La giornata

Trump: il crollo del prezzo del petrolio può portare la pace in Ucraina

  • Brennero, completato il primo tunnel tra l’Italia e Austria nella galleria base
  • Edilizia, Gava  (Mase): al lavoro per portare al 50% le detrazioni anche nel 2026
  • Francia, protesta contro la manovra, “siamo un milione”
  • Sicurezza sul lavoro, Calderone: presto in Cdm il decreto legge per rafforzare i controlli
  • Germania: slitta al 2036 la riqualificazione delle principali linee ferroviarie

18 Set 2025

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Un calo dei prezzi del petrolio potrebbe essere la chiave per porre fine al conflitto in Ucraina. A sostenerlo è stato il presidente degli USA, Donald Trump, in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro britannico Keir Starmer. Trump ha affermato che se il prezzo del greggio dovesse scendere, la Russia “non avrà altra scelta” se non quella di “ritirarsi da questa guerra”. Nuove critiche sono state mosse da Trump ai Paesi  che acquistano petrolio russo. Causa, questa, di forte frustrazione per il presidente USA che ha ricordato di aver imposto sanzioni all’India proprio per l’acquisto di petrolio russo e ha sottolineato che un tale comportamento non è accettabile. “Non potete farlo”, ha detto Trump. “Non è corretto nei confronti degli Stati Uniti, e non possiamo permetterlo”. Il leader statunitense ha evidenziato che gli USA stanno aumentando la propria produzione interna di petrolio per contribuire a un abbassamento dei prezzi globali. Ha ribadito che il suo Paese “produce più petrolio di chiunque altro al mondo”.. La questione dell’acquisto di petrolio russo è stata a lungo un punto di contesa tra gli alleati occidentali, con alcuni paesi che hanno continuato a commerciare con Mosca per ragioni di sicurezza energetica ed economiche. Le sanzioni statunitensi e le pressioni diplomatiche mirano a ridurre queste transazioni per indebolire l’economia russa e spingere a una risoluzione pacifica del conflitto.

Brennero, completato il primo tunnel tra l’Italia e Austria nella galleria base

Per la prima volta un tunnel continuo collega Italia e Austria sotto le Alpi: è stato infatti abbattuto oggi l’ultimo diaframma della Galleria di Base del Brennero tra i due paesi segnando un passaggio decisivo nella costruzione del più lungo collegamento ferroviario sotterraneo al mondo, realizzato per la parte italiana da un consorzio di imprese guidato da Webuild per conto di BBT SE. Sul lato italiano, la TBM Flavia aveva scavato fino a raggiungere il confine con l’Austria lo scorso maggio, dopo un viaggio di oltre 14 km. A circa 1.400 metri di profondità sotto il Brennero, una delegazione istituzionale ha attraversato simbolicamente il confine di Stato all’interno del tunnel, percorrendo il nuovo asse europeo che da oggi unisce fisicamente i due Paesi. Con questo avanzamento, prende forma una delle infrastrutture chiave per la mobilità sostenibile in Europa, destinata a rivoluzionare il trasporto merci e passeggeri lungo l’asse del Brennero. “Siamo orgogliosi di poter contribuire a sviluppare la mobilità sostenibile europea con progetti strategici come quello del Brennero – ha dichiarato Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild –. Il risultato di oggi è il frutto di un lavoro straordinario, reso possibile dall’impegno e dalla competenza delle persone del Gruppo Webuild e delle aziende della filiera nell’affrontare una delle sfide ingegneristiche più complesse al mondo. Abbiamo scavato sotto le Alpi superando condizioni geotecniche estreme grazie anche all’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate, garantendo sicurezza e sostenibilità in ogni fase. Il tunnel che oggi unisce Italia e Austria è il simbolo della capacità dell’industria italiana delle infrastrutture di realizzare progetti strategici per un futuro sempre più green della mobilità in Europa”. La Galleria di Base del Brennero è il cuore del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete di trasporto transeuropea TEN-T, che collegherà Helsinki (Finlandia) a La Valletta (Malta) e su cui si inserisce anche l’asse Monaco-Verona. Con i suoi 64 km, inclusa la circonvallazione di Innsbruck, la Galleria di Base del Brennero sarà il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo al mondo. Una volta completata, consentirà ai treni passeggeri di viaggiare fino a 250 km/h, riducendo i tempi di percorrenza tra Fortezza e Innsbruck da 80 a soli 25 minuti. Un’infrastruttura pensata per spostare traffico merci e passeggeri dalla gomma alla rotaia, contribuendo alla decarbonizzazione dei trasporti nell’area alpina e alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico.

