Il quesito suona, ovviamente, come provocatorio, ma consente di avanzare qualche riflessione.
Vi sono elementi indubitabili che inducano a ritenere che le forme più tradizionali di digitalizzazione abbiano giovato almeno alla classe dei progettisti maggiormente creativi e organizzati: non solo il Building Information Modelling, ma, anche, ad esempio, il Computational Design.
Un’altra popolare modalità di digitalizzazione, il Digital Surveying, è ormai diffusa nell’ambito del restauro architettonico, ma pure degli interventi di altra natura sul costruito.
DIARIO POLITICO
Tra Matteo Salvini e Ursula von der Leyen non ci sono rapporti pessimi: non ci sono proprio rapporti. Il leader della Lega ama ricordare di “non averla mai votata”, ma da un po’ ha smesso di lanciare le sue frecciate alla presidente della Commissione. Non per improvvisa diplomazia: ha bisogno di lei. Perché oggi il futuro del Ponte sullo Stretto passa soprattutto da Palazzo Berlaymont. Il via libera europeo è infatti decisivo per permettere al Governo di rispondere, nella nuova delibera Cipess, ai pesanti rilievi della Corte dei conti e consentire così l’avvio dei lavori.
EDILIZIA E URBANISTICA
Il disegno di legge delega sul riordino del Testo unico dell’ edilizia, approvato il 3 dicembre 2025 dal Governo, può essere considerato certamente un passo in avanti nella giusta direzione.
Va osservato che questa iniziativa si sovrappone alle proposte di legge, di analogo contenuto, già all’esame della Camera con l’intento evidente di accelerarne l’iter facendo tesoro del dibattito in corso e degli stessi risultati delle audizioni acquisiti in sede parlamentare (v. A.C. 1987).
I contenuti del disegno governativo appaiono infatti più precisi e maturi anche se l’obiettivo dell’accelerazione sarà ben difficile da raggiungere utilmente poiché i termini indicati per l’approvazione della legge delega e, in seguito, dei decreti legislativi, con i numerosi pareri da acquisire, lasciano ben intendere che il percorso non sarà concluso nell’orizzonte dell’ attuale legislatura. Si tratta dunque di una sorta di manifesto pro futuro da parte del governo, sostenuto dalla condivisione di un gran numero di ministri a sottolinearne il valore politico.
EVOLUZIONE DIGITALE
Nel settore delle costruzioni italiano, il 30% dei costi di produzione si perde in errori evitabili, mentre nel 2024 sono stati creati 156 mila nuovi posti di lavoro. Tutto questo avviene in un contesto segnato da un forte turnover contrattuale — una continua rotazione delle persone e dei rapporti di lavoro — e da una crescente difficoltà nel reperire figure specializzate, aggravata da un mismatch di competenze e da un quadro demografico in declino (dati: ANCE, Osservatorio Congiunturale 2024; Confindustria, Indagine sul Lavoro 2024).
La Relazione tecnica relativa allo schema di disegno di legge recante «delega al governo per l’adozione del codice dell’edilizia e delle costruzioni», che si caratterizza per la sua evanescenza, nasconde un riferimento equivoco alla determinazione dei principi fondamentali della materia “governo del territorio”cui dovrebbe riconnettersi l’urbanistica e l’edilizia (vedi sent. Corte Cost. 303/2003).
Premesso che i principi non sono fissati, mentre la giurisprudenza costituzionale prevede che in caso di delega ne vadano fissati preventivamente i contenuti, ci si deve porre il problema se sia ammissibile agire attraverso l’uso della delega legislativa in una materia – l’urbanistica – che il 117 cost previgente riservava alle leggi dello stato e successivamente una legge del 1953 prevedeva che le regioni potessero legiferare nei limiti dei principi fondamentali quali risultano da leggi che espressamente li stabiliscono per singole materie o quali si desumono dalle leggi vigenti. …
Rendere le città inclusive e accessibili non è (solo) una questione sociale ma è necessario per la piena attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. L’Italia ha ratificato da quasi vent’anni, con Legge 18/2009, la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Eppure, nelle nostre città, le persone con disabilità restano ancora – fisicamente e socialmente – ai margini dello spazio urbano.
