L'EDITORIALE

Il traino delle costruzioni per la crescita del dopo-2026: utile al Governo (se cambia linea su condono, in house e caro materiali).

19 Nov 2025 di Giorgio Santilli

Punto primo: il settore delle costruzioni è il traino dell’economia e dell’occupazione degli ultimi 4-5 anni. La ricerca Cresme, presentata ieri all’evento della Fillea Cgil, lo conferma dimostrando che, con tutte le attività collegate, pesa per il 30% sull’economia italiana (qui l’articolo di M. Cristina Carlini). Ignorarlo è velleitario.

Punto secondo: non c’è altro settore economico oggi in Italia che abbia carte (e bilanci) in ordine e motori al massimo. Nel dopo-2026 non ci sarà crescita sopra lo zero virgola senza la spinta del settore delle costruzioni, che non è più “il partito dei cementificatori”, ma la leva economica e produttiva che – tramite la rigenerazione urbana e l’infrastrutturazione dei territori – può dare motore e gambe alla modernizzazione delle transizioni ambientale, digitale, demografica e sociale. “Città nel futuro”, organizzata da Ance, è stato il segnale di non ritorno su questa via. La rigenerazione urbana è rigenerazione umana, una cura di cui le città italiane hanno bisogno per tornare a competere ed essere luoghi sicuri di socialità. Le meline, per esempio quella che dura da un anno sulla legge per la rigenerazione urbana, sono stucchevoli perdite di tempo.

Punto terzo: una parte maggioritaria del settore delle costruzioni è pronto a giocare questa sfida di modernizzazione e l’appello congunto lanciato ieri dalla filiera (imprese e sindacati) va in questa direzione. La filiera prende consapevolezza della propria forza e chiede un tavolo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Punto quarto, è il punto decisivo.

Confessioni sul BIM

17 Nov 2025 di Angelo Ciribini

Nel momento in cui ci si rivolge a una platea di interlocutori coinvolti nella gestione dei contratti pubblici, non esclusivamente appartenenti alla amministrazione pubblica, ma certamente coinvolti nelle stazioni appaltanti e negli enti concedenti, sorge un retropensiero che si può riassumere nella seguente domanda: di che cosa si stia parlando?

Miseria e fortuna del Bim

12 Nov 2025 di Angelo Ciribini

L’acronimo BIM, almeno sui mercati internazionali, conserva senza dubbio una capacità evocativa molto forte in termini veicolari, ma è palesemente esausto, dovendo lasciare spazio sia alla sua declinazione con altri acronimi (dal DT all’AI) sia essendo riformulato come Data & Information Management (aprendo alla centralità di competenze specialistiche altre da quelle del settore e dei suoi, prevalentemente, utenti).

DIARIO POLITICO

Patrimoniale d’importazione e manovra di sopravvivenza: così Meloni e Schlein si aggrappano agli slogan

10 Nov 2025 di Pol Diac

L’ultima polemica è sulla patrimoniale. Un evergreen in politica che di tanto in tanto rispunta. Stavolta a riesumarla è stato il piano presentato dal neosindaco di New York Zorhan Mamdani che include anche la tassa per i super ricchi. La leader del Pd Elly Schlein ha ipotizzato di importare a livello europeo la proposta del primo cittadino newyorkese. Lo stesso ha ripetuto anche Maurizio Landini, il segretario generale della Cgil che ha appena indetto per dicembre  lo sciopero generale contro la manovra  che “toglie ai poveri per dare ai ricchi”.

Gli slogan – al contrario delle soluzioni – non mancano mai. E forse ha ragione Matteo Renzi quando osserva che Schlein ha regalato un insperato assist alla premier, proprio nel momento in cui il Governo incassava una raffica di critiche sulla Legge di bilancio da parte di quelle  istituzioni chiamate a offrire il loro consueto parere sull’ex Finanziaria e cioè Banca d’Italia, Istat, Corte dei conti. Niente di esplosivo, ma sufficiente a confermare che il taglietto dell’irpef è poco più di un cerotto e che la tanto sbandierata redistribuzione resta una finzione.

Geobim4Finance: un ecosistema oltre la produttività

10 Nov 2025 di Angelo Ciribini

La digitalizzazione, originariamente sotto le vesti del cosiddetto BIM, è usualmente accolta con grandi aspettative nei confronti dell’incremento della produttività degli attori e degli operatori del settore dell’ambiente costruito.

Tale obiettivo è, tuttavia, raramente stato verificato attraverso metriche affidabili, ma, soprattutto, il suo conseguimento è fortemente condizionato da una molteplicità di fattori esogeni che caratterizzano strutturalmente il mercato.