Webuild è protagonista della realizzazione del sistema della Galleria di Base del Brennero con oltre 50 km di tratta suddivisi in quattro lotti, di cui due già completati relativi al Lotto Sottoattraversamento Isarco (Italia), che rappresenta la parte estrema meridionale della Galleria prima dell’accesso alla stazione di Fortezza, e al Lotto H33 Tulfes-Pfons (Austria). Il coinvolgimento del Gruppo lungo l’asse Monaco-Verona si estende anche ad altri due progetti strategici realizzati per RFI (Gruppo FS Italiane): il potenziamento della tratta Fortezza-Ponte Gardena e la Circonvallazione di Trento. Questi due progetti rafforzano ulteriormente l’efficienza e la capacità del sistema ferroviario di collegamento della Galleria di Base del Brennero, rendendola una infrastruttura chiave per la competitività logistica dell’Italia e dell’Europa. Per affrontare le complesse sfide geotecniche del progetto, Webuild ha adottato soluzioni ingegneristiche all’avanguardia come il congelamento dei suoli con azoto per il consolidamento dei terreni, garantendo sicurezza e sostenibilità in ogni fase del progetto.

Oltre alla Galleria di Base del Brennero, Webuild sul fronte alpino è coinvolta anche nella realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione, un’altra opera strategica per rafforzare i collegamenti transalpini e promuovere una mobilità più sostenibile in Europa. Con un’esperienza di quasi 3.500 chilometri di tunnel completati nel mondo, il Gruppo si conferma tra i leader globali nella costruzione di infrastrutture complesse, contribuendo in modo concreto alla creazione di un’Europa più connessa, resiliente e a basse emissioni.

Rete Ferroviaria Italiana è impegnata nella realizzazione delle opere di accesso sud alla Galleria di Base del Brennero. Gli interventi sono articolati per lotti e prevedono la realizzazione delle Circonvallazione di Bolzano, Trento e Rovereto, il potenziamento della tratta Fortezza-Ponte Gardena e dell’ingresso al nodo di Verona. Si tratta di opere strategiche per incrementare la capacità del traffico merci e passeggeri, separare i flussi di lunga percorrenza da quelli regionali e favorire il trasferimento modale dalla gomma alla rotaia. Grazie a questa infrastruttura, il Gruppo FS contribuisce in modo determinante al raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione, favorendo una mobilità più sostenibile, moderna e competitiva per persone e merci.  Per il Gruppo FS Italiane presenti l’Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Aldo Isi e l’Amministratore Delegato di Trenitalia, Gianpiero Strisciuglio. Isi, AD RFI, ha sottolineato l’importanza dell’opera per lo sviluppo della mobilità sostenibile in Italia e in Europa: «il completamento del primo collegamento sotterraneo tra Italia e Austria rappresenta un traguardo storico per l’ingegneria ferroviaria e per la mobilità europea, contribuendo in modo decisivo allo sviluppo del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo. La Galleria di Base del Brennero sarà la più lunga galleria ferroviaria sotterranea al mondo, nonché un’opera strategica che rafforzerà l’interconnessione ferroviaria continentale, promuovendo sostenibilità e competitività. In parallelo, RFI sta realizzando il potenziamento della linea Verona–Fortezza, l’accesso sud alla Galleria di Base, un’infrastruttura fondamentale che consentirà di incrementare la capacità del traffico merci e passeggeri, ridurre i tempi di percorrenza e migliorare la regolarità del servizio, assicurando benefici concreti per viaggiatori e imprese in tutta Europa. RFI è orgogliosa di contribuire a questo progetto, frutto di una collaborazione internazionale che guarda al futuro della mobilità».

A margine dell’inaugurazione, si è svolto un vertice trilaterale al Plessi Museum al Brennero tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini, il Commissario europeo per i Trasporti e il Turismo Sostenibili Apostolos Tzitzikostas e il Ministro federale per l’innovazione, la mobilità e le infrastrutture della Repubblica d’Austria Peter Hanke. È stata l’occasione per fare il punto sui dossier di interesse comune nel giorno del decisivo passo in avanti del tunnel del Brennero.  In particolare, è stato affrontato il tema dei divieti austriaci alla circolazione lungo l’asse stradale. Salvini ha ribadito la necessità di assicurare il massimo rispetto delle regole europee, nella consapevolezza che il dialogo può ripartire solo dopo concreti segnali da parte di Vienna.