Nato a marzo del 2018, è diretto da Valentina Dolciotti e ogni tre mesi affronta un tema del vasto mondo dell’inclusione. Dalle Traiettorie urbane di Palermo alle città fatte a misura di cervello. “Siamo nati quasi come un esperimento dopo la pubblicazione di un mio libro ma volevo scrivere di questi temi a cadenza fissa, per arrivare a più persone”.
DIARIO POLITICO
In coincidenza con l’approdo della legge di Bilancio in Aula, Giorgia Meloni dovrà presentare le Comunicazioni al Parlamento in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre. Un appuntamento delicatissimo, concentrato quasi interamente sulla partita ucraina e, soprattutto, sul via libera allo sblocco dei 200 miliardi di asset russi congelati in Europa: risorse decisive per Kiev, ormai a corto di fondi e dunque di armi.
Il settore della costruzione e dell’immobiliare, forse buon ultimo, sta, anche in Italia, ora subendo una forte fascinazione per l’acronimo AI o IA, Artificial Intelligence o Intelligenza Artificiale (…)
IL POSITION PAPER
Secondo il nuovo position paper di Asvis, l’associazione per lo sviluppo sostenibile guidata dall’ex ministro Enrico Giovannini, ci sono alcuni strumenti da mettere in campo per aiutare le imprese nella sfida della transizione verde. Adattamento e mitigazione del cambiamento climatico; accesso all’energia rinnovabile e alle risorse; sviluppo di competenze per gestire la transizione; accesso alla finanza e strumenti per finanziare la svolta green. Dice il documento: nell’attuale scenario climatico la priorità è agire con un mix di azioni di adattamento e di mitigazione per ridurre le emissioni. Questo perché ad oggi mancano ancora troppe informazioni sull’esposizione ai rischi climatici, permangono difficoltà di accesso al credito per investimenti a lungo termine e scarseggiano competenze tecniche specifiche.
Di qui le proposte chiave: incentivi specifici per i settori energivori, la riforma della bolletta per alleggerire l’impatto delle parafiscalità sulle piccole e medie imprese (Pmi) e la facilitazione dell’accesso al credito e all’assistenza assicurativa.
IL RAPPORTO DI CONFINDUSTRIA
Ci sono molti punti di forza che fanno della manifattura italiana il pilastro dell’economia nazionale e un unicum nel contesto internazionale: è il sistema produttivo più diversificato d’Europa, vanta una propensione all’investimento sistematicamente superiore a quella delle altre grandi economie del continente, il rafforzamento patrimoniale delle imprese ha consentito all’Italia di allinearsi al livello di capitalizzazione delle imprese tedesche e francesi, migliorando potenzialmente capacità d’investimento, resilienza e competitività, la forte apertura ai mercati esteri rappresenta il suo tratto distintivo: quasi metà della produzione industriale è destinata all’export.
Ma ci sono anche punti di criticità: la debole crescita della produttività che accompagna la manifattura italiana da oltre 30 anni, dato ancora più evidente nel confronto con le altre manifatture europee e prevalentemente a causa di un contributo negativo della produttività totale dei fattori.
L’implementazione della digitalizzazione nella gestione dei contratti pubblici nella forma dell’Information Management implica un enorme sforzo nella mediazione di natura culturale rivolta a stazioni appaltanti in gran parte estranee al tema per delle ragioni comprensibili, alla luce della storia recente dell’amministrazione pubblica e, oltre a tutto, alle prese con l’adozione contestuale dell’approvvigionamento digitale, di altrettanto impegnativa implementazione. Per coloro che operano nelle stazioni appaltanti, che cosa significa, allora, adempiere agli obblighi del BIM?
Urbanpromo si conferma, anche nell’edizione numero 22, un luogo di confronto, di dialogo, di scambio di idee, di messa in comune di progetti per il paese. Un luogo aperto e disponibile per chi abbia intenzione di muoversi verso i nuovi orizzonti delle politiche urbanistiche, delle politiche per la casa e l’abitare sociale, della transizione ecologica e digitale.
DIARIO POLITICO
L’esito di quest’ultimo test elettorale d’autunno pare scontato. Veneto e Puglia manterranno l’attuale maggioranza: centrodestra la prima e centrosinistra la seconda. L’unico lampo d’incertezza arriva dalla Campania, che anche grazie al voto disgiunto potrebbe regalare un colpo di scena: l’inaspettata sconfitta di Roberto Fico. Una prospettiva che la scarsa affluenza rende ancora più imprevedibile.
