale e di supporto all’attività provvedimentale, nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale della persona che resta l’unica responsabile dei provvedimenti e dei procedimenti in cui sia stata utilizzata l’intelligenza artificiale”. Per quanto animata da buone intenzioni, volendo la proposta normativa, probabilmente, far riferimento all’utilizzo antropocentrico dell’intelligenza artificiale, per come scritta rischia di produrre un effetto “paralizzante” se solo si pensa che la “persona” di cui si parla nella disposizione, in ambito amministrativo, non è altri che il funzionario pubblico. In alcuni ambienti, questa previsione è stata già letta come un potenziale de profundis per l’utilizzo dell’IA nella PA, poiché rischia di scoraggiarne l’adozione proprio nei contesti in cui sarebbe più necessaria.
DIARIO POLITICO
Per il governo e soprattutto per Giorgia Meloni quello che si prospetta è – per usare una locuzione abusata in passato – un autunno caldo, anzi bollente. La partita sui dazi inevitabilmente si intreccia infatti con quella sulla legge di bilancio già di per sé complicata vista la consueta difficoltà nel reperire le risorse. Nella passata edizione gli sforzi si sono concentrati sul rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale deciso l’anno prima e poco altro. Quest’anno nessuno si azzarda a fare previsioni. Quel 30% sull’esportazione dei prodotti europei minacciato dal presidente degli Stati Uniti è un’ombra gigantesca sulle prospettive di crescita europee. Per l’Italia, seconda solo alla Germania per prodotti spediti oltre Atlantico. È una scure nella produzione destinata al mercato USA.
DALLA CHAT "AMICI DI DIAC"
FRANCESCO FERRANTE (posta una foto e link di Matteo Salvini sul Ponte di akashi) – Alla faccia di Erasmo (seguita da tre faccine che ridono)!
ANNA DONATI – Due osservazioni sul ponte Akashi: è solo stradale e nel raggio di 50 km ci stanno 5 milioni di persone. Quindi ogni confronto con il Ponte di Messina non regge.
LORENZO FALCIAI – Sicilia 5 milioni + 2 milioni Calabria.
ANDREA VECCHIO – E poi tutta la viabilità di Sicilia e Calabria è quasi quella che hanno realizzato i Borbone!
DONATI – Ma non in 50 km di raggio che giustifichi un uso quotidiano.
FALCIAI – Karel Van Miert, nel 2003 in occasione dell’approvazione del progetto preliminare e in qualità di coordinatore delle reti di trasporto transeuropee, disse: “La Sicilia, l’isola più popolata del Mediterraneo, conta circa cinque milioni di abitanti, ovvero molto più di alcuni Stati membri dell’Europa allargata e il ponte rappresenterà un caposaldo infrastrutturale per l’Europa le cui dimensioni sono paragonabili a quelle del ponte Oresund”, il collegamento stabile tra Svezia e Danimarca.
FABRIZIO BARCA – KVM ne ha combinate parecchie … Per chi ami i fatti rinvio allo Studio di Fattibilità che, nel 2001 governai assieme all’architetto Gaetano Fontana e che sottoponemmo poi a ogni istituzione finanziaria interessata per verificare la disponibilità a metterci soldini. L’esito fu: “Certo, se lo Stato si assume ogni rischio finanziario”. Come sempre. Chi è curioso è riassunto tutto qui
IERI LA CONSEGNA AL COMMISSARIO GUALTIERI PER IL GIUBILEO DEI GIOVANI
Al Festival dell’Economia di Torino ho avuto il piacere di discutere con il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, un tema tanto tecnico quanto centrale per la vita democratica e lo sviluppo economico del Paese: la gestione degli appalti pubblici. La riflessione si è incentrata su come le regole e le prassi in materia di contratti pubblici influiscano non solo sull’efficienza della spesa, ma anche sul rischio di corruzione e sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Rappresentando oltre il 15% del Pil italiano, gli appalti pubblici sono ben più di una formalità burocratica: hanno il potere di determinare l’orientamento dell’economia e di determinare standard ambientali, tecnologici e di qualità nei settori in cui vengono utilizzati. Una tale rilevanza rende la loro regolamentazione una vera e propria leva di politica industriale che deve essere sfruttata al meglio per indirizzare l’economia ed evitare la proliferazione di inefficienze e opportunità di malaffare.
DOPO L'INTERVISTA A BUSìA
È d’uopo ricordare che il codice dei contratti menziona la Gestione Informativa Digitale (GID), in luogo dell’abusato Building Information Modelling (BIM), in quanto la centralità della tematica si sta spostando rapidamente sul Data Management e sull’Information Management, e, nel medio termine, sull’Intelligenza Artificiale, come è testimoniato dai lavori del gruppo di lavoro ISO che, proprio in questi giorni, presso l’Università degli Studi di Brescia, sta ponendo mano a una profonda revisione delle norme della serie UNI EN ISO 19650, i documenti di riferimento per i mercati internazionali in materia.
Per secoli, il valore dell’edilizia è stato misurato in metri cubi di calcestruzzo, in chilogrammi d’acciaio, in tonnellate di materiali. Oggi, il vero capitale dell’ambiente costruito non è fatto di mattoni, ma di dati. In un settore che vale il 13% del PIL mondiale ma che resta uno dei meno digitalizzati, questa affermazione può sembrare provocatoria. Eppure, è già realtà.
La casa è tornata di moda anche in politica. Ora, però, bisogna dare un’impronta organica al tentativo, vero o presunto, di ricostruire una politica abitativa dopo trent’anni di silenzio assoluto dello Stato sul tema. Bisogna capire se maggiorannza e opposizione, Governo centrale e Regioni fanno sul serio, ognuno nel proprio ruolo nella ricostruzione di qualcosa che è patrimonio del Paese e deve essere impiantato per restare a lungo. Anche il ministero della Casa rischia di essere frainteso come un messaggio politico-propagandistico per piantare una bandierina elettorale, mentre siamo convinti che la proposta di Matteo Salvini nasca finalmente da buone intenzioni (dopo un lungo letargo) e vada nella direzione giusta.
Quello che conta è, però, uscire dalla propaganda e agire subito con proposte concrete lungo la strada segnata dalla storia importante di quel ministero: se l’Italia ha avuto per decenni una politica per la casa all’avanguardia lo si deve certamente ai contributi Gescal, ma anche al lavoro strategico e incessante del CER, il comitato per l’edilizia residenziale guidato prima da Maurizio Marcelloni e poi da Gateano Fontana. E poi anche della DICOTER, il dipartimento per il coordinamento territoriale, competente sulle politiche urbane. Quando parliamo di rigenerazione urbana parliamo ancora, mutatis mutandis, dei modelli di riqualificazione urbana messi in campo da Fontana: i Pru, i Prusst, i contratti di quartiere, eccetera. Non tutti riusciti, nessuno vuole mitizzare, ma ancora molto attuali già nei presupposti culturali di base. Anticipavano di venti anni i temi di oggi.
Da qui occorre ripartire oggi, ricostruendo al MIT una struttura che assorba le principali competenze di indirizzo in una materia che ormai è competenza soprattutto delle Regioni. Nella convinzione che deve maturare oltre ogni gelosia di competenze che il disimpegno dello Stato non è stato bene per nessuno. Bisogna ripartire coinvolgendo tutti, con determinazione. Perché quella è la strada giusta perché la politica abitativa torni patrimonio del Paese, dei cittadini, e trovi davvero soluzioni a esigenze che si vanno facendo esplosive.