 

Germania: slitta al 2036 la riqualificazione delle principali linee ferroviarie

Deutsche Bahn prevede di concludere entro il 2036 la ristrutturazione delle principali linee ferroviarie tedesche, cinque anni oltre l’obiettivo inizialmente fissato con il governo federale. Lo ha reso noto la società a Berlino, precisando che l’ordine di modernizzazione dei 42 corridoi è stato concordato con il governo stesso e che l’ultima tratta interessata sarà la Flensburg-Amburgo. Si tratta delle linee più trafficate e soggette a interruzioni del traffico a lunga percorrenza, per le quali è stata avviata una serie di interventi definiti di “generale ristrutturazione”. Il primo cantiere è stato aperto lo scorso anno sulla Riedbahn tra Francoforte e Mannheim, seguito dai lavori attualmente in corso sui collegamenti tra Amburgo e Berlino e tra Emmerich e Oberhausen. Ogni tratto sarà chiuso completamente per circa sei mesi durante i lavori: una scelta operativa drastica ma finalizzata a garantire, una volta riaperto il tracciato, un esercizio senza ulteriori interruzioni per lavori di manutenzione straordinaria per almeno un quinquennio.

 

Edilizia, Gava  (Mase): al lavoro per portare al 50% le detrazioni anche nel 2026

“Insieme al ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, stiamo lavorando per cercare di portare al 50% le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni delle abitazioni anche nel 2026, oggi al 36%, e valutiamo di rendere possibile usufruirne in 5 anni anziché 10, rendendo l’ecobonus più immediato e conveniente”. Ad annunciarlo è stata la viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava. “Con queste misure vogliamo aiutare le famiglie, sostenere l’edilizia – settore chiave per l’economia – e promuovere la riqualificazione delle città, nel rispetto delle risorse pubbliche”. Immediate le reazioni all’annuncio. Cna ha dichiarato di accogliere “positivamente” le parole di Gava. La confederazione rileva che sulla base di propri calcoli “nei primi sei mesi del 2025 l’ammontare di lavori incentivati si attesta intorno ai 15 miliardi con la prospettiva di sfiorare i 40 miliardi a fine anno, in linea con l’andamento pre Superbonus. Senza una conferma della detrazione al 50%, per il 2026 stimiamo un giro d’affari di appena 15 miliardi per le ristrutturazioni, con gravi ripercussioni su imprese e occupazione e anche sul percorso di riqualificazione del patrimonio immobiliare. CNA, quindi, confida che l’imminente manovra preveda la conferma dei bonus edilizi al 50% con un periodo di detrazione a 5 anni”.

Sicurezza sul lavoro, Calderone: presto in Cdm il decreto legge per rafforzare i controlli

“Morire sul posto di lavoro è inaccettabile. Porteremo” in Cdm “un decreto legge con ulteriori interventi in materia di sicurezza sia sul fronte dell’efficientamento dei servizi che sul fronte della formazione e riqualificazione delle misure e delle figure della sicurezza”. Lo ha detto la ministra del Lavoro Marina Calderone durante un question time nell’aula del Senato, rispondendo a un’interrogazione di Italia viva sulle “misure per rafforzare i controlli in materia di sicurezza sul lavoro”.

Francia, protesta contro la manovra, “siamo un milione”

Un milione per gli organizzatori, 500 mila per il Governo.  Per la Francia, ieri è stata la giornata della protesta, che, nonostante i timori della vigilia, ha registrato incidenti  limitati.  Il neo primo ministro, Sebastien Lecornu, con un inatteso comunicato diffuso al termine  delle manifestazioni, ha assicurato di essere concentrato sui temi portati in piazza annunciando nuove consultazioni con i sindacati nei prossimi giorni. Bruno Retailleau, ministro dell’Interno, ha proclamato con soddisfazione: “La Francia non è stata bloccata”. Tassa sui ricchi, riforma delle pensioni, inflazione e carovita, i temi dominanti nei circa 250 cortei che hanno percorso le strade di grandi città e piccoli centri del Paese. Numerose le bandiere palestinesi e gli inviti per Macron a dimettersi. I sindacati erano in testa al corteo, riuniti per la prima volta dopo il 2023, quando si separarono sulla strategia da seguire nella battaglia contro la riforma delle pensioni.  “Oltre il doppio della gente in piazza rispetto alla manifestazione di 8 giorni fa”, è il bilancio dei sindacati. La partecipazione allo sciopero c’è stata nei trasporti e nel settore pubblico, ma meno importante rispetto alle previsioni. Alla fine, i leader sindacali si sono riuniti ma non sono riusciti a mettersi d’accordo su una nuova data per tornare a sfilare in piazza, iniziativa che pure era stata annunciata.