Certo è che se davvero a Edmondo Cirielli, attuale viceministro degli Esteri e uomo di punta di Fdi imposto da Giorgia Meloni in Campania, riuscisse il colpaccio per la Premier sarebbe una gran bella boccata d’ossigeno. E non solo perché sarebbe l’ennesima affermazione per di più in terra nemica, quanto per l’opportunità di far scivolare altrove l’attenzione dell’opinione pubblica.
Dopo tre anni di esecutivo Meloni, la sensazione che si avverte è quella di una navigazione a vista. …
L’accelerazione dell’uso delle tecnologie digitali insieme agli obiettivi di sostenibilità sta comportando la necessità di riconsiderare le relazioni all’interno delle aree metropolitane e tra città grandi, medie e piccole. Emerge con urgenza la necessità di un approccio più marcato verso una “sistematizzazione”, verso una visione e una gestione integrata della stanzialità e della mobilità, le due attività di base di una comunità umana. Non ha senso culturale continuare a pianificare e gestire le aree urbane separando le trasformazioni urbane dalla mobilità delle persone e delle merci.
Se esulassimo da specifici riferimenti alla legislazione vigente e alla normativa volontaria, potremmo definire altrimenti la Gestione Informativa Digitale, ovvero l’Information Management, come l’insieme dei metodi, dei processi e dei dispositivi incentrati sui dati e sulle informazioni che permettano di assicurare la completa continuità dei flussi informativi all’interno di un programma di investimento che abbia a oggetto una o più fase del ciclo di vita di un edificio, di una infrastruttura o di una rete.
Parimenti, lo stesso approccio varrebbe per il governo e per la gestione dei processi digitalizzati di una organizzazione declinata nelle attività di sede e sia, complessivamente e singolarmente, nelle singole commesse in cui è coinvolta nei confronti del proprio sistema di alleanze e delle proprie catene di fornitura.
L'EDITORIALE
Punto primo: il settore delle costruzioni è il traino dell’economia e dell’occupazione degli ultimi 4-5 anni. La ricerca Cresme, presentata ieri all’evento della Fillea Cgil, lo conferma dimostrando che, con tutte le attività collegate, pesa per il 30% sull’economia italiana (qui l’articolo di M. Cristina Carlini). Ignorarlo è velleitario.
Punto secondo: non c’è altro settore economico oggi in Italia che abbia carte (e bilanci) in ordine e motori al massimo. Nel dopo-2026 non ci sarà crescita sopra lo zero virgola senza la spinta del settore delle costruzioni, che non è più “il partito dei cementificatori”, ma la leva economica e produttiva che – tramite la rigenerazione urbana e l’infrastrutturazione dei territori – può dare motore e gambe alla modernizzazione delle transizioni ambientale, digitale, demografica e sociale. “Città nel futuro”, organizzata da Ance, è stato il segnale di non ritorno su questa via. La rigenerazione urbana è rigenerazione umana, una cura di cui le città italiane hanno bisogno per tornare a competere ed essere luoghi sicuri di socialità. Le meline, per esempio quella che dura da un anno sulla legge per la rigenerazione urbana, sono stucchevoli perdite di tempo.
Punto terzo: una parte maggioritaria del settore delle costruzioni è pronto a giocare questa sfida di modernizzazione e l’appello congunto lanciato ieri dalla filiera (imprese e sindacati) va in questa direzione. La filiera prende consapevolezza della propria forza e chiede un tavolo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Punto quarto, è il punto decisivo.
Nel momento in cui ci si rivolge a una platea di interlocutori coinvolti nella gestione dei contratti pubblici, non esclusivamente appartenenti alla amministrazione pubblica, ma certamente coinvolti nelle stazioni appaltanti e negli enti concedenti, sorge un retropensiero che si può riassumere nella seguente domanda: di che cosa si stia parlando?
L’acronimo BIM, almeno sui mercati internazionali, conserva senza dubbio una capacità evocativa molto forte in termini veicolari, ma è palesemente esausto, dovendo lasciare spazio sia alla sua declinazione con altri acronimi (dal DT all’AI) sia essendo riformulato come Data & Information Management (aprendo alla centralità di competenze specialistiche altre da quelle del settore e dei suoi, prevalentemente, utenti).