CAPITALE SOCIALE

C’è una quota di sommerso poco consapevole: aiutiamola a emergere. Invitalia usi ‘Resto al Sud’ per avviare questa politica

29 Ott 2025 di Carlo Borgomeo

Con questo intervento, Carlo Borgomeo inizia la sua collaborazione con Diario DIAC. Siamo felici e orgogliosi di averlo come compagno di viaggio, convinti come siamo che lui abbia visto prima e più lucidamente di altri quello che ora sono in molti a vedere e che noi stiamo cercando di raccontare giorno dopo giorno dalla nostra nascita, sedici mesi fa. (giorgio santilli) 

 

Un report dell’Istat del 17 ottobre ha reso noto che in Italia, nel 2023 il valore dell’economia sommersa è stato di quasi 217 miliardi di euro, con un incremento di quasi 15 miliardi rispetto all’anno precedente. Una bella quota del PIL, che mette insieme l’economia criminale (20 miliardi), le sottodichiarazioni e il lavoro cosiddetto nero. Le ore di lavoro nero equivalgono a tre milioni 132mila lavoratori (+4,9% rispetto al 2022). …

DIARIO POLITICO

Meloni-Draghi mai così distanti: la Premier preferisce Trump all’Europa e rinnova il “no” all’abolizione del diritto di veto

27 Ott 2025 di Pol Diac

“Quasi ogni principio su cui si fonda l’Unione è sotto attacco”, ha detto Mario Draghi la scorsa settimana. L’ex Premier, già Presidente della Bce, in occasione della cerimonia per il conferimento del Premio Princesa de Asturias per la cooperazione internazionale ancora una volta non si è limitato a una severa diagnosi ma si è fatto carico di indicare la terapia che parte dall’imperativo di superare l’immobilismo: “Siamo una Confederazione che non riesce più ad affrontare le sfide” e per questo serve cambiare rapidamente, puntando su un “federalismo pragmatico” capace di agire al di fuori “dei meccanismi più lenti del processo decisionale dell’Unione” perché per quanto desiderabile sia “una vera federazione, essa richiederebbe condizioni politiche che oggi non esistono.

 

L'EDITORIALE

Clima a Roma, urbanistica a Brescia: nuove frontiere partecipative

24 Ott 2025 di Giorgio Santilli

Oggi abbiamo deciso di aprire Diario DIAC con l’articolo di Mauro Giansante sulla presentazione fatta ieri dal sindaco di Roma Gualtieri e dal direttore dell’Ufficio clima di Roma Capitale, Edoardo Zanchini, del Climate City Contract. Trovate nell’articolo di Mauro (scaricabile qui) tutti i contenuti fondamentali del documento capitolino e le ragioni che hanno spinto Roma Capitale a farne un pilastro della propria strategia per il futuro della città.

Sarete liberi di farvi un’idea del valore di questa iniziativa, in un momento come l’attuale, in cui le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici sono estremamente divisive e il Paese, nel complesso, non ha ancora fatto una sintesi su quale direzione vuole percorrere e con quale velocità. I nostri articoli dei giorni scorsi sulla conferenza Ance ‘Città nel futuro’, sui lavori di Ecco e Kyoto Club sulla direttiva Case green, sul rapporto Asvis e sulle parole con cui Giorgia Meloni chiede un cambiamento di rotta delle politiche europee sul clima portano voci diverse in questo dibattito.

La principale ragione per cui abbiamo deciso di dare la posizione più alta a questo articolo è, però, un’altra. E può sembrare addirittura secondaria rispetto all’urgenza e all’importanza del tema. Il Climate City Contract ha raccolto in un portfolio 523 azioni, che possiamo tradurre con una qualche approssimazione con il termine progetti. Di questi, 30 arrivano dall’amministrazione, mentre 493 arrivano dagli 80 stakeholder che Roma Capitale ha raccolto intorno al tavolo di questo “piano”.

DIARIO POLITICO

La manovra modesta e lo scontro utile sulla democrazia: ecco perché Meloni e Schlein si scelgono a vicenda

20 Ott 2025 di Pol Diac

Non deve sorprendere che all’indomani del varo della manovra a catalizzare l’attenzione sia lo scontro tra Elly Schlein e la premier Giorgia Meloni sui rischi per la democrazia in Italia.

Non sorprende perché tanto la leader dell’opposizione che la stessa Presidente del Consiglio non hanno interesse a incrociare le spade su una manovrina che non offre svolte ma si limita a puntellare il nuovo corso per mantenere solidi i conti pubblici. Difficile, infatti, anche per la segretaria del Pd non tenerne conto. I dem si sono sempre assunti il ruolo di partito attento alla finanza pubblica e certo la risposta a questa manovrina non può essere l’aumento della spesa in deficit.