 

Coesione, Fitto: ok revisione intermedia è un passo importante

“L’adozione della proposta di revisione intermedia è un passo importante nella modernizzazione della Politica di coesione per rispondere costantemente alle sfide di oggi. Essa consente di investire nelle nostre priorità comuni europee: competitività, difesa, alloggi sostenibili e a prezzi accessibili, resilienza idrica e transizione energetica. La realizzazione delle nostre priorità comuni richiede regioni forti, e la politica di coesione modernizzata fornisce loro gli strumenti per farlo”. Così, in una nota, il vicepresidente esecutivo della Commissione per la Coesione, Raffaele Fitto, commenta l’approvazione definitiva da parte del Consiglio Ue della revisione di medio termine della politica di coesione. Gli Stati membri e le regioni che desiderano investire nelle nuove priorità beneficeranno di tassi di prefinanziamento più elevati – fino al 20% – per contribuire ad accelerare il lancio e l’attuazione dei progetti. Inoltre, questi tassi di prefinanziamento aumenteranno ulteriormente per i programmi che riassegneranno almeno il 10% del loro valore totale alle nuove priorità. I fondi riprogrammati beneficeranno anche di tassi di cofinanziamento Ue più elevati – 10 punti percentuali in più rispetto ai tassi applicabili – riducendo così l’integrazione necessaria proveniente dai bilanci nazionali. Infine, sono previste condizioni ancora più favorevoli per le regioni dell’Ue confinanti con la Russia e la Bielorussia, colpite dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.

 

CDP: dal CdA via libera a nuove operazioni per circa 230 milioni

 Il cda di Cassa Depositi e Prestiti , presieduto da Giovanni Gorno Tempini, su proposta dell’amministratore  delegato, Dario Scannapieco, ha deliberato operazioni per un valore complessivo di circa 230 milioni a favore delle comunità locali, delle imprese italiane,  che operano in settori strategici e dello sviluppo sostenibile nei mercati internazionali. In linea con gli obiettivi definiti dal Piano Strategico 2025-2027 e a conferma della vicinanza del Gruppo CDP alle Istituzioni locali, il CDA ha dato il via libera a iniziative dedicate a progetti per la PA, con particolare focus sugli investimenti destinati ad accrescere l’attrattività dei territori e sul potenziamento dei servizi per i cittadini. Allo scopo di rafforzare la competitività del Sistema Italia, sono state inoltre approvate operazioni per contribuire ai piani di espansione sui mercati globali di imprese attive in filiere chiave dell’economia del Paese. Il Consiglio ha poi deliberato nuovi stanziamenti, in collaborazione con altre Istituzioni finanziarie internazionali, a favore di Paesi emergenti per la realizzazione di infrastrutture energetiche moderne in grado di coniugare sviluppo economico e tutela dell’ambiente. Nella seduta odierna del CdA sono stati inoltre approvati interventi a favore di piccole realtà imprenditoriali extra-UE impegnate nella transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili.

 

Eni e Agsm Aim avviano i lavori per la stazione di rifornimento di energia rinnovabile a Porto Marghera

Eni e AGSM AIM Power, soci paritari della società in joint venture Green Hydrogen Venezia, avviano i cantieri a Porto Marghera (Venezia) per la realizzazione dell’impianto di produzione di idrogeno rinnovabile a servizio dei 94 autobus a idrogeno di AVM (Azienda Veneziana della Mobilità, che gestisce operativamente il servizio tramite la società Actv) per il trasporto pubblico urbano del Comune di Venezia. Il progetto, che prevede un investimento di oltre 50 milioni di euro, ha recentemente ottenuto le autorizzazioni e il cantiere è già operativo per la realizzazione dell’impianto di produzione da 8 MW, che sarà collegato tramite idrogenodotto alla stazione per il rifornimento degli autobus. La stazione sarà realizzata in via dei Petroli a Porto Marghera da Enilive, società di Eni per la mobilità sostenibile, e include anche ulteriori servizi, tra cui un parcheggio per gli autobus, un’officina, un punto per il lavaggio dei bus e un parcheggio a servizio degli autisti. La capacità produttiva della nuova stazione sarà di circa 1700 kg/giorno e la conclusione dei lavori è prevista entro l’estate 2026. Eni ha inaugurato nel giugno 2022 a Mestre (Venezia) la prima stazione in Italia per il rifornimento di idrogeno per la mobilità su strada, in ambito urbano e aperta al pubblico. L’impianto, gestito da Enilive, è dotato di due punti di erogazione, con una potenzialità di oltre 100 kg/giorno, in grado di caricare autoveicoli e autobus.

