IL VIA LIBERA DEL PARLAMENTO

Fondi di coesione: le priorità diventano difesa, casa e acqua

Strasburgo approva la riforma Fitto di mid-term e contemporaneamente una mozione che propone di destinare i fondi alla “soluzione” della grave crisi abitativa europea. Nelle priorità della riprogrammazione salgono, dopo il passaggio parlamentare, oltre alla casa, anche la difesa (in particolare le infrastrutture dual use e la mobilità militare) e la resilienza idrica.

10 Set 2025 di Giorgio Santilli

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Il vicepresidente della commissione Ue, Raffaele Fitto

Difficilmente il segnale inviato dal Parlamento europeo sulla necessità di investire le risorse della politica di coesione Ue prioritariamente sulla casa poteva essere più netto. Nel giorno in cui Strasburgo ha dato il via libera definitivo alla proposta del vicepresidente Fitto di revisione di mid-term della politica di coesione, per consentire di riprogrammare le risorse verso i nuovi obietttivi strateghici europei, l’Aula in seduta plenaria ha approvato anche a larghissima maggioranza (462 sì, 142 no e 63 astensioni) una mozione e un Report che invocano l’utilizzo dei fondi di coesione per “risolvere” la gravissima crisi abitativa europea.

Nella riforma di Fitto (che ora deve passare al Consiglio prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale e dell’immediata entrata in vigore) l’affordable housing è già considerata una delle priorità verso cui potranno confluire i fondi riprogrammati, ma l’ulteriore risoluzione del Parlamento dice chiaramente che la casa è politicamente al primo posto nelle scelte che saranno premiate dallo spostamento di fondi. Stati membri e Regioni saranno legittimati ad andare in quella direzione, senza nulla togliere ovviamente alle autorità chiamate a riprogrammare.

Il passaggio parlamentare della riforma Fitto rafforza, oltre alle politiche abitative, anche il capitolo difesa, in particolare la mobilità militare, la spinta verso le infrastrutture dual use (civile e militare) e gli investimenti delle regioni dal confine orientale. L’ombra delle tensioni con la Russia incombe e guadagna a questi temi la stessa attenzione dell’emergenza casa. Sempre forte resta anche la destinazione della “resilienza idrica” mentre scendono leggermente le quotazioni del capitolo energetico (per cui vengono tuttavia sottolineati decarbonizzazione, tecnologie strategiche e interconnessioni energetiche) e si appanna più marcatamente, nella discussione parlamentare, l’altra istanza inserita da Fitto fra le priorità, quella della competitività (soprattutto imprese). In modo più mirat, oltre alla decarbonizzazione, viene citata in questo ambito la cybersicurezza.

Largo il consenso anche alla riforma Fitto. La revisione dei fondi di coesione (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo di coesione e Fondo per la transizione giusta) è stata approvata con 440 voti favorevoli, 168 contrari e 52 astensioni. La revisione del Fondo sociale europeo è stata approvata con 453 voti favorevoli, 149 contrari e 59 astensioni. Resta invariata la condizionalità dello stato di diritto sui finanziamenti.

Per aumentare la capacità di disporre rapidamente dei finanziamenti – e per incentivare la riprogrammazuione – le spese e gli investimenti strategici saranno rafforzati da un prefinanziamento UE, una tantum, del 20% nel 2026 e da tassi di cofinanziamento maggiori di 10 punti percentuali rispetto al passato (fino al 100%). Qualora le autorità di gestione riassegnino almeno il 10% delle risorse dei programmi alle nuove priorità, potranno beneficiare di un prefinanziamento aggiuntivo pari all’1,5% del totale dei fondi di coesione, che sale fino al 9,5% per le regioni UE di confine con Russia, Bielorussia e Ucraina.

Per mantenere l’attenzione sulle piccole e media imprese e sulle regioni meno sviluppate, gli investimenti verso grandi aziende in tecnologia, difesa e decarbonizzazione saranno ammessi solo nelle aree con PIL pro capite inferiore alla media, mentre i cosiddetti “importanti progetti di comune interesse europeo” potranno ricevere finanziamenti senza limiti regionali. I fondi congelati secondo la normativa sulla condizionalità dello stato di diritto non potranno essere riassegnati a nuove priorità.

Il relatore e presidente della commissione sviluppo regionale, il socialista romeno Dragoș Benea, ha sintetizzato il cambiamento di valori in campo fra le diverse destinazioni.  “Il Parlamento – ha detto – ha riconosciuto la difesa come una nuova priorità e si sta assicurando che l’Europa dia la precedenza agli investimenti nell’industria della difesa a duplice uso e nella mobilità militare. Abbiamo inoltre garantito finanziamenti per la preparazione civile, ampliato l’ambito degli investimenti per la resilienza idrica e inserito l’edilizia abitativa a prezzi accessibili tra le priorità, assicurandoci che comprenda anche le famiglie a reddito medio, e abbiamo limitato il sostegno destinato alle grandi imprese. Continueremo a promuovere uno sviluppo equo ed equilibrato in tutte le regioni della Ue”.

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