Soluzione che – al contrario – i partiti della destra a partire da Fdi  ma anche la Lega del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti hanno perorato quando erano all’opposizione. Anzi, nel caso del Carroccio indossando contemporaneamente la camicia di partito di lotta e di governo. Poi, una volta entrati nelle cosiddette stanze dei bottoni, tutto cambia per non cambiare niente secondo quello che è conosciuto come gattopardismo italico.

E così si passa dalla promessa dell’abolizione della Fornero alla sospensione di un mese o due dell’aumento dell’età pensionabile, oppure si cancella Transizione 5.0 dimostratasi un totale fallimento per tornare a misure più efficaci introdotte da governi di segno opposto come Industria 4.0, cercando di recuperare qualche miliardo di euro da banche e assicurazioni per tamponare le coperture senza preoccuparsi ovviamente delle eventuali “rappresaglie” sui correntisti. …

Sostengo il progetto “Roma Consolari”: è la proposta più preziosa, più efficace e più nuova per la città

14 Ott 2025 di Walter Tocci

Pubblichiamo l’intervento tenuto da Walter Tocci, ex vicesindaco di Roma e oggi consigliere del sindaco Gualtieri per il coordinamento del Piano di riqualificazione del Centro archeologico monumentale, nel corso del panel di Città nel futuro 2030-2050 dedicato alla presentazione di “Roma Consolari – Un progetto visionario per la città”, a cura dell’IN/ARCH.

 

A Roma è tornata la fiducia nel cambiamento. Abbiamo ormai alle spalle lo spirito depressivo degli anni passati. Ci sono tanti progetti in corso e tanti altri in discussione, per iniziativa della giunta – l’assessore Veloccia ha appena presentato il piano per il Tevere – e anche per l’impegno della società civile, come si vede in questo convegno. A mio avviso, però, tra le tante, l’idea delle consolari proposta da IN/ARCH è la più preziosa, la più efficace e la più nuova.

1. Più preziosa perché antica: la loro raggiera è la più duratura forma territoriale di Roma, dalla protostoria ai giorni nostri.
In una lotta infinita tra l’uomo e l’ambiente, ogni secolo ha impreziosito i tracciati con nuove opere e ha modificato il paesaggio, le infrastrutture, le produzioni, le case.
Ciascun itinerario è come un rotolo di papiro che basta srotolarlo per leggere nelle diverse direzioni la plurimillenaria trasformazione della Campagna Romana.
Il Novecento è stato il secolo più ingeneroso, poiché ha sfiancato le consolari, senza mai prendersene cura; le ha utilizzate nella grande espansione edilizia per sostenere almeno due cambi di scala, quello urbano e quello metropolitano, le ha logorate, le ha stravolte e in alcuni tratti perfino cancellate: la Tiburtina a ponte Mammolo non c’è più, è stata sostituita da un viadotto sopra un parcheggio.
Occorre dimenticare il Novecento per riconciliarsi con la lunga durata di Roma.

DIARIO POLITICO

Meloni in Egitto, il voto (quasi ininfluente) della Toscana, la trionfalistica vulgata sul miglioramento dell’economia che non tiene

13 Ott 2025 di Pol Diac

Giorgia Meloni è volata in Egitto per partecipare alla firma della “pace” tra Israele e Hamas sotto la supervisione  dell’amico Donald Trump. La Presidente del Consiglio apprenderà da lì i risultati delle elezioni in Toscana che – se le previsioni non saranno smentite clamorosamente – confermeranno la guida della regione al centrosinistra, oggi denominato campo largo nonostante da quelle parti pesino più i renziani che i post grillini e i rapporti tra il governatore uscente Eugenio Giani e il leader M5s Giuseppe Conte restino – a dir poco – freddi.

Il cortile italiano insomma resterà inevitabilmente sullo sfondo e a Meloni va bene così.

Finanza, dati e attori nel settore dell’Ambiente costruito

13 Ott 2025 di Angelo Ciribini

L’Intelligenza Artificiale è attualmente considerata dagli operatori del mondo delle costruzioni e dell’immobiliare con forti aspettative, talora, invero, miracolistiche.

Essa, peraltro, è anche oggetto di un intenso dibattito relativo alla opportunità di regolamentarne le evoluzioni.

Certo è che, a prescindere dalle capacità emergenti, di cui è difficile oggi definire i limiti, tanto che sovente si accenna a forme di ibridazione, l’esito tangibile che essa sta contribuendo a sortire è una particolare attenzione rivolta al valore dei dati prodotti, elaborati e acquisiti dalle organizzazioni e, di conseguenza, al ruolo del Knowledge Management.