Pnrr, Pastore (Gse):  la riqualificazione degli alloggi pubblici à una straordinaria opportunità

“La Misura Pnrr M.7 – I.17 stanziata dal Governo è una straordinaria opportunità per la riqualificazione degli alloggi pubblici, per i quali, a lungo, sono mancate risorse dedicate. Grazie a essa potranno essere finanziati un centinaio di progetti, ciascuno di valore compreso tra i 10 e i 30 milioni di euro, che consentiranno il rinnovamento di circa 25.000 alloggi”. Così Vito Pastore, direttore Relazioni Esterne e Programmazione strategica del Gse, soggetto attuatore della misura, intervenendo questa mattina al convegno organizzato da Federcasa a Palermo “Sicilia e abitare sociale, dalla misura M7-I17 del PNRR alle opportunità europee per il futuro dell’ERP”, al quale hanno preso parte, tra le istituzioni, oltre ai parlamentari europei della Regione siciliana, Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento europeo e Irene Tinagli, presidente della Commissione speciale HOUS. “Al centro dei progetti ci saranno obiettivi sfidanti di efficientamento energetico, ma gli interventi avranno un impatto significativo anche sulla sicurezza e il decoro degli alloggi, perché l’energia è una dimensione trasversale a tutte le componenti strutturali degli edifici”, ha continuato Pastore. “Ne beneficeranno i cittadini che vi risiedono, che godranno di risparmi sulle bollette, di alloggi più vivibili e allo stesso tempo potranno diventare anch’essi protagonisti della transizione energetica della nazione, contribuendo con i propri gesti quotidiani. Ma ne beneficeranno anche i bilanci dei Comuni e degli Enti gestori. Gli edifici riqualificati hanno infatti costi inferiori di manutenzione straordinaria”. Inoltre, “gli interventi di efficientamento e integrazione delle fonti rinnovabili sono una potente leva per risolvere problematiche manutentive per le quali spesso mancano le risorse, quali il ripristino di tetti colpiti dalle infiltrazioni, infissi danneggiati, messa a norma degli impianti elettrici, e molto altro. Per garantire il buon esito di questa misura”, il GSE “ha messo in campo tutte le proprie risorse. Da un lato le competenze nella gestione di strumenti di incentivo per la riqualificazione edilizia, come il Conto Termico e il PREPAC, i Certificati Bianchi e le qualifiche agli impianti di cogenerazione ad alto rendimento; ma anche l’esperienza maturata nella gestione di significative misure Pnrr, tra cui quella a favore delle comunità energetiche, del Teleriscaldamento Efficiente e Transizione 5.0. Dall’altro, è stata valorizzata l’esperienza maturata grazie alla collaborazione con le Amministrazioni regionali, soprattutto nell’ambito della costruzione di modelli di cofinanziamento volti a mettere in sinergia risorse nazionali e territoriali e ad accelerare così la realizzazione degli investimenti a favore degli Enti Locali e dei territori”.

“Siamo a Palermo, quindi mi fa piacere citare, a titolo di esempio, il percorso di collaborazione istituzionale da tempo avviato con la Regione Siciliana per sostenere i Comuni interessati a costituire Comunità energetiche che alleviassero il peso della bolletta per le imprese e le famiglie, specie quelle più fragili; ma anche il percorso di triangolazione tra Regione, GSE e Unione delle Madonie, che ha consentito di mettere in sinergia le risorse della Strategia per le Aree Interne con diversi strumenti di incentivo GSE, in primis il Conto Termico, per realizzare un vero e proprio programma di interventi di efficienza energetica e sviluppo dell’autoconsumo a favore delle amministrazioni locali.

Infrastrutture, Salvini incontra una delegazione degli ingegneri dell’Ordine della Calabria

Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha incontrato ieri Roma, presso la sede del MIT a Porta Pia, una delegazione degli Ordini professionali degli Ingegneri calabresi. A guidare la rappresentanza, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza, Marco Ghionna, presente insieme ai colleghi Francesco Foti, Romano Mazza, Vincenzo De Carlo, Giuseppe Stefanucci e Domenico Condelli. ​La riunione operativa si è concentrata sui temi cruciali per lo sviluppo infrastrutturale e dei trasporti della Calabria.
Al centro del colloquio la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e gli importanti investimenti previsti dal MIT per il territorio, per un importo totale di circa 3,8 miliardi di euro. Particolare attenzione è stata dedicata alla Statale 106 Jonica, un’infrastruttura vitale per la regione.
​Il ministro Salvini ha sottolineato il ruolo centrale degli ingegneri, fondamentali per la progettazione e la realizzazione delle opere che il MIT sta mettendo in campo in Calabria dopo decenni di attesa. La collaborazione tra le istituzioni e gli ordini professionali, infatti, è essenziale per la riuscita di questi progetti strategici. ​L’incontro si inserisce nel quadro dell’impegno del Ministero a sostenere e velocizzare gli investimenti sul territorio calabrese, con l’obiettivo di migliorare la connettività e promuovere lo sviluppo economico.

