IL BANDO BIT INAIL-ARTES 4.0
Sicurezza, IA e sensori in cantiere contro l’assenza di imbracature
Presentati a Roma i progetti vincitori. “Si tratta di dimostrazioni pratiche, quasi tutti sono già vicini alla possibilità di essere implementati concretamente”, ha spiegato a Diac il direttore scientifico di Artes 4.0 Paolo Dario. Secondo il quale la sfida della riduzione di infortuni e morti sul lavoro va giocata nel campo della prevenzione. “La tecnologia può rappresentare un alleato straordinario e sistemi basati su intelligenza artificiale, sensoristica e analisi dei dati possono tradursi in strumenti concreti di tutela”, ha aggiunto il presidente Inail Fabrizio D’Ascenzo.
Sedici progetti pronti a diventare realtà. Concrete applicazioni tecnologiche al servizio dei cantieri, quindi delle imprese e dei lavoratori per vincere una sfida gigante come quella della sicurezza sul lavoro. Sono stati presentati ieri da Inail e Artes 4.0 nell’ambito del bando Bit per l’innovazione tecnologica, aperto tre anni e mezzo fa con una dotazione di due milioni e con lo scopo di incentivare le imprese (fino al 50% delle spese comprese tra 100 e 140mila euro) a mettere a terra idee pratiche di tecnologie Impresa 4.0.
Il problema della salute nel luogo di lavoro è a dir poso storico: nel 2024, in Italia si sono registrate nel complesso 592.882 denunce di infortunio sul lavoro, di cui 1.202 con decessi. Quasi il 90% degli incidenti si concentra nel settore industria e servizi, con un quarto dei casi nel comparto manifatturiero e un’incidenza particolarmente alta nelle costruzioni, sanità e trasporti. Di qui, la necessità di accelerare nella sperimentazioni di applicazioni risolutive e preventive. Parliamo, ad esempio, di Vlab (di Timelapse Lab) che ha sviluppato un sistema di monitoraggio Ai e big data che rileva in tempo reale il mancato utilizzo di imbracature in cantiere, riducendo il rischio di cadute. Oppure, c’è il progetto Ame – Advanced Microwave Engineering – che ha presentato una piattaforma di proximity safety con sensori IoT capace di prevenire collisioni uomo-macchina e anomalie nei percorsi dei veicoli. Ancora: Ubiquicom e Smart Track hanno, invece, illustrato sistemi intelligenti per proteggere i lavoratori negli spazi condivisi da pedoni e mezzi di movimentazione.
Ma guardando anche ad altri progetti troviamo Nuova Simat che rivoluziona il campo delle fresatrici portatili con una tecnologia che integra sensoristica intelligente per la digitalizzazione e l’ottimizzazione del processo. Oppure, il progetto Cassiopea di Mediate prevede un sistema avanzato che crea un volume virtuale di protezione per l’operatore nelle aree a rischio, grazie a una tecnologia composta da sensori con architettura modulare adattabile a tante macchine e linee industriali. Simile è Ivaws di Visual Engines, mentre Kiwibit ha realizzato K4as prevede il ricorso a sensori IoT e Intelligenza Artificiale per raccogliere e analizzare dati in tempo reale. Mentre Cosmo di Next Generation Robotics garantisce nel robot Argo la protezione degli operatori di manutenzione ferroviaria utilizzando telecamere per raccogliere immagini dettagliate, digitalizzando la manutenzione e abilitando sistemi predittivi. A livello aziendale, invece, c’è Exteryo Digital Safety Environment di Dse che grazie a una soluzione cloud accessibile da desktop e mobile e all’integrazione di tecnologie IoT passive, offre un modello di gestione della sicurezza 4.0, automatizzando e ottimizzando i processi di safety, digitalizzando la gestione di Dpi, Dpc e attrezzature per rendere la documentazione di sicurezza accessibile e integrata nei flussi operativi aziendali.
“Si tratta di dimostrazioni pratiche, quasi tutte sono già vicine alla possibilità di essere implementati concretamente”, ha spiegato a Diac il direttore scientifico di Artes 4.0 Paolo Dario. Secondo il quale la sfida della riduzione di infortuni e morti sul lavoro va giocata nel campo della prevenzione. “La tecnologia può rappresentare un alleato straordinario e sistemi basati su intelligenza artificiale, sensoristica e analisi dei dati possono tradursi in strumenti concreti di tutela”, ha aggiunto il presidente Inail Fabrizio D’Ascenzo. “I vantaggi di queste tecnologie – ha aggiunto Dario al nostro giornale – sono sia per i lavoratori che per i produttori”. Adesso vanno diffuse e applicate sempre di più, eliminando ogni paura per il nuovo. E aumentando la consapevolezza del ruolo di primo piano che l’Italia può giocare grazie a ricerca e imprese.