APPALTI ISTRUZIONI PER L'USO

Le sovvenzioni estere distorsive: l’iter da seguire

10 Ott 2025 di Gabriella Sparano

Introdotte all’interno del Bando – tipo ANAC n. 1/2023 (paragrafo 9.1.) in occasione del recente aggiornamento, le “sovvenzioni estere distorsive” si sono aggiunte agli ordinari requisiti di partecipazione, generali e speciali, previsti dal Codice, costituendo un ulteriore obbligo dichiarativo in capo agli operatori economici con un corrispondente ulteriore adempimento in capo alle stazioni appaltanti. Sebbene esse ricorrano solo in caso di procedure di gara di importi determinati e di notevole entità, innescano in ogni caso specifici sub-procedimenti, sia nella fase di valutazione amministrativa sia nella fase di aggiudicazione, che incidono sulle ordinarie tempistiche di gara previste dal Dlgs. n. 36/2023, rischiando di dilatarle sensibilmente.

Vediamo insieme, allora, di cosa si tratta e qual è l’iter da seguire in caso di sovvenzioni estere distorsive. 

Atlante e Agenda Oice: la rigenerazione urbana richiede paradigmi normativi complessi che favoriscano tutti gli interessi in gioco

09 Ott 2025 di Francesca Federzoni e Patrizia Polenghi

Il tema della rigenerazione urbana nei mesi scorsi è stato al centro di  un’importante iniziativa della nostra Associazione: a partire dall’analisi di 12 interventi tutti riconducibili, se pure in forme anche differenti, alla trasformazione urbana rigenerativa, un gruppo di lavoro interno ad OICE ha ragionato del processo che ha portato alla redazione dei progetti, degli attori che hanno avuto un ruolo, delle leve che hanno favorito un esito positivo dell’iniziativa, degli ostacoli incontrati, del fattore tempo.

LA RIFORMA NEL CODICE APPALTI

Il PPP contrattuale e istituzionale: spazi di utilizzo per la rigenerazione

06 Ott 2025 di Gabriella Sparano

Elaborata dalla Commissione europea, la formula giuridica del Partenariato Pubblico Privato (PPP) ha subito una profonda riorganizzazione sistematica con l’attuale Codice dei contratti pubblici di cui al Dlgs. 36/2023, il quale ne ha consolidato l’impianto per trasformarlo in un meccanismo più attrattivo per amministrazioni, operatori economici ed investitori istituzionali, vista la sua idoneità a realizzare progetti di interesse pubblico di ampio respiro e grandi dimensioni. (…)

Il Ddl Calderoli sui livelli essenziali delle prestazioni (LEP) e il governo del territorio. Le difficoltà dell’autonomia differenziata

06 Ott 2025 di Pierluigi Mantini

A seguito della sentenza della Corte costituzionale n.194 del 2024, che ha minato le basi della legge Calderoli n.86/2024, il governo ha approvato, il 19 maggio 2025, un nuovo disegno di legge, che possiamo definire Calderoli bis, il quale contiene i principi di delega al governo per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di diritti civili e sociali.

Il disegno di legge delega, appena trasmesso alle Camere per l’iter di approvazione, si divide in due parti: la prima, relativa ai principi generali e, la seconda, dedicata a “settori (più o meno, n.d.r.) organici” di materie da cui il governo, sulla base dei criteri della delega, dovrebbe ricavare “le funzioni” oggetto di possibile trasferimento alle regioni nel percorso di autonomia differenziata basato su intese ed i relativi l.e.p.  da queste invalicabili. (…)

La questione risorse per la casa: rigenerazione urbana, PPP, incentivi e nuove modalità di fare i conti in trasparenza

06 Ott 2025 di Lorenzo Bellicini

Come abbiamo cercato di accennare nel precedente contributo (DIAC 5 Ott 2025, Sulla questione casa: verso “nuove matrici trasparenti di convenienza”) la questione abitativa si scontra con un problema di risorse e tenuta dei conti. Abbiamo visto che solo per affrontare la questione delle famiglie con diritto di una casa di edilizia residenziale pubblica in attesa (250.000 famiglie) servirebbero ca. 35 miliardi di euro solo di costi di costruzione tecnici, e se considerassimo una domanda sociale aggiuntiva di altre 250.000 abitazioni (data dalla differenza tra famiglie residenti e famiglie in abitazioni), servirebbero nel complesso 70.000 miliardi. Ora con l’orizzonte dei conti pubblici appare difficile affrontare il problema. (…)

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