Energia, Unioncamere: la bolletta energetica colpisce le imprese più piccole, in 4 casi su 10 non hanno una strategia

La bolletta energetica italiana ad agosto è stata più salata del 41% rispetto a quella della Germania e del 26% rispetto a quella della Francia. Ed il suo peso si fa sentire soprattutto sulle piccole aziende che, nel 26% dei casi (contro il 19% delle medio-grandi imprese) dichiarano un aumento dei prezzi compreso tra il 50 e il 100%. Per entrambe le dimensioni ciò si traduce in una riduzione dei margini (69% delle imprese fino a 50 dipendenti e 75% delle aziende con 50-499 dipendenti), in un freno agli investimenti (13% per le piccole, 12% delle medio-grandi) e in una riduzione della produzione e del fatturato (5% per le Pmi, 7% per le imprese più grandi). Se l’aggravio per tutte le imprese di una bolletta “salata” è quindi consistente, il problema è che il 42% delle Pmi (contro il 18% delle medio-grandi imprese) non sa quale strategia adottare per contenere i costi. E questo proprio in una fase delicatissima per l’introduzione dei dazi dagli Usa. Lo mostrano le indagini di Unioncamere, col contributo del Centro studi Tagliacarne, che fanno da sfondo alla Conferenza nazionale delle Camere di commercio a Cagliari, promossa da Unioncamere e Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “Favorire la messa a terra di tutte le opportunità offerte dalla transizione energetica è tanto più importante in questa fase storica, in cui il bacino del Mediterraneo, con i nuovi conflitti, ha riacquistato una fortissima centralità, per l’intreccio tra crisi globali (energetica, geopolitica) e opportunità economiche (rotte commerciali, energia verde, infrastrutture), che lo trasformano da ‘margine dell’Europa’ a snodo strategico globale”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Le Camere di commercio, nell’ambito della collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, stanno realizzando campagne di comunicazione e informazione, investendo soprattutto nella promozione delle comunità energetiche rinnovabili (CER), finalizzate a realizzare impianti fotovoltaici di ultima generazione anche per piccole comunità. Sappiamo bene – ha aggiunto il presidente di Unioncamere – che il peso di queste infrastrutture non stravolgerà il mix di approvvigionamento energetico del nostro Paese, ma il nostro obiettivo è favorire quella cultura e quella consapevolezza sulle energie rinnovabili che ancora oggi sconta un divario di informazione nei nostri territori”.

Secondo Eurobarometro, il costo dell’energia è la seconda barriera agli investimenti per le nostre imprese (lo dichiara il 24% delle aziende, la prima barriera è la burocrazia), in netta crescita rispetto al 13% di cinque anni fa. Il Fondo monetario internazionale certifica del resto che nei primi 8 mesi del 2025 il prezzo degli energetici è ancora superiore di circa il 30% rispetto alla media del 2019. Il nostro Paese, che dipende per l’80% da fonti energetiche estere di origine fossile, dovrebbe investire – secondo il PNIEC – 174 miliardi di euro in tecnologie, processi e infrastrutture per la trasformazione del sistema energetico. Le analisi Unioncamere mostrano che le problematiche di approvvigionamento energetico riguardano un’impresa manifatturiera su cinque. Il segmento delle piccole imprese è però quello dove c’è maggiore incertezza nell’adottare misure di reazione: il 42% delle imprese con meno di 49 addetti non pensa di adottare una strategia al riguardo, contro il 18% di quelle tra 50 e 499 dipendenti. Bisogna quindi spingere sulle opportunità ma evitare i rischi di appesantimento. Quasi la metà delle imprese italiane vede nella transizione energetica un’opportunità (47,2%), ma per un terzo circa (31,7%) rappresenta un aumento dei costi e un appesantimento burocratico.

Le importazioni di gas via gasdotto dell’UE continuano a diminuire. Il report IEEFA

L’UE ha ridotto le sue importazioni di gas via gasdotto del 9% su base annua nella prima metà (H1) del 2025, mentre il blocco ha aumentato la sua dipendenza dal gas naturale liquefatto (GNL) e ha beneficiato degli sforzi in corso per ridurre la domanda del combustibile.
Il calo più recente arriva dopo che le importazioni di gas via gasdotto dell’UE sono diminuite di oltre un terzo tra il 2021 e il 2024. Le misure di efficienza energetica e la crescita delle energie rinnovabili hanno contribuito a ridurre il consumo di gas del blocco negli ultimi anni. È quanto emerga dall’aggiornamento dell’EU Gas Flows Tracker dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA). Le importazioni combinate di gas via gasdotto e GNL dell’UE sono cresciute del 3,4% su base annua nel H1 2025. L’IEEFA prevede che le importazioni di gas dell’UE continueranno a diminuire a partire dal 2026. “La domanda di gas dell’UE è in calo strutturale. Ma il leggero aumento delle importazioni di gas di quest’anno dovrebbe essere un campanello d’allarme per gli Stati membri che non raggiungono i loro obiettivi di efficienza energetica e di energie rinnovabili”, ha affermato Ana Maria Jaller-Makarewicz, analista energetico capo per l’Europa presso l’IEEFA.
“Una più rapida diffusione di solare, eolico e pompe di calore, nonché una rapida modernizzazione della rete, ridurrà la vulnerabilità dei paesi dell’UE alle interruzioni delle forniture di GNL, migliorerà la sicurezza energetica e proteggerà i consumatori dai prezzi volatili del gas”.
La ricerca rivela che dall’inizio del 2022, i paesi dell’UE hanno speso circa 380 miliardi di euro per le importazioni di gas via gasdotto, di cui 83 miliardi di euro provenienti dalla Russia. La fine del transito di gas russo attraverso l’Ucraina il 1° gennaio 2025 ha contribuito alla diminuzione delle importazioni di gas via gasdotto dell’UE nel H1 2025. Alcuni paesi dell’UE hanno deviato i loro flussi di gas e hanno utilizzato le infrastrutture esistenti per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. L’UE prevede di interrompere gradualmente l’importazione di petrolio e gas russi entro la fine del 2027. Ma le importazioni del blocco di gas russo via gasdotto attraverso la Turchia sono aumentate negli ultimi anni. Le prime tre fonti di importazioni di gas via gasdotto dell’UE nel H1 2025 sono state la Norvegia (55%), l’Algeria (19%) e la Russia attraverso la Turchia (10%). Le importazioni di gas via gasdotto dell’UE da Azerbaigian, Libia e Norvegia sono diminuite su base annua nel H1 2025, mentre quelle da Algeria, Russia attraverso la Turchia, Turchia e Regno Unito sono leggermente aumentat

 

Cna: il Decreto Mimit accoglie le nostre richieste su installazione impianti

CNA esprime soddisfazione sul decreto del Mimit che riguarda gli edifici digitali. Il provvedimento, infatti, ha recepito alcune delle proposte di modifica presentate da CNA Installazione Impianti per rimuovere una serie di criticità nel regolamento in vigore dal 2022. In dettaglio è stato corretto il riferimento normativo relativo alla definizione di “punto di consegna” che stava alimentando incertezza interpretativa. Inoltre, la nuova formulazione dellart. 5-bis non attribuisce più al responsabile tecnico delle imprese installatrici responsabilità e compiti che sono in capo ai progettisti edili. Infine, è stata confermata la distinzione tra dichiarazione di conformità e rilascio delletichetta di “edificio predisposto alla banda ultra larga”, evitando complicazioni burocratiche. CNA Installazione Impianti confida che a breve il Mimit risolva anche la questione dei requisiti delle imprese che operano negli impianti elettronici.

 

Sea, Costim e Hnh Hospitality annunciano il nuovo DoubleTree by Hilton presso il Linate Airport District

SEA Aeroporti di Milano, ChorusLife Linate, società del Gruppo COSTIM e HNH Hospitality annunciano l’apertura del DoubleTree by Hilton®, il nuovo hotel quattro stelle che sorgerà all’interno delle aree dell’Aeroporto di Milano Linate. Il progetto è in corso di approvazione da parte di SEA e successivamente da ENAC con l’apertura ufficiale prevista nel primo semestre 2028. La nuova struttura rappresenta un tassello chiave nello sviluppo dell’area aeroportuale e si inserisce in un più ampio progetto di rigenerazione urbana e valorizzazione del Linate Airport District (LAD), in linea con i massimi standard di sostenibilità ambientale, qualità e accoglienza condivisi dalle tre società coinvolte. L’hotel, sviluppato dallo Studio Tectoo e dall’interior design firmato dallo Studio Marco Piva, è sviluppato dal gruppo COSTIM e affidato alla gestione di HNH Hospitality, uno dei principali operatori white label in Italia. Ad accogliere gli ospiti 216 camere moderne e dotate di ogni comfort con vista sull’Idroscalo, di cui 9 suite, spazi congressuali, ristorante all day dining, centro fitness e aree lounge pensate per rispondere alle esigenze di viaggiatori business e leisure. Il nuovo albergo sarà accessibile direttamente dal terminal e situato nelle immediate vicinanze della linea M4 della metropolitana, che permette di raggiungere San Babila in soli 15 minuti. Questa posizione strategica contribuisce a rafforzare l’attrattività dell’aeroporto di Milano Linate e a rispondere alla crescente domanda di ospitalità di alta qualità del capoluogo lombardo. Oltre all’hotel, il progetto includerà un distretto direzionale di circa 25.000 mq di nuovi uffici e servizi che ospiteranno anche la nuova sede di SEA. È inoltre prevista la realizzazione di nuove piazze pubbliche e ampie aree verdi (circa 14.000 mq) che favoriranno la creazione di spazi di relax e socializzazione per lavoratori e visitatori, in continuità con il parco dell’Idroscalo, importante polmone verde di Milano, e con facile accesso all’aeroporto, rafforzando il legame tra distretto e città.

«Il progetto del DoubleTree by Hilton all’interno del Linate Airport District riflette la nostra visione di un aeroporto sempre più integrato con la città – dichiara Armando Brunini, amministratore delegato di SEA –. Non si tratta solo di un’infrastruttura di trasporto, ma di un polo urbano moderno e sostenibile, capace di offrire servizi di alto livello a passeggeri, imprese e cittadini. Questo intervento contribuirà a rendere Milano Linate ancora più attrattivo e competitivo». «Questo progetto rappresenta una sintesi virtuosa tra innovazione, funzionalità e sostenibilità – dichiara Paolo Cervini, CEO di POLIFIN, COSTIM e GEWISS –. Siamo orgogliosi di contribuire alla trasformazione di Linate in un aeroporto sempre più integrato e all’avanguardia. Per COSTIM è un tassello di crescita che conferma la nostra capacità di operare in contesti complessi e strategici a livello nazionale». «Con il DoubleTree by Hilton Milan Linate Airport, HNH Hospitality rafforza la propria leadership nel segmento aeroportuale italiano. Abbiamo davanti a noi un triennio ricco di nuove aperture in location di primo livello e con partner che riconoscono il nostro track record e le nostre competenze. Progetti come questi ci rendono orgogliosi e confermano la nostra capacità di sviluppare soluzioni alberghiere in aree di grande rilevanza strategica»aggiunge Luca Boccato, CEO di HNH Hospitality.

Il Linate Airport District (LAD) è un progetto di rigenerazione urbana affidato a Chorus Life Linate S.p.A. – veicolo immobiliare del Gruppo COSTIM – che trasforma l’area antistante l’Idroscalo in un distretto aperto ai passeggeri e ai milanesi, con piazze pubbliche e percorsi ciclopedonali integrati. Il masterplan prevede funzioni miste e tecnologie per la gestione intelligente dei servizi. Il progetto conta circa 14.000 mq di verde pubblico, 10.000 mq ad Hotel e 25.000 mq di uffici e servizi di nuova generazione, con target di certificazione ambientale LEED e WELL. È prevista l’integrazione di una Smart Grid per la gestione digitale del distretto. Il LAD punta a un’elevata accessibilità: connessioni pedonali con il terminal e prossimità alla linea M4. L’investimento complessivo stimato è di oltre 130 milioni di euro. Nel perimetro dell’intervento sono inclusi i nuovi uffici di SEA e funzioni per ENAC. Il modello gestionale replica l’esperienza dei distretti smart sviluppati da COSTIM, con piattaforma digitale dei servizi.

Casa, i sindacati degli inquilini incontrano la delegazione Hous del Parlamento Ue: serve una strategia europea

SUNIA, SICET ed UNIAT accolgono con favore l’incontro promosso dalla Delegazione HOUS del Parlamento Europeo il 17 a Milano ed il 18 settembre a Palermo, quale occasione concreta per riportare il tema del diritto alla casa al centro del dibattito politico europeo.
In Italia, oltre 4 milioni di famiglie vivono in affitto, ma una quota crescente è costretta a sostenere canoni insostenibili rispetto al reddito. Il 10% delle famiglie in affitto spende oltre il 40% del proprio reddito per l’abitazione. Le liste d’attesa per l’edilizia pubblica superano i 650.000 nuclei. Gli sfratti, in larga parte per morosità incolpevole, tornano a crescere dopo la sospensione pandemica. I Sindacati degli inquilini chiedono che l’Europa giochi un ruolo attivo nel costruire una strategia abitativa comune, che metta al centro: l’ampliamento dell’edilizia pubblica e a canone sociale; l’introduzione di un Fondo europeo per l’abitare; la definizione di standard minimi sul diritto all’abitare nei Paesi membri; il sostegno alla rigenerazione urbana sostenibile;  recupero e utilizzo degli alloggi sfitti del patrimonio pubblico esistente;
politiche coordinate tra casa, lavoro, povertà e inclusione. “L’abitare non può essere lasciato alle sole logiche di mercato – dichiarano i segretari generali di SUNIA-SICET ed il presidente UNIAT APS. Serve una svolta strutturale e coraggiosa, che consideri la casa un diritto e non un
privilegio. Le istituzioni europee possono e devono guidare questo cambiamento.” Le rappresentanze a tutela degli inquilini confermano la propria disponibilità a contribuire, con la propria rete e competenza territoriale, alla costruzione di una nuova politica europea della casa, più giusta, inclusiva e sostenibile.

 

Maria Cristina Carlini

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